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18.5.23

IL miracolo di Fabio il fighter «Ero paralizzato, ora sto in piedi» Ad agosto era stato accoltellato e i medici non gli avevano dato speranze «Ho pensato di morire, non sentivo le gambe, ma non mi sono mai arreso»

   da  la  nuova  Sardegna   del  18\5 2023  antefatto    

IL  miracolo di Fabio il fighter «Ero paralizzato, ora sto in piedi» Ad agosto era stato accoltellato e i medici non gli avevano dato speranze «Ho pensato di morire, non sentivo le gambe, ma non mi sono mai arreso»

Sassari



 Presente il calabrone? La forza di gravità si inchina al suo prodigio. Due ali minuscole e un corpo pesantissimo: come faccia a volare resta un mistero. Anche Fabio Piu, a nove mesi dall’accoltellamento, è una sintesi di tanti piccoli miracoli. A suo modo si prende gioco della scienza, della medicina, della fisica, e perché no, anche del destino. Un lungo respiro, le labbra gli si arricciano per lo sforzo, ma due secondi dopo è in piedi. Un tempo che sembra infinito, come a mollo in un rallenty, una gamba che sussulta, attraversata da una scossa elettrica, ma poi si distende: «Va bene?» chiede al fisioterapista. «Bravissimo, sei il mio orgoglio». Il responso dei medici suonava così, come sentenza definitiva: paraplegico, una vita da seduto e con il pannolone. Quando un coltello ti frattura due vertebre, si insinua e ti sfilaccia il midollo, è come se ti tagliassero il cavo dell’antenna, niente più segnale, schermo nero. Proprio ieri, Elia 17 Baby, il trapper romano di 27 anni che nell’agosto scorso gli aveva inferto quel fendente alla schiena all’uscita da una discoteca nella spiaggia di Marinella, ha ottenuto i domiciliari. «Non penso a lui e nemmeno merita la mia attenzione – dice Fabio – in questi mesi ho imparato a non preoccuparmi di situazioni che non posso gestire. La giustizia farà il suo corso e resto fiducioso. Non posso sprecare energie, perché ogni mia risorsa è focalizzata su un solo obiettivo: riprendere a camminare». Cosa ricorda di quel giorno? «Non posso parlare di ciò che è successo prima, perché c’è un processo. Posso descrivere ciò che ho provato dopo. Ricordo che andavo verso la mia auto. Ho sentito un colpo alla schiena. Nessun dolore. Ma le gambe hanno ceduto di schianto. È come se stacchino il contatore, la parte di giù resta senza corrente. Ho avuto paura di morire. Non sento le gambe, gridavo. La gente si toglieva la maglietta per tamponare il sangue che usciva. Poi è arrivata l’ambulanza. Mi devono aver sedato, ed è come se fossi ritornato bambino. Avevo ricordi d’infanzia, belle sensazioni. Mi sono svegliato, una luce forte». Poi è entrato in sala operatoria, un intervento complicatissimo. Chi c’era accanto a lei al risveglio? «Mia madre. Le ho detto: «Mamma stai tranquilla: io non rimarrò su una sedia a rotelle». I medici però sono stati molto franchi, le hanno spiegato il quadro clinico. «Si, speranze ridotte al lumicino. Però mi hanno detto: lei è giovane, deve lottare». Il primo periodo dev’essere stato un inferno. «Dopo l’intervento a Sassari sono rimasto 40 giorni completamente paralizzato, faccia in su a fissare il soffitto. Le gambe bruciavano, mi imbottivano di morfina e paracetamolo. Ho pianto tanto. Le ore passavano a guardare il telefono, centinaia di messaggi di incoraggiamento, anche di perfetti sconosciuti. Mi hanno tenuto compagnia e dato grande forza. Quando mi hanno trasferito a Cagliari, ero completamente solo. E lo stesso nel centro di riabilitazione di Ferrara». Quando ha capito che poteva farcela? «Un giorno, d’improvviso, sono riuscito a muovere il dito del piede. Il contatore si era riattaccato». Quindi il medico aveva ragione: poteva lottare. «Il fisiatra di Ferrara mi ha detto: la tua forza di volontà sta stravolgendo ogni previsione. Forse è il mio carattere, forse il fatto di essere un fighter di mma, abituato a soffrire, ad andare incontro alla paura, mi ha aiutato. In questi otto mesi non ho mai perso un colpo. E ho scoperto in me una determinazione che non conoscevo». Com’è cambiata la sua vita? « Mi pesa il fatto di non aver certezze. Non c’è una data per la guarigione, non so nemmeno se camminerò davvero. Mi prendo quel che riesco a conquistare. Mi adatto alle mie nuove capacità. Non posso oppormi, devo accettarmi. Il pannolone non c’è più, gestisco i miei bisogni, faccio sesso, e sto in piedi con le stampelle. È tanto, ma non mi sento indipendente. Mi manca lo sport, il non poter guidare. Con la mia ragazza siamo andati a Mirabilandia, e sarei voluto salire su tutti i giochi. Ma un disabile non può allontanarsi con le sue gambe in caso di emergenza. E ho dovuto rinunciarci. E in quel momento mi sono specchiato negli occhi della mia ragazza, che ha capito come mi sentivo, mi ha sorriso e mi ha detto: tranquillo Fabiè, ci torniamo tra un anno e li facciamo tutti». Chi si sente di ringraziare? «Naturalmente tutti, ma in particolare il mio istruttore di Mma e ora il mio fisioterapista e osteopata GianMario Mereu. Mi è stato vicino dal primo istante, ha sempre creduto in me, mi dà grande fiducia e forza, mi segue nella riabilitazione. Questo amore te lo aspetti dalla tua famiglia. Da un amico è una cosa meravigliosa».

