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5.11.24

Eros Socal, il funerale all'alba del pasticcere (come voleva lui): «Così verrà solo solo chi ci tiene veramente»

E' stato celebrato oggi alle 6 del mattino, come da testuali volontà, l’addio a Eros Socal, il pasticcere di Possagno scomparso i giorni scorsi. Un orario particolare che lo stesso Eros aveva richiesto direttamente all’agenzia di pompe funebri. «Ogni giorno offriva loro il caffè e ricordava questa promessa». Che
pretendeva fosse mantenuta per almeno un paio di buone ragioni: la prima è che a un funerale all’alba viene solo chi ci tiene veramente e non solo chi si vuole far vedere di essere addolorato. L’altro motivo è che Eros Socal non voleva che il funerale costringesse i suoi cari o i suoi amici a prendersi un permesso da lavoro. «È un atto che lo descrive bene. Noi l’abbiamo scoperto pochi giorni fa» spiega Ermes, il suo unico figlio.
L’ATTIVITA’
Eros Socal ha sempre vissuto a Possagno. Papà Angelo era cresciuto in un ambiente contadino, ma aveva la passione del gelato. Così col tempo aveva fondato una pasticceria. Un interesse che aveva trasmesso a Eros. Con l’attività già avviata, aveva frequentato a Parigi dei corsi di aggiornamento. Una volta tornato aveva applicato ciò che aveva imparato, approfondendo la piccola pasticceria. Col tempo aveva dato vita alla ricetta della meringa perfetta, appresa a sua volta dalla pasticceria Scaramuncin di Bassano e poi personalizzata con una cremosità e un sapore unici. «Non esiste un ingrediente segreto: si tratta di piccole attenzioni e trucchi che altrimenti rovinerebbero la perfezione della meringa». Quel segreto ora è al sicuro, trasmesso al figlio Ermes, che fa tutt’altra professione, e alla gestione ormai ventennale della pasticceria Aurora, che mantiene la stessa ricetta. Lì Socal era solito salutare tutti con «Salve ragazzi» a prescindere dall’età degli avventori, che -considerata la vicinanza con il museo Canova- provenivano da ogni parte del mondo.

Video correlato: Eros Socal, il funerale all'alba in un affollato tempio del Canova: l'ultima volontà del pasticcere è stata rispettata (Il Messaggero)

LA PASSIONE

Ma Socal era anche un motociclista appassionato: amava solo i motori italiani e in particolare la Ducati e la Guzzi. «È stato tra i primi amatori, negli anni 70, a raggiungere Capo Nord con la moto. Ci raccontava che faceva freddo e per migliaia chilometri non trovavano anima viva» racconta la famiglia. Persino il viaggio di nozze l’aveva fatto in moto. «Eros era anche un nonno premuroso e attento, che accudiva spesso i due nipotini. In paese aveva avuto un ruolo nel consiglio pastorale e alle Opere Pie, ma aveva fatto parte anche della Protezione civile. «Un enorme dispiacere per tutta la comunità. Ci lascia una grande persona. Sempre schietto e diretto -lo ricorda il sindaco Valerio Favero- Il mio pensiero va alla moglie e al figlio Ermes, al quale mi lega una grande amicizia».

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