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5.3.25

diario di bordo anno Ⅲ n107 bis . Morte di Bruno Pizzul , interviste sdraiate alla Meloni e lampo di luce nel buio della Rai , Calipari chi era costui ?, l'ennesimo No ai Dazi di Trump


Per quelli della mia generazione, è stato la voce della Nazionale per eccellenza lungo vent’anni, come Martellini lo è stato per quella precedente.Lo è stato nel pieno dell’epoca d’oro dell’Italia  del calcio, ma, a differenza di Martellini, senza mai riuscire a pronunciare per la quarta volta “Campioni del mondo”.Resterà la sua competenza, il suo aplomb, le sue espressioni iconiche e immortali, la sua voce mai urlata, il garbo umano e professionale d’altri tempi.
Aveva 86 anni.Un altro pezzo  della mia  gioventù  televisiva   che scompare .  Un cronista  sportivo di razza  , uno dei pochi ( che io ricordi )entrato in rai per concorso e non per amichettismo\  clientelismo  . Come non ricordare  la cronaca pacata ed eticamente  perfetta    della  tragedia 
del'Hesyel
e il suo commento asettico : << E in effetti, nel momento dell’unico gol della gara, di Platini su rigore, Pizzul non tradì la minima emozione. “Tifosi, giochiamo per voi. Giusto consentire che che l'uomo sportivo esulti per questo successo che è il successo del calcio italiano, ma l'uomo conserva l'amarezza e il dolore di una serata resa luttuosa da quanto è successo prima della partita”.>>( dal link prima citato ).  concludo     con  quanto ha  detto   dino  zoff   a  il Il Gazzettino
<< 

Bruno Pizzul, il ricordo di Dino Zoff: «Un uomo vero, un amico. Il suo calcio ora non c'è più»

 [...] 

Che uomo era Pizzul? Tutti ne parlano con enorme rispetto adesso, ma è facile quando una persona muore.

«Era una persona per bene. Un uomo serio, schiena dritta. E noi in Friuli, quando diciamo questo, diciamo tutto. E vale davvero tanto. Non ci sono altri aggettivi da utilizzare».

Anche molti suoi colleghi telecronisti lo stanno ricordando come uno che non ha mai lesinato un consiglio.


«Un'altra dimostrazione della persona che era. E se lo fa chi comunque lo ha conosciuto relativamente poco, immagini chi gli è stato vicino per molto tempo».

Eppure anche quel lavoro è cambiato tanto.

«Diciamo che Bruno era molto concreto, sintetico nel giudizio e nell'espressione. E non è una questione di anni diversi, ma di uomini. Non svolazzava particolarmente e non era uno che mostrava un entusiasmo fuori luogo come spesso adesso. Anche su cose leggere che non lo meritano».

Ci sta dicendo che era meglio prima?


«Qualcuno dirà che sono vecchio e quindi non al passo con i tempi. Ma io la penso realmente così».


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Il piano in cinque punti di Ursula von der Leyen che prevede letteralmente di “riarmare l’Europa” con quasi 1000 miliardi di euro complessivi da investire nel settore militare dei singoli Stati membri è un delirio bellicista fuori dal tempo e dalla Storia, lontano anni luce dal senso e dallo scopo dell’Europa unita così come concepita da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi a Ventotene. E da  come  l'avevo intesa io da  ragazzo  Se von der Leyen pensa di rispondere a Trump e Putin diventando come loro, non ha capito


