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24.11.25
La rosicata benealtrista e post bambineschi dei Vannacciani per la tesi di laurea di simone cherchi sull'odio nei social
23.11.25
la rosicata di vanacci Cagliari, la “tesi” di uno studente: “Vannacci alimenta l’hate speech coi suoi post” Simone Cherchi mette nel mirino 3 post del “generale” della Lega, analizzando i “linguaggi d’odio” in una tesi ufficiale di Lingue e Comunicazione
siti consultati https://cagliarinews.it/ ., unionesarda.it., lanuovasardegna.it
Una tesi di laurea sull'hate speech all'Università di Cagliari. E tra i casi di studio presentati dallo studente ci sono in particolare, tre post di Roberto Vannacci, generale e politico, vicesegretario federale della Lega per Salvini Premier dal 2025 ed europarlamentare.L'autore della tesi, Simone Cherchi, Facoltà di Studi Umanistici, Corso di Laurea in Lingue e Comunicazione - relatore il docente Massimo Arcangeli - si sofferma all'inizio del suo lavoro sulla definizione di hate speech. Tradotto in italiano significa discorso d'odio o incitamento all'odio. Lo studente spiega che è sempre esistito, ma che ora in qualche modo è rafforzato e amplificato dalla rete e dai social.
Cherchi osserva come questo fenomeno sia sempre esistito, ma oggi risulti amplificato dalla rete e dai social media. La notizia data da Ansa e Unione Sarda.
Nella sua analisi distingue tra hate speech diretto e hate speech implicito o subdolo. A quest’ultima categoria attribuisce il primo dei casi presi in esame.
Si tratta di un post in cui Vannacci commenta la notizia delle dimissioni dal Parlamento europeo di Carola Rackete.
È l’attivista che nel giugno 2019, alla guida della Sea-Watch 3, aveva forzato il blocco del porto di Lampedusa per sbarcare 42 migranti.
Il generale scrive: "Non ci mancherai. Ora speriamo che anche Ilaria Salis e Mimmo Lucano seguano l’esempio". Fin qui, rileva lo studente, il contenuto rientra nel lecito.
Il problema emerge però nelle immagini scelte: "Ci troviamo davanti a un caso di linguaggio d’odio subdolo".
"Il politico, per eludere gli algoritmi di Meta, evita l’umiliazione esplicita e utilizza foto di Carola Rackete mettendo in risalto la sua peluria con un primo piano sulle gambe".
"Un dettaglio superfluo rispetto all’apparente innocuità del post, ma che rivela le reali intenzioni di Vannacci".
Segue infatti una lunga serie di insulti rivolti all’attivista nei commenti. "Possiamo dunque distinguere due modalità di hate speech – conclude Cherchi – e riconoscerle chiaramente".
"Da un lato il post di Vannacci, espressione di un linguaggio d’odio subdolo, ragionevole ma che normalizza la discriminazione. Dall’altro i commenti, dove il linguaggio d’odio diventa esplicito".
Lo studente prosegue poi analizzando altri due contenuti, sempre firmati da Vannacci: uno riguardante Laura Boldrini, deputata del PD, e uno relativo a una manifestazione LGBT.
Il relatore, Massimo Arcangeli: "Simone Cherchi ha fatto ciò che ognuno di noi dovrebbe fare: denunciare il linguaggio d’odio online, che oggi raggiunge livelli mai visti".
