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5.3.25

diario di bordo anno Ⅲ n107 bis . Morte di Bruno Pizzul , interviste sdraiate alla Meloni e lampo di luce nel buio della Rai , Calipari chi era costui ?, l'ennesimo No ai Dazi di Trump


Per quelli della mia generazione, è stato la voce della Nazionale per eccellenza lungo vent’anni, come Martellini lo è stato per quella precedente.Lo è stato nel pieno dell’epoca d’oro dell’Italia  del calcio, ma, a differenza di Martellini, senza mai riuscire a pronunciare per la quarta volta “Campioni del mondo”.Resterà la sua competenza, il suo aplomb, le sue espressioni iconiche e immortali, la sua voce mai urlata, il garbo umano e professionale d’altri tempi.
Aveva 86 anni.Un altro pezzo  della mia  gioventù  televisiva   che scompare .  Un cronista  sportivo di razza  , uno dei pochi ( che io ricordi )entrato in rai per concorso e non per amichettismo\  clientelismo  . Come non ricordare  la cronaca pacata ed eticamente  perfetta    della  tragedia 
del'Hesyel
e il suo commento asettico : << E in effetti, nel momento dell’unico gol della gara, di Platini su rigore, Pizzul non tradì la minima emozione. “Tifosi, giochiamo per voi. Giusto consentire che che l'uomo sportivo esulti per questo successo che è il successo del calcio italiano, ma l'uomo conserva l'amarezza e il dolore di una serata resa luttuosa da quanto è successo prima della partita”.>>( dal link prima citato ).  concludo     con  quanto ha  detto   dino  zoff   a  il Il Gazzettino
<< 

Bruno Pizzul, il ricordo di Dino Zoff: «Un uomo vero, un amico. Il suo calcio ora non c'è più»

 [...] 

Che uomo era Pizzul? Tutti ne parlano con enorme rispetto adesso, ma è facile quando una persona muore.

«Era una persona per bene. Un uomo serio, schiena dritta. E noi in Friuli, quando diciamo questo, diciamo tutto. E vale davvero tanto. Non ci sono altri aggettivi da utilizzare».

Anche molti suoi colleghi telecronisti lo stanno ricordando come uno che non ha mai lesinato un consiglio.


«Un'altra dimostrazione della persona che era. E se lo fa chi comunque lo ha conosciuto relativamente poco, immagini chi gli è stato vicino per molto tempo».

Eppure anche quel lavoro è cambiato tanto.

«Diciamo che Bruno era molto concreto, sintetico nel giudizio e nell'espressione. E non è una questione di anni diversi, ma di uomini. Non svolazzava particolarmente e non era uno che mostrava un entusiasmo fuori luogo come spesso adesso. Anche su cose leggere che non lo meritano».

Ci sta dicendo che era meglio prima?


«Qualcuno dirà che sono vecchio e quindi non al passo con i tempi. Ma io la penso realmente così».


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Il piano in cinque punti di Ursula von der Leyen che prevede letteralmente di “riarmare l’Europa” con quasi 1000 miliardi di euro complessivi da investire nel settore militare dei singoli Stati membri è un delirio bellicista fuori dal tempo e dalla Storia, lontano anni luce dal senso e dallo scopo dell’Europa unita così come concepita da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi a Ventotene. E da  come  l'avevo intesa io da  ragazzo  Se von der Leyen pensa di rispondere a Trump e Putin diventando come loro, non ha capito


nulla di quello che sta succedendo e della sfida altissima che attende l’Europa.L’Europa se proprio deve  fare  una  politica militare  dovrebbe  investire nella difesa e in un esercito comune, non nel riarmo dei singoli Stati nazionali da sommare insieme.In una pace giusta e dignitosa in Ucraina. Non in nuove guerre. Essere europeisti oggi significa manifestare e scendere in piazza per l’Europa. Ma per un’Europa forte, unita, credibile, di pace. Non per l’Europa di Ursula von der Leyen. Meloni riferisca immediatamente in Parlamento sulla posizione dell’Italia di fronte a tutto questo.Dica una volta per tutte qual è la sua idea di Europa.Ammesso che ne abbia una. e  decida   se  con gli Ue o con gli anti Ue   , se ci  vuole rimanere  o ne  vuole uscire , se vuole  un europa  della gente  o  delle  banche  e dei burocratiAnche  Lorenzo tosa  lo afferma     chiaramente  <<Sia chiaro. Nessuno mette in discussione la necessità di creare una difesa comune in grado di permettere all’Europa di difendersi con un esercito comune e una voce sola, fondamentale in tempi di generale riarmo e di nuovi imperi. Chiunque lo metta in discussione purtroppo continua a non fare i conti col fatto che quelli come Putin e trump  la pace non la regalano, va conquistata e garantita con ogni mezzo. Si chiama resistenza. E, insieme, si è più forti.Ma il punto è proprio questo: la proposta von der Leyen va esattamente nella direzione opposta: un riarmo su base nazionale da parte dei singoli Stati, divisi su tutto, isolati da veti e addirittura ideologie lontanissime tra loro (vedi Orban), che si guarderanno bene dal mettere a fattore comune, anche perché manca qualunque vincolo in tal senso: una mera sommatoria di nuove armi, senza alcuna idea di Europa, figuriamoci di difesa comune.Malissimo.>>  La  politica  di  Von del Lyen  sembra   quella  del personaggio  del  film Lord of War  film del 2005 scritto, diretto e co-prodotto da Andrew Niccol oppure    Finché c'è guerra c'è speranza con Alberto Sordi   film del 1974.  film  mai più  profetici . Infatti  na nota aclista sulla proposta della presidente delle Commissione Ue, von der Leyen, di aumentare le spese di difesa: «Così diventerebbe una corsa al riarmo dei singoli stati», dice il presidente Emiliano Manfredonia.Leggi l'articolo di Giampaolo Cerri  :  


