Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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20.9.25
Regresso verso nuove bestialità di ©daniela tuscano
24.6.25
il perdonare è anche lasciare andare e lasciare perdere
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vuol dire , giustamente anche non ricambiare un torto con una vendetta facendo cosi un altro torto . Lasciare passare e a volte anche dimenticare Infatti mi è capitato spesso di riderci su quando affiorano dei ricordi assopiti o sono riaffiorati di recente dei torti avvenuti il primo 10\12 ani fa e il secondo 20\5 anni fa e dirsi ma cazz... ancora ci penso per poi andare oltre perchè t'accorgi che soprattutto per i più vecchi non vale la pena riaprire la questione .una parola piccola, ma un gesto enorme.È uno degli atti più umani e trasformativi che esistano. Perdonare non significa dimenticare, né giustificare ciò che è accaduto, ma scegliere di non lasciare che il dolore tenga in ostaggio il nostro presente. È un modo per dire: “Non voglio che ciò che mi ha ferito continui a ferirmi”.
A volte perdonare è facile. Altre volte richiede tempo, silenzi, riflessioni… perfino lacrime. Ma quando arriva, può liberare entrambi chi perdona e chi viene perdonato.
Qualcuno di voi ( e fose anche l'altro mio io ) m chiederano ma come fare a metterlo in atto ? .Lo so che è semplice a dirsi difficile a metterlo in atto perchè Dipende da ciascuno di noi infatti : << [ .... ] sei tu sei tu sei tu chi può darti di più in un eterno presente che capire non sai [....] da Per Me Lo So ( Testo ) -CCCP >>
Ma soprattutto non si può sempre stare a pensare di vendicarti o come reagire . Inoltere Per le piccole cose ( ovviamente il termine piccole è soggettivo ) è meglio lasciar perdere e pensare come dice se on ricordo male uno ( foto a destra ) di miei , punti di riferimento nonostante sia un po' dato , Consigli per un anno di Roberto Vacca ( Bompiani1995) un antica leggenda orietale di un sovrano offeso che non reagi ad un offesa e quando tutti increduli per la sua calma e non reazione rispose : << tanto troverà qualcun altro che lo punira >> infatti quella persona fu decapitata da un altro signorotto locale di cui aveva insultato la mare . Ma soprattutto : 1) la miglior vendetta è il perdono ., 2) prendere esempio da Gandhi ., 3) dal romanzo il conte di montecristo .
concludo questo post con le note della canzone Mio caro padrone domani ti sparo - Paolo Pietrangeli .
N.B ( scusate lo spiegone ma a volte è necessario )
ascoltate bene la canzone senza pregiudizi e preconcetti
ideologici in quanto sia il testo e il titolo sono
sarcastici e contestualisti al periodo 1969\1984 di grossi cambiamenti sociali non solo d violenza i cosidetti : strategia della tensione ( bombe di stato ) , anni di piombo e stragi mafiose . infattti un verso dice
[...] Compagni sia chiaro\Che il giorno ventuno\Migliore vendetta\Sia proprio il perdono\E allora saremo\Più grandi e più forti\Se tutti i rancori\Saranno sepolti [...]
20.4.24
DIARIO DI BORDO N° 45 ( ex n 0 ) anno II un vagabondo stanco sa che deve andare avanti
canzone suggerita \ colonna sonora
Ricominciamo ( con Testo ) -Adriano Pappalardo
su cosa è la rubrica DIARIO DI BORDO
Prima d'iniziare il n odierno dell'ormai consueta rubrica diario di bordo che dalla fine dello scorso anno ha preso inzio sul blog , veniamo di rispondere , aggiungendo un ulteriore risposta alle FAQ del blog , al perchè del titolo della rubrica non periodica , diario di bordo , appunto , in cui riprendo articoli , post , storie , ecc ed in alcuni casi d'adesso mie riflessioni \ stati d'animo che ho tralasciato dai normali post .
