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quando una panchina rossa non è solo un simbolo pulicoscienza ed ipocrita .il caso MELEGNANO CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE. LARGO 25 NOVEMBRE E UNA PANCHINA PER SILVIA

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 Ecco   come dicevo  dal titolo , uno dei casi  in  cui  le  anchine  rosse   non sono  solo  ipocrisia  e pulicoscienza  . Infatti Il 27 novembre, a Melegnano ( città metropolitana di Milano ) , la via Giuseppina Biggiogero, una delle poche intitolate alle donne, si è colorata di rosso.  da  https://vitaminevaganti.com/2021/12/04/melegnano-contro-la-violenza-di-genere-largo-25-novembre-e-una-panchina-per-silvia/ Una folla di piumini, giacche e cappotti rossi, e tanti volti con la mascherina rossa, intorno alle 11, ha riempito la piazzetta antistante. I passanti curiosi e le persone affacciate alle finestre si chiedevano che cosa si stesse per celebrare. Si trattava dell’intitolazione del Largo 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e il femminicidio, patrocinata dal Comune di Melegnano e proposta congiuntamente dalla locale Banca del tempo e da Toponomastica femminile. Malegnano contro la violenza di genere Dopo i saluti di rito, alla presenza delle f

“Dal maxi-processo per la pacca sul sedere alle due ragazze vittime di violenza, di cui già l’Italia sembra dimenticarsi”

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 mi trova  d'accordo  quanto  scrive  questa    email  all'unionesarda “Nello stesso Paese in cui in forse meno di ventiquattro ore si è conosciuto nome e volto dell’autore di una pacca sul sedere alla giornalista Greta Beccaglia, caso che certo fa indignare, su una vicenda che fa inorridire per crudeltà e violenza si è parlato per un paio di giorni su giornali e telegiornali, e poi quasi più nulla” (foto Ansa) “Cara Unione, ho letto con grande sconcerto la notizia delle due giovani vittime di molestie e violenza sessuale su un treno e in una stazione ferroviaria della linea Milano-Varese. Due giovani di vent’anni, che ogni giorno prendono gli stessi mezzi utilizzati da mia nipote, una studentessa dell’Università di Milano, e che è rimasta profondamente turbata da quanto accaduto. Quello che mi lascia ancora più sconcertata, è che nello stesso Paese in cui in forse meno di ventiquattro ore si è conosciuto nome e volto dell’autore di una pacca sul sedere alla giornalista Greta B