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26.12.19

Siracusa, per un errore dei giudici vince una medaglia che non merita e la consegna alla seconda classificata


Babbo natale  ( Gesù bambino   come  volevano     che  lo chiamassi  le   mie  nonne   ) avrà preso nota dell’ennesima bella storia andata in scena in questi giorni: in questo caso il teatro è stato la Sicilia.
Il Protagonista un ragazzino di 10 anni che si è aggiudicato l'oro in una competizione regionale di karate. Accortosi dell'errore della giuria ha messo la medaglia al collo di Carlotta Bartolo, 11 anni, che era arrivata seconda. Egli    per un errore nel calcolo dei punti, Giorgio Torrisi, 10 anni, era stato giudicato e premiato come vincitore di un torneo di karate, ma poi quando insieme ai suoi genitori ha scoperto di essere arrivato secondo, ha scelto di consegnare la medaglia d’oro a chi davvero l’aveva meritata: Carlotta Bartolo, appunto   di 11 anni. Una  bella  riasposta  a chi ice  che  certi valori sono morti  , certo    stanno scomparendo  , ma  ancora   ed   questo è uno    dei casi  in questione  resistono   e  sono  ancora   vivi 



Infatti   , oltre  il  video  ,  ecco   la cronaca  di  https://palermo.repubblica.it/cronaca/2019/12/25/  da  cui   è tratta la prima foto


“Mamma questa medaglia non la merito, perché non l’ho vinta. Devo consegnarla al vero vincitore”. Quando la lealtà sportiva e i valori morali rappresentano la vera vittoria, allora accadono storie come quella che ha visto protagonista Giorgio Torrisi, 10 anni, cintura nera di karatè e, dopo ciò che è accaduto, anche di lealtà.Per un errore nel calcolo dei punti è stato giudicato e premiato come vincitore di un torneo, ma quando ha scoperto di non aver realmente conquistato l’ambita medaglia d’oro ha scelto di consegnarla a Carlotta Bartolo, 11 anni, arrivata seconda.
Giorgio Torrisi e Carlotta Bartolo   da https://www.pachinonews.it/



La competizione, la settima edizione dell’International Edukarate, si è svolta al PalaCannizzaro di Acicastello e ha visto sfidarsi 350 bambini provenienti da tutta la Sicilia. Giorgio Torrisi, di Catania, è stato giudicato il primo nella sua categoria. Immediatamente dopo la premiazione, i genitori stessi, Antonio Torrisi e Chiara De Melio, hanno intuito che c’era qualcosa che non quadrava nei punteggi. “Mio figlio è abituato a vincere - ha raccontato Chiara, la mamma - ma anche a perdere con umiltà, perché è questo che insegno ai miei figli. Ho spiegato a Giorgio che c'è stato un errore e ha voluto consegnare la medaglia a chi l'ha meritata al suo posto. L'onestà è la prima cosa nella vita”.
Scene rare e ben lontane da quelle a cui spesso si assiste nelle tribune delle gare di calcio giovanili, in cui genitori eccessivamente esigenti pretendono solo vittorie sul campo. A discapito del decoro, della forma e dell’educazione dei figli. Così Giorgio ha scelto che la sua più grande vittoria sarebbe stata quella di consegnare la medaglia a Carlotta. E la missione è stata compiuta e la medaglia ha trovato il suo legittimo proprietario: tutta la famiglia Torrisi è sbarcata nella palestra dell’ “Accademia Bartolo” a Pachino, in provincia di Siracusa, per incontrare Carlotta e i suoi genitori.
“La nostra prima vittoria è questa - ha dichiarato Giuseppe Bartolo, padre di Carlotta e maestro di karatè -, trasmettere ai nostri atleti e figli i valori della lealtà”. Carlotta ha ottenuto la sua meritata medaglia, ma il vero vincitore morale della competizione, manco a dirlo, è stato Giorgio. Il gesto è stato anche notato - e lodato - dall’organizzatore dell’evento, Salvo Filippello, pedagogista componente della commissione nazionale Csain e coordinatore regionale. “Un esempio virtuoso - ha commentato Filippello - come ente promuoviamo i valori sociali ed educativi, al di la di quelli agonistici. Vuol dire che abbiamo seminato bene. Il nostro obiettivo è creare grandi uomini, più che grandi campioni”. Filippello ha messo in piedi anche una “karate-therapy”, che serve ad incanalare energie ed istinti dei più piccoli nell’ambiente sano dello sport. “Lavoriamo anche in ambienti difficili - ha spiegato il responsabile siciliano di Csain - e con questa attività facciamo in modo che i ragazzini più iperattivi possano lavorare sull’autocontrollo”.