Questo post scritto è quello che in realtà avrebbe dovuto essere il numero 0 della rubrica . IL post ( ed anche il titolo alla rubrica ) nasce dalla lettura e dalla riflessione scatenatami da questa poesia , risalente al 13 aprile 2010, di Elio Moncelsi , trovata su il muro di fronte al museo Man di Nuoro intitolata proprio
DIARIO DI BORDO
Beatrice PerfettiRiflessioniNon guardare il cellulare, non controllare se è ancora sveglio, non ti fissare sulle cose che ha fatto qualche volta, non avere aspettative. Non immaginare che alcune persone possano cambiare, non immaginare che possano nascere attenzioni e sentimenti che non ci sono stati fino ad ora. Non essere malinconica anche stasera, molto probabilmente non ne vale la pena. Non rincorrere. Chi ti vuole, ti saprà trovare, non ti lascerà ore ad aspettare un segno di vita o una risposta, non creerà silenzi ma riempirà il vuoto che qualche volta pensi ti accompagni da sempre. A volte capita solo di volere bene alle persone sbagliate. Sbagliate per noi. Perché se non sei tu la priorità, se non sei tu il centro del cuore, vuol dire che qualcosa non va, uno sbaglio da qualche parte c'è. Lo sbaglio però non sei tu. Ti meriti qualcosa di più, ti meriti una carezza, delle parole che sappiano strapparti un sorriso. Ti meriti la buonanotte, un messaggio in cui qualcuno ti dice che non riesce a smettere di pensare a te. Ti meriti qualcosa di veramente speciale; non accontentarti, non sprecare lacrime, non sprecare sogni. Lascia andare...Laura Messina
27.6.21
Vercelli, tariffario per punire il "revenge porn": 1500 euro per minacciare l'ex, diecimila per ucciderlo. ma poi la situazione gli sfugge di mano e viene ricattata dal tipo che aveva pagato
ecco cosa succede quando la giustizia è lenta , scarsa ed farranginosa
repubblica del 22 GIUGNO 2021
Pubblicano le sue foto intime in rete, così organizza una spedizione punitiva contro l'ex e contatta un pregiudicato che le propone un ricco tariffario, fino all'omicidio, con possibilità di assistere. Ma quando si pente, viene minacciata a sua volta, e le viene estorto del denaro. La vicenda, avvenuta nel Vercellese, si è conclusa nei giorni scorsi con l'arresto in flagranza per estorsione di un uomo e una donna, gli autori delle minacce, ma tutto inizia almeno un anno fa. Gli agenti della squadra mobile di Vercelli, con un'indagine lampo coordinata dalla Procura, hanno infatti ricostruito
quanto accaduto, grazie alla testimonianza della donna vittima di minacce che, impaurita, ha deciso di denunciare tutto. È stata lei, circa un anno fa, a scoprire sui social che erano stato pubblicate diverse sue foto intime. Da allora aveva ricevuto anche diverse telefonate chiedendole prestazioni sessuali a pagamento. La situazione le ha causato "uno stato di forte depressione", spiegano gli investigatori, al punto da cercare di trovare una soluzione. Credendo che l'autore fosse il suo ex, con cui la relazione era terminata in modo burrascoso poco prima della pubblicazione delle foto, si sarebbe rivolta a un suo conoscente, che lei chiama "Fabio", 35enne di origini slave, noto pregiudicato della zona. Ha chiesto di intimidire l'ex con minacce. Fabio avrebbe accettato in cambio di denaro "variato in virtù della tipologia del gesto criminale da attuare - spiegano gli investigatori -. In generale l'elenco delle possibilità andava dalla minaccia verbale sino all'uccisione con conseguente occultamento del cadavere". L'omicidio le sarebbe costato almeno 10mila euro e a cui avrebbe potuto assistere per avere certezza, sia dal vivo che in videochiamata. La donna però avrebbe rifiutato e scelto la "tariffa base", quindi intimidazioni verbali, che le sarebbero costate 1.500 euro con un acconto versato subito di 