Visualizzazione post con etichetta questo è stato. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta questo è stato. Mostra tutti i post

5.4.17

Quelli della Prima Repubblica, Cervetti: "Quegli anni in Urss, tra ragazze libere e i milioni al Partito"



Certo  avevano  , vedere  video  sopra ,   la  corruzione    e l'intrallazzo   , ma    a  differenza   di quelli d'oggi    riuscivano  a mescolarla  \  integrarla    con la  cultura   . Ecco  la storia   di Gianni Cervetti . Esso   è un grande appassionato di musica classica, parla ancora fluentemente il russo e la sua vita ha una trama da film. Esponente storico dei cosiddetti "miglioristi" del Pci, nel 1956 abbandona giovanissimo la sua carriera di studente di medicina per andare a Mosca a studiare economia per decisione del partito: "Dissi addio alla mia vecchia vita, anche alla mia fidanzatina di allora, e passai sei anni nella capitale dell'impero sovietico".




È stato il tesoriere che nel 1977 mise fine ai finanziamenti al Partito comunista italiano da parte dell'Urss ("che non arrivavano in rubli, come vorrebbe la leggenda, ma in dollari: quattro o cinque milioni all'anno", sottolinea oggi) ed è da sempre uno dei migliori amici dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Il giorno della sua elezione al Colle mi misi a piangere: era la vittoria di tutti noi"

24.1.15

Primo Levi e la lettera inedita: l’olocausto spiegato a una bambina

  Canzone consigliata 


  Lo so che  è ovvia  è.p scontata ma  non ne  ho trovate altre  di cosi incisive   più  pessimista della classica  di  Guccini    riportata  " per par  condicio  "


Lo so che precedentemente ( vedere  qui  il post ) fino al 27 gennaio mi avrei garantito il silenzio . Ma davanti a sifatto articolo , in cui viene spiegata in maiera cosi nintida e senza ipocrisie \ tabù inutili cosi sia la malvagitù e cosi sia stato l'olocausto , non ci sono riuscto . 


 Da  http://www.lastampa.it/2015/01/23/cultura/

“Piuttosto che di crudeltà, accuserei i tedeschi di allora di egoismo, di indifferenza, e soprattutto di ignoranza volontaria perché chi voleva conoscere la verità poteva conoscerla e farla conoscere”



monica perosino
Torino 
Gli avevo chiesto:come potevano essere così cattivi?  
A 11 anni, nel 1983, avevo appena finito di leggere Se questo è un uomo. L’avevo letto durante le vacanze di Natale, e riletto pochi giorni dopo l’Epifania. Ma restavano domande senza risposta: esiste la malvagità? 
Se questo è un uomo era nella lista dei libri da leggere stilata dalla professoressa di italiano, Maria Mazza Ghiglieno. Neanche lei, che pure aveva sempre le domande e le risposte giuste, poteva risolvere il dilemma. Così, spinta dalla logica senza curve di un’undicenne, mi parve ovvio andare alla fonte. Cercai l’indirizzo di Primo Levi sulla guida del telefono per chiedere direttamente a lui: perché nessuno ha fatto niente per fermare lo sterminio? I tedeschi erano cattivi?  
Nemmeno per un attimo pensai che stavo scrivendo allo scrittore di fama planetaria. Per me era «solo» Primo Levi e il suo libro era anche un po’ mio. Chiedere conto a lui mi parve la cosa più naturale del mondo. Lui doveva sapere per forza. Presi la mia carta da lettere preferita, zeppa di fiori e pupazzi, e scrissi una paginetta di lettere tozze. Già che c’ero lo invitai nella mia scuola. 
La risposta arrivò, datata 25 aprile, e non colsi subito la coincidenza fino in fondo. Il concetto di «ignoranza volontaria» non era la spiegazione che mi aspettavo. Io volevo sapere se il male esisteva. Smisi di rileggere la lettera tre anni dopo, l’11 aprile 1987, quando trovarono il corpo di Primo Levi nella tromba delle scale. Ero rimasta senza l’uomo che avrebbe potuto darmi spiegazioni. La lettera finì in un cassetto, assieme ad altre. Ora, 32 anni dopo, è rispuntata durante un trasloco, con tutte le sue risposte.

