È uno straordinario esempio di solidarietà animale, quello ripreso nello zoo di Taipei. Un esemplare di tartaruga nota il compagno steso sul carapace e impossibilitato a muoversi. Allora prende a spingerlo facendo leva con la testa e col proprio guscio fino a capovolgerlo di nuovo nella giusta posizione. Questa scena, registrata da un papà in visita con la propria figlia, ha fato il giro del web, raccogliendo centinaia di migliaia di visualizzazioni(a cura di Matteo Marini)
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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1.1.15
La tartaruga è rovesciata: salvata dal compagno c'è più solidarietà tra gli animali che tra gli uomini .
da http://www.msn.com/it-it/video/notizie/
È uno straordinario esempio di solidarietà animale, quello ripreso nello zoo di Taipei. Un esemplare di tartaruga nota il compagno steso sul carapace e impossibilitato a muoversi. Allora prende a spingerlo facendo leva con la testa e col proprio guscio fino a capovolgerlo di nuovo nella giusta posizione. Questa scena, registrata da un papà in visita con la propria figlia, ha fato il giro del web, raccogliendo centinaia di migliaia di visualizzazioni(a cura di Matteo Marini)
È uno straordinario esempio di solidarietà animale, quello ripreso nello zoo di Taipei. Un esemplare di tartaruga nota il compagno steso sul carapace e impossibilitato a muoversi. Allora prende a spingerlo facendo leva con la testa e col proprio guscio fino a capovolgerlo di nuovo nella giusta posizione. Questa scena, registrata da un papà in visita con la propria figlia, ha fato il giro del web, raccogliendo centinaia di migliaia di visualizzazioni(a cura di Matteo Marini)
6.7.14
Il geco eroe salva il compagno dal serpente che lo stritol
Sta facendo il giro dei social network questo video pubblicato sul profilo Facebook dell'associazione ambientalista Aella: un geco in pericolo di vita, dopo essere stato catturato da un serpente, viene salvato da un altro geco che coraggiosamente attacca il rettile e libera il compagno. Tra i commenti, come prevedibile, chi si dichiara indignato perché le persone che riprendono la scena non intervengono, e chi sostiene la necessità di lasciare che la natura faccia il suo corso e la "battaglia" venga risolta tra i tre protagonisti
19.12.13
Commovente Reazione di un Leopardo quando Scopre il Cucciolo della sua Preda [Video] la legge sula giungla a volte viene sospesa

La natura è strana ed imprevedibile di solito vige la legge del homo homini lupus cioè lo stato di natura descritto dal filosofo Thomas Hobbes ( 1588-1679 ) ma a volte ci sono storie ed eventi come questo che trovate sotto . A prima vista la storia che m'accingono a riportare qua sotto,che conferma del mio essere antispecista , sembra uscita dalla storia di Tom & Jerry e l'anatroccolo ( non sono riuscito a trovare il video del cartone ma solo la copertina del fumetto che trovate al lato ) anche se per poco perchè poi alla fine quando muore troppo piccolo per poter vivere senza la madre , lo mangia riprendendo il suo istinto naturale
Lui è un predatore – un killer elegante e furtivo. Si avventa sulla sua preda e la uccide con un colpo di zampa. Poi, all’improvviso, qualcosa si muove tra la pelliccia dell’animale morto, e la legge della giungla viene riscritta. Vede strisciare fuori dalla sua vittima un minuscolo neonato – un babbuino che ha solo un giorno. In quel momento, il giovane leopardo dimentica di essere un cacciatore, e accudisce il piccolo babbuino come se fosse il suo cucciolo.
All’odore del sangue, un branco di iene si riunisce per banchettare. Legadema, come è stato chiamato
il leopardo dalla troupe che ha fatto il video, porta con attenzione il baby babbuino su un albero, si dimentica della sua preda, ora è prioritario proteggere il cucciolo. Lì, coccola il neonato e cerca di dargli calore durante la lunga notte africana. “E’ stato come se la natura avesse ribaltato completamente la situazione“, spiega Dereck Joubert, un regista che ha seguito Legadema per tre anni e mezzo nel suo habitat naturale, il Delta del Botswana, tra le pianure alluvionali verdeggianti note come Africa’s Garden of Eden.
“Lei aveva ucciso la madre, ma poi abbiamo visto il piccolo babbuino appena nato sul terreno, continua a raccontare Dereck. – Stava strisciando e abbiamo pensato che stavamo per assistere alla sua uccisione, invece il neonato si è diretto verso il giovane leopardo. Legadema si è fermata per un attimo, a quanto pare non sapendo cosa fare. Poi delicatamente lo ha preso in bocca tenendolo per la collottola e lo ha portato su un albero per tenerlo al sicuro“. I babbuini sono acerrimi nemici del leopardo, e una delle loro principali fonti di cibo, ma Legadema – la parola locale che sta per “la luce dal cielo” – con la piccola scimmietta non è stata predatrice, ha prevalso il suo istinto materno.
