Visualizzazione post con etichetta vedo lontano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta vedo lontano. Mostra tutti i post

17.2.21

è possibile prevedere il futuro ? e come fare ?


Ho condiviso recentemente sulla mia bacheca Facebook ed sui miei social ( ormai quasi tutti sono collegati uno con gli altri o di un unico proprietario ) da un mio contatto   un meme    su  quello   che   farà una  volta ottenuta  la  fiducia    il  nuovo  governo  . Ed ecco che subito sono arrivati i contatti . In particolare questo : << Un veggente insomma, fai altre previsioni ? >>  No  nessun veggente sono uno che si diverte a vedere lontano   come    il matto  dei Mcr      colonna  sonora  del  post   d'oggi
In realtà  nessuna   previsione   ma   un mio  divertimento, vista   la  mia passione  ovviamente  cercando  d 'integrarla  con osservazione  e razionalità  per  i misteri,  per  il  complottismo, intrighi, e futuro distopico soprattutto   letterario     vedi per  esempio  i fumetti : orfani della bonelli ,IL romanzo  \  graphic novel)  a fumetti V for Vendetta scritto da Alan Moore e illustrato da David Lloyd, ecc 


 Ora  Noi siamo abituati a pensare che il futuro è un tempo che deve ancora avvenire, per cui non può essere mai individuato in pienezza. In qualche modo noi riusciamo a prevedere molti fatti ed eventi in base all’esperienza del passato, ma ci sono molti più “imprevisti” che sfuggono alla nostra capacità di discernimento , Ma   allora      come  mai   molte  volte  le  tue  analisi  sono azzeccate  o  riesci ad  indovinare    ed  a prevenire  quello  che  succede  ? LA DIFFERENZA TRA “PREDIRE” E “PREVEDERE”. Tuttavia, al di là dell’occhiata all’oroscopo (e al di là delle palle dei maghi), un sensato, razionale e possibile negoziato con il futuro può passare dalla diversità che c’è tra due parole in apparenza assai simili: “predire” e “prevedere”.
“Predire” riguarda l’annunciare eventi futuri e il fare profezie. “Prevedere” riguarda il fare ipotesi e supposizioni, a partire dai dati disponibili, su quanto potrebbe accadere in futuro. La discriminante vera è il presupposto su cui si fonda ciascuna delle due pratiche: la prima presume che il futuro sia nelle mani di una divinità. La seconda presume che il futuro sia governato (più o meno consapevolmente) dagli uomini, dalle conseguenze (non sempre evidenti) di atti o eventi pregressi, dal caso.
E   poi  distinguere , e qui  rispondo   a   chi  mi  chiedo  come  ci  riesco  ,   fra  previsioni  \    a breve  termine   ed   a lungo     termine  Infatti   Se può aver senso tentare di prevedere il futuro, conviene comunque cimentarsi coi grandi sistemi più che con le imperscrutabili sorti individuali, e bisogna provarci avendo chiari tre fatti: nei sistemi complessi (il sistema sociale e quello economico, il clima e gli eventi meteo, il traffico, gli ecosistemi) l’interazione tra le diverse componenti è di tipo non lineare. L’effetto-farfalla (leggete qui come è stato scoperto: è interessante) gioca un ruolo importante. E, come scrive il filosofo e sociologo Edgar Morin, “l’imprevedibilità e il paradosso sono sempre presenti”. E quindi non sempre    ci riesce   al 100   %   Gli studi sul futuro integrano discipline eterogenee: psicologia, sociologia, matematica, statistica … ecc . Hanno cominciato a svilupparsi a metà del secolo scorso. Chi se ne occupa cerca di individuare schemi ricorrenti, se ce ne sono, e ragiona in termini di scenari: possibili, probabili, preferibili o da evitare, con l’obiettivo di aiutare società e individui a compiere scelte sagge avendo un po’ più chiare le opzioni disponibili e le loro conseguenze possibili. Non si considerano studi sul futuro le ipotesi a breve termine (per esempio: il comportamento della Borsa nei prossimi tre mesi), ma solo quelle che prendono in esame eventi a medio e lungo termine.
Ma come  punto  di partenza  sia per  i neofiti     che  per coloro lo fanno  da  sempre   non  fidandosi  di  quelle fatte  dai media embed   o    da quelli complottisti    ci vuole  un  apertura  mentale  . In termini psicologici  e non solo  , essere mentalmente aperti significa saper affrontare l’incertezza, essere capaci di esaminare le questioni da molte prospettive, non avere preconcetti, essere pronti a cambiare idea e saper evitare le trappole mentali (bias) che possono fuorviare anche le persone più accorte 


 Volete farvi un’idea di chi sono i futurologi e quali sono i maggiori centri di ricerca sul futuro?