25/4/83
Cara Monica,
la domanda che mi poni, sulla crudeltà dei tedeschi, ha dato molto filo da torcere agli storici. A mio parere, sarebbe assurdo accusare tutti i tedeschi di allora; ed è ancora più assurdo coinvolgere nell’accusa i tedeschi di oggi. È però certo che una grande maggioranza del popolo tedesco ha accettato Hitler, ha votato per lui, lo ha approvato ed applaudito, finché ha avuto successi politici e militari; eppure, molti tedeschi, direttamente o indirettamente, avevano pur dovuto sapere cosa avveniva, non solo nei Lager, ma in tutti i territori occupati, e specialmente in Europa Orientale. Perciò, piuttosto che di crudeltà, accuserei i tedeschi di allora di egoismo, di indifferenza, e soprattutto di ignoranza volontaria, perché chi voleva veramente conoscere la verità poteva conoscerla, e farla conoscere, anche senza correre eccessivi rischi. La cosa più brutta vista in Lager credo sia proprio la selezione che ho descritta nel libro che conosci. 
Ti ringrazio per avermi scritto e per l’invito a venire nella tua scuola, ma in questo periodo sono molto occupato, e mi sarebbe impossibile accettare. Ti saluto con affetto
Primo Levi  



<< [...]  il male, quello vero, non esiste. >> come    dice di Ilenia Gullo  sul sito   http://www.orticalab.it

più  precisamente qui <<  Si maschera proprio sotto il falso spettro della superbia dell’egoismo, dell’indifferenza e della volontaria ignoranza in cui l’umanità, da sempre, continua a specchiarsi. Volontariamente o involontariamente, non importa.
A confermare questa grande verità, non sono io. È stato uomo di nome Primo Levi, in una lettera inedita, dimenticata e ripescata per caso in un cassetto, resa pubblica al mondo dal quotidiano “La Stampa” la scorsa settimana, scritta quasi 32 anni fa, il 25 aprile del 1983.
Come spiegare a Monica, una bambina di undici, che cos’è stato l’Olocausto? Come ammetterle l’esistenza del male? E che cos’è il male? Di chi è stata la colpa di tanto orrore? >> 

22.1.15

27 gennaio . Giorno della memoria o giorno dell'ipocrisia ? io ricordo lo stesso perchè su tali evento non cada l'oblio e non si ripetano o si strumentalizzano

tpotrebbe interessare  
http://storicamente.org/giorno-della-memoria-facchini_link1
 
Come di cuonsueto   per  non essere  sepolto  da  celebrazioni  per lo più  ipocrite  e pulisci  coscienza  , io  inizio a scrivere  già d'adesso  . Infatti mancano ancora  5  giorni al  27 gennaio  e  alle   alle  celebrazioni  ipocrite  e   senso unico (  ovviamente    senza   fare  di tutta  un erba un fascio  , . il fatto è che odio  e  mi rompono ...      tali manifestazioni    )      e  già   c'è  in giro  pubblicità  dei  consueti" gagedts"  ed  programmi televisivi  a  senso unico . . Ora   ditemi  voi se  avete mai  visto   in orari di punta    e  non in seconda serata   film  italiani in cui  parlano  delle  leggi  fasciste  anti ebraiche  come  concorrerenza sleale  di Ettore  scola,   (  al di fuori di rai storia  e  dei classico  film  oscar la  vita è bella    di benigni   dove  sono solo enunciate  ) e  documentarie  oltre che  dell'abberrante  shoah   ,  anche su gli altri eccidi delle  altre etnie e  gruppi sociali  (  omosessuali ,   altre religioni  , politici  ,  malati  , di emnte  , ecc  )   avenuti nei lager   , ma sopratutto    della persecuzione  e  delle  sue leggi avvenute   anche in Italia  italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. su tale iniziativa  .
 