250.Quando ha raccontato della sua intenzione al suo compagno attuale, lui l'ha convinta a desistere. Insieme hanno contattato Fabio chiedendo di lasciar stare ma questi di tutta risposta ha chiesto comunque la somma altrimenti avrebbe chiamato le forze dell'ordine. Impauriti dalla denuncia, la coppia ha deciso di pagare. Quando però lui è ricomparso chiedendo altro denaro, pari a 1.700 euro, ricattandoli con una registrazione, i due sono andati a denunciare dalla polizia, dicendo che l'appuntamento per la consegna era fissato per il giorno dopo (mercoledì scorso) davanti all'ospedale di Vercelli. Così si sono presentati anche gli agenti travestiti da medici per non farsi notare. Dopo la consegna del denaro, quando le vittime erano al sicuro, gli agenti hanno fermato Fabio e la sua fidanzata, 48 anni, italiana che l'accompagnava, ed è scattato l'arresto.25.9.18
Carabiniere dà fuoco ai peluche della figlia e la chiude nella casa che brucia: una vendetta dopo la separazione
Tale fatto mi ha lasciato sgomento \ basito oltre che senza parole e triste . A dirlo è un ex teppista e bullo , che usava la cvendetta per reagire ai torti subiti . Ma poi grazie a brutte esperienze ( ne ne parlo perchè non m va di riaprire vecchie ferite ed un passto che voglio archiviare \ strappare pagina ) ed ad aiuti letterari e cinematografici ( il conte di montecristo ed in parte V per vendetta ) sono riuscito ad uscirne in tempo ed a lottare per non caderci e non farmi prendere la mano farmi trascinare e chissàmagari arrivcare a gesti simili o quasi come questo . In quanto si essa ti da' piacere e soddisfazioni ma sonom soddisfazioni effimere e frustranti che alla fine generano circoli viziosi, sensi di colpa ( vedere post precedenti oppure qui se non volete perdere tempo a cercarlo ) ed rimpianti ed rimorsi ed ti fanno soo stare male .

Non riusciva ad accettare la separazione dalla moglie e si è vendicato sulla figlia piccola. Dando fuoco a tutti i peluches che aveva in casa. Ma non è stata l'unica follia dell'uomo, un carabiniere di Brescia. In pieno incendio, infatti, ha chiuso casa e impedito l'uscita alla stessa figlia ed altri parenti che sono stati salvati dai vigili del fuoco.
È accaduto nella notte a Passirano, in provincia di Brescia. È stato lo stesso militare a chiamare i soccorsi in evidente stato di agitazione. L'appartamento è stato dichiarato inagibile.
Ora essendo tale afrticolo troppo sintetico , peggio di un lancio d'agenzia ho cercato con goolge ulteriori news el'articolo almeno fra quelli più completi che ho trovato è questo di https://infodifesa.it/
CARABINIERE DÀ FUOCO AI PELUCHE DELLA FIGLIA E LA CHIUDE NELLA CASA CHE BRUCIA: UNA VENDETTA DOPO LA SEPARAZIONE
Non riusciva ad accettare la separazione dalla moglie e si è vendicato sulla figlia piccola. Dando fuoco a tutti i peluches che aveva in casa. Ma non è stata l’unica follia dell’uomo, un carabiniere di Brescia. In pieno incendio, infatti, ha chiuso casa e impedito l’uscita alla stessa figlia ed altri parenti che sono stati salvati dai vigili del fuoco.
Le fiamme sono in breve tempo divampate diffondendosi per tutta l’abitazione, mentre il padre di famiglia si limitava ad osservare il suo operato.L’incendio ha continuato sempre più a propagarsi, mentre l’uomo è uscito tranquillamente dall’appartamento, senza avere un minimo rimorso. Tutt’altro. Una volta fuori, questi avrebbe addirittura chiuso in casa la figlioletta ed alcuni parenti, spezzando inoltre la chiave nella serratura per impedire qualsiasi accesso dall’esterno, e condannandoli così al rogo. Ad un tratto, deve essere tornato in sè, rendendosi conto di cosa avesse fatto. È stato proprio lui a chiamare i vigili del fuoco, in preda ad una forte agitazione.

