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Morricone bocciato a Sassari «Una fortuna per la mia carriera» Escluso dalla nomina a direttore del Conservatorio alla fine degli anni Sessanta La rivelazione in un’intervista
“postuma” pubblicata dal Corriere della Sera Era il 1968, arrivò quarto. «Una fortuna per la mia carriera» Morricone bocciato al concorso
per il conservatorio di Sassari
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Nel 1968 Ennio Morricone fu bocciato al concorso per diventare direttore del Conservatorio di Sassari. Arrivò quarto. È lui stesso a raccontarlo a
Walter Veltroni in un intervista fatta
otto anni fa per Rai 3 e resa nota solo
questi giorni.
Feci il concorso
per diventare direttore del Conservatorio di Sassari. Mi bocciarono, arrivai
quarto. Fu la mia fortuna». Sono le parole di Ennio Morricone, compositore geniale, famoso per le più belle musiche da
film che siano mai state scritte, uomo schivo ma amatissimo, personalità eclettica della
cultura italiana apprezzato in
tutto il mondo. Nell’intervista
“postuma” che concesse a
Walter Veltroni otto anni fa (è
scomparso nel luglio del 2020)
per un programma di Rai3 sulla storia della Rca e pubblicata
ieri dal Corriere della Sera,
Morricone fa riferimento, si
presume, al primo concorso
bandito nel 1968 per l’incarico
di direttore del Conservatorio di Sassari, inaugurato tre anni
prima. « Dal 1998
la nomina
del direttore di Conservatorio
si effettua tramite elezione da
parte del collegio docenti –
spiega l’attuale direttore Mariano Meloni ( foto a sinistra )–, ma allora la selezione derivava da un concorso su base nazionale. I candidati venivano selezionati, scelti e destinati alle varie sedi. In
ogni caso direi che Morricone
è stato bravo a classificarsi
quarto perché era difficile arrivare fra i primi».
Al Conservatorio non si ha memoria diretta della partecipazione del famoso compositore a questa selezione, ma fa
parte della storia dell’istituzione cittadina il nome di Piero
Guarino, che in quell’occasione venne nominato direttore a
a Sassari dove rimase fino al
1975 quando si trasferì per dirigere il Conservatorio di Parma. È certamente difficile andare a recuperare i criteri utilizzati per scegliere questa importante figura. E scartarne altre, come nel caso eclatante di
Morricone. «All’epoca questo
tipo di nomina – aggiunge Gabriele Verdinelli [ foto sotto al centro ]
compositore
e docente di musica corale al
Conservatorio di Sassari che
di Morricone fu allievo in un
prestigioso corso di musica
per film a Siena – veniva fatta
su base politica quindi il talento artistico era una delle componenti della selezione. Morricone nel 1965 ottenne la cattedra di Composizione al Conservatorio di Frosinone ma
poi la sua vita e la sua carriera
presero una strada diversa».
Nella parte dell’intervista in
cui parla di Sassari e della “bocciatura” Morricone affronta il
problema che in più occasioni
ha dichiarato di avere con la
sua produzione. «Come compositore ho scritto cose anche
non cinematografiche, varie
cantate, pezzi per orchestra,
pezzi per coro, più di cento
composizioni. Quindi il fatto
che io sia considerato un compositore esclusivamente nel cinema mi disturba un po’».
Una sorta di “complesso” per
essersi cimentato in un tipo di
musica che allora, soprattutto
dal mondo accademico, colto,
veniva guardata dall’alto in
basso. Lui stesso, come racconta Verdinelli, invitato a Sassari a eseguire un concerto
con il coro utilizzando musiche da film aveva rifiutato liquidando la cosa in questo modo: “Ma no, figuriamoci, è musica che non vale niente”.
Un’affermazione che la dice
lunga sul suo modo di vedere
la realtà. C’è da chiedersi se
davvero una eventuale nomina di Ennio Morricone a direttore del Conservatorio di Sassari avrebbe cambiato la sua vita come una sliding door tanto
da far venir meno la musica
meravigliosa che invece ha migliorato la vita di tutti noi.
«Non saprei dire – riflette Gabriele Verdinelli – ma penso a
Nino Rota, autore delle musiche dei film di Fellini, compositore superbo, che fu per tutta
la vita direttore del Conservatorio di Bari. Quindi non è detto che ci sarebbe stata un’incompatibilità totale».
«Da direttore si sarebbe dovuto trasferire a Sassari in modo stabile – conclude Mariano
Meloni –, quindi di sicuro la
sua vita sarebbe stata diversa.
Ma tutto sommato mi viene
da dire: grazie comunque a
quella bocciatura. È stata una
fortuna per lui ma anche per
tutti noi, che possiamo ancora
oggi godere di quelle melodie
uniche».