nulla di quello che sta succedendo e della sfida altissima che attende l’Europa.L’Europa se proprio deve  fare  una  politica militare  dovrebbe  investire nella difesa e in un esercito comune, non nel riarmo dei singoli Stati nazionali da sommare insieme.In una pace giusta e dignitosa in Ucraina. Non in nuove guerre. Essere europeisti oggi significa manifestare e scendere in piazza per l’Europa. Ma per un’Europa forte, unita, credibile, di pace. Non per l’Europa di Ursula von der Leyen. Meloni riferisca immediatamente in Parlamento sulla posizione dell’Italia di fronte a tutto questo.Dica una volta per tutte qual è la sua idea di Europa.Ammesso che ne abbia una. e  decida   se  con gli Ue o con gli anti Ue   , se ci  vuole rimanere  o ne  vuole uscire , se vuole  un europa  della gente  o  delle  banche  e dei burocratiAnche  Lorenzo tosa  lo afferma     chiaramente  <<Sia chiaro. Nessuno mette in discussione la necessità di creare una difesa comune in grado di permettere all’Europa di difendersi con un esercito comune e una voce sola, fondamentale in tempi di generale riarmo e di nuovi imperi. Chiunque lo metta in discussione purtroppo continua a non fare i conti col fatto che quelli come Putin e trump  la pace non la regalano, va conquistata e garantita con ogni mezzo. Si chiama resistenza. E, insieme, si è più forti.Ma il punto è proprio questo: la proposta von der Leyen va esattamente nella direzione opposta: un riarmo su base nazionale da parte dei singoli Stati, divisi su tutto, isolati da veti e addirittura ideologie lontanissime tra loro (vedi Orban), che si guarderanno bene dal mettere a fattore comune, anche perché manca qualunque vincolo in tal senso: una mera sommatoria di nuove armi, senza alcuna idea di Europa, figuriamoci di difesa comune.Malissimo.>>  La  politica  di  Von del Lyen  sembra   quella  del personaggio  del  film Lord of War  film del 2005 scritto, diretto e co-prodotto da Andrew Niccol oppure    Finché c'è guerra c'è speranza con Alberto Sordi   film del 1974.  film  mai più  profetici . Infatti  na nota aclista sulla proposta della presidente delle Commissione Ue, von der Leyen, di aumentare le spese di difesa: «Così diventerebbe una corsa al riarmo dei singoli stati», dice il presidente Emiliano Manfredonia.Leggi l'articolo di Giampaolo Cerri  :  


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qualche giorno  fa è andata in onda un’intervista sdraiata  \  spiaggiata   alla   presidente    del consiglio   che è un autentico manifesto di Telemeloni.
Mezz’ora abbondante in cui Francesco Giorgino, nei panni di apprendista \  erede    di Vespa, ha circumnavigato tutti gli argomenti più caldi dell’attualità politica riuscendo nell’impresa all’apparenza impossibile di non fare una sola domanda scomoda alla Presidente  del Consiglio Meloni. E fi qui   tutto normale  .  Ma  anzi, ha fatto qualcosa di più. Ha osato lì dove neppure il più bravo degli uffici stampa avrebbe osato: fornire a Meloni assist per piccoli monologhi di propaganda pura: su Trump, sull’Ucraina, sull’economia, sui giudici.Il tutto condito con risatine accondiscendenti, come di fronte a una chiacchiera tra due vecchi amici al bar.Senza mai neanche azzardare uno straccio di fact checking, verifica o smentita su fatti, dati, fake news.Fino all’apoteosi finale, quando Giorgino ha incalzato la Presidente del Consiglio con una raffica di domande su cui milioni di italiani impoveriti non vedevano l’ora di avere una risposta.“Ha seguito Sanremo?” ,“Lei parla un inglese ‘fluently’ (cosa???) e ha visitato tutto il mondo. Dove le piacerebbe andare in vacanza?” ,“Cristicchi ha messo d’accordo lei e Schlein… È così?”  . Lorenzo tosa    << Raramente ho visto  un uso così sguaiatamente fazioso, personalistico e propagandistico del Servizio pubblico come nella mezz’ora di ieri sera.Il punto di non ritorno.  >>   e  Soumaila Diawara  << Questa sfiducia schiacciante nei confronti di Paolo Petrecca dimostra l’insofferenza crescente verso una gestione della Rai basata su incompetenza, servilismo e favoritismi politici. L’informazione pubblica non può trasformarsi in una succursale della propaganda governativa, e l’83% dei voti contro di lui è la prova evidente che i giornalisti non intendono piegarsi a questa deriva.La sua gestione ha portato a scelte editoriali imbarazzanti, come il titolo sull’assoluzione di Delmastro ben prima che arrivasse la condanna, segnale di un controllo politico spudorato. 