L’intervento degli operatori è stato tempestivo. Sopraggiunti sul luogo segnalato, dove si trovava ancora l’uomo in stato di choc, hanno provveduto ad estinguere le fiamme ed a trarre in salvo le persone intrappolate nella casa. Fortunatamente, se si tralascia il grande spavento, non ci sono state gravi conseguenze per nessuno.
Sul posto, naturalmente, sono arrivate anche le forze dell’ordine. L’uomo, dichiaratosi colpevole, è stato arrestato e condotto in caserma, per essere ascoltato. Si tratta di un carabiniere forestale, da poco separato dalla moglie. Sarebbe proprio questa la causa scatenante del raptus di follia che lo ha portato ad appiccare l’incendio. Il militare non avrebbe infatti accettato la fine del matrimonio. Il rancore e la forte gelosia nei confronti dell’ormai ex moglie lo avrebbero convinto a commettere una strage familiare, coinvolgendo la stessa figlia minorenne.
Non si sa ancora se la donna si trovasse all’interno dell’abitazione data alle fiamme: tutti i coinvolti, ad ogni modo, sono salvi.
I vigili del fuoco hanno dichiarato l’appartamento inagibile, mentre i carabinieri hanno aperto un’indagine finalizzata a chiarire le dinamiche di tutta la vicenda. Si cerca di capire, inoltre, se il carabiniere abbia già mostrato in passato comportamenti lesivi o pericolosi.
5.5.17
Svolta sul caso Fano Tv: "Sede data alle fiamme per un amore finito

Gli investigatori puntano il dito contro una nota pesarese che aveva una relazione con un giornalista dell'emittente localeBOLOGNA - Potrebbe non c'entrare affatto un servizio scomodo, il faro della telecamera che illumina e diffonde verità che si preferiva rimanessero segrete. Insomma, l'attentato a Fano a Tv potrebbe non avere avuto come obiettivo l'emittente in quanto tale, ma uno dei suoi giornalisti. Un collaboratore che aveva intrecciato una relazione con una donna - un volto noto del pesarese - che, lasciata, si sarebbe vendicata facendo appiccare le fiamme alla sede della tv locale. E' questo lo scenario che ipotizzano gli inquirenti.
Incappucciato dà fuoco a sede di Fano Tv: ripreso dalle telecamere
essa emittente, presa di mira, a fine marzo, da un uomo incappucciato che dopo aver versato liquido infiammabile all'ingresso della sede tv, ha appiccato il fuoco. Le fiamme fortunatamente sono rimaste circoscritte e i danni sono stati lievi; gli uffici della redazione inoltre erano vuoti a quell'ora, i giornalisti se ne erano andati da poco.
"La cronaca purtroppo ci racconta che quando un 'amore' è malato, le conseguenze tra le persone possono essere imprevedibili. E le vittime non sempre sono donne. In questa triste storia - ha precisato l'emittente locale - il nostro collaboratore è a tutti gli effetti una vittima. La 52enne con cui si è frequentato per qualche mese, aveva intenzione di colpire lui e soprattutto il suo lavoro a cui è molto legato. Fano TV era dunque l’obbiettivo migliore per raggiungere il suo scopo".
Secondo quanto le indagini hanno potuto finora accertare, l'esecutore materiale dell'attentato è un pregiudicato. La mandante, un volto noto del pesarese, candidata in passato alle elezioni regionali, sposata con un nome importante dell'economia locale. Ora saranno i riscontri sui telefonini di mandante, esecutore e intermediaria ad avvalorare o meno questa pista.
2.2.17
Vasto divisa dopo la tragedia. Arcivescovo: "Con una magistratura più veloce si poteva evitare"
non giudico come ho già detto nel finale del post precedente ma condivido in pieno quello che riporto sotto dopo questi url che riassumono la vicenda
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Da sinistra: Italo D'Elisa, Roberta Smargiassi e Fabio Di Lello Omicidio Vasto: legale Di Lello: "D'Elisa non ha mai chiesto scusa"

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| Il luogo dove è stato ucciso Italo D'Elisa, di fronte al Drinkwater Café |
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