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qualche giorno  fa è andata in onda un’intervista sdraiata  \  spiaggiata   alla   presidente    del consiglio   che è un autentico manifesto di Telemeloni.
Mezz’ora abbondante in cui Francesco Giorgino, nei panni di apprendista \  erede    di Vespa, ha circumnavigato tutti gli argomenti più caldi dell’attualità politica riuscendo nell’impresa all’apparenza impossibile di non fare una sola domanda scomoda alla Presidente  del Consiglio Meloni. E fi qui   tutto normale  .  Ma  anzi, ha fatto qualcosa di più. Ha osato lì dove neppure il più bravo degli uffici stampa avrebbe osato: fornire a Meloni assist per piccoli monologhi di propaganda pura: su Trump, sull’Ucraina, sull’economia, sui giudici.Il tutto condito con risatine accondiscendenti, come di fronte a una chiacchiera tra due vecchi amici al bar.Senza mai neanche azzardare uno straccio di fact checking, verifica o smentita su fatti, dati, fake news.Fino all’apoteosi finale, quando Giorgino ha incalzato la Presidente del Consiglio con una raffica di domande su cui milioni di italiani impoveriti non vedevano l’ora di avere una risposta.“Ha seguito Sanremo?” ,“Lei parla un inglese ‘fluently’ (cosa???) e ha visitato tutto il mondo. Dove le piacerebbe andare in vacanza?” ,“Cristicchi ha messo d’accordo lei e Schlein… È così?”  . Lorenzo tosa    << Raramente ho visto  un uso così sguaiatamente fazioso, personalistico e propagandistico del Servizio pubblico come nella mezz’ora di ieri sera.Il punto di non ritorno.  >>   e  Soumaila Diawara  << Questa sfiducia schiacciante nei confronti di Paolo Petrecca dimostra l’insofferenza crescente verso una gestione della Rai basata su incompetenza, servilismo e favoritismi politici. L’informazione pubblica non può trasformarsi in una succursale della propaganda governativa, e l’83% dei voti contro di lui è la prova evidente che i giornalisti non intendono piegarsi a questa deriva.La sua gestione ha portato a scelte editoriali imbarazzanti, come il titolo sull’assoluzione di Delmastro ben prima che arrivasse la condanna, segnale di un controllo politico spudorato. 

Ora la dirigenza Rai deve dimostrare di avere un minimo di credibilità e procedere con la rimozione immediata di Petrecca. Il Servizio pubblico non può essere guidato da chi confonde il giornalismo con la propaganda di partito.>>In  realta  per   me    chge  dirrettamente   e  indirettamente     sono cresciuto    fra  Rai  pre  berlusconiana  e   Rai    Berluscianiana   non c'è  Niente di nuovo sotto il sole .    Infatti   in Rai    è sempre stato cosi  . Ma  forse   se   proprio vogliamo  trovare  il pelo nel'uvo  l'unica differenza è che adesso anziche esserci un pluralità di faziosità adesso ce n'è una sola  su  tutte le reti  






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Il titolo  usato    Calipari    chi  era  costui  ?   voleva  essere   sarcatico    visto  che  per  un  decennio   oltre  ad essere  dimenticato    quasi  del  tutto   olttre  ad  non avereavuto  nè giustizia  nè  spiegazioni  plausibili  del  perchè  della  sua  morte  . 
 Infatti  questa è la storia dimenticata di un servitore dello Stato che per quasi trent’anni , dal quel che  ricordo d'aver  letto  su  di  lui   sui  giornali  dell'epoca  dei  fatti   , ha servito con disciplina e onore l’Italia, salvando decine di connazionali in mano a rapitori e nelle zone di guerra più pericolose al mondo.L’ultima donna che Nicola Calipari ha salvato si chiama Giuliana Sgrena, giornalista del “Manifesto” rapita da un gruppo jihadista iracheno nel febbraio del 2005. Per un mese Calipari, funzionario del Sismi, ha lavorato   (  cosa  rara in quegli ambienti  ) con straordinario impegno alla sua liberazione. Poi l’a  portò  in salvo dalla prigionia a bordo di una Toyota. Infine l’ha salvò  una seconda volta facendo fisicamente da scudo umano contro il “fuoco amico” degli americani, ferito mortalmente da una pallottola alla testa. Calipari ha sacrificato la propria vita per salvare quella di un’altra.“Mentre ero sotto choc, e non riuscivo a realizzare di essere finalmente al sicuro” racconta Sgrena, “lui tentava in ogni modo di trasmettermi la sensazione di libertà. Mi diceva 'Sei libera, sei libera'. Di lì a poco il rumore dei mitra".Nicola Calipari è morto da eroe, da “patriota”,  come   diremo  oggi    con  termine   che va tanto di moda . È morto ammazzato il 4 marzo del 2005 a Baghdad, vent’anni fa esatti, in circostanze su cui non si è mai f  voluto   fare  piena chiarezza e giustizia  .  E la  vicenda    fini    dopo  la  classica  medagli  alla memoria      nella  polvere  del  tempo  finendo  per  diventare  oblio . Ma  ora, grazie anche al film interpretato da Claudio Santamaria, che riscopriamo finalmente la memoria e il coraggio di un grande italiano.


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Ascolto    ancora  assonato   e  gli occhi impastati  dalll'insonia     causa   reflusso  esofageo  la  rassegna  stampa   e leggo  : <<  .....  un  no   a  dazi  di  Trump  >>   a  prima  vista   dico  Wow  l'italia   s'è decisa   a prendere  posizione   sui  Dazi  .  Ma  poi  man mano  che   mi   riprendevo conoscienza   dal mio torpore  mattutino   e  leggo meglio  la   notizia    mi  metto a  ridere   perchè in realtà  è  Il premier canadese Justin Trudeau ha risposto agli sciagurati dazi americani con quella che è, a tutti gli effetti, una vera e propria lezione al mondo su come si risponde, politicamente, economicamente e pure dialetticamente a Donald Trump.   Infatti  << [...]  Il Canada non lascerà che questa decisione ingiustificata rimanga senza risposta.