29.12.13

LA FORZA DI ANDREA Zoccheddu, PRIMO DOWN CINTURA NERA DI JUDO IN SARDEGNA

  musica  in sottofondo e  consigliata  Sa prus bella - di Claudia  Aru  " bentesei "

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a chi dice  che i down  sono  dei parassiti  o prova per loro , causa  le loro problematiche  senta  questa   storia   e  il fatto che  << [...] Molti bambini con la condizione arrivano a prendere il diploma di scuola superiore e sono in grado di compiere un lavoro retribuito.. L'istruzione e le cure adeguate hanno dimostrato essere in grado di migliorare la qualità della vita in modo significativo. [.... ] da http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Down  >> e   come il caso d'andrea nello sport  




Si chiama Andrea Zoccheddu ha 25 anni ed è il primo down ad aver conseguito la cintura nera di Judo in Sardegna.

Unione  sarda del 29\12\2013  14:32


Sedici anni di sport e passione per le arti marziali e hanno portato Andrea Zoccheddu cagliaritano di 25 anni a conseguire, primo down in Sardegna la cintura nera di Judo.
Risultato reso possibile dalla capacità tecnica di Andrea che ha utilizzato soprattutto la sua mossa vincente consistente nel caricare sul dorso l'avversario che poi viene scaraventato a terra.
Andre si allena con lo Judo Club Cagliari nella palestra del cral regione in via Veneto, una bella realtà aperta non solo ai dipendenti regionali che ha nell'integrazione uno dei suoi principi fondanti.
Intanto Andrea continua ad allenarsi e ad affianre la tecnica con l'obbiettivo di raggiungere il secondo dan

18.2.13

non si è mai vecchi per certe cose Judo, super-cintura nera a 98 anni: Keiko ottiene ''il decimo dan''

  tale  news    riportata   sia nei due video sia  nei dettagli    conferma il  mio post  precedente ovvero  spesso la    vecchiaia  è  anche  felicità 


video  originale   qui   sotto  trovato tramite il motore  di ricerca interno  di  donwloadhelper ( opzione  per  scaricare  video   da  youtube  e   non sdolo di mozilla  firex  fox  )






quello ridotto  e  sintetico di  repubblica .it     da  cui  hopreso anche  la didascalia













A 98 anni Keiko Fukuda, un'anziana signora originaria di Tokyo e residente ormai da anni a San Francisco, è diventata la prima donna ad aver raggiunto il più alto riconoscimento nel Judo: il decimo dan. Ci sono soltanto altre tre persone, al mondo, che possono indossare la sua stessa cintura nera. E sono tutti uomini. Molto tempo fa Keiko, ultima allieva vivente di Kano Jigoro, fondatore del judo, ha abbandonato il Giappone - mandando all'aria anche il suo matrimonio - perché nel suo paese gli uomini, anche se tecnicamente inferiori alle donne, avevano accesso alle cinture più alte in tempi molto più rapidi. Una forma di discriminazione che ha spinto la donna a volare in America, dove tuttora insegna judo, a San Francisco, presso il Soko Joshi Women’s Judo & Self Defense Club. Le immagini che state vedendo sono estratte da un documentario  sulla sua storia - in lavorazione, previsto per il 2012 - dal titolo "Sii forte, Sii gentile, Sii bellissima". Tre insegnamenti che l'anziana Keiko è solita dare alle sue allieve.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...