Ora la dirigenza Rai deve dimostrare di avere un minimo di credibilità e procedere con la rimozione immediata di Petrecca. Il Servizio pubblico non può essere guidato da chi confonde il giornalismo con la propaganda di partito.>>In  realta  per   me    chge  dirrettamente   e  indirettamente     sono cresciuto    fra  Rai  pre  berlusconiana  e   Rai    Berluscianiana   non c'è  Niente di nuovo sotto il sole .    Infatti   in Rai    è sempre stato cosi  . Ma  forse   se   proprio vogliamo  trovare  il pelo nel'uvo  l'unica differenza è che adesso anziche esserci un pluralità di faziosità adesso ce n'è una sola  su  tutte le reti  






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Il titolo  usato    Calipari    chi  era  costui  ?   voleva  essere   sarcatico    visto  che  per  un  decennio   oltre  ad essere  dimenticato    quasi  del  tutto   olttre  ad  non avereavuto  nè giustizia  nè  spiegazioni  plausibili  del  perchè  della  sua  morte  . 
 Infatti  questa è la storia dimenticata di un servitore dello Stato che per quasi trent’anni , dal quel che  ricordo d'aver  letto  su  di  lui   sui  giornali  dell'epoca  dei  fatti   , ha servito con disciplina e onore l’Italia, salvando decine di connazionali in mano a rapitori e nelle zone di guerra più pericolose al mondo.L’ultima donna che Nicola Calipari ha salvato si chiama Giuliana Sgrena, giornalista del “Manifesto” rapita da un gruppo jihadista iracheno nel febbraio del 2005. Per un mese Calipari, funzionario del Sismi, ha lavorato   (  cosa  rara in quegli ambienti  ) con straordinario impegno alla sua liberazione. Poi l’a  portò  in salvo dalla prigionia a bordo di una Toyota. Infine l’ha salvò  una seconda volta facendo fisicamente da scudo umano contro il “fuoco amico” degli americani, ferito mortalmente da una pallottola alla testa. Calipari ha sacrificato la propria vita per salvare quella di un’altra.“Mentre ero sotto choc, e non riuscivo a realizzare di essere finalmente al sicuro” racconta Sgrena, “lui tentava in ogni modo di trasmettermi la sensazione di libertà. Mi diceva 'Sei libera, sei libera'. Di lì a poco il rumore dei mitra".Nicola Calipari è morto da eroe, da “patriota”,  come   diremo  oggi    con  termine   che va tanto di moda . È morto ammazzato il 4 marzo del 2005 a Baghdad, vent’anni fa esatti, in circostanze su cui non si è mai f  voluto   fare  piena chiarezza e giustizia  .  E la  vicenda    fini    dopo  la  classica  medagli  alla memoria      nella  polvere  del  tempo  finendo  per  diventare  oblio . Ma  ora, grazie anche al film interpretato da Claudio Santamaria, che riscopriamo finalmente la memoria e il coraggio di un grande italiano.


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Ascolto    ancora  assonato   e  gli occhi impastati  dalll'insonia     causa   reflusso  esofageo  la  rassegna  stampa   e leggo  : <<  .....  un  no   a  dazi  di  Trump  >>   a  prima  vista   dico  Wow  l'italia   s'è decisa   a prendere  posizione   sui  Dazi  .  Ma  poi  man mano  che   mi   riprendevo conoscienza   dal mio torpore  mattutino   e  leggo meglio  la   notizia    mi  metto a  ridere   perchè in realtà  è  Il premier canadese Justin Trudeau ha risposto agli sciagurati dazi americani con quella che è, a tutti gli effetti, una vera e propria lezione al mondo su come si risponde, politicamente, economicamente e pure dialetticamente a Donald Trump.   Infatti  << [...]  Il Canada non lascerà che questa decisione ingiustificata rimanga senza risposta.

Se le tariffe americane dovessero entrare in vigore questa notte, il Canada, a partire dalle 12:01 di martedì, risponderà con tariffe del 25% sui 155 miliardi di dollari di beni americani. Partiremo con i dazi su merci dal valore di 30 miliardi di dollari e poi continueremo il lavoro tra 21 giorni.Le nostre tariffe rimarranno in vigore fino a quando l’azione commerciale degli Stati Uniti non sarà ritirata. Mentre esortiamo l’amministrazione statunitense a riconsiderare la sua decisione, il Canada rimane fermo nel difendere la sua economia, i suoi posti di lavoro, i suoi lavoratori e un accordo equo  [... ]>>  .  U altra  buona   notizia  dopo il  rifiuto    del  la  cina  di  comprare  il legname   dal  Canada  e  non  più  dagl Usa  . 

per  altre  storiue  c'è il mio  \  nostro  account  fb   

P.s

Comunicazione di servio non sono riuscito nè in maniera legale ( cioè assistenza ) nè in maniera pirata ( hackers ) a riattivare il mio account fb redbeppeulisse1 quindi chi mi seguiva su fb lo puo' fare su quest'altro account https://www.facebook.com/redbeppeulisse2/





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