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20.4.24

DIARIO DI BORDO N° 45 ( ex n 0 ) anno II un vagabondo stanco sa che deve andare avanti

 canzone suggerita \   colonna  sonora

UNA TERRA PROMESSA - EROS  RAMAZOTTI
ci  vuole  un  fisico bestiuale  - Luca  carboni 

 su  cosa è la rubrica  DIARIO DI BORDO 

Prima  d'iniziare  il n   odierno  dell'ormai consueta   rubrica    diario di bordo    che  dalla    fine  dello    scorso  anno    ha  preso inzio  sul  blog   veniamo   di rispondere ,  aggiungendo un  ulteriore  risposta  alle FAQ    del blog  ,  al perchè del titolo   della  rubrica non periodica    , diario  di bordo , appunto ,  in cui   riprendo articoli , post  , storie  , ecc    ed   in  alcuni casi   d'adesso     mie  riflessioni    \  stati  d'animo         che   ho tralasciato       dai normali  post    .
Questo  post  scritto   è    quello che in realtà avrebbe  dovuto essere   il numero 0  della  rubrica .  IL  post  ( ed  anche  il titolo  alla  rubrica  )   nasce    dalla  lettura  e  dalla riflessione  scatenatami  da questa   poesia , risalente  al 13 aprile 2010,  di Elio Moncelsi ,  trovata  su  il  muro di fronte  al museo Man  di Nuoro   intitolata  proprio 

                                                DIARIO  DI BORDO 



….è come navigare per mare:
ci avventuriamo nell’oceano della vita
attraversando calme piatte,
affrontando furiose tempeste,
diretti verso approdi sognati
di cui abbiamo solo sentito parlare,
verso paradisi perduti o da conquistare
oppure verso niente,
solo per il gusto di viaggiare.
Chi su fragili legni e chi su munite corazzate
solcando onda dopo onda, giorno dopo giorno,
sospesi sopra un abisso immenso
e sotto un cielo che non è nostro,
ognuno di noi segue il suo portolano.
Io leggo la mia rotta nel canto delle stelle,
amo il sole in faccia ed essere baciato dal vento
non mi interessa la meta:
è il viaggio che conta
e la musica del mare.
Come ogni buon navigante
tengo il mio diario di bordo
e sono uso prendere appunti di viaggio
dove annoto sensazioni,
visioni, incontri.
Questi sono i miei dipinti
giorni della nostra vita,
appunti di viaggio
del mio diario di bordo;
non ne sono geloso,  puoi leggerlo, se vuoi  


I miei viaggi e le mie avventure nella vita di tutti i giorni nei suoi vari aspetti ( antropologici , politici , culturali, psicologici \ filosofici ) alcuni poco battuti o esaltati dalla massa per via del politicamente corretto sono sempre un percorso di crescita e di formazione della mia opera d'arte. in questi giorni me la devo vedere con le proprie ferite e delusioni e frustrazioni. Quelle che ed il mio caso continuo a portami dietro e finiscono col decidere per me per scegliere al mio posto. infatti spesso orgoglio e fierezza sono i nemici più pericolosi di un pirata e bucanieri e il pirata redbeppeulisse s'appresta ad impararlo nuovo mollando gli ormeggi verso la verità dell'oceano tra salsedine , spazi aperitivo d'occhio, in acque fitte d'insidie e pericoli di ogni genere. Ma mi fermo, nel silenzio della notte come l'astromo acculturato di ( Walter Whitman  poeta  americano 1819-1892  )  a  riflettere    ed  mi accorgo    che  non intendo come  ho  fatto   in passato    farmi mai  più  ( ma  mai dire mai  , perchè ogni  ritorno è possibile  ed è una  lotta perenne  )   consumare dal rancore  e dall'odio   oltre  che :  rimanere in un circolo  vizioso   cioè  il rispondere  \ replicare  ad   una cattiveria con un altra  cattiveria o   gesto  peggiore   , si sprecano tempo ed    energie  nel cercare   vendetta ed  annullare quelle persone    che  mi  hanno : insultatyo  ( con parodie, sfottò\prese in giro ,  pagine  web    e post  diffamatorie )    deluso, ingannato ,  fatto soffrire  , penare  .  Ma soprattutto Perchè   io  vagabondo  che  non sono  altro  anche   se  :<< [...]   Ho troppe ferite e le mie gambe sono stanche \Ho le palle piene e i piedi fumanti\ Ma c'è un gioco da fare e una ruota che riparte\ E un vagabondo sa che deve andare avanti  ( IL  Vagabondo Stanco-  Mcr   ) >> nostante  tutto - Infatti  


quindi   meglio   come   suggerisce   sul  gruppo  \1  pagina   comunity   facebook     filosafando  


