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21.3.21

Volevo nascondermi, di Giorgio Diritti il film sulla vita del pittore Antonio Ligabue è un quadro impressionista: Elio Germano protagonista di un’opera cupa e gentile

Cercando una canzone di Ligabue , mi sono imbattu.to fra i risultati nel pittore Antonio Ligabue in realtà nato Antonio Costa ( cognome della madre ) poi Antonio Laccabue ( riconosciuto , ma non accettato da lui che scelse appunto di chiamarsi Ligabue ) . Incuriosito dalla sua biografia sono andato a vedermi il film " Volevo nascondermi" di Giorgio Diritti.

                   di   Autore: chico de luigi presa  da  https://www.ilfattoquotidiano.it/  del 5 marzo 2020 

Un film tristissimo , ma bello ed intenso . Esso descrive benissimo la sua vitra travagliata come testimonia l'Epitaffio sulla tomba di Antonio Ligabue a Gualtieri

«Il rimpianto del suo spirito, che tanto seppe creare attraverso la solitudine e il dolore, è rimasto in quelli che compresero come sino all'ultimo giorno della sua vita egli desiderasse soltanto libertà e amore»

 Unico  neo (  per me   essendo  casinista  e un disordinato ,  chi mi  legge    e mi segue  lo  sa   ,  nell'esporre  fatti    e nello scrivere  nessun problema  )    secondo    i canoni ufficiali cinematografici  

Se si leggono le recensioni dei grandi siti statunitensi – Variety, Hollywood Reporter – “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti sarebbe un film senza un filo narrativo. Lo scrivono sessanta volte. Come se fosse un difetto. Una di quelle mancanze scritte nel libretto delle istruzioni del bravo cineasta che prima vende nei circuiti art house degli Stati Uniti il proprio talento visivo, e poi finisce a girare serie tv spiritose ed insignificanti come una lavastoviglie a colori. Paolo Sorrentino, per dirne uno. Pensate un po’, la storia del pittore naif Antonio Ligabue, quella di un appestato, decerebrato, idiota, sgorbio isolato da tutti (“tu sei un errore”), che si scopre suo malgrado artista finanche celebrato, con le dovute distanze umane e sociali, deve avere un filo narrativo. Magari una voce fuori campo come ne “L’amica geniale” su Rai1 che sottolinei l’impossibile. Oppure un bravo sceneggiatore che costruisce scenetta dopo scenetta, rigorosamente in ordine cronologico, la nascita, l’infanzia, l’adolescenza, l’età adulta, la fine del pittore emiliano che perì appena 53enne. [ ... ] 
 da  https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/05/volevo-nascondermi-il-film-sulla-vita-del-pittore-ligabue-e-un-quadro-impressionista-elio-germano-protagonista-di-unopera-cupa-e-gentile/5726642/

  Tale recensione    del FQ  conferma    quanto  ho scritto    sul  mio    facebook   a caldo    dopo la prima  mezz'ora    di visualizzazione 


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anche i matti si reali sia quelli che noi facciamo diventare o etichettiamo come tali perchè non omologati e diversi sono creativi . Un bellissimo film . un ottimo elio germano



Nonostante il film sia stato premiato con l'orso d'oro a Berlino, esce indebolito dall’apertura di soltanto metà delle sale italiane causa coronavirus 

indebolito dall’apertura di soltanto metà delle sale italiane causa coronavirus. Peccato sacrificarlo così questo film, anche perché mancano all’appello le sale emiliane, lombarde e piemontesi che in un modo o nell’altro tanto hanno dato al regista Diritti, quando era ed a suo modo è rimasta questo sconosciuto, apostrofo garbato e controcorrente del cinema italiano contemporaneo.  Ma soprattutto ,   è il mercato purtroppo   ,  sacrificato  anche online  .  Infatti  è  assente  sulle  piattaforme   legali  (  Netflix , prime vision,  almeno   quelle  a  cui  sono registrato  )     disponibile  SIC  solo    a noleggio o vendita    e   non tenendo conto  costringendo a  chi  : occupare spazio   in memorie   informatiche  o    fisico  negli   armadi   \  mensole casa  a  ricorre allo streaming    illegale  o  semilegale    visto  che *****  sito a meta   strada  fra   il free   (  con  pubblicità  e  banner  ) o  il pagamento la  versione premium   deve  cambiare   l'indirizzo   ogni 15 giorni  
 Unico Neo   che  appesantisce  ( a  pazienza  non si  può essere perfetti al 100 % 😁👍  )  il film con il rischio  di un probabile  abbandono     è  l'eccessivo realismo \  verismo  del regista  che  sottotitola  la maggior  parte  del  film ( le scene dell'infanzia  in Svizzera  ed in Germania   dello stesso Ligabue )    e lasciando parlare  gli attori  in tedesco  .  Ma    a parte  questo , Dritti  ha messo  su  un  altro dei suoi  capolavori  ,  facendoci  anche  stavolta piangere ed  commuovere . 

