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22.12.22
Quando Dio imparò a scrivere di Oriol Paulo
cercando un film contro la noia ed i polpettoni tv e politici ho trovato questo noir spagnolo .
Esso è Quando Dio imparò a scrivere è un giallo spagnolo diretto da Oriol Paulo . Questo nuovo film di Netflix è destinato ad entrare nella lista degli amanti dei film all'insegna del mistero: è una pellicola basata sul romanzo di Torcuato Luca de Tena (1979), in cui misteri intricati e menzogne si aggrovigliano gli uni con le altre, per un mix che vi farà scontrare con mille sorprese e colpi di scena, che condurranno anche la protagonista stessa a vivere un viaggio folle dove i fatti nn sono quello
che sembrano . Un ottimo noir \ thriller Alfred Joseph Hitchcock Curiosi di sapere altro ? allora occhio agli spoiler ovviamente segnalati nelle righe seguenti qualora il codice html che ho usato non dovsse funzionare se volete vedervelo o rivederlo perché .... per capire certi passaggi ha bisogno di : essere visto senza distrazioni o rivisto in alcuni passaggi .Un ottima regista . Infatti ipotizzo che i creatore della serie Mercoledì (Wednesday) è una serie televisiva statunitense del 2022 creata da Alfred Gough , Miles Millar , Tim Burton lo arruoleranno per la 2 serie
Si tratta di una pellicola perfetta per chi vuole avventurarsi in un susseguirsi di intrighi misteriosi, in cui la verità sembra essere irraggiungibile, nascosta da bugie su bugie. Ma di cosa parla il film in concreto ?La protagonista è Alice Gould, un'investigatrice privata che viene ingaggiata dal dottor Raimundo Garcia del Olmo, per infiltrarsi in un manicomio e scoprire la verità dietro il misterioso assassinio del figlio. L'identità nascosta da una cartella clinica fasulla e un grande coraggio nel cuore, la donna accetta
di essere internata ed essere considerata una paziente, di modo da condurre le indagini nel modo più sicuro possibile. Tuttavia, ben presto sarà coinvolta in un incubo senza fine, dipinto da bugie, misteri e tradimenti. Riuscirà a venirne a capo senza impazzire ? Oltre a una trama avvincente, che tiene incollati davanti allo schermo nonostante la lunga durata (155 minuti), uno dei pezzi forti è sicuramente il regista: lo spagnolo Oriol Paulo, capace di trasferire sullo schermo la suspense che caratterizza il romanzo omonimo. Nel film, ad alimentare la suspense, ricordiamo colpi di scena, flashback fatti talmente bene d'essere scambiati per plot twist per sull'omicidio che tentano di gettare luce in quest'intricato mistero, e, soprattutto, la maestria del regista. La sua caratteristica principale è sicuramente l'abilità di sconvolgere le convenzioni narrative al fine di erigere una costruzione basata sull'incastro di elementi, incastro perfettamente coerente con le vicende criminali di cui è solito trattare. infatti , interessa anche il profondo enigma attorno cui ruota il film: Alice non ha forse bisogno di essere una paziente? Quando dice la verità e quando mente? Un enigma che la bravura di Oriol Paulo traduce sullo schermo in maniera impeccabile, senza mai mancare di perdere l'attenzione dello spettatore. Inoltre, citiamo anche la capacità di vivificare la tensione, grazie allo strumento dei plot twist perfettamente inserito nella narrazione, che già hanno contraddistinto opere passate come Durante la tormenta (2018). la storia può per certi versi assomigliare a quella di Shutter Island, il cult di Martin Scorsese, abbiamo infatti un protagonista apparentemente sano che si reca in un manicomio per indagare su un caso, all’interno della struttura ogni verità viene però messa in dubbio: chi è sano di mente e chi invece è preda della follia? Prima di dedicarci all’approfondimento del complesso finale di Quando Dio imparò a scrivere, che oltre a dare molte risposte lascia anche diversi interrogativi nella mente dello spettatore, per cui ( cliccare su soluzioni se non v'ineressa lo Spoiler
Tutte le diverse versioni della storia, create dalla mente di Alice, sembrano una prova schiacciante del fatto che lei abbia manipolato la realtà per adattarla alla narrativa che più le conveniva: prima quella in cui veniva assunta per indagare un omicidio, poi il fatto che il marito l’avesse incastrata per liberarsi di lei ed impadronirsi del suo denaro. La sua mente ha creato delle giustificazioni per il delitto terribile che aveva quasi compiuto, ossia l’omicidio del marito per cui è stata scoperta.
, possiamo sempre credere alla versione di Alice. Infatti, se diamo per scontato che Heliodoro avesse assunto un falso García del Olmo, e poi avesse corrotto tanto Donadìo come Alvar, potrebbe aver anche chiesto alla stessa persona che interpretava inizialmente García del Olmo di interpretare Donadìo (con la collaborazione di Alvar magari), per far nuovamente credere ai medici che Alice avesse inventato tutto. Per quanto il finale ci mostri un’Alice estremamente confusa di fronte al nuovo venuto, non ci viene mai confermato che lei lo riconosca come il dottor Donadìo. Non abbiamo una prova certa, quindi, che lui sia veramente chi dice di essere.
La decisione su quale sia la verità definitiva viene quindi lasciata allo spettatore, che può scegliere di credere ad Alvar e a Donadìo, e quindi nella follia di Alice, oppure di credere ancora alla donna, che potrebbe essere stata incastrata in un elaboratissimo piano a suo danno. Chi è il vero folle e chi il sano di mente ?
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