 Beatrice PerfettiRiflessioni
Non guardare il cellulare, non controllare se è ancora sveglio, non ti fissare sulle cose che ha fatto qualche volta, non avere aspettative. Non immaginare che alcune persone possano cambiare, non immaginare che possano nascere attenzioni e sentimenti che non ci sono stati fino ad ora. Non essere malinconica anche stasera, molto probabilmente non ne vale la pena. Non rincorrere. Chi ti vuole, ti saprà trovare, non ti lascerà ore ad aspettare un segno di vita o una risposta, non creerà silenzi ma riempirà il vuoto che qualche volta pensi ti accompagni da sempre. A volte capita solo di volere bene alle persone sbagliate. Sbagliate per noi. Perché se non sei tu la priorità, se non sei tu il centro del cuore, vuol dire che qualcosa non va, uno sbaglio da qualche parte c'è. Lo sbaglio però non sei tu. Ti meriti qualcosa di più, ti meriti una carezza, delle parole che sappiano strapparti un sorriso. Ti meriti la buonanotte, un messaggio in cui qualcuno ti dice che non riesce a smettere di pensare a te. Ti meriti qualcosa di veramente speciale; non accontentarti, non sprecare lacrime, non sprecare sogni. Lascia andare...
Laura Messina

ovvero il dimenticare ed in alcuni caasi il perdono . con questo è tutto  alla prossima  

 


 




31.10.23

Prato, la prof incinta dell'alunno 14enne condannata a 6 anni, il marito: «Quel bambino lo crescerò come fosse mio. Mia moglie? L'ho perdonata»

 


riordinando  i  giornali per  la  diferenziata     ho trovato  che    nei giorni  scorsi    c'è  stata   la  conclusione della  vicenda  processuale  della  professoressa di Prato che ha avuto un figlio da un suo alunno 14enne. La vicenda ha suscitato molto scalpore in Italia e ha avuto una vasta copertura mediatica. La  donna è stata condannata a sei anni di carcere per atti sessuali e violenza sessuale per induzione su minore


Qui  un sunto  della  vicenda 


I  giornali  ed  i media    parlano  anche della  reazione del marito per  le reazioni    " non violente   " nei  confronti  ella  moglie   e  del ragazzo  minorenne  . Il marito della donna, come riportato da Internapoli.it e Fanpage.it, ha dichiarato di voler crescere il bambino come se fosse suo .  Infatti    a Vanityfarair  ha  dichiarato :  «Non mi piace passare per quello che non ha colpe, in passato avevo commesso errori anche io. Abbiamo parlato dopo lo scandalo, come si fa fra persone civili. Tutto si può salvare se si analizza. Stiamo insieme sin da giovani, ne abbiamo passate tante».Uno di quei pochi uomini che  , non a  parole  ,  a saputo mettere in pratica  il perdono  ed  la  comprensione  , è riuscito  lucidamente  senza  farsi trasportare  dall'odio  ed  dal rancore  la  situazione   anche analizzandosi   senza  scaricare  tutto  su  di lei  ed  a mettere   da parte   la  sua mascolinità     e il suo orgoglio ferito    .Un altro   l'avrebbe lasciati al  loro  destino  ( nei  migliori  dei  casi )  oppure  insultata   ed stalkerizzata   se non addirittura  uccisa\i (  nel peggiore  dei casi  )  .  Un  uomo  cosa  , rara  parlo per  esperienza  personale ,  che mette    da parte  il suo  orgoglio  ferito  da  un  tradimento .Molto saggia la  ecisoe  :    « Molti pensavano che avrei lasciato mia moglie, ma il nostro rapporto, invece, si è rafforzato. Tutto si può salvare se si analizza. Stiamo insieme sin da giovani, ne abbiamo passate tante», spiega il marito della donna pratese al Corriere della Sera. Egli  dovrà badare da solo a due bambini, il quindicenne di cui è padre biologico e il bambino di 5 anni di cui ha rivendicato la paternità. «Ma per me non esiste differenza, sono i miei figli», precisa immediatamente.