Ora  ciò non vuol dire  (  e  chi mi segue o  dalle orgin di questo blog  o   con costanza   lo sa  )    come può sembrare  a chi doivesse trovare  questo post   nei motori di ricerca  ,    che io  sia  contro il ricordo è tale  iniziativa . Anzi  è   vero il contrario ,  ho qui voluto   sottolinearne   il lato ipocrita  e  buonista  .Infatti io  ricordo  e continuerò   a scrivere post  su tali evventi , non solo il 27 gennaio e non solo  sul'olocausto  \  ggenocidio del popolo ebraico  ( come dimostra questo mio post precedente      in cui poarlo  delo sterminio nei lager  del poolo rom  \  gitano   )  Perchè  affinché la memoria di ciò  ci resti sempre impressa. La memoria è una delle cose che può rendere migliore ognuno di noi. Non dimentichiamolo in un paese come l'Italia che con le sue politiche attuali sembra voler ricalcare le vecchie impronte. Quelle di un ventennio che troppi  hanno dimenticato in fretta, bollato da"alleanze sbagliate" e nessun altro errore. Il sapere e la storia ci ricorda che non è stato cosi.La memoria di ciò può permetterci di fare passi avanti !
Infatti   ringrazio   http://2piu2uguale5.ilcannocchiale.it/post/2425345.html per  il video sotto    riportato 



Nella mia Primaluna, un piccolo paese nella provincia di Lecco questo triste anniversario è stato ricordato attraverso le testimonianze di persone che in quei terribili luoghi c'è stata e ne ha fatto però fortunatamente ritorno. Sentirete in questo video racconti in italiano e in dialetto che non vi lasceranno indifferenti , utili affinché la memoria di ciò  ci resti sempre impressa.


Termino il post  d'oggi  ,  fra le lacrime  che mi vengono ogno volta  che sento  testimonianze  di genocidi  simili  , rispondendo  A  chi mi   dovesse accusare  legendo questo  post       d'essere  poco http://www.amicidisraele.org/2014/01/si-avvicina-il-giorno-dellipocrisia/  . Infatti  l'iniziativa della  giornata dela menoria  istittuita  con  la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano,  partita  con i nuni propositi  ma  finita  ( come  accade  con tutte  quelle  ricorre  istituite  a  forza  e  non lasciate alla libera iniziativa   privata  e personale   )   per  diventare  una  riduzione dela memoria  di tali crimini abberranti  e vergognosi  ad  ipocrisia    come dice  questo interessante  articolo   di  http://www.ilsussidiario.net/News/Cultura/

non so  più che altro dire    se  non il classico   meditate  e ricordate a  360 ° e 


20.1.15

Birkenau. Porrajmos, lo sterminio Rom e Sinti. Una parola da imparare. Come Shoah e Metz Yeghern







di Roberto Olla 30 luglio 2014

Il 2 agosto i rappresentanti di tutte le comunità Rom e Sinti si ritrovano ad Auschwitz per parlare agli altri europei. Un giorno dedicato al presente e al futuro









Porrajmos, la devastazione, il grande divoramento. Lo sterminio nazista dei Rom e dei Sinti. Una parola da imparare. Come Shoah, la tempesta che tutto distrugge, lo sterminio degli ebrei. Come Metz Yeghern, il grande male, lo sterminio degli armeni. Macchie nere sugli abiti lindi dei contemporanei. Genocidi prima che venisse coniato il termine stesso di genocidio (dal giurista ebreo polacco Raphael Lemkin nel 1944). Grandi numeri: 500.000 persone dei popoli nomadi europei assassinate dal cosiddetto Terzo Reich. Forse 800.000 secondo altri storici, ma non è questione di numeri. Non solo. Genocidio è la volontà, il progetto di far scomparire un intero popolo, la sua gente, la sua cultura, la sua lingua. Tutto cancellato, devastato, divorato.
Rom e Sinti sono le minoranze etniche d'Europa più a rischio
C'è una data simbolica: il 2 agosto del 1944. Settanta anni fa Piero Terracina era là, a Birkenau, dietro il filo spinato che divideva gli ebrei dallo Zigeunerlager, la sezione del campo dove erano stati deportati gli zingari. Le sue parole bruciano ancora quando racconta come in una notte sola avvenne ande divoramento.