"Lo ha fatto con coraggio, individuando il vero problema: l’uso irresponsabile dei social da parte di chi, figura pubblica o rappresentante delle istituzioni, espone ogni volta una nuova vittima ai propri follower. Se un ex generale, oggi europarlamentare, arriva in un post su Facebook ad attaccare una giovane studentessa senegalese divenuta vicepresidente della Regione Toscana insinuando che abbia ottenuto la carica grazie alla sua “pelle nera”, non possiamo poi sorprenderci delle reazioni dei suoi sostenitori».iari, la “tesi” di uno studente: “Vannacci alimenta l’hate speech coi suoi post”
Simone Cherchi mette nel mirino 3 post del “generale” della Lega, analizzando i “linguaggi d’odio” in una tesi ufficiale di Lingue e Comunicazione
14.11.25
basta dare spazio alle .... di Vanacci
Inizialmente avevo preparato il post odierno con relativo commento all'ennesima uscita di vanacci . mai poi ho cambiato idea . Lo so che l'indifferenza e il silenzio hano permesso alle dittature di resistere per anni . Ma come dice su facebook
La sinistra e i media passano troppo tempo a inseguire qualsiasi rutto di questo soggetto.È perdita di tempo.Questo soggetto qua non ha politicamente niente da dire, scrive malissimo, non ha argomenti, trasuda libri non letti ed è un mix marginale di luoghi comuni, rabbia, bassezze, qualunquismo becero e vuoto contenutistico. L’incarnazione da bar sport 2.0 dell’italiano medio al suo minimo.Però ha anche dei difetti.Lasciatelo ai suoi soliloqui da nostalgico caricaturale: non merita neanche il vostro sdegno. È solo un napalm57 uscito (un po’) dall’anonimato, ma finisce lì.Che la tranvata monumentale in Toscana gli sia lieve
Il post potrebbe concludersi qui ma purtroppo non riesco a non chiedermi : Cosa c’entra la nomina a direttrice musicale di un teatro con la vicepresidenza di una Regione? Cosa c’entra la pelle nera, l’essere biondi, bianchi, cristiani, musulmani, africani ?? Vannacci è talmente ossessionato dal colore della pelle da non riuscire a concepire che Mia Diop è stata nominata perché capace, meritevole di un incarico che non è tecnico ma POLITICO, espressione di idee e cultura per fortuna lontane anni luce da Vannacci.
12.8.25
Perché i giornali esaltano Kelly Doualla, campionessa europea nei 100 metri femminili U20 a 15 anni? Ecco la risposta A vanacci e xenofobici nostrani
DI COSA STIAMO PARLANDO
https://l-nk.it/7urfsR
Era difficile concentrare in sole sei righe l’intero repertorio razzistoide e islamofobo del leghista e purtroppo non solo medio. Ma l’ex generale Vannacci ancora una volta è riuscito nell’impresa.Parlando della (splendida) medaglia d’oro nel triplo di Erika Saraceni agli Europei Under 20, Vannacci ha scritto:
Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi".
Da ilfattoquotidiano 10 Agosto 2025
di Domenico Cannizzaro
Da un paio di giorni le pagine sportive dei quotidiani parlano dell’impresa di Kelly Doualla, atleta italiana che ha dominato i 100 metri agli Europei U20 in Finlandia, a Tampere. E come spesso capita, intorno ai campioni sportivi azzurri c’è sempre una polemica. Per qualsiasi motivo. Sinner “non è italiano”, Tamberi è “esuberante”, Jacobs è “americano” e adesso, più sottilmente: “Perché le altre due medaglie d’oro Diego Nappi ed Erika Saraceni non sono così celebrati?” è la domanda che rimbalza in modo provocatorio su diversi profili social.
Non che a lei freghi molto (“Mi piacciono Paola Egonu e Myriam Sylla: sono nera e
italiana come loro, i commenti razzisti me li faccio scivolare addosso” ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera). Ma proviamo a mettere ordine. Partiamo dalle basi: no, Doualla non è sulle prime pagine dei giornali “perché è nera”, come si legge in alcuni commenti social. Altra premessa: complimenti a Erika Saraceni (ma ilfattoquotidiano.it come il resto della stampa italiana ne aveva già esaltato le gesta) – che nel salto triplo ha vinto stabilendo il record dei campionati e migliorando il record nazionale di categoria – e complimenti anche a Diego Nappi, che ha vinto i 200 metri con un gran tempo. Ma nell’impresa di Kelly Doualla c’è di più, dal punto di vista tecnico-sportivo e quindi giornalistico. Lo dicono i dati che parlano di un talento dalle potenzialità più che notevoli e che come tale va trattato (e tutelato e coltivato).