18.5.23

IL miracolo di Fabio il fighter «Ero paralizzato, ora sto in piedi» Ad agosto era stato accoltellato e i medici non gli avevano dato speranze «Ho pensato di morire, non sentivo le gambe, ma non mi sono mai arreso»

   da  la  nuova  Sardegna   del  18\5 2023  antefatto    

IL  miracolo di Fabio il fighter «Ero paralizzato, ora sto in piedi» Ad agosto era stato accoltellato e i medici non gli avevano dato speranze «Ho pensato di morire, non sentivo le gambe, ma non mi sono mai arreso»

Sassari



 Presente il calabrone? La forza di gravità si inchina al suo prodigio. Due ali minuscole e un corpo pesantissimo: come faccia a volare resta un mistero. Anche Fabio Piu, a nove mesi dall’accoltellamento, è una sintesi di tanti piccoli miracoli. A suo modo si prende gioco della scienza, della medicina, della fisica, e perché no, anche del destino. Un lungo respiro, le labbra gli si arricciano per lo sforzo, ma due secondi dopo è in piedi. Un tempo che sembra infinito, come a mollo in un rallenty, una gamba che sussulta, attraversata da una scossa elettrica, ma poi si distende: «Va bene?» chiede al fisioterapista. «Bravissimo, sei il mio orgoglio». Il responso dei medici suonava così, come sentenza definitiva: paraplegico, una vita da seduto e con il pannolone. Quando un coltello ti frattura due vertebre, si insinua e ti sfilaccia il midollo, è come se ti tagliassero il cavo dell’antenna, niente più segnale, schermo nero. Proprio ieri, Elia 17 Baby, il trapper romano di 27 anni che nell’agosto scorso gli aveva inferto quel fendente alla schiena all’uscita da una discoteca nella spiaggia di Marinella, ha ottenuto i domiciliari. «Non penso a lui e nemmeno merita la mia attenzione – dice Fabio – in questi mesi ho imparato a non preoccuparmi di situazioni che non posso gestire. La giustizia farà il suo corso e resto fiducioso. Non posso sprecare energie, perché ogni mia risorsa è focalizzata su un solo obiettivo: riprendere a camminare». Cosa ricorda di quel giorno? «Non posso parlare di ciò che è successo prima, perché c’è un processo. Posso descrivere ciò che ho provato dopo. Ricordo che andavo verso la mia auto. Ho sentito un colpo alla schiena. Nessun dolore. Ma le gambe hanno ceduto di schianto. È come se stacchino il contatore, la parte di giù resta senza corrente. Ho avuto paura di morire. Non sento le gambe, gridavo. La gente si toglieva la maglietta per tamponare il sangue che usciva. Poi è arrivata l’ambulanza. Mi devono aver sedato, ed è come se fossi ritornato bambino. Avevo ricordi d’infanzia, belle sensazioni. Mi sono svegliato, una luce forte». Poi è entrato in sala operatoria, un intervento complicatissimo. Chi c’era accanto a lei al risveglio? «Mia madre. Le ho detto: «Mamma stai tranquilla: io non rimarrò su una sedia a rotelle». I medici però sono stati molto franchi, le hanno spiegato il quadro clinico. «Si, speranze ridotte al lumicino. Però mi hanno detto: lei è giovane, deve lottare». Il primo periodo dev’essere stato un inferno. «Dopo l’intervento a Sassari sono rimasto 40 giorni completamente paralizzato, faccia in su a fissare il soffitto. Le gambe bruciavano, mi imbottivano di morfina e paracetamolo. Ho pianto tanto. Le ore passavano a guardare il telefono, centinaia di messaggi di incoraggiamento, anche di perfetti sconosciuti. Mi hanno tenuto compagnia e dato grande forza. Quando mi hanno trasferito a Cagliari, ero completamente solo. E lo stesso nel centro di riabilitazione di Ferrara». Quando ha capito che poteva farcela? «Un giorno, d’improvviso, sono riuscito a muovere il dito del piede. Il contatore si era riattaccato». Quindi il medico aveva ragione: poteva lottare. «Il fisiatra di Ferrara mi ha detto: la tua forza di volontà sta stravolgendo ogni previsione. Forse è il mio carattere, forse il fatto di essere un fighter di mma, abituato a soffrire, ad andare incontro alla paura, mi ha aiutato. In questi otto mesi non ho mai perso un colpo. E ho scoperto in me una determinazione che non conoscevo». Com’è cambiata la sua vita? « Mi pesa il fatto di non aver certezze. Non c’è una data per la guarigione, non so nemmeno se camminerò davvero. Mi prendo quel che riesco a conquistare. Mi adatto alle mie nuove capacità. Non posso oppormi, devo accettarmi. Il pannolone non c’è più, gestisco i miei bisogni, faccio sesso, e sto in piedi con le stampelle. È tanto, ma non mi sento indipendente. Mi manca lo sport, il non poter guidare. Con la mia ragazza siamo andati a Mirabilandia, e sarei voluto salire su tutti i giochi. Ma un disabile non può allontanarsi con le sue gambe in caso di emergenza. E ho dovuto rinunciarci. E in quel momento mi sono specchiato negli occhi della mia ragazza, che ha capito come mi sentivo, mi ha sorriso e mi ha detto: tranquillo Fabiè, ci torniamo tra un anno e li facciamo tutti». Chi si sente di ringraziare? «Naturalmente tutti, ma in particolare il mio istruttore di Mma e ora il mio fisioterapista e osteopata GianMario Mereu. Mi è stato vicino dal primo istante, ha sempre creduto in me, mi dà grande fiducia e forza, mi segue nella riabilitazione. Questo amore te lo aspetti dalla tua famiglia. Da un amico è una cosa meravigliosa».