22.3.17

La Tartaruga Rossa di Michael Dudok de Wit imperdibile e magica meteora cinematografica


Nei giorni scorsi  ho visto , non sapendo cosa sceglier e di vedere in streaming e credendo fosse un film vecchio e fuori circuito ,  questo film La Tartaruga Rossa, film d’animazione diretto da Michael Dudok de Wit .




una vera e propria pausa dal frenetico, materialistico realismo quotidiano. La Tartaruga Rossa, film d’animazione diretto da Michael Dudok de Wit, è una di quelle magiche meteore cinematografiche che interrompono il flusso di immagini piatte e insensate dell’oggi e di cui ilfattoquotidiano.it  vi presenta una clip in esclusiva.





Un naufrago su un’isola deserta, l’arrivo di una enorme tartaruga rossa, la vita che sembra finire ma subito ricomincia, la furia distruttiva della natura, la morte. Nessun dialogo, un continuo ininterrotto silenzio cadenzato da qualche grida. Tra la sabbia, la roccia, gli alberi e l’acqua di uno spurio atollo tropicale la storia dell’uomo si fonde con quella animale, cilindro produttivo dello Studio Ghibli a sostenerne l’assunto, poi lo svolgimento narrativo verso la conclusione riporta filosoficamente ad un escatologico pensiero occidentale. Ed è proprio in questo susseguirsi generazionale, nell'andamento atemporale del ciclo di vita, in un intimo senso di struggimento che Dudok de Wit colloca il centro del suo discorso drammaturgico: “Il film racconta la storia in modo lineare e circolare e utilizza il tempo per parlare dell’assenza di tempo, un po’ come la musica può mettere in rilievo il silenzio. È un film che racconta anche che la morte è una realtà. L’essere umano tende a contrastare la morte, ad averne paura, a lottare per scagionarla e si tratta di un atteggiamento molto sano e naturale. Eppure si può avere nello stesso momento una bellissima comprensione intuitiva del fatto che siamo pura vita e non abbiamo bisogno di opporci alla morte. Il film il film trasmette un po’ questo sentimento”. 
fatalistico, meraviglioso, emozionate, non ho mai visto un cartone animato di questa levatura.  Un po' di dialoghi non sarebbero guastati . 


30.10.16

Captain Fantastic ci sputa in faccia la verità: siamo noi quelli brutti L'ultima opera del regista Matt Ross, interpretata da un grande Viggo Mortensen, è un film-favola sulla verità e sull'ipocrisia della nostra epoca post tutto e ha un potere catartico, ma soltanto se siamo disposti ad accettare la lezione e non mentire, soprattutto a noi stessi

Lo  so  che  mi  ero promesso come  codice etico di non vedere   in streaming  o scaricare prima  di tre mesi   o aspettare  l'uscita  in dvd  film    che  sono   appena usciti in italia   o  come  in questo caso   che ancora  devono uscire  in italia  come  ne l  caso  del  fil  di  cui parlo  qui    . Ma  oltre  alle solite  ragioni  ( il cinema  locale  porta  - salvo eccezioni -  film  da cassetta  come l un mio prof  all'università , piccola  distribuzione  , monopolio e pressioni  delle  grandi  case     sule altre  , ecc )   c'è il fatto   che  volevo  anticipare  l'eventuali critiche   e stroncature   dei media  di destra o  conservatori   a

 Captain Fantastic è un film del 2016 scritto e diretto da Matt Ross.Protagonista del film è Viggo Mortensen, un uomo che tenta di reintegrarsi nella società dopo aver vissuto in isolamento con la sua famiglia per oltre un decennio.