La troupe ha vegliato tutta la notte. ”Diverse volte, il baby babbuino è caduto dall’albero, – afferma Joubert. - Ogni volta, Legadema correva giù per prenderlo prima che arrivassero le iene e lo riportava al sicuro sull’albero. Il babbuino avrà chiaramente visto Legadema come una madre surrogata. Per diverse ore non si è mossa da lui. Legadema era come un gatto in cerca del proprio gattino, piuttosto che un predatore con la sua preda. Era attratto dal cucciolo curioso, faceva la parte della madre, e si è dimenticata che era una cacciatrice. E’ stato davvero straordinario e molto commovente da vedere….“.
video parziale per il video totale vedere l'url a fine post
Tragicamente, quando è arrivato il mattino, la squadra si è accorta che il piccolo babbuino non dava segni di vita. ”Pensiamo che era semplicemente troppo piccolo per sopravvivere alla notte senza la madre naturale e il sostentamento che gli avrebbe dovuto fornire“, afferma Joubert. ”Quando è sorto il sole, Legadema si è resa conto che il baby babbuino era morto e gli è rimasta vicino ancora per un po’“. Dereck Joubert ha osservato questa scena durante le riprese per un documentario sulla fauna selvatica, ‘Eye Of The Leopard‘ -L’Occhio del Leopardo, che segue Legadema dalla nascita all’età
adulta. ”Ci siamo imbattuti in un leopardo con il suo cucciolo che aveva circa una decina di giorni e abbiamo pensato di documentare la sua crescita fino all’età adulta dopo aver deciso di chiamarla Legadema, – spiega. – Stavamo riprendendo il leopardo quando questo piccolo cucciolo adorabile ha tirato fuori la testa dalla tana. Forse era la prima volta che si stava avventurando nel mondo esterno, ci ha immediatamente conquistati, cadeva in continuazione come se fosse ubriaca“.
Sul finire del loro progetto, la troupe che stava facendo il documentario ha lasciato che Legadema seguisse le sue orme in natura – ma di tanto in tanto vanno ancora a cercarla. Joubert aggiunge: “ appena saputo che lei avrà presto un cucciolo di cui prendersi cura, proprio come quella minuscola creatura che aveva accudito con tanto amore“.
All’odore del sangue, un branco di iene si riunisce per banchettare. Legadema, come è stato chiamato
il leopardo dalla troupe che ha fatto il video, porta con attenzione il baby babbuino su un albero, si dimentica della sua preda, ora è prioritario proteggere il cucciolo. Lì, coccola il neonato e cerca di dargli calore durante la lunga notte africana. “E’ stato come se la natura avesse ribaltato completamente la situazione“, spiega Dereck Joubert, un regista che ha seguito Legadema per tre anni e mezzo nel suo habitat naturale, il Delta del Botswana, tra le pianure alluvionali verdeggianti note come Africa’s Garden of Eden.
“Lei aveva ucciso la madre, ma poi abbiamo visto il piccolo babbuino appena nato sul terreno, continua a raccontare Dereck. – Stava strisciando e abbiamo pensato che stavamo per assistere alla sua uccisione, invece il neonato si è diretto verso il giovane leopardo. Legadema si è fermata per un attimo, a quanto pare non sapendo cosa fare. Poi delicatamente lo ha preso in bocca tenendolo per la collottola e lo ha portato su un albero per tenerlo al sicuro“. I babbuini sono acerrimi nemici del leopardo, e una delle loro principali fonti di cibo, ma Legadema – la parola locale che sta per “la luce dal cielo” – con la piccola scimmietta non è stata predatrice, ha prevalso il suo istinto materno.
La troupe ha vegliato tutta la notte. ”Diverse volte, il baby babbuino è caduto dall’albero, – afferma Joubert. - Ogni volta, Legadema correva giù per prenderlo prima che arrivassero le iene e lo riportava al sicuro sull’albero. Il babbuino avrà chiaramente visto Legadema come una madre surrogata. Per diverse ore non si è mossa da lui. Legadema era come un gatto in cerca del proprio gattino, piuttosto che un predatore con la sua preda. Era attratto dal cucciolo curioso, faceva la parte della madre, e si è dimenticata che era una cacciatrice. E’ stato davvero straordinario e molto commovente da vedere….“.