Le sue parole bruciano ancora quando racconta come in una notte sola avvenne il grande divoramento. A proposito di date, una deve essere subito evidenziata: Italia, 11 settembre 1940 disposizioni per l'internamento degli zingari. Il nostro paese è purtroppo in prima fila nella persecuzione dei Rom e dei Sinti, rinchiusi nei campi di Agnone, di Perdasdefogu, delle Tremiti. Poi ci sono altre date: 17 ottobre 1939, i nazisti rinchiudono nei lager i nomadi tedeschi, 27 aprile 1940 la deportazione dei nomadi polacchi, 26 febbraio 1943 gli zingari vengono scaricati a Birkenau. Prima del numero gli tatuano sul braccio una "Z". Sempre molto precise le Ss. Il medico nazista Robert Ritter ( medico ?! ) aveva dichiarato: sono geneticamente criminali. Un decreto del 14 dicembre 1937 aveva trasformato le sue idee in legge. Mengele aveva  pensato ad una soluzione pratica avviando la sterilizzazione di Rom e Sinti a Birkenau. Il lager di Ravensbruck aveva subito seguito l'esempio.
Storia e Memoria
Quanti sono settanta anni? Pochi, evidentemente. Perché ancora oggi Rom e Sinti sono le minoranze etniche d'Europa più a rischio. Basta fare un piccolo esperimento linguistico con le parole più usate dai nazisti in riferimento agli zingari: indegni, degenerati, asociali, ladri, non recuperabili, non integrabili, genericamente criminali. Ebbene, quante di queste parole corrispondono a pensieri ancora oggi ampiamente diffusi tra i moderni, democratici, liberi e illuminati cittadini europei ? Quanti li vedono come (virgolette obbligatorie) non "recuperabili", non "integrabili"? Quanti pensano che siano criminali dalla nascita (geneticamente)? Quanti, per dirla tutta, vorrebbero chiudere gli occhi e scoprire che sono magicamente spariti nel momento in cui gli riaprono ? I rappresentanti dei Rom e dei Sinti erano al Quirinale per il Memory Day del 27 gennaio ed hanno parlato di fronte al Presidente della Repubblica. Ragazzi che si sono preparati il discorso con cura, come gli altri studenti loro compagni di scuola. I Rom e i Sinti hanno i loro laureati, gli storici, gli specialisti, gli artisti ... come gli altri popoli d'Europa, anche se con molte più difficoltà degli altri popoli d'Europa. Ma questo nessuno, o quasi, lo vede. Passato il Memory Day, se ne riparla l'anno dopo.
Il 2 agosto ad Auschwitz. Un giorno dedicato a presente e futuro
Per questo il 2 agosto i rappresentanti di tutte le comunità Rom e Sinti si ritrovano ad Auschwitz. Per parlare agli altri europei. Un giorno dedicato al presente e al futuro, usando gli strumenti della storia e della memoria. No, i Rom e i Sinti non spariranno mentre noi teniamo gli occhi chiusi. Sono popoli liberi e hanno nella loro cultura, nel loro Dna dei geni che li portano a rifiutare le frontiere, ad attraversarle tutte senza vincoli. Un'Europa senza frontiere, il grande sogno a cui gli altri europei sono arrivati dopo essersi massacrati per secoli, è stata la visione del continente che Rom e Sinti hanno sempre avuto. Allora la domanda è: siamo davvero un'Europa senza più frontiere? E se lo siamo perché rifiutiamo chi quelle frontiere non le ha mai apprezzate e mai neppure rispettate? Prendiamolo come un sogno, ma in un'Europa del futuro potrebbe essere bello, viaggiando senza frontiere, incontrare popoli viaggiatori, comprare il loro artigianato, mangiare alla loro cucina, ballare alla loro musica. Un sogno, perché per ora dobbiamo "accontentarci" di far sapere (anche e soprattutto al popolo dei vacanzieri) cos'è avvenuto il 2 agosto 1944 e cosa vuol dire Porrajmos

