Lo so che non dovrei sempre stare ad psicoanalizzarmi /autoanalizzarmii ma sono stato educato alla scuola che la vera auto analisi è quella che viene fatta quotidianamente ed h 24 . Fatta questa premessa veniamo a noi .
Dopo aver cavalcato la tempesta ( vedere archivio blog ) e motiva di quest'estate \ autunno , essere ritornato a casa ed aver affrontato la nostalgia del reduce Si riparte Carichi e consci(almeno si spera ) dei propri errori verso un nuovo viaggio [ed nuove vette da scalare (vedere foto sotto a destra ) e nuovi anfratti da esplorare insomma nuovi percorsi da intraprendere . Come ho fatto e a riprendermi vi chiederete ? Semplice la vita è fatta di alti e bassi , di gioie e dolori , cadute e riprese , ecc . Ma soprattutto perché nonostante abbia perduto bandiere e posti di lavoro, perduto caterve di occasioni ,battaglie e compagni di viaggio Oltre a qualche centinaio di elezioni. Ed Ho troppe ferite ed cicatrici ed le mie gambe sono stanche. Ho le palle piene e i piedi fumanti Ma c'è un gioco da fare e una ruota che riparte E un vagabondo sa che deve andare avanti * e : << Canterò le mie canzoni per la strada\
Ed affronterò la vita a muso duro\ Un guerriero senza patria e senza spadaCon un piede nel passato \ E lo sguardo dritto e aperto nel futuro.>> ( come a Muso duro una famosa canzone di Pier Angelo Bertol )
Ma soprattutto perché non sempre si riesce a stare fermi e poi tutto viaggia . infatti coem dic e una famosa canzone dei primi anni 90 :
[...] Viaggiano i viandanti viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti \ Viaggia la polvere viaggia il vento viaggia l'acqua sorgente \Viaggiano i viandanti viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti viaggia Sua Santità\ Viaggiano ansie nuove e sempre nuove crudeltà [...] ** Ovvero bisogna anche saper ripartire no si può sempre stare fermi a cercare un centro di gravità permanente ed rimanere immobili *** . Ma soprattutto : “È arrivato il momento di partire, dobbiamo andare fino in fondo al nostro compito, dobbiamo finire quello che abbiamo iniziato, la vita vuol dire questo: finire qualcosa, non importa cosa ma finirla, chiuderla… Io non voglio poter fare tutto, voglio solo trovare il mio piccolo sentiero… dedicarmi solo a una piccola cosa che, se fatta bene, è già una vita intera.” Così dice Andrej Nikto (cognome che evoca la notte), protagonista del “La sublime costruzione” di Gianluca Di Dio (Voland): un romanzo tutto costruito attorno al mito di Ulisse proprio come questo nostro blog .
Colonna sonora
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