Lo  so  che  mi  ero promesso come  codic e etico di nonm vedere   in streaming  o scaricare prima  di tre mesi   o aspettare  l'uscita  in dvd  film    che  sono   appenna usciti in itlaia   o  come  in questo caso   che ancora  devonousiocre  in italia   . Ma  oltre  alle solite  ragioni  ( il cinema  locale  porta  - salvo eccezioni -  film  da cassetta  come l un mio prof  all'università , piccola  distribuzione  , monopolio e pressioni  delle  grandi  case     sule altre  , ec c )   c'è il fatto   che  volevo  anticipare  l'eventuali critiche   e stroncature   dei media  di destra conservatori   a ad un altro bellissimi film Into  the wild 


il sito community ( https://www.facebook.com/SRTproject/ ) da cui l'ho preso e semi legale perchè :

SRT project è una community di amanti del cinema che non ha scopo di lucro. Il sito non riceve donazioni, nè dirette nè da inserti pubblicitari. I sottotitoli offerti da questo sito vengono realizzati completamente in modo gratuito dai subber e sono da considerare delle libere traduzioni. Il sito e i suoi utenti non si assumono nessuna responsabilità sull'utilizzo di qualsiasi genere che ne viene fatto da eventuali terzi. Il sito non include file audio o video protetti da copyright, né i link per ottenerli e non incoraggia in alcun modo la fruizione o la distribuzione di materiale protetto da copyright da  .https://www.facebook.com/SRTproject/app/137541772984354/



Cercatelo al cinema, questo «Captain Fantastic», a partire dal 7 dicembre. Non vi deluderà.La verità è cinica, alle volte. Ma non solo. La verità è un'arma, e quando la tribù si trova a fare i conti con la realtà esterna, quell'arma è di una potenza indescrivibile. Distrugge come un fiume in piena le ipocrisie di una società che, a furia di mentire a se stessa, si è mostrificata, abbrutita.( il succo di questo film )  .  Un filmn  bellissimo  . ottima colonna  sonora  . 

http://www.comingsoon.it/film/captain-fantastic/53268/video/?vid=24787  intervista    al protagonista principale      
 con   un'ottima recensione http://www.comingsoon.it/film/captain-fantastic/53268/recensione/

(....)
Oggetto curioso nel suo mix di commedia, dramma e road-movie, di arificioso Captain Fantastic non ha nulla. E non va definito - come ha fatto qualcuno - un film per hipster medioborghesi che mangiano bio. E’ dura, infatti, la vita nella foresta (a caccia di animali)  della famiglia del "capitano mio capitano" dalla barba incolta. E’ vera inoltre, visto che è simile a quella che negli ’80 ha condotto Matt Ross in diverse comuni alternative. Soprattutto, è segnata dal continuo esercizio di una disciplina che dovrebbe essere imposta a chiunque: la cultura.
Ecco, Captain Fantastic è un’ode alla buona istruzione, ai libri, alla maniera giusta di essere intellettuali: senza ostentazioni, narcisismi. E’ un grande uomo in questo senso Ben, che un po’ come il film rivela però delle fragilità nel momento in cui entra in contatto con la civiltà, insieme di input superficiali. Quando il racconto, e con esso i Cash, si accostano al progresso, si fa strada insomma un’impasse anche narrativa, una stasi, una nebbia un po' melmosa da cui Ross decide di lasciarsi avvolgere, esercitando il diritto di far evolvere, sì, il suo protagonista, ma di non scegliere né messaggi né soluzioni definitive. Perché il film, in fondo, nasce da un dilemma irrisolvibile: Platone va d’accordo con il Kentucky Fried Chicken? Il rifiuto del consumismo non rischia di trasformare giovani menti geniali e corpi dall'incredibile potenza cardiovascolare in dei freak? Ed è possibile oggi essere genitori sempre presenti?Non c’è una risposta per queste domande che il regista pone senza giudicare. Nel suo apologo darwiniano, l’unica realtà plausibile è una "zona" a metà fra i compromessi del presente e il libero arbitrio e pensiero, nella speranza che nella democratica America si possa seguire un cammino lontano da quello suggerito dalle religioni organizzate, magari dando alle fiamme una bara al suono di "Sweet Child O' Mine" dei Guns 'n Roses. (  .... )   continua  nel  secondo  link  
  Un  film bellissimo  ed  intenso  da  dove  i due  mondi quello alternativo  rappresentato  da  Ben    e i suoi  figli  , tenta  \  prova   a   dialogare     con i parenti     di  LUi  ed i  familiari  di Lei .   

  non so  che  altro  dire  .meno  male  che   viene  in  aiuto   una delle  canzoni  del film 








emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...