Kelly Doualla (in alto al centro foto Francesca Grana per la Federazione italiana atletica leggera) Ha fermato il cronometro di Tampere a 11″22. Un tempone. È così che Doualla è diventata la più giovane U20 di sempre a vincere nella specialità. Basterebbe già questo per rendere onore all’impresa della 15enne azzurra. Ma c’è altro: in primis, parliamo della gara regina dell’atletica leggera. I 100 metri – che sia maschile o femminile – rimangono la gara più vista e più popolare. E nulla cambia se sia ai Mondiali, agli Europei o alle Olimpiadi. Per lo stesso motivo l’Italia ha esultato – “scioccata” – per l’oro di Marcell Jacobs nei 100 maschili dei Giochi di Tokyo, in quei 20 minuti che hanno cambiato la storia dello sport italiano che portarono anche il trionfo di Gimbo Tamberi nel salto in alto.Con il suo 11″22 (al Festival olimpico della gioventù europea di Skopje aveva anche chiuso in 11″21), è già la terza italiana più veloce della storia dopo Zaynab Dosso (11″01) e Manuela Levorato (11″14). E ha ancora 15 anni: Doualla ha vinto contro avversarie di due, tre, quattro anni più grandi di lei (e nell’età che porta dall’adolescenza alla piena maturità atletica fa tutta la differenza del mondo). Alle sue spalle la medaglia d’argento è finita al collo della diciottenne britannica Mabel Akande (11”41), il bronzo alla diciassettenne ucraina Uliana Stepaniuk (11”53). 19 centesimi di distacco sulla seconda, un’enormità sui 100 metri. Più giovane U20 di sempre a vincere nella gara regina dell’atletica, terza italiana più veloce della storia, trionfo netto contro avversarie anche tre o quattro anni più grande. Numeri che possono essere sufficienti per dare una risposta a “perché tutti parlano di Kelly Doualla”. Anche per i margini di miglioramento che può avere un’atleta che ha davanti a sé anni di possibile perfezionamento della tecnica, della preparazione atletica e di quella psico-agonistica.
Chi è Kelly Doualla
Kelly Ann Doualla è nata a Pavia il 20 novembre 2009 da genitori camerunensi, entrambi operatori sanitari e da tempo in possesso della cittadinanza italiana. Doualla abita a Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi e da anni si allena con il Cus Pro Patria Milano con l’allenatore Walter Monti, che le fa disputare gare anche con i maschi di 16 e 17 anni (e spesso vince).Doualla inizia a praticare atletica a livello agonistico molto presto e nel 2022 si fa notare ai Giochi Studenteschi, facendo registrare negli 80 metri un tempo migliore anche del vincitore maschile della categoria: 9″79 e seconda classificata staccata di circa 30 metri. A gennaio 2025 ha segnato il nuovo record europeo Under 18 nei 60 metri, vincendo ad Ancona in 7″23 e tre settimane dopo si è migliorata di altri 4 centesimi, mancando di un solo centesimo il record mondiale di categoria, alla finale dei Campionati italiani Allievi nei 60 indoor.Adesso l’impresa in Finlandia: la vittoria della finale dei 100 metri donne agli Europei U20 con un tempo di 11″22, con ben diciannove centesimi di vantaggio sulla seconda classificata. È la più giovane vincitrice della storia su questa distanza nelle 28 edizioni dell’evento, a 15 anni e 261 giorni di età, anche se lei non ci pensa, come ha dichiarato a corriere.it: “Non penso mai al fatto che ho solo 15 anni”.Ma non c’è solo la velocità. Doualla infatti è forte anche nel salto in lungo, con un record personale di 6,24 metri. La giovanissima atleta ha già partecipato a un raduno delle nazionali giovanili italiane. Insomma, un talento grezzo dell’atletica italiana ancora da affinare, considerando che ha soltanto 15 anni. E chi se ne frega delle critiche. Kelly Doualla le schiva, fugge. Un gioco troppo facile per chi corre i 100 metri a 15 anni in 11″21.
