Sarà eseguito prossimamente con molta probabilità
quest’estate per il festival de Andreiano
il progetto
Il Medioevo di Fabrizio De André
e i suoni del Mediterraneo sardo
del musicista gallurese
Sandro Fresi che, partito alla ricerca degli archetipi espressivi sardi, ha
sviluppato, agli inizi degli anni '80, una rilettura originale dei modi e dei
repertori comunque rispettosa delle matrici. La
sua è : << (….) una ricerca
solitaria tra i moduli polivocali e la riproposizione di antichi strumenti
musicali della civiltà agropastorale caduti nell'oblio, è scaturito nel '97 il
cd Iskeliu (prefazione di Fabrizio De Andre'), sintesi tra campionamento
digitale del suono tradizionale e suono prodotto da strumenti acustici a cui
sono seguiti gli album Speradifoli (2001) Zivula (2003) e Folas de Anglona
(2005).>> , ma allo stesso tempo
aperta e aiutata
da valenti musicisti
.>> ( dalla sua homepage http://iskeliu.com/ )
Sandro Fresi organetto medioevale, ghironda,
clavisymbalum-arrangiamenti-direzione
Alessandro Deiana http://it.linkedin.com/pub/alessandro-deiana/50/824/b06
llaud catalano, liuto, ceterina
Mary D’Alessandro voce, chitarra barocca
Fabio De Leonardis viola da gamba, violoncello
Il progetto secondo il depliant che ho avuto modo di visionare in anteprima ( di cui ne riposto in questo post le immagini )
IL RE FA RULLARE I TAMBURI
NELL' ACQUA DELLA CHIARA FONTANA
FILA LA LANA
GEORDIE
CANZONE DELL'AMORE PERDUTO
S'I FOSSE FOCO
LA CANZONE DI BARBARA
AVE MARIA
ILRITORNO DI GIUSEPPE
IL SOGNO DI MARIA
SI CHIAMAVA GESU'
AMORE CHE VIENI AMORE CHE VAI
VOLTA LA CARTA vs CANARIOS di Sanz
SALLY
CANTO DEL SERVO
PASTORE
LA GUERRA DI PIERO
COME AGAIN (J.Dowland)
HERE'S TO YOU (J.Baez)
NELL' ACQUA DELLA CHIARA FONTANA
FILA LA LANA
GEORDIE
CANZONE DELL'AMORE PERDUTO
S'I FOSSE FOCO
LA CANZONE DI BARBARA
AVE MARIA
ILRITORNO DI GIUSEPPE
IL SOGNO DI MARIA
SI CHIAMAVA GESU'
AMORE CHE VIENI AMORE CHE VAI
VOLTA LA CARTA vs CANARIOS di Sanz
SALLY
CANTO DEL SERVO
PASTORE
LA GUERRA DI PIERO
COME AGAIN (J.Dowland)
HERE'S TO YOU (J.Baez)
Durata
del concerto : 1h, 30’
Ora leggendo la scaletta delle canzoni gli rivolgo anch'io la domanda che gli fa il maestro Giuseppe Severini ( foto a destra ) esperto liutaio ( 1 2 3 ) : << Vorrei fare una domanda a Sandro lo so, come mi disse un giorno Matteo Collura, che un'opera si giudica per quello che contiene e non per quello che non contiene, ma il mio non è un giudizio: perchè manca proprio il Testamento, ispirato al grande poeta medievale Francois Villon ? >>
Ora conoscendo il maestro Fresi e il gruppo con i suoi precedenti lavori credo che << Il respiro del mediterraneo sardo nel suono dei liuti e degli strumenti ‘a ventu’ incontra il Medioevo e i classici ‘minori’ della produzione giovanile di Fabrizio De André. Quella popolare che rimanda ai repertori dei trovatori come ‘Il re fa rullare i tamburi’ o ‘Geordie’; o quella colta che cita l’adagio di Telemann su cui poggiano le parole della ‘Canzone dell’amore perduto’, che sanno trasportare anime sensibili in luoghi indefiniti e senza tempo, sospese in una sorta di arcaica contemporaneità, come accade nelle fiabe. >> che sempre secondo la seconda pagina depliant c'è l’intento di discostarsi << volutamente dai toni commemorativi e dall’utilizzo di arrangiamenti ampiamente diffusi negli ultimi anni e affida il canto alla voce quasi eterea di una giovane donna accompagnata da strumenti colti ed extracolti con particolare riferimento al vasto e sconosciuto instrumentarium del ‘ piccolo continente’ sardo, come il Maestro [ de Andrè ] amava definire la nostra isola.>>Il progetto, dunque, intende offrire innovazione ed una elevata qualità della proposta artistica racchiusa in un universo sonoro destinato a quanti vogliano ritrovare nell’incanto e l’armonia di queste latitudini, le suggestioni che hanno portato fin qui, ispirato e definitivamente conquistato Fabrizio De André. Come potete vedere sotto dalla dedica che fa a Sandrò per il suo primo disco .
concludo
ancora con le parole di Sandro :
<< Insieme alla piacevole sensazione di aver condiviso l’universo poetico
del più profondo e sensibile autore contemporaneo attraverso quella misteriosa
alchimia di suoni e ‘parole cangianti’ su cui poggia l’immenso edificio del
ricordo.
A risentirci dopo la loro esibizione
A risentirci dopo la loro esibizione