Se le tariffe americane dovessero entrare in vigore questa notte, il Canada, a partire dalle 12:01 di martedì, risponderà con tariffe del 25% sui 155 miliardi di dollari di beni americani. Partiremo con i dazi su merci dal valore di 30 miliardi di dollari e poi continueremo il lavoro tra 21 giorni.Le nostre tariffe rimarranno in vigore fino a quando l’azione commerciale degli Stati Uniti non sarà ritirata. Mentre esortiamo l’amministrazione statunitense a riconsiderare la sua decisione, il Canada rimane fermo nel difendere la sua economia, i suoi posti di lavoro, i suoi lavoratori e un accordo equo  [... ]>>  .  U altra  buona   notizia  dopo il  rifiuto    del  la  cina  di  comprare  il legname   dal  Canada  e  non  più  dagl Usa  . 

per  altre  storiue  c'è il mio  \  nostro  account  fb   

P.s

Comunicazione di servio non sono riuscito nè in maniera legale ( cioè assistenza ) nè in maniera pirata ( hackers ) a riattivare il mio account fb redbeppeulisse1 quindi chi mi seguiva su fb lo puo' fare su quest'altro account https://www.facebook.com/redbeppeulisse2/





7.2.25

c'è bisogno o non c'è bisogno di una seconda stagione per il IL CONTE DI MONTECRISTO CON SAM CLAFIN TRAMESSO DALLA RAI ?


Nato e  cresciuto   a  cavallo  tra  le     vecchie  (  remarke  ,  spin off  , ecc  )   e le  nuove     (  remarke  ,  prequel  , sequel  ,   reboot  ,  ecc )   tecniche cinematografiche  \  artistiche  e  nuovi  generi    :  fantasy, distopic,  ecc   non sono contro  la  creatività   e il creare     qualcosa  di nuovo   anche  ispirandosi  e  o  saccheggiando      come  dice  Bob Dylan  nel   8° epitaffio (da “11 Epitaffi abbozzati”) – Bob Dylan. Note di copertina in ” The times they are a-changin”” e pubblicato in Bob Dylan – folk, canzoni e poesie – Ed.New Compton

Sì, sono un ladro di pensieri
ma, vi prego,  non un ladro d’anime
Ho costruito e ricostruito
a partire da tutto ciò che era in attesa,
come la sabbia delle spiagge
da cui si costruiscono molti castelli,
a partire da quello cui era stato dato inizio
ben prima del mio tempo
[... ] 

 da  http://www.asiablog.it/2014/05/24/bob-dylan-ladro-di-pensieri/   e per  volesse  sapere  di  più su gli altri   10    qui    su   https://it.wikipedia.org/wiki/11_Outlined_Epitaphs      ultteriori  analisi  ed   dell'opera     







e  riabolare  attualizzare     non solo  nel  cinema  e    nella  tv ,  a ma  anche   nelle  altre  opere lartistiche  letterarie   (  rimanzi   ,  racconti , fumetti  ,  ecc  )  i classici e al passato  perchè  :  il fatto è che  purtroppo  non si riesce   ad inventare  qualcosa  di nuovo  da  quasi   duemila  ani . Ma  si rimescolano solo e  carte. Ogni volta  viene  un mazzo diverso  ma in fondo   il mazzo è semre  lo stesso  . L'importante  è  non perdere la voglia di giocare  ... di sedersi al tavolo con  i fuoriclasse   ed  appprezzare ii loro stile   e soprattutto non barare  ....  . Ma   accettare  il  fatto   che le fonti   d'ispirazione   (  il fuori classe ) hanno  un inizio ed  una fine    ed una  volta   usati   non possono  essere  a  meno che  non si stravolgono   e  snaturino   usati  ancora  .  È il  caso    del  discusso   Conte  di montecrisot  andato  in onda  sulla  Rai . Infatti  si è appena conclusa   è già   c'è già voglia della seconda stagione. Si  sta  parlando naturalmente della serie tv campione d’ascolti «Il conte di Montecristo», terminata con un record di ascolti il 3 febbraio su Rai1. Ispirata all’omonimo romanzo di Alexandre Dumas, la maxi produzione italofrancese ha raccontato l’avventura del protagonista Edmond Dantès, interpretato dall’attore Sam Claflin, che dopo molti anni riesce a mettere in atto il suo piano di vendetta contro le persone che lo avevano tradito.Una volta rivelata la vera identità del Conte, Fernand Mondego si suicida per la vergogna ed il rimorso, l'amata Mercedes ed il figlio di lei Albert intraprendono una nuova vita lontano da Parigi e lo stesso Edmond si prepara ad affrontare il suo futuro. Il finale rimane insomma fedele a quello del romanzo originale, e la scelta di Albert di non combattere contro Edmond è un simbolo di possibile redenzione e di un avvenire meno caratterizzato dall’odio.Esso  s'è concluso  con un finale    ovvio e  scontato   ( ne ho parlato qui )    che ha chiuso tutti gli archi narrativi principali, ma  molti spettatori  abituati alla serie  tv  suddivise  in stagioni   si chiedono ora se ci sia spazio per un  seguito.Se ci sarà una seconda stagione de Il Conte di Montecristo, che sarebbe se  si  ragiona in  termine   di  audiens  , più che giustificata visto l'enorme successo riscontrato   Ebbene, attualmente  per  fortuna  non ci sono conferme ufficiali, anche perché a ben vedere la serie è stata progettata come una
miniserie evento che comprende l’intera storia raccontata nel romanzo di Alexandre Dumas. Per questo motivo ai bene informati appare attualmente improbabile , meglio cosi  ,  che la produzione possa prendere in considerazione uno spin-off o una continuazione con una trama originale. D’altronde, ha un senso riscoprire i grandi classici, come per l’appunto la famosa storia del Conte di Montecristo, senza modificare  e stravolgere    troppo ancor peggio aggiungere qualcosa che esula dal racconto originale.Ma  soprattutto  si  sarebbero   anche  I tempi di realizzazione  che  lo impedirebbero   momentaneamnte  , Del resto, se mai ci dovesse essere un seguito, non potrebbe mai essere in tempi brevi. Considerando infatti i tempi di scrittura di una nuova sceneggiatura, da fare ex novo senza la traccia del romanzo originale e stando attenti a non tradire    stravolgere  lo spirito del romanziere originale, più quelli di produzione e post-produzione, non è possibile ipotizzare che l'ipotetica seconda parte possa vedere la luce prima del 2026 se non addiruttura 2027, considerando anche il tempo necessario a programmare e comunicare la stessa messa in onda. Tuttavia, i dati sono stati dirompenti, e nulla vieta purtroppo   che qualcuno ai vertici di Rai Fiction inizi già a pensarci. Per quanti si sono appassionati alle vicende del Conte, insomma, non resta che incrociare le dita ed attendere. Per me   la  serie  tv   ha stabilito un ritmo narrativo ben definito e ha lasciato il pubblico abbastanza   soddisfatto. Una continuazione potrebbe essere difficile da giustificare senza stravolgere la trama originale . Infatti L’avventura di Edmond Dantès si è conclusa con il finale della prima stagione, adattando fedelmente il romanzo. Per questo motivo, una seconda stagione richiederebbe una storia completamente originale, magari concentrandosi su alcuni personaggi secondari come Haydée o Albert de Morcerf. Un’altra ipotesi potrebbe essere l’introduzione di un nuovo arco narrativo basato sul tema della vendetta o sul ritorno di Edmond in un contesto differente. Tuttavia, meglio   cosi  , l’idea di espandere la trama originale non sembra essere nei piani degli autori. Resta da vedere se il successo della fiction potrà cambiare queste premesse., Volete  sapere cosa ne penso io. Da un lato, un'altra stagione potrebbe andare oltre la storia originale di Dumas, quindi c'è il rischio di non mantenere l'integrità della narrazione e stravolgerla. Dall'altro, se fatto con cura, potrebbe approfondire i personaggi e offrire nuove prospettive. Detto questo, la qualità dell'opera   mi fa credere ce il team creativo potrebbe continuare a sorprendere ed emozionare.In sintesi: sono curioso di vedere cosa potrebbero fare! E voi ? Vorresti vedere una seconda stagione?   Sarebbe   interessante pensare a come potrebbero svilupparsi ulteriormente i personaggi e le trame. Una continuazione potrebbe esplorare nuove avventure, magari introducendo nuovi antagonisti o approfondendo le storie personali dei personaggi principali. Tuttavia, sarebbe importante mantenere l'essenza del romanzo originale di Dumas , come  è stato fatto  ,    a parte qualche  piccolo stravolgimentio  e  un finale  scontato ed  ultra prevvedibile   , rispettare i fan della storia classica. Chi vivrà vedrà 

