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10.2.15

Marmilla: insulti contro Bocca di Rosa "Svergognata, lascia stare chi è sposato" Il commento di Celestino Tabasso

ogni tanto tra un'infinità di notizie infauste, di corrotti e corruttori, di evasori fiscali,di truffatori,di ladri,rapinatori,incendiari, vandali,  gossip  vario  ,etc.etc., una divertente,simpatica notizia non guasta.Evidentemente le signore di quel paese hanno più timore di perdere l'osso che della crisi economica,giusto per stare in tema. 
Il twma  non è  una novita  visto  che De Andre' davanti a storie  come questa  che   mi accingo  a riportare   diceva 

....si sa che la gente da buoni consigli sentendosi come gesu' nel tempio
si sa' che la gente da buoni consigli se non puo' piu' dare il cattivo esempio ....
e quelle andarono dal commissario e dissero senza parafrasare quella schifosa ha gia' troppi clienti piu' di un consorzio alimentare.....
Ma     dimostra  come , nonostante i cmbiamenti  epocali  rispetto   a  60  fa  , desta  scandalo  quando  si scopromo gli altarini .


Il corvo veste panni femminili in un paese della Marmilla. Destinataria di una lettera al veleno una donna del paese accusata di sedurre gli uomini sposati del paese. Una riedizione, in salsa sarda, della celebre storia di Bocca di Rosa raccontata da Fabrizio De André nell'omonima canzone.
Una lettera anonima, concentrato di insulti finiti nelle cassette della posta di un paio di centri della Marmilla. Nel mirino una giovane donna, che avrebbe attentato alle virtù degli uomini della zona. Nomi e cognomi, veleno sparso in una comunità che rivive la storia di Bocca di Rosa, la mitica canzone di De André.
Purtroppo   Per conoscere la storia in maniera integrale e i contenuti della lettera  bisogna leggere   l'articolo completo di Giulio Zasso sull'Unione Sarda in edicola.  Medno amle  che  il commento   di  Ceslestino tabasso    è disponibile nella versione free


Ecco i suggerimenti di Celestino Tabasso per disarmare la mano del Corvo del paese della Marmilla.


La storia di una famiglia uccisa con l'arsenico non piacerebbe a nessuno. La storia di un uomo decapitato con uno spadone medievale non ci divertirebbe.
Perché per quanto siano tecniche di omicidio antiche e antiquate, tutti resteremmo impressionati soprattutto dal risultato finale. Cioè la morte.
E allora non è davvero il caso di sprecare nemmeno un sorrisetto per quanto è vintage, per quanto è roba da modernariato questo delitto contro la personalità consumato attraverso una lettera anonima e non, come i tempi suggerirebbero, tramite un social network o attraverso un sito internet. Certo, l'idea di distruggere a mano una reputazione, facendo all'imbrunire il giro delle cassette postali, ha un certo sapore anni Cinquanta. Ma il punto non è questo.
Questo aspetto sarà casomai più utile alle indagini, che difficilmente si indirizzeranno su un nativo digitale, un giovanotto o una giovanotta sotto i 35 anni, di quelli che per decidere come vestirsi controllano un sito di previsioni meteo anziché dare un'occhiata alla finestra e controllare se il cielo promette bene.
Ma da un punto sostanziale tutto questo conta poco, tutto questo è solo dettaglio narrativo. Quindi non scomodiamo De André, non rispolveriamo i cantori della eterna provincia italiana come Piero Chiara o l'ingiustamente dimenticato Gino Pugnetti.
Su questo genere di storie ha già detto tutto - e lo ha fatto una volta per tutte - Agatha Christie, quando delitto dopo delitto ha spiegato che il Male può annidarsi in tutta la sua potenza anche nel più piccolo dei villaggi.
Quella lettera insultante, diffamatoria nel senso più pieno e offensivo, è l'innesco di un rogo, sul quale adesso arde una persona messa lì a bruciare per vendetta, per astio, forse per noia o frustrazione. Ma perché qualcosa o qualcuno bruci non basta il combustibile, serve il comburente. Esattamente come per scaldare un camino non basta la legna, ma occorre anche l'ossigeno che alimenta la fiamma. E il comburente in questo caso è la comunità, il paese, la cittadinanza.
Senza la cassa di risonanza delle chiacchiere da bar, delle telefonate, delle allusioni e degli ammiccamenti la fiamma non divampa e sul rogo nessuno può bruciare. Per questo oggi tutti i compaesani del Corvo sono chiamati a scegliere da che parte stare, sono chiamati - più o meno consapevolmente - a decidere se far scoppiettare e divampare quel rogo o buttarci sopra una secchiata di civile, gelida indifferenza. È difficile resistere alla tentazione del chiacchiericcio, è difficile sottrarsi al gusto pettegolo del "tutta la città ne parla". Eppure questa strada impervia è l'unica che porta lontano dal linciaggio, dal sacrificio umano.
In molti centri della nostra provincia ci sono storie infamanti e stuzzicanti, irresistibili racconti da dopocena che circolano di casa in casa, di generazione in generazione. C'è tanta gente che ne ha ridacchiato e c'è qualcuno che ci ha sofferto molto, ritrovandosi dal giorno alla notte sotto un cono di luce cruda e ingiusta.
Rifiutare questo piacere volgare, ignorare la maldicenza e imporsi di non farle cassa di risonanza è l'unico modo per essere comunità e non provincia.
Chi non ci riuscirà, chi non saprà privarsi di questa voluttà da gossip tribale farà da comburente, sarà ossigeno per il rogo acceso una notte d'inverno da una mano vigliacca. E allora De André potrà tornare utile. Non quello di Bocca di Rosa, che con questa storia non c'entra poi tanto, ma quello della Canzone del Maggio: "Per quanto voi vi crediate assolti / siete per sempre coinvolti".



