da https://www.rivistaundici.com/
Internet sta impazzendo per la tiratrice sudcoreana Kim Yeji .IL suo stile, il suo look, la sua espressione, si possono definire soltanto con una parola: aura.
La risposta maschile è
La "normalità" del turco Yusuf Dikec, senza equipaggiamento tecnico, è la risposta allo stile da film della sudcoreana Kim Yeji.
Se ieri internet, e soprattutto X, era impazzito per lo stile della tiratrice sudcoreana Kim Yeji, definita «una versione più cool e hardcore di John Wick» dal sito di Sports Illustrated, oggi c’è già un nuovo meme in città, o meglio, alle Olimpiadi di Parigi 2024. E arriva sempre dal tiro a segno. Martedì 30 luglio, nella finale della pistola ad aria compressa da 10 metri a coppie miste, la medaglia d’oro è andata ai serbi Zorana Arunović e Damir Mikec, davanti ai turchi Sevval Ilayda Tarhan e Yusuf Dikec e agli indiani Manu Bhaker e Sarabjot Singh, e tutti sono rimasti sorpresi dalla “normalità” di Yusuf Dikec.Classe 1973, 51enne, Dikec è alla sua quinta Olimpiade e al suo primo podio a cinque cerchi. Nella sua carriera, comunque, ha vinto svariate medaglie ai Mondiali e agli Europei di tiro. In passato è stato anche un sottufficiale della gendarmeria turca. In uno sport in cui i partecipanti indossano quasi sempre attrezzature all’avanguardia, tra cui occhiali speciali per avere una migliore precisione e per evitare sfocature e protezioni per le orecchie per “cancellare” il rumore, Dikec ha vinto la medaglia d’argento in coppia con la sua compagna di squadra con dei semplici occhiali da vista e dei tappi per le orecchie, con la mano in tasca e con i capelli — come dire — brizzolati.
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Da la gazzetta dello sport
"Tara, a 50 metri dal sogno con un ginocchio ricostruito tre volte","alternativeHeadline":"L'australiana è rimasta fuori dal podio del canottaggio per un soffio: si è rotta due volte il crociato, si è allenata mentre studiava economia, il suo quarto posto vale anche più di una medaglia"
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La prima medaglia dell’Ucraina, alle Olimpiadi di Parigi 2024, ha un significato diverso L'ha conquistata Olga Kharlan, bronzo nella sciabola femminile, e dopo la gara ha detto: «Il mio Paese non si arrenderà mai».
Alle Olimpiadi di Tokyo 2020, tre anni fa, l’Ucraina partecipò con 155 atleti e vinse 19 medaglie: un oro, sei argenti e 12 bronzi. A Parigi 2024, invece, è rappresentata da 140 atleti e, in questi primi tre giorni di competizioni, ha vinto soltanto una medaglia. Sono freddi numeri, eppure nella loro immediatezza spiegano benissimo com’è cambiato il mondo — sportivo ma non solo — dell’Ucraina dal 24 febbraio 2022 in poi, cioè da quando è stata invasa da un Paese confinante, molto più grande e con molte più disponibilità belliche: la Russia. Ne aggiungiamo un altro, di numero, e anche questo dice molto anche da solo: dall’inizio della guerra, sono 487 gli atleti ucraini che sono rimasti uccisi.Per questo il bronzo vinto lunedì 29 luglio nella torneo di sciabola femminile individuale dalla 33enne Olga Kharlan ha un sapore diverso, non può non essere una medaglia come tutte le altre. Kharlan è probabilmente una delle più forti sciabolatrici di sempre, un’atleta molto popolare in Ucraina ma anche nel resto del mondo: nella sua carriera ha conquistato cinque volte la Coppa del Mondo generale di sciabola e vanta sei ori mondiali, di cui quattro individuali. Come una sorta di “maledizione”, però, non ha mai raggiunto un oro olimpico individuale: era arrivata prima a Pechino 2008, ma nella gara a squadre, mentre a Londra 2012 e a Rio 2016 si era dovuta accontentare del bronzo. A Tokyo 2020, invece, era stata addirittura eliminata ai sedicesimi di finale.A Parigi, nella suggestiva sede del Grand Palais, da cui in questi giorni starete vedendo delle foto pazzesche, questa “maledizione” è