6.1.23

per l'ipocrita Diritto all’oblio dei mafiosi , la Rai spegne lo speciale Tg1 su Rita Atria

 Stavo  finendo    il post della nuova  rubrica    settimana incom  quando alla  lettura    dell'orripilante     notizia    della  censura   sulla  morte di Rita  Atria  ( vedere  articolo  sotto   e scheda  al lato   entrambi presi da IFQ del  5 Jan 2023    )   mi  chiedo  ma  il diritto  all'oblio  può evitare  di  cancellare  \ rimuovere   ma    in questa  caso  si parla  di censurare  la  storia   e  le storie  ?   Secondo me   si    se  si  fa   come suggerito   nell'articolo    sotto  o  quando  come  nel  caso  della sentenza  Ecn isole  della   rete     contro Caradonna   si    quando  si tratta   di   fatti storici   ancora  attuali   come   quello   della   coraggiosa   e  giovane  Rita Atria  


                             di   Stefano Caselli e Maria Cristina Fraddosio

Diritto all’oblio, la Rai spegne lo speciale Tg1 su Rita Atria

Il doc di Giovanna Cucè rimosso da Raiplay. Tre arrestati per mafia negli anni 90 minacciano richieste danni per 60 mila euro

FOTO ANSA
La testimone di giustizia Rita Atria morì a soli 17 anni una settimana dopo via D’amelio

La storia, struggente e importante, è di quelle che è bene continuare a raccontare. È la storia di Rita Atria che il 26 luglio 1992, a soli 17 anni, morì cadendo da un balcone del quartiere Tuscolano a Roma. La storia di una ragazza nata e cresciuta in una famiglia di mafia della provincia di Trapani che, dopo gli omicidi del padre e del fratello maggiore, decise di tagliare quel cordone ombelicale e di collaborare con la magistratura. La storia di una ragazza che Paolo Borsellino, che raccolse parte delle sue dichiarazioni, considerò come una figlia acquisita. La storia di una ragazza, prigioniera a Roma di un programma di protezione testimoni, che non sopportò la morte di quel secondo padre e che sette giorni dopo la strage di via D’amelio cadde nel vuoto dal settima piano di viale Amelia 23 a Roma.

Una storia che rischia di non poter più essere raccontata, almeno non nella forma scelta dalla giornalista Rai Giovanna Cucè, autrice dello speciale Tg1 Rita Atria, la settima vittima, trasmesso il 17 luglio in

un frame  della trasmissione  in questione 

seconda serata. Il programma, della durata di 58 minuti, è stato infatti rimosso da Raiplay a causa di alcune immagini di repertorio di una trentina di arresti (con manette pixelate), relativi alla cosiddetta “faida di Partanna” (di cui parlò proprio Rita Atria) su mandato dall’allora procuratore capo di Marsala Paolo Borsellino. Tre persone ritratte in questi filmati si sono sentite lese nell’immagine e hanno minacciato cause alla giornalista, alla direttrice del Tg1 e alla Rai per un totale di 60 mila euro. La Rai ha così deciso di rimuovere lo speciale in attesa del giudizio.