2.1.16

La mia guida al natale e alle festività 2015\2016 [ come sopravvivere alle festività ] parte 2 III ° befana \ epifania FINE

sulle  note  del brano strumentale    festa  -  Giacomo  Spano   ecco  che  anche  per  quest'anno  l'ultima  puntata  della  guida  del 20126  su come sopravvivere al natale .
Nei link sotto     trovate   alcuni spunti    sull'epifania e  sulla befana



Veniamo  al ost  vero e proprio  .
Dopo l'ultimo dell'anno che
tra un anno passerà eccoci alla  befana  o meglio all'epifania    che 



« L'Epifania
tutte le feste le porta via

poi arriva san Benedetto

che ne riporta un bel sacchetto. »

Infatti il   giorno dell'Epifania ha nei secoli assunto la peculiarità di terminare il ciclo delle feste dell'anno liturgico, mentre il giorno dedicato a san Benedetto richiamava l'attenzione su quelle successive appartenenti al ciclo pasquale.
L'antichità del proverbio è attestata anche dal fatto che la festività di san Benedetto è stata spostata dal 21 marzo al 11 luglio, quindi dopo molto tempo dalla creazione del proverbio  . Oppure  
quest'altro  trovato online cercando qualcosa per questo post

« Befania
tutte le feste manda via

e santa Maria

tutte le ravvia. »

Puretroppo nolenti o dolenti  Dopo il 6 Gennaio si ri torna tutti (o quasi, visto che molti, come  il curatore   del sito http://www.bafan.it/featured/ecco-arriva-la-befana-tutte-le-feste-si-porta-via/  da  cui  come  mio  solito   ho deliberatamente  tratto      l'introduzione del ost  d'oggi  non hanno mai smesso) a lavoro, chi a scuola, chi in fabbrica e chi in ufficio,  o in cerca d'esso  , in attesa dei bagordi carnevaleschi !  e alla solita  routine   \  tram tram quotidiano ..... 
Un momento! Niente fretta! Manca ancora l’ultima delle magiche visite del triduo natalizio (Santa Lucia, Babbo Natale e .. ) : la Befana appunto !