26.1.13

nei lager Nazisti non solo ebrei ma anche Omosessuali



Fin quando esisterà umanità di serie A, di serie B e di serie C, fin quando l'Amore sarà catalogato, condannato, offeso, violentato, saremo tutti meno umani, l'Amore di tutt* sarà violentato e impedito. L'Umanità è tale se vale per tutti, l'Amore non è negato o minacciato da altro Amore: se alcun* non possono amare, non può amare nessuno...
22 dicembre 2012 - Alessio Di Florio ( PeaceLink e Ass. Antimafie Rita Atria)
  ti potrebbero interessare  


Lo so che  basterebbe   questo  documentario  ma   in una società  dove nela maggior parte dei casi verba  volant  scriptum resta ne parlerò anche  con dei link  ed  alcune news    trovaste  sia in giro per  la rete  sia   chiacherrando con amici \che  omosessuali   .





Il Paragrafo 175 (noto formalmente come §175 StGB) è una dele tante  discriminazioni che hanno subito  nella Germnania   gli omosessuali  .  Esso  era un articolo del codice penale tedesco in vigore dal 15 maggio 1871 al 10 marzo 1994. Esso considerava un crimine i rapporti sessuali di tipo omosessuale tra uomini, e nelle prime versioni criminalizzava anche la bestialità.
Ampliata   . nel 1935 e aumentarono di notevolmente i procedimenti in base al paragrafo 175; a migliaia morirono nei campi di concentramento, indipendentemente dal fatto che fossero colpevoli o innocenti . abrogata completamente nel 1994 dopo la riunificazione tedesca. 
Homocaust la persecuzione nazista degli omosessuali (  Gay  e lesbiche  )  è , dopo ebrei e zingari, il terzo gruppo "socialmente aberrante" ad essere internato e uccisi nei campi di sterminio. Subito dopo essere stato eletto, il 30 gennaio 1933, Hitler mise fuori legge tutte le associazioni gay e lesbiche. Furono centomila gli omosessuali arrestati dai nazisti tra il 1933 e il 1945. Tra questi, quindicimila vennero internati nei campi di concentramento. Dai documenti ufficiali del regime è risultato che solo quattromila furono i sopravvissuti. I dati sono forniti dall'Arcigay che partecipa con molte altre associazioni all'evento, organizzato a Roma dall'Associazione Ecad, 'Shoah e Homocaust, Il giallo e il rosa'. Ora  la persecuzione dei 'triangoli rosa' sta lentamente uscendo dall'invisibilità, grazie all'impegno della comunità omosessuale - afferma il presidente onorario di Arcigay Sergio Lo Giudice- Purtroppo sono ancora tante le resistenze e gli ostacoli ad un ricordo pieno e senza imbarazzi di quello sterminio». Sono ancora molti,sempre   secondo Lo Giudice, quelli che «preferiscono ignorare quei morti, imbarazzati dal razzismo delle loro stesse posizioni odierne sull'omosessualità».
Il triangolo rosa  ( foto sotto  vedere  link  per  maggiori dettagli   ) cucito sulla giacca, in un campo di concentramento nazista, significava che chi lo portava era un perverso, un rifiuto sociale buono solo per la fatica ed alla fine per la morte.