[...]  In fondo a questa pagina di Wikipedia trovate elencati i più importanti. Ma è la BBC a dirci quello che probabilmente tutti siamo più curiosi di conoscere: a saper fare le previsioni migliori non sono tanto i superesperti, quanto le persone dotate di un alto grado di apertura mentale (peraltro questo è, insieme all’introversione, uno dei due tratti che nel Big Five, uno dei più accreditati modelli della personalità, è correlato con la creatività).[...] 


 da  https://nuovoeutile.it/prevedere-il-futuro/   articolo  da  cui ho prese  le  foto   (  eccetto i meme  )  e  da  cui  ho rielaborato  il  post  d'oggi  
.

2.1.19

Un matto? Forse. Sicuramente Carlo Torrighelli è stato un anticipatore. Degli writer urbani,

  mia   colonna  sonora 


per chi volesse approfondire ( anche se credo che questo articolo sia più che sufficiente ) trova qui trova qui qualcos'altro    :





A chi mi accusa d'essere complottista e di vedere , infatti mi chiamano l'ispettore scanu per via di questa parodia fattami 20 anni fa misteri e complotti ovunque  Sappia che matti sono quelli che vedono lontano ed anticipano gli altri . Ecco la storia di Carlo Torrighelli (  Laveno1909 – Milano4 novembre 1983   )  è stato un anticipatore. Degli writer urbani, con le sue scritte e la sua grafia inconfondibile. 
Ringrazio   Daniele De Luca  e   lo staff    del bellissimo  e neo  nato   portale    giornalistico     estreme conseguenzeper    aver  raccontato   la  sua storia  di   cui     riporto   qui  integralmente




Chi ha vissuto a Milano a fine anni 70-primi anni 80 non può non ricordare C.T., le sue scritte in vernice bianca sulle stradine del parco Sempione, il suo carretto, i suoi tre cani, i suoi slogan. “Popolo bue, la Chiesa ti uccide con l’onda. Sei milioni di morti in Italia”  


C.T. Era convinto che vi fossero nell’etere flussi elettromagnetici indotti in grado di condizionare le menti delle persone. Nella sua visione paranoide del misterioso e costante attacco al popolo (da parte di Vaticano, USA e URSS), fu il primo in realtà a parlare di inquinamento elettromagnetico anticipando di anni una questione che solo oggi comincia ad assumere contorni preoccupanti e scientificamente provati.
“Radio e televisione basta versi da gorilla ma cultura!” Scriveva e urlava al megafono.
Torrighelli era un senzatetto che dormiva sotto gli archi dell’Arena. Era di Laveno, aveva fatto la Resistenza, era iscritto alla sezione PCI di Porta Garibaldi. Era malato di silicosi ed era convinto di essere stato contaminato da misteriose centrali ad onde radio nascoste negli Appennini con le quali la “Chiesa ti uccide con l’onda!”.
“Ti uccidono con l’onda! Con l’onda ti uccidono! I russi, gli americani, il Vaticano!”.
In occasione del centenario della sua nascita, nel novembre 2009, gli è stata dedicata una mostra: C.T. L’onda assassina, presso i locali dell’ex ospedale psichiatrico “Paolo Pini” di Milano, assieme ad un concerto del gruppo milanese Teka P. Nel settembre 2010, presso gli spazi espositivi della Commenda di San Giovanni di Pré, a Genova, è stato messo in mostra il suo ricordo assieme ad altri 5 artisti e visionari di strada “fuori norma”.
In occasione del trentennale della sua morte gli è stata dedicata una tre giorni di eventi e una mostra, presso il circolo ARCI La Scighera di Milano.
Una collezione dei suoi biglietti, con gli slogan, è stata fatta dall’antropologo Giulio Calegari che li raccolse negli anni settanta nel corso di studi di “antropologia urbana”: «Mi imbattei in quei bigliettini e iniziai a collezionarli. Provocava. Era, con i suoi non-sense, un saggio folle, come un clown sacro nelle società primitive. Una presenza politica, poetica. Tra lo sport e la fede vinscemoliscono (sic) la mente. Accusava la tv. Pasoliniano. Aveva una stilla del carisma libertario del Che».












«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...