Questa che viene è la sua notte, la notte in cui dolce o carbone, frutta e qualche dono  tecnologico  e  non dipende  da quanti  €  ci     sono rimasti verrà lasciato nelle calze appese ai camini ed alle finestre dai bambini  e  a  quelli cresciuti  :-)  !

da  https://www.facebook.com/befana.italiana1/



infatti  quanti pensieri   e  .....  pensano e  vedendo immagini  moderne   come  esempio queste  due  
   per  gentile  concessione di  Loredana Sofia







  da  https://www.facebook.com/befana6gennaio/?fref=photo
Infatti  l'epifania  o festa della  befana  , come potete vedere  anche  da  questi url   sotto riportati  





 ha diverse sfaccettature   :   religiose  ( pagane  e   cattoliche  ,  ancestrali   della tradizione contadina in alcune  zone d'italia   ) , laiche  ( bambini  e  adulti )  , politica    adiamo  ad  affrontarli singolarmente  

Religiose  

 fra  i siti  più dettagliati   ecco   cosa  dice  wikipedia  https://it.wikipedia.org/wiki/Befana
L'origine fu probabilmente connessa a un insieme di riti propiziatori pagani[5], risalenti al X-VI secolo a.C., in merito ai cicli stagionali legati all'agricoltura, ovvero relativi al raccolto dell'anno trascorso, ormai pronto per rinascere come anno nuovo, diffuso nell'Italia Centrale e meridionale, quindi successivamente in tutta la penisola, attraverso un antico Mitraismo e altri culti affini[6], legati all'inverno boreale.Gli antichi Romani ereditarono tali riti, associandoli quindi al calendario romano, e celebrando, appunto, l'interregno temporale tra la fine dell'anno solare, fondamentalmente il solstizio invernale e la ricorrenza del Sol Invictus[7]. La dodicesima notte dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura attraverso Madre Natura. I Romani credevano che in queste dodici notti (il cui numero avrebbe rappresentato sia i dodici mesi dell'innovativocalendario romano nel suo passaggio da prettamente lunare a lunisolare[8], ma probabilmente associati anche ad altri numeri e simboli mitologici[9]) delle figure femminili volassero sui campi coltivati, per propiziare la fertilità dei futuri raccolti[10], da cui il mito della figura "volante". Secondo alcuni, tale figura femminile fu dapprima identificata in Diana, la dea lunare non solo legata alla cacciagione, ma anche alla vegetazione, mentre secondo altri fu associata a una divinità minore chiamata Sàtia (dea della sazietà), oppure Abùndia (dea dell'abbondanza).Un'altra ipotesi collegherebbe la Befana con una antica festa romana, che si svolgeva sempre in inverno, in onore di Giano e Strenia (da cui deriva anche il termine "strenna") e durante la quale ci si scambiavano regali.La Befana si richiamerebbe anche ad alcune figure importate della stessa mitologia germanica, come ad esempio Holda e Berchta, sempre come una personificazione al femminile della stessa natura invernale.
Rappresentazione di tre befane, ognuna sulla propria scopa.
Già a partire dal IV secolo d.C., l'allora Chiesa di Roma cominciò a condannare tutti riti e le credenze pagane, definendole un frutto di influenze sataniche. Queste sovrapposizioni diedero origine a molte personificazioni, che sfociarono, a partire dal Basso Medioevo, nell'attuale figura, il cui aspetto, benché benevolo, fu chiaramente associato a quella di una strega: non a caso, fu rappresentata su una scopa volante, antico simbolo che, da rappresentazione della purificazione delle case (e delle anime), in previsione della rinascita della stagione, fu successivamente ritenuto strumento di stregoneria[11], anche se, nell'immaginario, la Befana cavalca la scopa al contrario, cioè tenendo le ramaglie davanti a sé.
L'aspetto da vecchia sarebbe anche una raffigurazione simbolica dell'anno vecchio: una volta davvero concluso, lo si può bruciare, così come accadeva in molti paesi europei, dove esisteva la tradizione di bruciare dei fantocci vestiti di abiti logori, all'inizio dell'anno (vedi, ad esempio, la Giubiana e il Panevin o Pignarûl, Casera, Seima o Brusa la vecia, il Falò del vecchione che si svolge a Bologna a capodanno così come lo "sparo del Pupo" a Gallipoli, oppure il rogo della Veggia Pasquetta che ogni anno il 6 gennaio apre il carnevale a Varallo in Piemonte). In molte parti d'Italia, l'uso di bruciare o di segare in pezzi di legno un fantoccio a forma di vecchia (in questo caso pieno di dolciumi), rientrava invece tra i riti di fine Quaresima. In quest'ottica, anche l'uso dei doni assumerebbe, nuovamente, un valore propiziatorio per l'anno nuovo. Secondo una versione "cristianizzata" di una leggenda risalente intorno al XII secolo, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una signora anziana. Malgrado le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci. Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.[12].I bambini usarono poi, mettere delle scarpe e/o delle calze fuori dall'uscio di casa, proprio perché sarebbero servite come ricambio durante il lungo errare della vecchietta; ma, se quest'ultima non ne avesse avuto bisogno, le avrebbe lasciate lì, riempite appunto di dolci.