7.4.20

io non mi sento italiano ma purtroppo lo sono davanti a certi stranieri sciacalli AUSTRIACO CHIEDE IL 55% DI SCONTO PER UN CASOLARE. LA RISPOSTA ESEMPLARE DELL'AGENZIA IMMOBILIARE DELLE MARCHE

Leggo , ringrazio l'utente     danilea  tuscano per  avermela segnalata  ,  schifato ed  indignato su    https://www.laltrogiornale.it/  questa  storia



Austriaco chiede di ridurre del 55% il prezzo di un casolare in vendita “tanto siete in bancarotta a causa del virus”Ma la risposta del titolare dell’agenzia immobiliare è stata netta: “Il nostro Paese si è sempre rialzato dalle prove peggiori. Ce la faremo anche questa volta. Il prezzo non cambia”


ANCONA
 La situazione è grave ma, come sempre, l’Italia si rialzerà. Ha la forza e la volontà per farlo. Per cui non ci servono né “avvoltoi”, né approfittatori.
Ecco ciò che ha scritto oggi un potenziale cliente austriaco, nel sito di un’agenzia immobiliare, in risposta ad un annuncio per la vendita di un casolare. “Dato che le persone in Italia stanno andando in bancarotta a causa del virus, se siete disponibili ad offrirci una riduzione del prezzo del 55%, verremo a vederlo non appena terminato il pericolo”.

Nella foto: la bellezza della campagna marchigiana
La risposta del titolare dell’agenzia immobiliare, dopo un iniziale momento di sorpresa, è stata netta: “La ringrazio per il Suo interesse. Tuttavia non prevediamo la possibilità di offrire una riduzione del prezzo del 55% come da Lei desiderato. Vede, il nostro Paese si è sempre rialzato dalle prove peggiori a cui la Storia lo ha sottoposto, ci rialzeremo anche questa volta. Fra le altre cose deteniamo oltre il 70% del patrimonio storico, artistico e culturale globale. Nel Mediterraneo, inoltre, sono fiorite le maggiori Civiltà dell’antichità. Civiltà che hanno condiviso cultura, progresso e conoscenza. Credo che anche Lei si trovi nella sua abitazione, così avrà sicuramente il tempo di tradurre questa email, quindi Le scrivo in italiano e la invito a tradurre anche questo antico detto: «Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani. Ma i leoni rimangono leoni ed i cani rimangono cani»”.


Certe  cose   mi fanno  sentire   cosi  


proprio come diceva Gaber in


 Io non mi sento italiano è l'ultimo album di Giorgio Gaber, scritto con Sandro Luporini. È uscito qualche settimana dopo la sua morte, nel gennaio 2003.

