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17.1.25

Scomparso vent'anni fa a Rimini, la madre lo ritrova in Veneto: «Non tornerà a casa, vuole vivere in strada»

Se  quyalcuno\a   sparice  generalmente  non  vuole  essere  trovato   .  o  se  viene  trovato    diventa  intrasigente     come la  storia      che  hio trovato  oggi su  msn.it  


Ha ritrovato il figlio scomparso dopo vent’anni di ricerche, quando negli ultimi tempi la speranza pareva affievolirsi sempre di più. E invece, il caso ha sorriso ad una 87enne riminese che ha potuto reincontrarlo all’inizio di gennaio: l’ultima volta che lo aveva visto aveva 30 anni ed era giovane. Oggi di anni lui, Stefano Zini, ne ha cinquanta
Ma è stato un sorriso amaro, quello della madre, che ha dovuto accettare, per il momento, la scelta del figlio, intransigente. «Non torno a casa ormai, questa è la mia vita». Lei, la signora Maria, vive a Rimini da tempo, ma Stefano lo ha ritrovato a Conegliano, in Veneto, la regione in cui il 50enne si sarebbe trasferito da tempo.
La denuncia di scomparsa era stata presentata solo nel 2022. Le generalità dell'uomo, corredate da qualche foto segnaletica scattata in diversi periodi della sua vita, erano quindi nei database delle forze dell’ordine  .Per una casualità Zini era stato fermato da una pattuglia della polizia locale di Conegliano all'inizio di gennaio e aveva fornito i suoi documenti: tutto combaciava con l’identikit della persona scomparsa ricercata in Romagna, motivo per cui la madre è stata subito allertata.La signora Maria è stata assistita nelle ricerche dall’associazione Penelope per la tutela delle persone scomparse e dei loro familiari, presieduta in Emilia-Romagna da Marisa Degli Angeli, nota non solo per il supporto fornito a numerosi familiari alla ricerca dei cari di cui non hanno più notizie, ma anche per un dramma vissuto in prima persona, la scomparsa misteriosa della figlia Cristina Golinucci nel lontano 1992.

La storia di Stefano e Maria – racconta – è molto toccante. Anche drammatica, al di là del fatto che una madre e un figlio si sono ritrovati. Quando abbiamo avuto la segnalazione sul ritrovamento io e mio fratello Giuseppe ci siamo attivati subito. Io in quei giorni avevo incombenze urgenti da risolvere, qui a Cesena, mio fratello Giuseppe è partito con Maria per Conegliano».
Poi, l'incontro tra madre e figlio. «Quando si sono visti, Stefano quasi non l’aveva riconosciuta. Poi si sono per così dire, ritrovati, ma lui ha manifestato la decisione di continuare a vivere per strada». Clochard per scelta si direbbe. Degli Angeli quasi ogni giorno passa qualche minuto al telefono con l’87enne per sostenerla. «Sento spesso sua madre – continua – ed è molto provata. È molto triste ed è rimasta colpita dalle condizioni del figlio. Ha paura per il suo destino e anche per il suo stesso futuro, essendo molto anziana».
Già alla fine dello scorso anno, l’87enne aveva sperato di poter riabbracciare il figlio. Una dipendente di un supermercato di Gorizia aveva segnalato alle forze dell’ordine una persona che si aggirava spesso nei dintorni, e dai riscontri erano emerse presunte somiglianze con l'uomo scomparso. Anche in quel caso la donna aveva intrapreso un viaggio della speranza dalla Romagna verso il Nordest. Poi però, una volta incontrata la persona in questione, era emerso che non si trattava di Stefano Zini.
Il passato della famiglia del clochard è complesso da ricostruire, come quello di tanti nuclei familiari. Nessuno è in grado di spiegare che cosa abbia spinto il 50enne ad allontanarsi dalla Romagna nel 2004 per vivere in strada in un’altra regione. Si sa solo che all'inizio degli anni 2000 Stefano era stato ospitato in un istituto di Forlì, una piccola comunità, poco tempo prima di scomparire nel nulla.