Condannata quindi dalla Chiesa, l'antica figura pagana femminile fu accettata gradualmente nel Cattolicesimo, come una sorta di dualismo tra il bene e il male. Già nel periodo del teologo Epifanio di Salamina, la stessa ricorrenza dell'Epifania fu proposta alla data della dodicesima notte dopo il Natale, assorbendo così l'antica simbologia numerica pagana.
La Befana a Gubbio
Il carbone - o anche la cenere - da antico simbolo rituale dei falò, inizialmente veniva inserito nelle calze o nelle scarpe insieme ai dolci, in ricordo, appunto, del rinnovamento stagionale, ma anche dei fantocci bruciati. Nell'ottica morale cattolica dei secoli successivi, nella calze e nelle scarpe veniva inserito solo il carbone come punizione per i soli bambini che si erano comportati male durante l'anno precedente.                                           Il nome "befana" poi, inteso come il fantoccio femminile esposto la notte dell'Epifania, era già diffuso nel dialettale popolare del XIV secolo, specialmente in Toscana e nel Laziosettentrionale, quindi utilizzato per la prima volta in italiano da Francesco Berni nel 1535, quindi da Agnolo Firenzuola nel 1541.[13] Nel XVIII secolo una Istoria delle Befane fu scritta dall'erudito fiorentino Domenico Maria Manni. Nei secoli più recenti, innumerevoli e largamente diffuse sono le rappresentazioni italiane della Befana, spesso si tratta di un figurante che si cala dal campanile della piazza di un paese, oppure di vecchiettine travestite per distribuire dolci e doni ai bambini. Vi sono ancora taluni rari luoghi in cui è rimasto, nel linguaggio popolare, il termine Pefana come, per esempio, nel paese di Montignoso, nel resto della Provincia di Massa-Carrara, in quella della Spezia nonché in Garfagnana e Versilia, con tradizioni non in linea con le consuete celebrazioni dell'Epifania [14] 
[....  ]  e sempre dalla stesa fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Epifania

Politica \ cuturale


il 6 gennaio è riconosciuto come festività anche agli effetti civili. salvo che nel periodo 1978 / 1985) forse perchè si evocava brutta ricordi . Infatti Nel 1928, il regime fascista introdusse la festività della Befana fascista, dove venivano distribuiti regali ai bambini delle classi meno abbienti. Dopo la caduta di Mussolini, la Befana fascista continuò ad essere celebrata nella sola Repubblica Sociale Italiana.Ma  forse  per una politica  di  austeritàche  cancello  molte feste religise , fino ad arrivare ad  un compromesso   del1985    che  ne ristabili alcune   :  1 -2 novmbre  ,  8 dicembre , 6  gennaio ,  più i santi patroni    dei singoli comuni  .