11.8.17

legge del contrappasso ..... aggiornamenti sul caso della nave nera' anti-migranti degli estremisti di destra: soccorsa da una Ong : rifiuta l'aiuto

http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2017/08/legge-del-contrappasso-vai-nboicottare.html

In avaria la 'nave nera' anti-migranti degli estremisti di destra: soccorsa da una Ong rifiuta l'aiuto
La nave degli estremisti di destra C-Star


Un portavoce degli attivisti C-star ha detto che non si trovano in condizioni di emergenza e che la nave ha semplicemente spento i motori per risolvere un problema tecnico. Quadruplicati arrivi migranti in Spagna. I dati forniti dall'Oim rilevano che via mare sono arrivate più di ottomila persone.




ROMA - La 'nave nera' contraria ai soccorsi resta in avaria ma rifiuta l'aiuto della nave umanitaria che si era avvicinata. La tedesca Sea Eye è stata chiamata dalla guardia costiera di Roma per dare soccorso alla C-star, la nave anti Ong noleggiata dalla Defend Europe che da alcuni giorni incrocia davanti alle coste libiche con l'intento di disturbare l'azione delle imbarcazioni che prestano soccorso ai migranti. Questa mattina la C-star era stata costretta a fermare il motore e stava andando alla deriva ma quando la nave umanitaria tedesca è arrivata in aiuto via radio ha rifiutato il soccorso. Succede anche questo, nel Mediterraneo. Un portavoce degli attivisti C-star ha detto che non si trovano in condizioni di emergenza e che la nave ha semplicemente spento i motori per risolvere un problema tecnico.
Su facebook il presidente dell'ong tedesca Sea-Eye, Michael Buschheuer, ha detto di essere stato informato delle difficoltà di "una nave nazista", sottolineando che aiutare persone in difficoltà in mare è un dovere, "indipendentemente dalla loro origine, colore della pelle, religione o idee". La Sea-Eye è stata quindi dirottata verso la C-star, ma una volta creato un contatto radio, l'equipaggio ha rifiutato ogni aiuto.
Il viaggio della C-star è stato, sin dall'inizio, abbastanza tribolato. Dopo il fermo per 48 ore dal comandante a Cipro, la nave non è mai riuscita ad attraccare in nessun porto, nè in Grecia, nè in Italia nè in Tunisia a causa delle annunciate manifestazioni di protesta contro la missione dell'equipaggio di estrema destra che è stato costretto proprio ieri a ricevere rifornimenti al largo dell'isola di Sfax. Oggi evidentemente un problema deve aver spinto la centrale di soccorso di Roma a chiedere ai tedeschi di Sea eye di recarsi in soccorso.
• MOBILITAZIONE CONTRO LA 'NAVE NERA'
Nei giorni scorsi era montata la mobilitazione contro la C-Star, la cosiddetta 'nave nera': "Facciamo appello a tutti gli attori della società civile, a tutti i responsabili, a tutti i marittimi, i guardacoste, a tutti i portuali, a tutte le parti interessate in Tunisia, Algeria, Libia ed Egitto, affinché si oppongano all'arrivo della nave C-Star in uno dei nostri porti, a impedire che entri nelle nostre acque territoriali e a rifiutarsi di trattare o comunicare con il suo equipaggio", aveva denunciato in un comunicato il neonato "Collettivo contro la C-Star in Tunisia".
DEFEND EUROPE, i GRUPPI DI ESTREMA DESTRA ANTI ONG
Il Collettivo segue gli spostamenti della nave. "Riportare i migranti verso le coste libiche dove già molti di loro sono detenuti in condizioni disumane e ostacolare le attività delle Ong e le operazioni di soccorso, mettendo così a grave rischio chi si mette in viaggio e, naturalmente, assicurarsi una chiassosa campagna di comunicazione". Questi gli obiettivi di queste organizzazioni fasciste si legge ancora nel comunicato.
"Rigiriamo contro di loro - concludeva il comunicato del Collettivo - lo slogan dell'operazione Defend Europe: che se ne tornino a casa, qui non sono i benvenuti! In Egitto, in Grecia e anche in Sicilia, gruppi di cittadini/e antirazzisti/e hanno già debellato i tentativi d'approdo della C-Star e ridicolizzato la sua propaganda. Si stanno avvicinando alle coste tunisine, allora facciamo la stessa cosa qui! Defend Europe - go home!"

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...