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23.2.19

mala tempora currunt .A Radio tre si parla di Primo Levi e alcuni ascoltatori protestano. "Basta con gli ebrei, non fate politica"





   da  repubblica  22\2\2019

La conduttrice Loredana Lipperini spiega sul suo profilo la scelta di leggere i commenti intolleranti arrivati durante il programma Fahrenheit. La Comunità ebraica di Roma: "Antisemitismo ora anche da ambienti dove non aveva mai preso piede"

Radio Tre, si parla di Primo Levi e ascoltatori protestano: "Basta con gli ebrei, non fate politica"


La conduttrice del programma culturale Fahrenheit su Radio Tre Loredana Lipperini denuncia l'intolleranza di alcuni ascoltatori nei confronti degli ebrei. Ieri durante la puntata si è parlato di Primo Levi. Sono arrivati alla redazione alcuni messaggi di chi diceva "basta con questi ebrei" oppure "dovete fare cultura, non politica". Ma la conduttrice racconta in un post su Facebook come lei e il resto della redazione abbiano scelto di leggere comunque i messaggi, di pubblicarli. "Perché questa è la realtà, scrive. Ed è indispensabile conoscerla...per combatterla".


Loredana Lipperini
Giovedì
Abbiamo parlato dunque di Primo Levi e dunque sono arrivati messaggi di chi diceva "basta con questi ebrei" e "dovete fare cultura, non politica". Rispetto a qualche anno fa, un peggioramento: questi sms arrivavano quando parlavamo di rom. Dunque la platea dell'odio si allarga. Comunque li ho letti, li abbiamo pubblicati. Non è tolleranza, è esposizione della realtà. Questi sono ascoltatori di radio tre. Amano i libri e la musica, ma non vogliono sentir parlare di ebrei. Che piaccia o no, è la realtà, e penso sia indispensabile conoscerla. Per quanto mi riguarda, dismessi i panni della conduttrice, aggiungo: per combatterla.

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Mentre dalla Comunità Ebraica di Roma fanno notare che "gli atti di antisemitismo sono sempre più frequenti e provenienti da ambienti dove si riteneva che l'antisemitismo non avesse ancora preso piede. Come se il lavoro sulla memoria di questi anni non fosse mai stato fatto. I social, poi, sono diventati lo strumento peggiore attraverso cui diffondere le tesi più assurde senza alcun controllo, nonostante le denunce fatte in questi anni".


25.1.15

Primo Levi racconta la Shoah: "Meditate che questo è stato"e Eva Mozes Kor sopravvissuta a J.Mengele adotta Rainer Hoss il nipote del comandante del Lager in cui fu prigioniera

Come accennato  nell'ultimo post  "pre "   27 gennaio \  giornata della memoria  Non so cos'altro aggiungere in più  a tale argomenti , oltre a quanto scritto nei post precedenti  cercateli con le tag 27 gennaio , olocausto , shoah . Lascio quindi che a parlare sia uno dei protagonisti più noti di tale tragedia  Primo levi  ( 1919 - 1987 )



ma   soprattutto questa  storia   che   sotto riporto   dimostra  come  attraverso  il perdono  e  il dialogo    si possa  arrivaree  a chiudere una ferita ancora aperta   come testimonia  questa  foto





La bimba deportata ad Auschwitz che ha adottato il nipote del suo aguzzino

         Eva Mozes Kor nel lager di Auschwitz dove venne imprigionata con la sorella gemella




maurizio molinari
corrispondente da gerusalemme
23/01/2015


Eva Mozes Kor, sopravvissuta ad Auschwitz, ha deciso di adottare Rainer Hoss, nipote del comandante del lager. Quando aveva 10 anni Eva Mozes venne deportata dai nazisti ad Auschwitz dalla Romania, assieme alle sorella gemella. Una volta nel campo di sterminio, finirono nelle mani di Joseph Mengele, il dottore che eseguiva esperimenti sui detenuti e in particolare sui gemelli. Le bambine sapevano cosa le aspettava: se una delle due moriva, l’altra sarebbe stata uccisa. «Mi facevano fino a cinque iniezioni a settimana - ha raccontato Eva Mozes Kor ad una scolaresca dell’Indiana, dove andò a vivere dopo la guerra - iniettandomi ogni tipo di infezioni e malattie». La sopravvivenza di entrambe le bambine fu una miracolo e in Indiana Eva Mozes Kor decise di dedicarsi al perdono dei suoi aguzzini «per cessare di essere una vittima». 
Nel 1950 emigrò in Israele, continuando questa solitaria battaglia e nell’estate del 2013 ha incontrato ad Auschwitz un personaggio che la colpì per l’«estrema intelligenza». Si tratta di Rainer Hoss, nipote di quel Rudolf che era comandante del lager quando lei vi si trovava, impiccato dagli alleati nel 1946. Rainer ha rotto ogni rapporto con la famiglia d’origine nel 1985, dedicandosi ad educare le nuove generazioni su come «riconoscere e sconfiggere il Male del nazismo». Solo nel 2014 Rainer Hoss ha parlato in oltre 70 scuole tedesche. A un anno dall’incontro la sopravvissuta Eva ha chiesto al nipote del suo aguzzino se avrebbe accettato di essere adottato da lei, che ha superato gli 80 anni. Rainer ha accettato e la notizia sta facendo il giro del mondo. Ma Eva Mozes Kor precisa che «non sempre andiamo d’accordo” come nel caso del “perdono per i nazisti»: lei infatti non condivide la rottura di Rainer nei confronti della famiglia, vorrebbe che si riconciliassero «perché solo così ci possiamo davvero emancipare dal Male di Hitler».