 Laica   \ La festa  dei bambini e   bambinoni 


  ecco alcune  consigli su calze  fai da  te    se  siete tradizionalisti   e  aderenti allo spirito natalizio  e  non solo  commerciale  come negli ultimi  40 anni lo è diventato . Infatti  al  tempo dei nostri bisnonni e  nonni  ( almeno  fino a  gli anni 70  \80 ) nelle case si aspettava la Befana appendendo al camino una calza di lana fatta a mano con i ferri dalle mamme o dalle nonne. Essi, da piccoli, credevano molto alla Befana; le scrivevano una lettera esprimendo i loro desideri che, per lo più, non venivano esauditi perché c'era molta povertà. Quando arrivavano i doni della Befana, tutti i bambini erano molto contenti perché era l'unica festa in cui ricevevano dolciumi.Nella calza i bambini trovavano poca roba: qualche mandarino, caramelle di orzo fatte in casa, castagne, noci e lupini; essi sapevano che dovevano essere buoni almeno due mesi prima della festività, altrimenti avrebbero ricevuto carbone, cenere, cipolla, aglio e carote.
Nella calza non si trovavano giocattoli, se non bamboline di stoffa cucite dalle mamme o dalle nonne. Non si preparavano piatti particolari in quel giorno, ma in alcune famiglie ci si riuniva per mangiare castagne, noci e frittelle. In occasione di questa festa, in alcuni paesi venivano dati dei buoni alle famiglie più bisognose per prendere le cose più necessarie, come pane, pasta, zucchero...


prese da 

Come fare una calza della Befana fai da te

Per chi vuole confezionare una maxi calza con le proprie mani, si scrive di seguito cosa occorre:
2 m di stoffa* (colore a scelta)
1 rocchetto di filo per cucire dello stesso colore della stoffa
1 m di stoffa per la banda superiore di un colore a scelta di 15 cm di larghezza
1 rocchetto di filo per cucire dello stesso colore della banda
1 m di nastro colorato
1 ago
1 pennarello
1 paio di forbici

* Oltre alla stoffa potete utilizzare il pannolenci o la iuta.
PROCEDIMENTO
Pieghiamo la stoffa a metà, in modo di avere un metro per lato;
disegniamo la sagoma della nostra calza con il pennarello considerando di farla più grossa di almeno un centimetro per le cuciture;
tagliamo la sagoma e cuciamo lungo il disegno ad una distanza di almeno 1 cm dal bordo (ricordarsi di non cucire la parte superiore);
rigiriamo la calza e cuciamo intorno al lato superiore la banda di stoffa che abbiamo comprato;
cuciamola 2 volte ad 1 cm dal bordo superiore e ad 1 cm dal bordo inferiore;
vedremo, così, di avere ottenuto 2 asole da cui, ora faremo passare il nastro colorato (servirà a chiudere la calza dopo averla riempita).

E ora ... la nostra calza per una Epifania perfetta è pronta!!!

   

 Sempre    con calza  fai da    te  http://www.amando.it/natale/befana-fai-da-te.html  oppure    sempre  dallo stesso sito   con   i calzini spaiati


Non buttate via i calzini spaiati o troppo piccoli dei vostri bimbi, ma realizzate in pochi minuti una calza della Befana fai da te



"La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte..."inizia così la famosa filastrocca sulla Befana. E se i bambini l'aspettano con impazienza perchè è l'ultima occasione per ricevere regali e caramelle, gli adulti sperano di avere i cioccolatini e i dolciumi che più amano.Se non avete ancora pensato a che calza della Befana far trovare alle persone care, ma volete lo stesso regalare qualcosa fatto da voi, non disperate: in pochi minuti e con materiale semplice potete sorprendere tutti!