20.4.24

DIARIO DI BORDO N° 45 ( ex n 0 ) anno II un vagabondo stanco sa che deve andare avanti

 canzone suggerita \   colonna  sonora

UNA TERRA PROMESSA - EROS  RAMAZOTTI
ci  vuole  un  fisico bestiuale  - Luca  carboni 

 su  cosa è la rubrica  DIARIO DI BORDO 

Prima  d'iniziare  il n   odierno  dell'ormai consueta   rubrica    diario di bordo    che  dalla    fine  dello    scorso  anno    ha  preso inzio  sul  blog   veniamo   di rispondere ,  aggiungendo un  ulteriore  risposta  alle FAQ    del blog  ,  al perchè del titolo   della  rubrica non periodica    , diario  di bordo , appunto ,  in cui   riprendo articoli , post  , storie  , ecc    ed   in  alcuni casi   d'adesso     mie  riflessioni    \  stati  d'animo         che   ho tralasciato       dai normali  post    .
Questo  post  scritto   è    quello che in realtà avrebbe  dovuto essere   il numero 0  della  rubrica .  IL  post  ( ed  anche  il titolo  alla  rubrica  )   nasce    dalla  lettura  e  dalla riflessione  scatenatami  da questa   poesia , risalente  al 13 aprile 2010,  di Elio Moncelsi ,  trovata  su  il  muro di fronte  al museo Man  di Nuoro   intitolata  proprio 

                                                DIARIO  DI BORDO 



….è come navigare per mare:
ci avventuriamo nell’oceano della vita
attraversando calme piatte,
affrontando furiose tempeste,
diretti verso approdi sognati
di cui abbiamo solo sentito parlare,
verso paradisi perduti o da conquistare
oppure verso niente,
solo per il gusto di viaggiare.
Chi su fragili legni e chi su munite corazzate
solcando onda dopo onda, giorno dopo giorno,
sospesi sopra un abisso immenso
e sotto un cielo che non è nostro,
ognuno di noi segue il suo portolano.
Io leggo la mia rotta nel canto delle stelle,
amo il sole in faccia ed essere baciato dal vento
non mi interessa la meta:
è il viaggio che conta
e la musica del mare.
Come ogni buon navigante
tengo il mio diario di bordo
e sono uso prendere appunti di viaggio
dove annoto sensazioni,
visioni, incontri.
Questi sono i miei dipinti
giorni della nostra vita,
appunti di viaggio
del mio diario di bordo;
non ne sono geloso,  puoi leggerlo, se vuoi  


I miei viaggi e le mie avventure nella vita di tutti i giorni nei suoi vari aspetti ( antropologici , politici , culturali, psicologici \ filosofici ) alcuni poco battuti o esaltati dalla massa per via del politicamente corretto sono sempre un percorso di crescita e di formazione della mia opera d'arte. in questi giorni me la devo vedere con le proprie ferite e delusioni e frustrazioni. Quelle che ed il mio caso continuo a portami dietro e finiscono col decidere per me per scegliere al mio posto. infatti spesso orgoglio e fierezza sono i nemici più pericolosi di un pirata e bucanieri e il pirata redbeppeulisse s'appresta ad impararlo nuovo mollando gli ormeggi verso la verità dell'oceano tra salsedine , spazi aperitivo d'occhio, in acque fitte d'insidie e pericoli di ogni genere. Ma mi fermo, nel silenzio della notte come l'astromo acculturato di ( Walter Whitman  poeta  americano 1819-1892  )  a  riflettere    ed  mi accorgo    che  non intendo come  ho  fatto   in passato    farmi mai  più  ( ma  mai dire mai  , perchè ogni  ritorno è possibile  ed è una  lotta perenne  )   consumare dal rancore  e dall'odio   oltre  che :  rimanere in un circolo  vizioso   cioè  il rispondere  \ replicare  ad   una cattiveria con un altra  cattiveria o   gesto  peggiore   , si sprecano tempo ed    energie  nel cercare   vendetta ed  annullare quelle persone    che  mi  hanno : insultatyo  ( con parodie, sfottò\prese in giro ,  pagine  web    e post  diffamatorie )    deluso, ingannato ,  fatto soffrire  , penare  .  Ma soprattutto Perchè   io  vagabondo  che  non sono  altro  anche   se  :<< [...]   Ho troppe ferite e le mie gambe sono stanche \Ho le palle piene e i piedi fumanti\ Ma c'è un gioco da fare e una ruota che riparte\ E un vagabondo sa che deve andare avanti  ( IL  Vagabondo Stanco-  Mcr   ) >> nostante  tutto - Infatti  


quindi   meglio   come   suggerisce   sul  gruppo  \1  pagina   comunity   facebook     filosafando  