Quindi Care mogli,compagne  , fidanzate l prendetevela con i vostri mariti ( oltre  che  con voi  stesse  )  se vi cornificano..se non rifiutano le avance  e  vanno a  cercare  altrove quell che non riescono  a trovare nel letto familiare . IL  il problema   , non   solo  questa donna che non fate altro che giudicare in maniera impropria !!!

7.7.14

L'Insostenibile Leggerezza dell'Essere \ certe cose non cambiano mai I ragazzi che si amano si baciano in piedi contro le porte della notte e i passanti che passano li segnano a dito.






Ma i ragazzi che si amano
non ci sono per nessuno
ed è soltanto la loro ombra
che trema nel buio
suscitando la rabbia dei passanti
la loro rabbia, il loro disprezzo, i loro risolini
la loro invidia.
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno,
sono altrove ben più lontano della notte
ben più in alto del sole
nell’abbagliante splendore del loro primo amore.

(Jacques Prévert)

26.3.12

antonio tabucchi morte di un poeta 2 i retroscena - l'altro lato della medaglia

su facebook (  scusate  se    ne faccio  riferimento continuo  , ma se i  social  network  stanno prevalendo   o  fondendosi  \  integrandosi con i blog   vedi il caso di  tumblr  non è  colpa  mia  )  
 un mio amico ha replicato ad  un articolo  su  tabucchi  di  marco travaglio  sul ilfattoquotidiano  

 in cui  si  elogiava  e mitizzava    Tabucchi  . ecco le  a  sua replica  e  la mia discussione  con lui  



 ·  · 

    • Paolo Casiddu Non l'ho mai letto e probabilmente non mi sarebbe piaciuto. Ciò non toglie che quando ci lascia un intellettuale e uno scrittore è sempre una perdita. Però ecco, in base a certi fatti non proprio esaltanti, ci andrei piano con la sua santificazione...
      circa un'ora fa · 

    • Giuseppe Scano e quali sarebbe certi fatti non proprio esaltanti ?
      circa un'ora fa · 

    • Paolo Casiddu 
      Beh, ad esempio in Feltrinelli diede l'ostracismo ad una collega scrittrice, doppiamente colpevole di essere stata brigatista e di avere scritto un libro che aveva avuto successo di critica e di pubblico. Scrisse una stroncatura pesantissima sul libro (parlo di "Compagna Luna" di Barbara Balzerani, anno 1998), e fin qui vabbè, asserendo però che chi aveva militato nella lotta armata non doveva avere diritto di parola, con tanti saluti al principio tanto sacro agli scrittori per cui "bisogna separare l'opera dall'autore". Non solo: scrisse anche un attacco velenosissimo e livoroso nei confronti di quegli scrittori (ad esempio Domenico Starnone) che avevano invece "osato" recensire positivamente il libro della Balzerani, dicendo (giudizio sul quale concordo pienamente) che era scritto egregiamente. Non ancora contento, si impose in Feltrinelli dicendo "o io o la Balzerani", ottenendo non solo che non venisse più ristampato il volume incriminato ma anche che saltasse la testa della direttrice editoriale della Feltrinelli che aveva selezionato e pubblicato "Compagna Luna".
      Per uno scrittore che definiamo "uomo libero", e con molti meriti intellettuali che non sarò io a negare, mi pare uno scivolone grosso come una casa.

      circa un'ora fa ·  ·  1

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