Occorrente:
calzini spaiati
nastro adesivo colorato (washi tape)
una gruccia di plastica
mollettine di legno
nastrini
forbici

Per prima cosa, abbellite la gruccia con il nastro adesivo colorato. 




Io ho scelto le righe rosse e bianche perchè le trovo molto festose, ma potete scegliere qualsiasi fantasia vi piaccia.



Legate un nastrino di raso da una parte all'altra della gruccia, come un filo da stendere...

… sul quale attaccare i calzini appesi con delle mollette di legno.

Io ho scelto una gruccia piccola e i calzini da neonato e da bimbo, in modo da aver calze della befana poco capienti, ma voi potete scegliere le dimensioni dei calzini adatte ai regali che intendete metterci dentro.

Ora dovete solo riempire i calzini con tutti i dolcetti che volete.

La vostra calza della Befana è pronta per essere appesa e stupire i vostri bambini.


Di Alessandra Parlagreco, 06/01/2015 © Riproduzione Riservata




Dopo  che  la  calza \e sono pronti cosa mettere  ?    sia  che la  si faccia  per i bambinoni , partner  , genitori  (  ogni uno\a  un donodi  verso  http://www.amando.it/natale/cosa-mettere-calza-befana.html  )  potete  iniziare  con


Carbone dolce fatto in casa
Passiamo ora al carbone, siete ghiotti del dolce carbone e i vostri bimbi qualche marachella l’hanno combinata? Bene, provate a produrre da soli il carbone da inserire nella calza, sarà economico e sicuramente più salutare di quello trovato in commercio!
Ingredienti
Carbone dolce fatto in casa


1 kg di zucchero
300 grammi di acqua
colorante alimentare nero
1 albume di uovo
zucchero a velo

Preparazione
Fate bollire un kg di zucchero, in 300 grammi di acqua, aspettate che inizi a caramellizzarsi, inserite del colorante nero, aggiungete il bianco d’uovo e lo zucchero a velo, girare bene e spegnere il fuoco. Appena inizia a indurirsi rompere a blocchetti il composto.


poi  continuate  a vostro gusto  o  riempendola  con dolci  comprati  o avanzati   dalle feste  o  altro  


Per il partner  

 Per Lei  

No  il solito calzettone di lana antisesso !Credo che se trovasse calze come quelle che vi sto presentando, forse, forse le verrà di risistemarsi il look per il prossimo anno ed a quel punto il suo arrivo in orari notturni sarà già di per sè una dolce delizia!Calze autoreggenti, parigine, francesine, calze da burlesque, calze a rete, calze velate e sexy collant… non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Music legs propone: Cuban Hell “Love me – Kiss me”
Unknown-1                            Unknown
o ancora Thigh Hi Nurse e French Maid.
4780(T747RBOW-PC080)aaa Calze_Cameriera_Sexy_05

Tra le proposte di Leg Avenue avrei scelto qualche campione spiritoso e bucolico ma il marchio ne produce anche di molto sexy!
LA6115_Calze_FIORE_ROSA_01LA6254_Calze_MARGHERITA_01

Meno romantiche e fantasiose ma indubbiamente in grado di far esplodere ardite fantasie, quelle fetish proposte da Lolitta e Saresia
warmUp                 4608_leggings-schwarz-a18035-1-aOK

e altra biancheria  sex  , vedere  post   sul natale  sexy  . Oppure  creme  , trucchi e  profumi 

Per   lui  scegliere cose che userà, quindi evitate boxer con i pupazzetti ed altri stili che possono apparire simpatici ma che non indosserebbe se dovesse andare in palestra o a giocare a calcetto con i

 
colleghi! Puntate sul classico slip o boxer, come quelli in vendita su Asos e Zalando. Il primo sito mette a disposizione slip Emporio Armani a 21,61€, mentre Zalando ha dei bellissimi boxer Benetton a 15€. Se il vostro lui lavora in ufficio, potete puntare anche su una bella cravatta, ma vale lo stesso discorso della biancheria: non esagerate con i colori e i disegni, difficilmente potrebbe indossarla! Se poi volete renderlo in vostro “befano” per un giorno, niente di meglio di un set di calze…in spugna! Il sito La Redoute ne vende 10 pezzi a 9,95€!





buona  epifania  a tutti\e

2.1.13

come sopravvivere al natale e alle sue feste puntata 11 ritornare al tram tram quotidiano dopo capodanno o aspettare l'epifania ?