 Beatrice PerfettiRiflessioni
Non guardare il cellulare, non controllare se è ancora sveglio, non ti fissare sulle cose che ha fatto qualche volta, non avere aspettative. Non immaginare che alcune persone possano cambiare, non immaginare che possano nascere attenzioni e sentimenti che non ci sono stati fino ad ora. Non essere malinconica anche stasera, molto probabilmente non ne vale la pena. Non rincorrere. Chi ti vuole, ti saprà trovare, non ti lascerà ore ad aspettare un segno di vita o una risposta, non creerà silenzi ma riempirà il vuoto che qualche volta pensi ti accompagni da sempre. A volte capita solo di volere bene alle persone sbagliate. Sbagliate per noi. Perché se non sei tu la priorità, se non sei tu il centro del cuore, vuol dire che qualcosa non va, uno sbaglio da qualche parte c'è. Lo sbaglio però non sei tu. Ti meriti qualcosa di più, ti meriti una carezza, delle parole che sappiano strapparti un sorriso. Ti meriti la buonanotte, un messaggio in cui qualcuno ti dice che non riesce a smettere di pensare a te. Ti meriti qualcosa di veramente speciale; non accontentarti, non sprecare lacrime, non sprecare sogni. Lascia andare...
Laura Messina

ovvero il dimenticare ed in alcuni caasi il perdono . con questo è tutto  alla prossima  

 


 




10.12.22

[ 21 giorno senza mondiali ] il vagabondo stanco rincomincia il cammino


 Lo  so  che  non dovrei  sempre   stare ad  psicoanalizzarmi  /autoanalizzarmii  ma  sono stato educato alla scuola  che la  vera  auto  analisi  è   quella  che  viene  fatta  quotidianamente   ed h 24 .  Fatta questa premessa veniamo a noi .
Dopo aver  cavalcato la    tempesta  (  vedere   archivio blog  )   e motiva  di quest'estate  \  autunno     ,  essere    ritornato a  casa  ed  aver   affrontato  la  nostalgia   del  reduce   Si      riparte  Carichi e consci(almeno si spera )  dei propri errori  verso     un  nuovo  viaggio [ed  nuove  vette   da  scalare  (vedere foto  sotto a destra )   e   nuovi  anfratti    da  esplorare  insomma   nuovi percorsi  da  intraprendere  .   Come  ho fatto    e a riprendermi    vi chiederete  ?  Semplice  la  vita   è  fatta  di   alti  e bassi  ,  di gioie  e  dolori  ,  cadute  e  riprese  , ecc  .  Ma  soprattutto  perché  nonostante    abbia perduto bandiere e posti di lavoro,    perduto caterve di occasioni ,battaglie e  compagni di viaggio Oltre a qualche centinaio di elezioni.  Ed   Ho troppe ferite  ed  cicatrici  ed le mie gambe sono stanche.  Ho le palle piene e i piedi fumanti  Ma c'è un gioco da fare e una ruota che riparte E un vagabondo sa che deve andare avanti  * e   : << Canterò le mie canzoni per la strada\
Ed affronterò la vita a muso duro\ Un guerriero senza patria e senza spada
Con un piede nel passato \ E lo sguardo dritto e aperto nel futuro.>>  ( come  a Muso duro  una  famosa  canzone  di   Pier  Angelo  Bertol )  





Ma  soprattutto   perché  non sempre   si riesce  a  stare fermi   e poi     tutto  viaggia  .  infatti  coem   dic e una famosa  canzone  dei  primi  anni  90    :
[...] Viaggiano i viandanti viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti \ Viaggia la polvere viaggia il vento viaggia l'acqua sorgente \Viaggiano i viandanti viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti viaggia Sua Santità\ Viaggiano ansie nuove e sempre nuove crudeltà  [...] **  Ovvero   bisogna   anche saper  ripartire    no si  può  sempre  stare  fermi  a    cercare  un centro  di gravità  permanente   ed    rimanere  immobili   ***  .  Ma  soprattutto  :  “È arrivato il momento di partire, dobbiamo andare fino in fondo al nostro compito, dobbiamo finire quello che abbiamo iniziato, la vita vuol dire questo: finire qualcosa, non importa cosa ma finirla, chiuderla… Io non voglio poter fare tutto,
voglio solo trovare il mio piccolo sentiero… dedicarmi solo a una piccola cosa che, se fatta bene, è già una vita intera.”
Così dice Andrej Nikto (cognome che evoca la notte), protagonista del “La sublime costruzione” di Gianluca Di Dio (Voland): un romanzo tutto costruito attorno al mito di Ulisse proprio come questo nostro blog .

