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10.6.13

nuovi casi di bullismo con aggiunta d'insulti ( non nuovi a dire il vero ) contro i sardi

Lo  so che saranno news  locali  o piccole news o nerws  a  cui ormai ci siamo  assuefatti  . Ma  spesso le cose  ignorate  \ regalate , salvo eventi eccezionali  come il caso  di Valentina Picchio , dalla stampa  nazionale   in piccoli  articoli di cronaca  o  sui  giornali locali  , sono sintomo di un crisi sociale  sempre  più dilagante   non corretta  (    anche se le speranze  sono ridotte  al lumicino per poterlo fare  ancora ) in tempo  , visto  che già un  altro poeta della canzone italiana    ne  aveva  fatto  una canzone

                                        video non ufficiale 

 in merito . Un fenomeno dilagante  , spesso  come  riportato  sotto  , viene  confuso   con bravate  ( prima news  )  o  peggio  esasperato da razzismo ed  xenofobia  oltre  che  da  stupido  e becero   campanilismo  \  provincialismo  dettato  da antiche pregiudizi  ( seconda  news  ) .

IL bullismo sia via web che di persona è figlia del mobbing,che i ( grandi ) usano azioni di tortura psicologica che nei molti casi si arrivi al ( suicidio
). Quando    si capirà che    che i maltrattamenti che siano eseguiti dai fanciulli che dagli adulti hanno la stessa valenza e risultato (suicidio dei danni provoca danni imprevedibili ,ma con tutti i casi di suicdio sia dei minori o adulti come succede anche in caserme ,oltre che in tutti i luoghi di lavoro . Quindi   s'aspetta con ansia che si prenda   seriamente il problema che non si può aspettare altro tempo.
La rete è un potente strumento di espressione delle opinioni, di interazione.sociale, di emancipazione e di arricchimento culturale, ma può anche diventare
un mezzo per diffondere stereotipi, meccanismi discriminatori e intolleranza.Le cronache, purtroppo, ci raccontano sempre più spesso storie, a volte
drammatiche, di giovani o di minoranze vittime di insulti, dileggio,diffamazione, persecuzione attraverso il web.
Ecco perché è importante sensibilizzare gli utenti, soprattutto giovani, ad un uso responsabile della rete, come sta facendo il Consiglio d’Europa con la
campagna No hate speech. Iniziativa che non intende limitare la libertà di espressione on line bensì favorire un utilizzo consapevole del web. A voi ulteriori   commenti  alle  news  sotto    riportate 

 

                                        video ufficiale

 dall'unione sarda  online 


Legato all'albero durante la ricreazione  A 10 anni vittima dei compagni a Firenze



Un bimbo di 10 anni è stato legato ad un albero ed offeso durante la ricreazione da un gruppo di compagni di scuola a Firenze in una specie di "gioco della guerra" che sarebbe poi degenerato in vere e proprie forme di bullismo.
L'episodio, riportato oggi dal quotidiano La Nazione, ha suscitato proteste e prese di posizione proprio alla vigilia della presentazione della relazione del garante per l'infanzia e l'adolescenza domani al Senato. 
BULLISMO, UNA FOTO SIMBOLO
L'episodio di Firenze è stato segnalato dal legale incaricato dalla famiglia del bimbo alla dirigente scolastica e non è escluso che nei prossimi giorni venga decisa la presentazione di una denuncia, anche perche il bambino è ricorso alle cure mediche per i lividi del "gioco". Intanto sulla vicenda è intervenuto il deputato del Pd Edoardo Patriarca: "Mi chiedo dove fossero gli insegnanti e perché si è intervenuti così tardi. Purtroppo il bullismo sta aumentando nella nostra società, anche, a volte, per una scarsa percezione della gravità del fenomeno anche da parte degli insegnanti che spesso non hanno gli strumenti per valutare se si tratti davvero di bullismo o di bravate giovanili". "E proprio nella scuola - dice Paola Ferrari De Benedetti, portavoce dell'Osservatorio Nazionale Bullismo e Doping - il luogo in cui si manifesta il bullismo occorre intervenire. La scuola con gli insegnanti, i dirigenti e personale non docente è il luogo migliore dove iniziare a fare prevenzione per far capire agli alunni che è il bullismo è un comportamento assolutamente sbagliato".