IL TEMA

è assai delicato perché riguarda il diritto all’oblio, civilissima e recente conquista, tuttavia in inevitabile conflitto con il diritto di cronaca. Gli arresti del novembre 1991 e del marzo del 1992 raccontano infatti una pagina importante di storia (oltre a contenere un inedito audio del super boss latitante Matteo Messina Denaro). Se aggiungiamo che uno dei ricorrenti è stato condannato in via definitiva per associazione mafiosa (il secondo è stato condannato in primo grado e assolto in appello, il terzo assolto in tutti i gradi) il tema si fa ancora più complesso. Possiamo forse immaginare un documentario sul maxiprocesso di Palermo senza le immagini dell’ucciardone?

Il rischio di creare un ingombrante precedente esiste. E una sentenza di assoluzione o di non luogo a procedere come la prescrizione, che un articolo della riforma appena entrata in vigore considera titoli sufficienti per una richiesta di de-indicizzazione dei contenuto online ai motori di ricerca, può prevalere

sempre e comunque sulla cronaca e sulla storia? La Rai, nel dubbio, ha scelto la via breve. A quanto si apprende da fonti di viale Mazzini, il filmato sarebbe stato rimosso in via cautelativa poiché ritrae soggetti poi successivamente assolti (ma non solo, come sappiamo) e – soprattutto – perché per le stesse immagini (ma con manette non pixelate) l’azienda era già stata condannata alla fine degli Anni 90. UNA SOLUZIONE meno drastica come rimontare lo speciale eliminando le sequenze “incriminate” o oscurando i volti dei ricorrenti, avrebbe forse meglio conciliato il diritto all’oblio con quello di cronaca, ma per il momento non è stata presa in considerazione.  Il reportage di Giovanna Cucè ricostruisce il contesto in cui Rita Atria, originaria di Partanna (Trapani), divenne testimone di giustizia. Il contesto degli arresti è quello di una faida tra due clan, gli Ingoglia e gli Accardo, questi ultimi appartenenti al mandamento di Castelvetrano, al cui vertice c’era Francesco Messina Denaro, padre del noto latitante. Borsellino indagava sui delitti che stavano insanguinando Partanna, anche grazie alle testimonianze-chiave di due donne, Piera Aiello (ex deputata 5S) e Rosalba Triolo, e della minorenne Rita Atria. Il decesso della “picciridda”, come la chiamava Borsellino, è stato archiviato nel 1993 come suicidio. A distanza di 30 anni, la sorella Anna Maria (intervistata da Cucè) ha presentato un esposto alla Procura di Roma per chiedere che le indagini vengano riaperte.

Viale Mazzini: la replica Per gli stessi frame (ma con le manette a vista) l’azienda fu condannata in passato. Nel dubbio, non si aspetta il giudizio

1.1.21

ALTERNATIVE A I SOLITI FILM NATALIZI E ALE REPLICHE televisive

Quest'anno  sono riuscito ,  in maniera maggiore    rispetto    agli anni passati , a   mettere  in  atto   quello  di cui   parlavo   nelle  mie  guide   di sopravvivenza  natalizia. Perchè nche  se  ci sono   dei  film  natalizi    non convenzionali  mi annoiano  e mi mettono troppa  malinconia    portandomi    ad  elucubrazioni  e  seghe mentali nostalgiche  del  tipo    : <<  ma  s'è passato perchè non passa  >>  .  Ecco   cosa    da meta\ fine   novembre  (   quest'anno " l'atmosfera  natalizia  è iniziata  in     anticipo    vuoi  per creare una  fittizia  speranza  con il covid  ,  vuoi   perchè hanno fiutato  l'affare  ed  intercettato    che  la gente  gioca  d'anticipo  )  fino  ad  oggi ,  ho letto e  visto  ed  rivisto   ( dove  non trovaste  recensioni   \  pareri   vuol  dire  che  ne  ho  già parlato  in post precedenti o  sul miei  social  )     ma  soprattutto  per   non annoiarvi  con la mia  prolissità  ho diviso  il post  in due  parti  .  




Letture
Oltre  agli inserti  ,  saltando   con  il  metodo 'sti  cazzi , gli articoli   ormai   spam e pubblicità occulta    ,  sul natale  ) dei giornali   ed  i  settimanali    ci  sono  fumetti  (  regalatoi  o  acqwuistati  )   i   libri che  hai  acquistato o  ti  hanno regalato    prima  e per le  feste .Nel mio  caso   Alcuni    che  ti   regalano   durante l'anno  o a natale  nel mio caso    essendo   corposi    in maggior  parte  ( M  l'uomo della  provvidenza  il seguito  M  il  figlio del  secolo  di  Antonio Scurati,   i  diavoli   di G. Maria Brera  da  cui  è trattala serie  tv  ,Caporetto di Alessandro Barbaro ) alcuni    gli sto ancora leggendo    .  Quest'anno     quest'anno   ho letto o sto  finendo  : 1)  Ezio Mauro la  dannazione   1921  la  sinistra  divisa    all'alba del fascismo     sulla  scissione    di Livorno     in cui dalla costola  del Psi  nascque  Pci .,  2  )  dylan   dog  Oldboy     Horror  christimas  3)  scheleteri  di  Zero Calcare  . 

 Film   e  serie    TV 

Rai 
Lupin III – Il film“, live action diretto da Ryūhei Kitamura. 
 niente  d'eccezionale     e niente  di  nuovo  per  chi  è   cresciuto  con l'anime  ed  il manga   
Loving Vincent
L'incredibile storia della vita di Van Gogh attraverso i suoi quadri. Un potente e suggestivo racconto realizzato con oltre 60000 tele dipinte a mano per un viaggio nell'arte e nel mistero della scomparsa di uno dei più importanti pittori di sempre. Bellissimo   mi   fatto vedere la  voglia  di  rivedere    e  far vedere  ai miei  familiari  il bellissimo     Opera senza autore (Werk ohne Autor) è un film del 2018 diretto da Florian Henckel von Donnersmarck.Ispirato ad eventi reali, il film, che ha ricevuto due candidature ai premi Oscar 2019 nelle categorie miglior film in lingua straniera e miglior fotografia, racconta tre epoche di storia tedesca attraverso la vita tormentata di un artista.