rimasta tale, perché Kharlan è stata sconfitta in semifinale dalla francese Sara Balzer per 15-7, ma la sciabolatrice ucraina è riuscita a mettersi al collo il bronzo battendo nella finale per il terzo posto la coreana Choi Se-bin. Con un esito thriller: a un certo punto, Kharlan era sotto nell’assalto per 5-11, e alla fine ha rimontato fino al 15-14 conclusivo. Subito dopo la stoccata decisiva, Kharlan è crollata a terra in lacrime e più tardi ha raccontato ai giornalisti: «Questo è un messaggio a tutto il mondo, per dire che l’Ucraina non si arrenderà mai. È una medaglia totalmente diversa, è speciale perché è per il mio Paese. Tutti gli atleti che sono qui sono stati segnati dalla guerra. Stiamo dimostrando che possiamo combattere, e in qualche modo l’ho dimostrato anche io».Olga Kharlan vive da tempo in Italia, a Bologna, insieme al suo compagno Gigi Samele, l’italiano che sabato 27 luglio ha vinto il bronzo olimpico nella sciabola maschile individuale. Quando nel 2022 la Russia ha invaso il suo Paese, Samele e Kharlan hanno compiuto un viaggio lungo, complicato e pericoloso nella direzione opposta a quella verso la quale si sono incamminati centinaia di migliaia di ucraini in fuga dalla guerra per mettere in salvo la sorella e il nipote della sciabolatrice. I suoi genitori, invece, vivono ancora a Mykolaiv, la sua città d’origine, e hanno trascorso mesi nel loro seminterrato sotto i continui attacchi russi. L’estate scorsa, durante i Mondiali di scherma che si sono disputati a Milano, Kharlan era stata squalificata per aver rifiutata di stringere la mano a un’avversaria russa, Anna Smirnova. La sua squalifica avrebbe potuto costarle l’assenza dalle Olimpiadi di Parigi, ma è stato il presidente del Cio Thomas Bach — presente anche lunedì al Grand Palais per assistere ai suoi assalti — a intervenire personalmente garantendole la partecipazione ai Giochi
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Alice D'Amato conquista la medaglia d'oro nella trave( e pensare che la trave on gli piace per niente ): la 21enne ligure ha totalizzato 14.366 punti lasciandosi alle spalle la cinese Zhou Yaqin. Ma non finisce qui, l'altra azzurra la 17enne Manila
Esposito ha completato la storica doppietta con il bronzo. Fuori dal podio la brasiliana Rebeca Andrade, salita in pedana per ultima, ma costretta ad accontentarsi del quarto posto a causa di alcune imprecisioni che non le hanno consentito di andare oltre quota 13.933 davanti all'altra favorita della vigilia, l'americana Simone Biles che ha patito una brutta caduta che l'ha retrocessa sino al quinto posto con 13.100.La ginnastica azzurra al femminile non aveva mai vinto l'oro, solo tre argenti con le Piccole pavesi nel 1928 (gara a squadre), Vanessa Ferrari nel 2021 (corpo libero) e qualche giorno fa con le Fate (Angela Andreoli, Giorgia Villa e Elisa Iorio con D’Amato e Esposito) nella gara a squadre.Per trovare due bandiere italiane sul podio: nella ginnastica artistica era capitato solo nel 1912, nel concorso generale individuale, con Alberto Braglia (oro) e Adolfo Tunesi (bronzo)."In questo momento non ho le parole per descrivere nulla. Ve lo saprò dire più avanti. Ma la trave, tuttora, non è tra i miei attrezzi preferiti. Non è perché ho vinto l'oro che ora la trave diventa il mio attrezzo preferito. Ma proprio questo dettaglio mi dà una grande mano nel credere più in me stessa. Soprattutto su questo attrezzo". Sono le prime parole di Alice d'Amato a Discovery+ dopo il trionfo nella trave a Parigi 2024. "C’è stato un momento in cui, mi ricordo benissimo che ne parlavo con Monica la mia allenatrice e le dicevo 'cosa continuo a fare la trave' tanto non vedevo una luce e invece adesso ho l’oro olimpico. E questo ci insegna che non è affatto semplice e che le medaglie le vinci quando lotti fino alla fine e non molli", ha detto ancora la nuova campionessa olimpica