Ha ritrovato il figlio scomparso dopo vent’anni di ricerche, quando negli ultimi tempi la speranza pareva affievolirsi sempre di più. E invece, il caso ha sorriso ad una 87enne riminese che ha potuto reincontrarlo all’inizio di gennaio: l’ultima volta che lo aveva visto aveva 30 anni ed era giovane. Oggi di anni lui, Stefano Zini, ne ha cinquanta
Ma è stato un sorriso amaro, quello della madre, che ha dovuto accettare, per il momento, la scelta del figlio, intransigente. «Non torno a casa ormai, questa è la mia vita». Lei, la signora Maria, vive a Rimini da tempo, ma Stefano lo ha ritrovato a Conegliano, in Veneto, la regione in cui il 50enne si sarebbe trasferito da tempo.
La denuncia di scomparsa era stata presentata solo nel 2022. Le generalità dell'uomo, corredate da qualche foto segnaletica scattata in diversi periodi della sua vita, erano quindi nei database delle forze dell’ordine .Per una casualità Zini era stato fermato da una pattuglia della polizia locale di Conegliano all'inizio di gennaio e aveva fornito i suoi documenti: tutto combaciava con l’identikit della persona scomparsa ricercata in Romagna, motivo per cui la madre è stata subito allertata.La signora Maria è stata assistita nelle ricerche dall’associazione Penelope per la tutela delle persone scomparse e dei loro familiari, presieduta in Emilia-Romagna da Marisa Degli Angeli, nota non solo per il supporto fornito a numerosi familiari alla ricerca dei cari di cui non hanno più notizie, ma anche per un dramma vissuto in prima persona, la scomparsa misteriosa della figlia Cristina Golinucci nel lontano 1992.
La storia di Stefano e Maria – racconta – è molto toccante. Anche drammatica, al di là del fatto che una madre e un figlio si sono ritrovati. Quando abbiamo avuto la segnalazione sul ritrovamento io e mio fratello Giuseppe ci siamo attivati subito. Io in quei giorni avevo incombenze urgenti da risolvere, qui a Cesena, mio fratello Giuseppe è partito con Maria per Conegliano».
Poi, l'incontro tra madre e figlio. «Quando si sono visti, Stefano quasi non l’aveva riconosciuta. Poi si sono per così dire, ritrovati, ma lui ha manifestato la decisione di continuare a vivere per strada». Clochard per scelta si direbbe. Degli Angeli quasi ogni giorno passa qualche minuto al telefono con l’87enne per sostenerla. «Sento spesso sua madre – continua – ed è molto provata. È molto triste ed è rimasta colpita dalle condizioni del figlio. Ha paura per il suo destino e anche per il suo stesso futuro, essendo molto anziana».
Già alla fine dello scorso anno, l’87enne aveva sperato di poter riabbracciare il figlio. Una dipendente di un supermercato di Gorizia aveva segnalato alle forze dell’ordine una persona che si aggirava spesso nei dintorni, e dai riscontri erano emerse presunte somiglianze con l'uomo scomparso. Anche in quel caso la donna aveva intrapreso un viaggio della speranza dalla Romagna verso il Nordest. Poi però, una volta incontrata la persona in questione, era emerso che non si trattava di Stefano Zini.
Il passato della famiglia del clochard è complesso da ricostruire, come quello di tanti nuclei familiari. Nessuno è in grado di spiegare che cosa abbia spinto il 50enne ad allontanarsi dalla Romagna nel 2004 per vivere in strada in un’altra regione. Si sa solo che all'inizio degli anni 2000 Stefano era stato ospitato in un istituto di Forlì, una piccola comunità, poco tempo prima di scomparire nel nulla.
Ma è stato un sorriso amaro, quello della madre, che ha dovuto accettare, per il momento, la scelta del figlio, intransigente. «Non torno a casa ormai, questa è la mia vita». Lei, la signora Maria, vive a Rimini da tempo, ma Stefano lo ha ritrovato a Conegliano, in Veneto, la regione in cui il 50enne si sarebbe trasferito da tempo.
La denuncia di scomparsa era stata presentata solo nel 2022. Le generalità dell'uomo, corredate da qualche foto segnaletica scattata in diversi periodi della sua vita, erano quindi nei database delle forze dell’ordine .Per una casualità Zini era stato fermato da una pattuglia della polizia locale di Conegliano all'inizio di gennaio e aveva fornito i suoi documenti: tutto combaciava con l’identikit della persona scomparsa ricercata in Romagna, motivo per cui la madre è stata subito allertata.La signora Maria è stata assistita nelle ricerche dall’associazione Penelope per la tutela delle persone scomparse e dei loro familiari, presieduta in Emilia-Romagna da Marisa Degli Angeli, nota non solo per il supporto fornito a numerosi familiari alla ricerca dei cari di cui non hanno più notizie, ma anche per un dramma vissuto in prima persona, la scomparsa misteriosa della figlia Cristina Golinucci nel lontano 1992.
La storia di Stefano e Maria – racconta – è molto toccante. Anche drammatica, al di là del fatto che una madre e un figlio si sono ritrovati. Quando abbiamo avuto la segnalazione sul ritrovamento io e mio fratello Giuseppe ci siamo attivati subito. Io in quei giorni avevo incombenze urgenti da risolvere, qui a Cesena, mio fratello Giuseppe è partito con Maria per Conegliano».
Poi, l'incontro tra madre e figlio. «Quando si sono visti, Stefano quasi non l’aveva riconosciuta. Poi si sono per così dire, ritrovati, ma lui ha manifestato la decisione di continuare a vivere per strada». Clochard per scelta si direbbe. Degli Angeli quasi ogni giorno passa qualche minuto al telefono con l’87enne per sostenerla. «Sento spesso sua madre – continua – ed è molto provata. È molto triste ed è rimasta colpita dalle condizioni del figlio. Ha paura per il suo destino e anche per il suo stesso futuro, essendo molto anziana».
Già alla fine dello scorso anno, l’87enne aveva sperato di poter riabbracciare il figlio. Una dipendente di un supermercato di Gorizia aveva segnalato alle forze dell’ordine una persona che si aggirava spesso nei dintorni, e dai riscontri erano emerse presunte somiglianze con l'uomo scomparso. Anche in quel caso la donna aveva intrapreso un viaggio della speranza dalla Romagna verso il Nordest. Poi però, una volta incontrata la persona in questione, era emerso che non si trattava di Stefano Zini.
Il passato della famiglia del clochard è complesso da ricostruire, come quello di tanti nuclei familiari. Nessuno è in grado di spiegare che cosa abbia spinto il 50enne ad allontanarsi dalla Romagna nel 2004 per vivere in strada in un’altra regione. Si sa solo che all'inizio degli anni 2000 Stefano era stato ospitato in un istituto di Forlì, una piccola comunità, poco tempo prima di scomparire nel nulla.