La serie  dell'alligatore  
Serie  bella ottima  la   fusione  tra  realtà  italiana  , noir  e  hard   boilet  .Ottima  la resa  tv   dei  romanzi  del ciclo omonimo di Carlotto . fianle  troppo utopistico   di  difficile   comprensione   per  chi    vede  solo una  puntata   o  non è  abituato   a  fare  contro informazione o lotte  sociali  . 

il  canale   Netflix 

  • Porco rosso 
  • la  forma della  voce  

 The Midnight Sky   di Clooney 
 m'aspettavo leggendo la  sinossi il solito   film   .  invece   non è  solo  quello .   un film bello pur  non essendo    fra i migliori  di  clooney   come  dice  queste  due  recensioni  1  )  https://www.bestmovie.it/ e 2)  https://www.linkiesta.it/

Sully    discreto  , vivo   , motivante  , ottimista  

Hai i  tuoi occhi 
  tema  attuale  sui pregiudizi etnici  cosa  succcede  se   ad addottare  un bambino \a    banco  è  una  coppia  di  colore  . ma  resa   mediocre      ,  giusto  per  passarci  la serata  . 
                                                                                      


Isola delle rose 
Bello un po' romanzato ma efficace da creare nel pubblico interesse ad approfondire le vicende reali del fatto . ( per chi vuole approfondire in questo articolo di viaggi.corriere.it di 13 pagine trova ulteriori news e differenze tra il film e la vicenda reale ) . In un articolo uscito pochi giorni fa sul quotidiano francese “Le Parisien”, la giornalista Catherine Balle lo ha descritto come "una commedia energica e piena di vita". Una popolarità destinata a crescere a giudicare dal numero di spettatori e recensioni, che lascia ben sperare sulle possibilità che questo film avrà di ottenere importanti riconoscimenti nei prossimi mesi. 


La    serie  la  regna di scacchi 

avvincente , intenso . Molto ben  fatta soprattutto le parti sugli scacchi vistoi che L'allenatore di scacchi Bruce Pandolfini e il già campione del mondo di scacchi Garry Kasparov hanno preso parte al progetto come consulenti. Infatti  il  Responso da parte della comunità scacchistica è  stato abbastanza  positivo   infatti  secondo wikipedia 

La serie ha ricevuto elogi dalla comunità scacchistica per la sua rappresentazione del gioco e dei giocatori,[22] il Campione del mondo Magnus Carlsen le ha dedicato un post su Instagram[23] e le ha dato una valutazione di 5/6, [24] definendola «molto godibile» per quanto «un po' troppo irrealistica».[25] Il grande maestro britannico Nigel Short, vicepresidente della Federazione Internazionale degli Scacchi, ha rilasciato su Twitter a Beth Harmon il "certificato virtuale" di grande maestro.[26] È stata, tuttavia, criticata per il fatto che siano state utilizzate esclusivamente partite fra giocatori maschi come base per quelle fittizie al suo interno. La WGM Jennifer Shahade, in un post su Twitter, ha scritto che: «la serie è splendida ma usare alcune partite di donne sarebbe stato fantastico». Ha inoltre fatto riferimento al disappunto di chi scopre che Beth Harmon è un personaggio inventato e che la presenza di partite femminili sarebbe stata «di consolazione per scacchiste realmente esistenti quali Judit Polgár, Vera Menchik o Ljudmyla Volodymyrivna Rudenko».[27]

Mi  sembra che ì creatori    della serie   si siano ispirati alle caratteristiche dell’homo patiens descritte da Viktor E. Frankl nel suo libro Ovvero, “l’homo patiens è colui che trasforma la propria sofferenza in una conquista”.
Talmente  ben  fatta    che  sembra,  come  ho  già   avuto modo  di dire  ,  in un post precedente  riprendendo  una   storia  sugli  scacchi  una  storia realmente  avvenuta  



il ragazzo che catturo il vento
come ingegnarsi per vivere Un ragazzo di 13 anni viene espulso dalla scuola che frequenta quando la sua famiglia non può più pagare la retta. Il giovane, quindi, impara a costruire un mulino a vento per salvare la propria gente dalla carestia. 


Benvenuto a Marly-Gomont (Bienvenue à Marly-Gomont)
un film del 2016 diretto da Julien Rambaldi.La pellicola, di produzione franco-belga, è incentrata sulla vita del medico congolese Seyolo Zantoko. medico di Kinshaza, si trasferirà, siamo negli anni  '70,per lavoro con la famiglia in un paesino   della  francia   profonda  francese, ma le persone lì non hanno mai visto gente di colore.


A spasso con Bob (A Street Cat Named Bob) 
Un bellissimo   film del 2016 diretto da Roger Spottiswoode e scritto da Tim John e Maria Nation. Tratto dal romanzo autobiografico omonimo di James Bowen del 2010, il film è interpretato da Luke Treadaway, Ruta Gedmintas, Joanne Froggatt e Anthony Head e il gatto Bob. Tratto da una storia vera

Mudbound
un film del 2017 diretto da Dee Rees.  Il tema  razziale  degli Stati uniti   d'America  negli anni  1930\40  trattato  in maniera  non retotrica  e  buonista \ melensa  . Esso  è un adattamento cinematografico del romanzo Fiori nel fango (Mudbound) di Hillary Jordan.