Iniziamo, dopo la  puntata  precedente  sul capodanno  , questa puntata  dell'anno nuovo con  gli auguri  a tutti\e  lettori  fissi e  non
piazza  Gallura  tempio pausania il  27\12\2012  foto  mia con nokia 6710 navigator

all'entrata  di una pizzeria d'asporto  tempio
pausania  il  30\12\2012  foto mia stesso cellu-
lare  
I  giorni fatidici  delle  feste  ( viglia,natale,santo stefano, capodanno )    sono passati sia che  gli abbiamo passati  come  : un giorno normale ,  come finzione    cercando  d'essere buoni  o meno stronzi possibile  . Iniziano  i  giorni di mezzo  e  ci si prepara al pranzo dell'epifania che  tutte le feste  si porta  via 
Se ne potrebbe approfittare   per  iniziare  a riprendersi in maniera  da  evitare  gli effetti  di sindrome da rientro  che  dopo  gioia e rilassamento  portano come strascico  malinconia e  tristezza per i  giorni passati allegramente   .
Oppure   fregarsene e  continuare   visto   che  ciascuno di  noi ha  tempi diversi  d'evasione  \  fuga  dalla realtà  quotidiana ,   e  rimandare tutto a  dopo  l'epifania  (   o al massimo  se  si ritorna  a  scuola  o  al lavoro   due \tre giorni prima  per non fare  tutto  con il fiato sul collo  ) .  
Per chi  non vuole tornare  alla normale  vita  di tutti i giorni  \  routine  stressato le  soluzioni  potrebbero essere  o queste   suggerite   dai vari siti  di benessere  per il rientro dalle  vacanze  estive  , ma  che posso   essere  anche  applicate  alle  vacanze  natalizie  1  2  3 4 . Oltre    a  queste  tecniche  , Qualunque  cosa  sia  la vostra decisione  ecco alcune mie   soluzioni  per non cadere  ( a vole  è capito  anche  a me ) nella malinconia e nella depressione  post  natale  .

Decorazioni  
Esse posso  o rimanere , dipende  da persona a persona  , fino al 7 gennaio oppure secondo altri fino al battesimo di Gesù  cioè fino a l'11 gennaio . Ma se  soffrite  di malinconia\  tristezza    che ad  alcuni  viene  (  o almeno nel mio caso   aumenta  )    quando tutte le cose  belle  finiscono o quando si deve rincominciare   allora  si possono togliere   del tutto   come in america  negli Usa  il giorno dopo  natale  o  a  poco  a poco ,  a  voi la  scelta  ,  se  sono piccole  e  non grandi    come  queste  che   ho in casa

                                              Mensola  camino  d casa

( le altre le  trovate  sul mio album http://www.flickr.com/photos/redbeppe ) Magari staccando  quelle  luminose   o l'albero    .

 Stress
Se  ritenere  insufficienti   gli  url  precenti  ecco un articolo interessante   preso da   http://www.mondobenessereblog.com/2012/12/27/stress-rientro-vacanze-natale/