L'offesa sul web: "Sardi stupra-pecore"  scatena insulti e bullismo su Facebook

Insultano i sardi, si ribella e gli rubano l'identitàGli amministratori di una pagina Facebook definiscono i sardi «stupra-pecore», un ragazzo si ribella e i titolari della pagina lo “cyber bullizzano”.Su una pagina Facebook "Sfigati Ignari II" gli amministratori del gruppo definiscono i sardi "stupra-pecore", un ragazzo si ribella all'offesa e parte il "cyber-bullismo" contro di lui.
Gli amministratori di una pagina Facebook definiscono i sardi «stupra-pecore», un ragazzo si ribella e i titolari della pagina lo “cyber bullizzano” prendendogli una foto, pubblicandola e mettendogli in bocca parole che non ha mai detto. Il caso ha suscitato le proteste di tante persone che hanno letto e che subito hanno inviato messaggi di protesta sia per la frase contro il popolo isolano che per il trattamento riservato al giovane.
Il gruppo "Sfigati Ignari II" è seguitissimo su Facebook (117 mila utenti): uno spazio dove è possibile pubblicare foto divertenti, curiose, spesso ridicole trovate nel web che poi si commentano ironicamente.
Ma qualche giorno fa durante una chat privata, gli amministratori del gruppo, hanno apostrofato offensivamente i sardi chiamandoli "stupra-pecore".
Il post con l'offesa è stato subito pubblicato da qualche utente sulla pagina pubblica del gruppo: da qui sono partiti gli insulti di risposta. Tra questi, viene preso di mira un ragazzo di 22 anni di Cagliari. Qualcuno va nel suo profilo, prende alcune foto e le pubblica nella pagina, inserendo all'interno alcune frasi poco gentili e facendo credere che sia il giovane a scriverle.
Insomma un classico caso di cyber-bullismo. Per il momento non è partita nessuna denuncia alla Polizia postale.FACEBOOK. Gli amministratori del sito: la nostra è una pagina provocatoria. .LA PAGINA   (  vedere  foto    a destra  ) La vicenda nasce nel gruppo intitolato
“Sfigati ignari II”. Una pagina famosissima, seguita da 117 mila utenti. Uno spazio dove è possibile postare foto curiose, divertenti, spesso ridicole, scovate nell'universo di internet, che poi vengono sistematicamente derise da tutti gli “affezionati” del gruppo. Scherzi accettabili, fino a quando non si arriva alle offese o non si trascende nel cyber-bullismo.LA VICENDA Gli amministratori dello spazio, di cui non si conosce l'identità, durante una “chat” privata con un utente apostrofano in malo modo i sardi. Poi la conversazione (insulto compreso) viene copiata e postata pubblicamente. Immediate le reazioni.CYBER BULLISMO Fra tutti i contestatori, uno dei più accaniti è un ragazzo cagliaritano di 22 anni, che a quel punto viene preso di mira. Alcuni suoi commenti di critica vengono cancellati. Dopo di che qualcuno va nel suo profilo, prende alcune foto e le pubblica nella pagina, inserendo al loro interno alcune frasi poco carine e facendo credere a tutti che è stato il 22enne a scriverle. «Vi voglio dare dei consigli per essere fighi come me - è scritto nelle foto pubblicate - Allora dovete sapere solo una cosa: non sarete mai al mio livello, quindi rinunciateci sfigati». E alcuni utenti ci cascano, almeno leggendo i commenti. Pensano che sia davvero il cagliaritano ad aver agito in quel modo. Un classico episodio di cyber bullismo. Di fatto un furto d'identità, evento ormai sempre più comune all'interno del mondo del web. Il 22enne scrive all'amministrazione del social network chiedendo di rimuovere sia la foto pubblicata senza il suo consenso, sia la frase contro il popolo sardo. Niente da fare. Nessuna denuncia, per adesso, è stata inoltrata alla Polizia postale da parte sua.I COMMENTI Tante le persone che si lamentano: «Diteci quello che volete - scrive una ragazza - tanto ogni estate vi vediamo in massa nelle nostre spiagge». Le proteste arrivano soprattutto dal popolo femminile: «Che senso ha offendere i sardi - dice Beatrice - I veri ignoranti sono proprio coloro che parlano così come hai fatto tu». E ancora: «Ma perché creare odio contro qualcuno solo perché è sardo, napoletano, torinese, bolognese - sottolinea Marco - la violenza è il linguaggio di chi non ha nulla da dire». I titolari della pagina, lette le proteste, chiariscono: «Questa è una pagina provocatoria. Gli sfigati sono quelli che abboccano e insultano».
Piercarlo Cicero







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