24.1.15

Primo Levi e la lettera inedita: l’olocausto spiegato a una bambina

  Canzone consigliata 


  Lo so che  è ovvia  è.p scontata ma  non ne  ho trovate altre  di cosi incisive   più  pessimista della classica  di  Guccini    riportata  " per par  condicio  "


Lo so che precedentemente ( vedere  qui  il post ) fino al 27 gennaio mi avrei garantito il silenzio . Ma davanti a sifatto articolo , in cui viene spiegata in maiera cosi nintida e senza ipocrisie \ tabù inutili cosi sia la malvagitù e cosi sia stato l'olocausto , non ci sono riuscto . 


 Da  http://www.lastampa.it/2015/01/23/cultura/

“Piuttosto che di crudeltà, accuserei i tedeschi di allora di egoismo, di indifferenza, e soprattutto di ignoranza volontaria perché chi voleva conoscere la verità poteva conoscerla e farla conoscere”



monica perosino
Torino 
Gli avevo chiesto:come potevano essere così cattivi?  
A 11 anni, nel 1983, avevo appena finito di leggere Se questo è un uomo. L’avevo letto durante le vacanze di Natale, e riletto pochi giorni dopo l’Epifania. Ma restavano domande senza risposta: esiste la malvagità? 
Se questo è un uomo era nella lista dei libri da leggere stilata dalla professoressa di italiano, Maria Mazza Ghiglieno. Neanche lei, che pure aveva sempre le domande e le risposte giuste, poteva risolvere il dilemma. Così, spinta dalla logica senza curve di un’undicenne, mi parve ovvio andare alla fonte. Cercai l’indirizzo di Primo Levi sulla guida del telefono per chiedere direttamente a lui: perché nessuno ha fatto niente per fermare lo sterminio? I tedeschi erano cattivi?  
Nemmeno per un attimo pensai che stavo scrivendo allo scrittore di fama planetaria. Per me era «solo» Primo Levi e il suo libro era anche un po’ mio. Chiedere conto a lui mi parve la cosa più naturale del mondo. Lui doveva sapere per forza. Presi la mia carta da lettere preferita, zeppa di fiori e pupazzi, e scrissi una paginetta di lettere tozze. Già che c’ero lo invitai nella mia scuola. 
La risposta arrivò, datata 25 aprile, e non colsi subito la coincidenza fino in fondo. Il concetto di «ignoranza volontaria» non era la spiegazione che mi aspettavo. Io volevo sapere se il male esisteva. Smisi di rileggere la lettera tre anni dopo, l’11 aprile 1987, quando trovarono il corpo di Primo Levi nella tromba delle scale. Ero rimasta senza l’uomo che avrebbe potuto darmi spiegazioni. La lettera finì in un cassetto, assieme ad altre. Ora, 32 anni dopo, è rispuntata durante un trasloco, con tutte le sue risposte.

25/4/83
Cara Monica,
la domanda che mi poni, sulla crudeltà dei tedeschi, ha dato molto filo da torcere agli storici. A mio parere, sarebbe assurdo accusare tutti i tedeschi di allora; ed è ancora più assurdo coinvolgere nell’accusa i tedeschi di oggi. È però certo che una grande maggioranza del popolo tedesco ha accettato Hitler, ha votato per lui, lo ha approvato ed applaudito, finché ha avuto successi politici e militari; eppure, molti tedeschi, direttamente o indirettamente, avevano pur dovuto sapere cosa avveniva, non solo nei Lager, ma in tutti i territori occupati, e specialmente in Europa Orientale. Perciò, piuttosto che di crudeltà, accuserei i tedeschi di allora di egoismo, di indifferenza, e soprattutto di ignoranza volontaria, perché chi voleva veramente conoscere la verità poteva conoscerla, e farla conoscere, anche senza correre eccessivi rischi. La cosa più brutta vista in Lager credo sia proprio la selezione che ho descritta nel libro che conosci. 
Ti ringrazio per avermi scritto e per l’invito a venire nella tua scuola, ma in questo periodo sono molto occupato, e mi sarebbe impossibile accettare. Ti saluto con affetto
Primo Levi  



<< [...]  il male, quello vero, non esiste. >> come    dice di Ilenia Gullo  sul sito   http://www.orticalab.it

più  precisamente qui <<  Si maschera proprio sotto il falso spettro della superbia dell’egoismo, dell’indifferenza e della volontaria ignoranza in cui l’umanità, da sempre, continua a specchiarsi. Volontariamente o involontariamente, non importa.
A confermare questa grande verità, non sono io. È stato uomo di nome Primo Levi, in una lettera inedita, dimenticata e ripescata per caso in un cassetto, resa pubblica al mondo dal quotidiano “La Stampa” la scorsa settimana, scritta quasi 32 anni fa, il 25 aprile del 1983.
Come spiegare a Monica, una bambina di undici, che cos’è stato l’Olocausto? Come ammetterle l’esistenza del male? E che cos’è il male? Di chi è stata la colpa di tanto orrore? >> 

25.7.12

Primo Levi - l'approdo

grazie  cara  amica  https://www.facebook.com/gretanicolem

MARE DI CRIMEA - Arkhip Ivanovich Kuindzhi - 1903


Felice l’uomo che ha raggiunto il porto,
Che lascia dietro di sè mari e tempeste,
I cui sogni sono morti o mai nati,
E siede a bere all’osteria di Brema,
Presso al camino, ed ha buona pace.
Felice l’uomo come una fiamma spenta,
Felice l’uomo come sabbia d’estuario,
Che ha deposto il carico e si è tersa la fronte,
E riposa al margine del cammino.
Non teme né spera né aspetta,
Ma guarda fisso il sole che tramonta.


emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...