Le basta come risposta Signor Vannacci ?
9.6.25
La gogna vergognosa che sta subendo in queste ore Simone Leoni, dà la misura esatta della barbarie morale raggiunta dalla destra-destra.
29.8.24
«la libertà di espressione non può giustificare teorie ed idelogie cosi abbietta il caso Povia e Vanacci ».
compagnidistrada.blogspot.com/2024/08/vannacci-coglione-non-e-solo-un-insulto.html Riassumiamo i fatti Povia censurato:
Povia cacciato dalla festa di Nichelino, il sindaco Tolardo al cantante: "I gay non sono malati come pensi tu"
Dopo il clamore mediatico nazionale, il sindaco di Nichelino torna sulle ragioni di cancellare il concerto di Povia in programma per la festa patronale
Annissa Defilippi

Si rivolge direttamente a Povia, dandogli del tu, il sindaco di Nichelino, Giampaolo Tolardo, balzato agli onori della cronaca per aver cancellato il concerto del cantante italiano in programma durante la festa patronale del 20 settembre. Il primo cittadino è tornato sulla questione pubblicando mercoledì 28 agosto un video sui suoi canali social-
"Ecco perché ho scelto di non far esibire Povia a Nichelino"
La posizione del sindaco Tolardo non si sposta di un millimetro, nonostante gli attacchi ricevuti da una parte del mondo politico, tra cui quelli del generale Vannacci, e addirittura promesse di interrogazioni parlamentari. "La città di Nichelino è una comunità inclusiva, un luogo dove non siamo abituati a etichettare come 'malate' le persone gay e tutte quelle appartenenti alla comunità Lgbtqia+, un luogo dove a nessuno verrebbe in mente di spiegare a una donna che non è libera di scegliere se abortire oppure no, un luogo dove il colore della pelle non determina quanto vali, un luogo dove crediamo nella medicina e nella scienza". Tolardo di professione fa il medico e nel video spiega qualche concetto scientifico a Povia: "Queste posizioni sono diametralmente opposte (e lontane) da quelle di Giuseppe Povia, al quale non abbiamo certo tolto la libertà di parola (ha spiegato a tutta Italia cosa pensa del suo quarantesimo concerto annullato, proprio a Nichelino). L'artista in questione avrebbe dovuto far parte della giuria di un contest di talenti durante i festeggiamenti di San Matteo, santo patrono cittadino, ma quando ho scoperto che si sarebbe anche esibito, cantando, tra gli altri brani "Luca era gay", lo stesso Luca che ora si dice "guarito" e che porta a Medjugorie altre persone omosessuali promettendo di "guarirle" ho scelto di annullare la sua presenza". Per il primo cittadino la questioni prima che politica è umana: "Non è una questione di destra, di sinistra, o di centro storico, del quale si professa l'artista - continua - i diritti civili rappresentano una delle nostre battaglie storiche e non siamo disposti ad accettare che qualcuno faccia discriminazioni nella nostra città".
Solidarietà al sindaco
Scontata ma doverosa la difesa del sindaco da parte dell'associazione Arcigay: “Con coraggio ha deciso di non far esibire Povia col patrocinio del comune - dichiara Lara Vodani, presidentessa di Arcigay Torino “Ottavio Mai” - l'arte e la musica sono un importante mezzo comunicativo e formativo, quindi persone che portano avanti messaggi omolesbobitransafobici e discriminatori non devono esibirsi sui palchi dei nostri comuni. Vannacci parla di censura, noi parliamo di libertà d'espressione, valore costituzionale che non può andare a ledere le soggettività marginalizzate e permettere a tutti di partecipare al dialogo pubblico in maniera dignitosa e rispettosa. Se la libertà di espressione diventa metodo di discriminazione non può essere tutelata sotto l'articolo 21".
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