Il fotografo di Mauthausen (El fotografo de Mauthausen)
un ottimo film spagnolo del 2018 diretto da Mar Targarona e interpretato da Mario Casas, Macarena Gómez e Alain Hernández. Il film racconta la storia del fotografo Francesc Boix durante la sua vita nel complesso del campo di concentramento di Mauthausen-Gusen.[

23.12.19

RISIERA E FOIBE: UN ACCOSTAMENTO ABERRANTE

Risultati immagini per accostamento foibe e shoahstavolta ilgiornale offre una perla in mezzo alla 💩.  Infatti per parlare di Foibe e Shoah occorre molta onestà intellettuale. Sono stati episodi aberranti ma nati in contesti storici profondamente diversi. Le Foibe sono state una ritorsione criminale per vendetta verso un italianizzazione forzata (anche per volontà di dominio comunista) e per anni di oppressione fascista verso le popolazioni slave mentre la Shoah è stata puro razzismo.
Nessuna motivazione può e deve però sminuire \ minimizzare quello che  è stato il comportamento criminale in entrambe le situazioni.
Per una volta anche se con divergenze storico ed ideologiche sono d'accordo tutti  ( vedere  link  d'approfondimento a fine post  )  neo  considerare   tale  paragone  e  tale  interpretazione storica    ideologica    come  un aberrazione ed  un obbrobrio.








"Paragonare le foibe alla Shoah? Un'aberrazione", esuli contro la Rai
La Federazione degli esuli giuliano-dalmati denuncia ai vertici Rai la ricostruzione "giustificazionista" della trasmissione Agorà
Elena Barlozzari - Sab, 21/12/2019 - 22:59


Il servizio pubblico torna a occuparsi di foibe, su Rai3. Potrebbe sembrare una conquista. Non capita di frequente (per non dire mai) che il tema venga toccato in giorni che non siano quelli "comandati" dal nostro legislatore, ossia a cavallo del Giorno del ricordo.
Quasi fosse una cartellino da timbrare, una specie di cambiale. Purtroppo però il dibattito intavolato giovedì scorso durante la trasmissione Agorà si è trasformato in un’occasione persa. Al centro non c’era il dramma degli italiani del confine orientale, non un riferimento a quanti lasciarono le proprie case per scampare alle persecuzioni titine, ma la sterile contrapposizione tra orrori del Novecento. Un’assurda gara tra catastrofi della malvagità umana.
L’epilogo era già scritto nelle premesse. Il “pretesto” per parlare della persecuzione degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia è stata una polemica locale. Quella che ha visto protagonista la giunta di centrodestra di Civita Castellana, rea d’aver bloccato i viaggi della memoria ad Auschwitz. L’amministrazione non manderà più gli alunni a visitare il campo di concentramento simbolo dell’Olocausto, bensì il museo della Shoah e le Fosse Ardeatine a Roma. Il governatore Zingaretti, indignato dalla decisione, è intervenuto a gamba tesa facendo sapere che sarà lui a finanziare il progetto. Dal Viterbese lo hanno ringraziato della premura chiedendo però se avesse intenzione di conferire fondi anche per i viaggi alla foiba di Basovizza. Ecco qui la spinosa questione che l’illustre professore Mario Canali, ordinario di storia contemporanea all’università di Camerino e allievo di Renzo De Felice, è stato chiamato a dirimere. Da un punto di vista storico è corretto equiparare gli eccidi delle foibe alla Shoah? L’accademico non ha dubbi: paragonare le due tragedie è un’aberrazione.
“Ritengo aberrante - dice - avvicinare i due fenomeni”. “Mettere insieme le due cose - continua il docente - è una forzatura terribile”. “La Shoah - spiega - è stato un genocidio, il tentativo di liquidare un popolo con l’uccisione di 6milioni di persone, un’uccisione organizzata da parte di uno Stato nei confronti di una popolazione che non aveva fatto nulla”. E le foibe? Le foibe sono diverse? Non c’era forse uno Stato, quello jugoslavo, che ha attuato delle vere e proprie purghe anti-italiane? In questo caso, pur non “giustificando” il massacro, lo storico contestualizza. “Lì ci sono stati venti anni di regime fascista, un’italianizzazione coatta con espropri dei beni da parte delle nuove autorità italiane, sono state abolite le scuole in lingua slava e imposti nomi italiani”. “Questo - precisa - non giustifica, ma fa capire il substrato su cui si innesta la reazione”. Quindi: “La Shoah nasce dal razzismo, le foibe da conflitti storici precisi limitati a quell’area”.
La lettura dello storico ha diviso gli ospiti in studio. “Il professore ha detto delle cose aberranti - ha commentato la deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli - non si fa una classifica dei morti, non ci sono morti di serie A e di serie B, alle vittime va riconosciuta la stessa dignità”. Stefano Fassina di Liberi e Uguali ha replicato accusando la Montaruli di negare l’Olocasuto. “Mi metti in bocca parole che non ho mai detto”, si è difesa lei minacciando di querelarlo. I toni incandescenti del dibattito sono stati smorzati dalla conduttrice, Serena Bortone, che ha introdotto l’argomento successivo. Ma la querelle è continuata fuori dagli studi televisivi. La Federazione delle associazioni degli esuli fiumani, istriani e dalmati, infatti, ha scritto ai vertici Rai.
“Durante la trasmissione - si legge della missiva - è stata perpetrata un’ulteriore umiliazione del popolo della Venezia Giulia, dell’Istria, del Quarnaro e della Dalmazia”. “Gli interventi dei presenti in studio - denuncia FederEsuli - lasciavano trasparire la parola tanto cara a chi giustifica: contestualizzare”. “Quale nesso dovrebbero avere eventi accaduti in tempo di pace con la guerra? È giusto ammazzare l’amico/parente/conoscente di un fascista (se poi fascista era), in quanto amico/parente/conoscente di un fascista?”. “Per questo - si legge nelle ultime righe della missiva - vi chiediamo di considerare con maggior attenzione la nostra storia, di invitare nei programmi che raccontano di noi persone delle nostre associazioni, come giustamente avviene trattando drammi altrettanto importanti per il nostro Paese”.