Colonna   sonora

2.1.19

Un matto? Forse. Sicuramente Carlo Torrighelli è stato un anticipatore. Degli writer urbani,

  mia   colonna  sonora 


per chi volesse approfondire ( anche se credo che questo articolo sia più che sufficiente ) trova qui trova qui qualcos'altro    :





A chi mi accusa d'essere complottista e di vedere , infatti mi chiamano l'ispettore scanu per via di questa parodia fattami 20 anni fa misteri e complotti ovunque  Sappia che matti sono quelli che vedono lontano ed anticipano gli altri . Ecco la storia di Carlo Torrighelli (  Laveno1909 – Milano4 novembre 1983   )  è stato un anticipatore. Degli writer urbani, con le sue scritte e la sua grafia inconfondibile. 
Ringrazio   Daniele De Luca  e   lo staff    del bellissimo  e neo  nato   portale    giornalistico     estreme conseguenzeper    aver  raccontato   la  sua storia  di   cui     riporto   qui  integralmente




Chi ha vissuto a Milano a fine anni 70-primi anni 80 non può non ricordare C.T., le sue scritte in vernice bianca sulle stradine del parco Sempione, il suo carretto, i suoi tre cani, i suoi slogan. “Popolo bue, la Chiesa ti uccide con l’onda. Sei milioni di morti in Italia”  


C.T. Era convinto che vi fossero nell’etere flussi elettromagnetici indotti in grado di condizionare le menti delle persone. Nella sua visione paranoide del misterioso e costante attacco al popolo (da parte di Vaticano, USA e URSS), fu il primo in realtà a parlare di inquinamento elettromagnetico anticipando di anni una questione che solo oggi comincia ad assumere contorni preoccupanti e scientificamente provati.
“Radio e televisione basta versi da gorilla ma cultura!” Scriveva e urlava al megafono.
Torrighelli era un senzatetto che dormiva sotto gli archi dell’Arena. Era di Laveno, aveva fatto la Resistenza, era iscritto alla sezione PCI di Porta Garibaldi. Era malato di silicosi ed era convinto di essere stato contaminato da misteriose centrali ad onde radio nascoste negli Appennini con le quali la “Chiesa ti uccide con l’onda!”.
“Ti uccidono con l’onda! Con l’onda ti uccidono! I russi, gli americani, il Vaticano!”.
In occasione del centenario della sua nascita, nel novembre 2009, gli è stata dedicata una mostra: C.T. L’onda assassina, presso i locali dell’ex ospedale psichiatrico “Paolo Pini” di Milano, assieme ad un concerto del gruppo milanese Teka P. Nel settembre 2010, presso gli spazi espositivi della Commenda di San Giovanni di Pré, a Genova, è stato messo in mostra il suo ricordo assieme ad altri 5 artisti e visionari di strada “fuori norma”.
In occasione del trentennale della sua morte gli è stata dedicata una tre giorni di eventi e una mostra, presso il circolo ARCI La Scighera di Milano.
Una collezione dei suoi biglietti, con gli slogan, è stata fatta dall’antropologo Giulio Calegari che li raccolse negli anni settanta nel corso di studi di “antropologia urbana”: «Mi imbattei in quei bigliettini e iniziai a collezionarli. Provocava. Era, con i suoi non-sense, un saggio folle, come un clown sacro nelle società primitive. Una presenza politica, poetica. Tra lo sport e la fede vinscemoliscono (sic) la mente. Accusava la tv. Pasoliniano. Aveva una stilla del carisma libertario del Che».












20.7.17

in cammino nonostante tutto

  consigliata  Modena City Ramblers - La Strada

siamo alle solite !! se qualcosa andrà storto \ male la colpa sarà solo mia e se andrà bene i meriti se li prenderanno gli altri . Ormai dovrei esserci abituato ma è difficile alle ingiustizie piccole e grandi che siano . Devo sbrigarmi ad imparare ed andare avanti 




rincominciare a viaggiare nella strada della vita

quando l bullo è un prof' Obesa','Anoressica'.Roma una Scuola sciopera contro la prof bulla

(ANSA) - ROMA, 12 MAR - Alla fine hanno deciso di prendere il problema di petto, facendo uno sciopero, con tanto di presidio e un video per...