video parziale per il video totale vedere l'url a fine post
Tragicamente, quando è arrivato il mattino, la squadra si è accorta che il piccolo babbuino non dava segni di vita. ”Pensiamo che era semplicemente troppo piccolo per sopravvivere alla notte senza la madre naturale e il sostentamento che gli avrebbe dovuto fornire“, afferma Joubert. ”Quando è sorto il sole, Legadema si è resa conto che il baby babbuino era morto e gli è rimasta vicino ancora per un po’“. Dereck Joubert ha osservato questa scena durante le riprese per un documentario sulla fauna selvatica, ‘Eye Of The Leopard‘ -L’Occhio del Leopardo, che segue Legadema dalla nascita all’età
adulta. ”Ci siamo imbattuti in un leopardo con il suo cucciolo che aveva circa una decina di giorni e abbiamo pensato di documentare la sua crescita fino all’età adulta dopo aver deciso di chiamarla Legadema, – spiega. – Stavamo riprendendo il leopardo quando questo piccolo cucciolo adorabile ha tirato fuori la testa dalla tana. Forse era la prima volta che si stava avventurando nel mondo esterno, ci ha immediatamente conquistati, cadeva in continuazione come se fosse ubriaca“.
Sul finire del loro progetto, la troupe che stava facendo il documentario ha lasciato che Legadema seguisse le sue orme in natura – ma di tanto in tanto vanno ancora a cercarla. Joubert aggiunge: “ appena saputo che lei avrà presto un cucciolo di cui prendersi cura, proprio come quella minuscola creatura che aveva accudito con tanto amore“.
13.10.13
gli animali sono come gli uomini ?
vedendo questo video Una coppia di alaskan malamute che affianca un bambino mentre prova a gattonare, quasi a volerlo spronare.
e leggendo sia questo editoriale di Valentina de poli
09 ottobre 2013
Topolino 3020
Cari amici di Topolino
questo è un editoriale dedicato a tutti coloro che hanno un animale da compagnia, un cucciolo, un pesce rosso, un criceto, un maialetto.

sia questo commento sul sito di www.topolino.it
sofiaque9909 ottobre 2013 - 19:06
Amo talmente gli animali che anche per me sarebbe un complimento assomigliare a loro, come per Valentina. E credo che abbia ragione in pieno: i nostri animali vanno trattati bene, curati, accuditi, coccolati, ma senza dimenticare mai che sono animali, appunto, e non uomini!

10.9.13
perchè mi definisco antispecista e racconto storie di animali
IL post d'oggi masce : 1) da una discussione fra amici\che ( un biologo , un filosofo , un seminarista , una suora ) nata dal commento di un mio amico alla storia mater morbi di dylan dog su temi etici \ morali come : l'eutanasia, il suicidio assistito , testamento biologico , le differenze tra uomo e animali . Ad. ad un certo punto io sostenendo una tesi non ricordo se del mio amico biologo o filosofo sulla tesi antispecista .( sotto dei link per approfondire tali argomenti )
http://it.wikipedia.org/wiki/Antispecismo
http://it.wikipedia.org/wiki/Antispecismo
http://ita.anarchopedia.org/specismo
cosi ne approfitto per rispondere a chi ( come avviene su facebook , twitter e google pluis ) mi chiede perchè tratto di questi temi : << Perché scrivi solo cose tristi? Perché quando sono felice esco >>.(Luigi Tenco )
cosi ne approfitto per rispondere a chi ( come avviene su facebook , twitter e google pluis ) mi chiede perchè tratto di questi temi : << Perché scrivi solo cose tristi? Perché quando sono felice esco >>.(Luigi Tenco )
IMPERIA. Il simpatico quattrozampe di 12 anni ha un fan club in Svezia e una pagina Facebook Camillo, il cane che prende il bus Gira per Sanremo da solo e sa riconoscere le fermate per tornare a casaSANREMO Camillo è uno spirito libero. Da quando aveva 5 mesi (ora ha 12 anni) prende il bus ogni giorno e fa un giretto in un quartiere della sua città, Sanremo
Poi torna a casa in zona Ospedaletti, sempre in autobus, e non sbaglia mai fermata. Camillo è un cane, razza meticcia di piccola taglia, e come faccia a sapere esattamente su quale mezzo salire per rientrare dalla sua padrona, la signora Lina, è un mistero per tutti. A volte arriva persino a varcare i confini comunali e si spinge verso le frazioni, così Lina gli ha attaccato al collare una webcam e, visto che spesso rincasa quando è buio, qualcuno gli ha regalato una pettorina catarifrangente.Chi prende i bus nella città ligure è abituato a vederlo: sale e attende la giusta stazione. Quando le porte si aprono dà una sbirciata e decide se scendere o proseguire. «È impossibile tenerlo tutto il giorno al guinzaglio, soffrirebbe troppo», spiega Lina. E quando cittadini e turisti esagerano con i bocconcini, la sua padrona gli appende un cartello al collo: “Per favore non datemi da mangiare, devo dimagrire”.Per ora ha una sua pagina Facebook e un fan club in Svezia, ed è amatissimo e coccolato da chiunque incontri i suoi dolci occhi scuri.
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