        approfondimenti

5.2.19

dalla vita fin qui trascorsa e vissuta posso dire che la lezione della Santanchè era davvero brutta

la  tua libertà - Guccini
la libertà - Gaber


Carri   miei lettori 
permettetemi     di   ritornare  ( ne  ho  già parlato precedentemente  qui  in un post  )  su  quanti detto  dalla  Daniela  Santachè e  d'aggiungere   questo commento   fatto  su ilfattoquotidiano   da
Alex Corlazzoli Maestro e giornalista ovvero  uno  che   più qualificato  di  me   Twitter

Da maestro posso dire che la lezione della Santanchè era davvero brutta
“Il denaro è l’unico vero strumento di libertà. I soldi servono a essere liberi. Chi paga comanda. Lo dico a te che sei una donna: pagare i propri conti vuol dire comandare. E’ un grande strumento di libertà il denaro”. A pronunciare queste parole è stata Daniela Santanchè. Il problema è che non le ha dette davanti alla solita platea dei talk show pomeridiani o della prima serata ma davanti ad una classe di ragazzi di scuola primaria protagonisti della trasmissione televisiva “Alla lavagna” in onda su Rai3 il 2 febbraio scorso.
Sono cresciuto in una famiglia povera, con un padre operaio e una madre casalinga ma a permettermi di essere un uomo libero, di avere un lavoro; di essere un giornalista; di fare politica e quindi di essere un uomo libero di esprimere le proprie opinioni e di scegliere che mestiere fare è stata l’istruzione che la scuola mi ha dato. Se fosse per la mia famiglia, che oltre a non avere soldi non aveva nemmeno una libreria in casa, oggi non avrei la possibilità di viaggiare, di conoscere altre realtà, di poter leggere un libro, di poterne scriverne uno.
Teresa e il parroco del mio paese. La maestra per cinque anni mi aveva parlato del Mozambico e di suo nipote, missionario proprio in quel Paese. In casa non avevo neanche un mappamondo non sapevo nemmeno dove fosse il Mozambico ma una volta cresciuto è rimasta la curiosità e a 18 anni, pur con quattro soldi, mi sono permesso un viaggio proprio in quel Paese per andare ad incontrare i missionari all’indomani della guerra civile. E lì per la prima volta mi son sentito un uomo libero, capace di comprendere le difficoltà di un Paese povero, in grado di vedere realtà lontane dalla mia. Da quella volta non ho mai smesso di viaggiare e ogni volta che parto lo faccio evitando di chiudermi in un resort ma andando a conoscere scuole, baraccopoli, associazioni.
L’altra conquista della libertà l’ho avuta grazie a don Gian Carlo. Fu lui il primo a regalarmi un libro. Di là di quelli che ero stato obbligato a prendere in mano, per la prima volta avevo la possibilità di leggere un testo che mi avrebbe concesso la libertà del sapere, del conoscere. Ora, provate a fare un’operazione semplice, semplice: sostituite quel “denaro” con la parola “istruzione”: “L’istruzione è l’unico vero strumento di libertà. La scuola, i libri servono a essere liberi. Chi si istruisce comanda. Lo dico a te che sei una donna: istruirti vuol dire comandare. E’ un grande strumento di libertà l’istruzione”.
Ecco, davanti alle telecamere della Televisione pubblica vorremmo vedere gente che trasmette fiducia a dei bambini, a tutti i bambini anche a quelli che non sono nati da un imprenditore.






Quindi State attenti a quelli che vogliono continuamente farvi la morale..sono peggio di voi in realtà

19.12.18

quando la censura o l'edulcorazione spiega meglio le cose ed non è negativa in se il caso della fiction l'amica geniale

  anche  se  le  motivazioni  addotte della rai   per  non aver  trasmesso quella scena    sono ipocrite  in quanto  erano  le    23.30      quindi  non c'erano minori .  Ma potrebbe  essere    ovviamente   è un a Risultati immagini per l'amica genialemia  ipotesi    fatta  ad  arte     per  battere  il ferro  finchè  è  caldo     visto   che  : 1) è  già partita  la pubblicità   con l'uscita        dei  dvd   dela serie  ., 2)   è   già pronta     e dovrebbe ,  secondo   indiscrezioni   uscire    nei  primi  3\4  mesi  del  2019  la  seconda  serie  .
Comunque  sia la  motivazione   della  ,  io  preferisco  chiamarla  edulcorazione  , in  quanto  i primi baci   forzati  e  la  lacrima sul  volto    della prpotagonista dice  tutto  .  Infatti  concordo con quanto dice



   fra  3.29-3.40.  quel fermo immagine     suk  volto  rigato  dalle  lacrime  mette  in evidenza    e  fa capire   benissimo    cosa   la  protagonista   ha  dato subire  .Certo  che  come  dice    nel commento  al  video  sopra  riportato
 Maria Elena Musardo3 giorni faSicuramente mi sarebbe venuto da vomitare ma io avrei voluto vederla tutta integrale la scena fanno vedere tante cose orribili che non si dovrebbero far vedere e per una scena solamente addirittura la tagliano be allora secondo me hanno sbagliato questo e quello che penso.

  censura  o non censura  la  fiction  non è niente  male

14.9.16

rettifica ad " Anche un uomo colto come Augias si piega al trash . sarà affiancato dalla bimbaminkia youtuber sofia viscardi"

  post   sotto  accusa
http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.it/2016/07/anche-un-uomo-colto-come-augias-si.html

vedendo  la  prima puntata del programma  di  Corrado  Augias  e  di come   presenta  e   chiede  anche se nel  finale    all'esperto    ospite , non ricordo  i  nome   un parere  sule  figure  dei youtubers    come  da  titolo   smentisco  ciò che  avevo espresso  nel precedente  post 


  vedremo come  si comporterà con lei   nel  prossimo incontro settimanale

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...