   Per evitare lo stress da rientro, quindi, bisognerebbe non dimenticare la tranquillità acquisita durante le vacanze. Se in quei giorni vi siete resi conto che affrontare la vita con più serenità giova alla vostra salute, fatene tesoro per rituffarvi appieno nella quotidianità.
Sicuramente nella giornata lavorativa c’è poco tempo libero da concedersi, ma provate a organizzarvi in modo da ritagliarvi il tempo per un caffè con le amiche, un salto in libreria o un percorso benessere, da sole o con il partner. Vivere con meno ansia e stress, migliora la qualità della vita.
Durante le vacanze si pensa maggiormente al proprio benessere, cercate di conservare quello che avete acquisito praticando un’attività fisica, almeno una volta alla settimana un salto in piscina o una serata dedicata alla danza. Capita a volte, durante le vacanze di Natale, di incontrare persone che non frequentavate da molto. Una volta al mese, organizzate una cena casalinga, o un pomeriggio diverso dagli altri davanti ad una tazza di tè [ magari    senza o con poco zucchero  ]  e qualche chiacchiera.

Diete  e d attività fisica 

 Durante le feste di Natale é normale un aumento di introito calorico, a causa dell’abuso di cenoni, per l’aumento del consumo di dolci e bibite alcoliche.
L’importante però è riprendere a Gennaio la routine di un’alimentazione sana, riconquistando il giusto peso.Scegliendo verdure, minestroni, legumi, bere abbondantemente acqua naturale, pesce o carni bianche - conclude Manuela Pastore  su http://www.labsanmichele.it/news/dieta-natale-capodanno-pranzo-cenone_138.html . Non serve invece a nulla digiunare o seguire diete drastiche, perché tra eccessi e restrizioni si mette l’organismo in ulteriore difficoltà e si rischia di peggiorare la situazione. 
Infine, i golosi non dovrebbero dimenticare che il movimento è l’arma migliore per combattere gli eccessi. Se si fa attività fisica ci si può permettere qualche peccato di gola in più senza correre il rischio di ingrassare.Ecco  
É importante tornare allo stile di vita sano tanto nell’alimentazione quanto nell’attivitá fisica, specialmente per chi soffre di sovrappeso, obesitá, malattie cardiovascolari, diabete, elevato colesterolo e/o trigliceridi, etc. Ecco  Alcune  regole  (8 già dette alle guide  delgli anni scorsi e nelle prime puntate di questa  guida  ma repita  juvant  )  
1. Controlla i pasti: tornare a consumare i pasti in orari normali e uguali tutti i giorni. Dobbiamo ricordare che i pasti giornalieri dovrebbero essere 5: 3 principali (colazione, pranzo, cena) e due spuntini o merende (metà mattino e metà pomeriggio). Questo permette l’aumento del metabolismo e aiuta a perdere peso o a mantenere il peso corporeo. Evitate di mangiare e spizzicare in ogni momento della giornata, come abbiamo fatto durante le feste, specialmente se di tratta di dolci.
2. Controlla i liquidi: eliminare le bevande alcooliche e zuccherate, bere acqua o tisane, da 1,5 a 2 litri al giorno.
3. Fai piú movimento:O riprendi  ad  andare  in palestra regolarmente  o se  per i motivi più svariati    non riesci ad  andare  scegli un altro tipo d'attività fisica  ( compatibile  con i tuoi  problemi di salute  ) . Bisognerebbe fare attività 3 volte a settimana per 45 – 60 min (ad esempio camminare, correre, nuotare, pattinare, ballare , portare  fuori il cane  ,   fare l'amore ).L’importante è che sia un’attività piacevole ecco  come riprendere  l'abitudine  ad  allenarsi .
4. Non saltare mai la colazione: la colazione é il pasto piú importante della giornata, e non va saltato mai.
5. Fai attenzione alle tipologie di cottura: preferisci la cottura al forno, al microonde, bollito, al cartoccio, alla piastra ed evitare  specie  nel  primo mese  post  ferste  natalizie   fritture o preparazione con salse grasse, maionese, burro ed altri grassi.
6. Aumenta le porzioni di frutta e verdura. Infatti molti medici  raccomandano mangiare da 3 a 4 porzioni di frutta al giorno e da 2 a 4 porzioni di verdure al giorno per mantenere una alimentazione equilibrata, ricca di vitamine e minerali, ricca di fibra e bassa in calorie e grassi.






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