 Fu proprio dentro ai campi di concentramento che Hitler e i suoi uomini decisero di distinguere i gay dagli altri deportati attraverso un triangolo rosa. «Al contrario di quanto pensano alcuni - sottolinea Lo Giudice - la deportazione degli omosessuali non fu un fatto al quale i nazisti offrirono scarsa attenzione. La repressione contro i gay si rese ancora più feroce quando il ministro Himmler prese pubblicamente posizione contro il pericolo che l'omosessualità rappresentava per la razza. Nacque addirittura il Dipartimento di Sicurezza Federale contro l'aborto e l'omosessualità. Anche all'interno delle forze armate tedesche venne fatta pulizia in profondità e chi veniva considerato gay aveva un solo modo per salvarsi la vita: accettare la castrazione e partire verso i fronti più pericolosi. In Italia dal 1936 le autorità fasciste punirono la 'devianza sessuale' con il semplice confino. Secondo i dati rinvenuti negli archivi di diversi lager, presso i tribunali e gli uffici di polizia, risulta che nel 1943 i campi di concentramento avevano già ospitato 46.436 persone omosessuali e gli storici più possibilisti si spingono fino a una valutazione complessiva che arriva a 250.000 deportati. Di questo sterminio quasi non resta memoria. Una targa di marmo rosa commemora le vittime gay della violenza nazista nel campo di concentramento di Dachau, ha atteso più di vent'anni prima di ottenere la necessaria autorizzazione. Ad Amsterdam si trova un monumento più celebre, Homomonument che attrae turisti gay da tutto il mondo.
Nella comunità GLBT il significato del triangolo rosa, simbolo portato dagli omosessuali durante la detenzione nei campi di sterminio nazisti, è ormai molto noto. Non tutti sanno però che questo marchio fu usato solo per distinguere gli omosessuali maschi e che, anche molte donne lesbiche furono arrestate e deportate, nonostante la Germania nazista non prevedesse leggi contro il lesbismo così restrittive come il famoso Paragrafo 175 (  vedere  righe  precedenti  e il video ivi riportato   )  riguardante l' omosessualità maschile.       
L' omosessualità femminile non veniva considerata minacciosa per la società in quanto non influiva sulla capacità di procreare della donna, vista esclusivamente alla luce del suo ruolo di madre e moglie. A questo proposito è interessante la testimonianza di una lettera, dal Ministero della Giustizia del III Reich, datata 18 giugno 1942, che dice: <>.
Con l'avvento del nazismo al potere, nel 1933, il lesbismo non fu quindi criminalizzato,almeno fino a  gli studi fatti  fin'ora ,  in larga parte a causa del ruolo subordinato assegnato alla donna dalla società e dallo stato tedesco. Nonostante questo i nazisti perseguitarono le donne omosessuali chiudendo i numerosi bar, club e luoghi di ritrovo, costringendo le lesbiche a vivere e ad incontrarsi in clandestinità e creando un clima di paura dovuto alle continue retate e denunce. Molte donne dovettero così rompere ogni contatto con le altre lesbiche e finirono per cercare protezione e salvezza in matrimoni di convenienza con amici omosessuali.



Fra le donne arrestate, si usa  il triangolo nero   classificate come asociali, categoria creata per definire le persone non conformi alle leggi naziste  ma  anche    i rom e  sinti   (      fotto a  sinistra   e  link sopra   ) pochissime vennero mandate ai campi di concentramento esclusivamente per l'orientamento sessuale. Ecco perché il segno distintivo delle lesbiche non fu mai il triangolo rosa degli omosessuali, ma un triangolo nero rovesciato, simbolo usato per marchiare gli asociali, considerati un rischio per la società tedesca perché: stupidi, incapaci di comunicare, senza coraggio nel prendere posizione. Questa categoria non includeva quindi esclusivamente lesbiche; era un gruppo che comprendeva prostitute, assassini, vagabondi, ladri e tutti coloro che osavano violare il divieto di rapporti sessuali tra Ariani ed Ebrei.
INoltre  c'è d'aggiungere  che  Con la liberazione dei campi da parte degli Alleati paradossalmente i triangoli rosa non riacquistarono la libertà. Americani ed Inglesi non considerarono gli omosessuali alla stessa stregua degli altri internati ma criminali comuni. In più non considerarono gli anni passati in campo di concentramento equivalenti agli anni di carcere. Ci fu così chi, condannato a otto anni di prigione, aveva trascorso cinque anni di carcere e tre di campo e per questo venne trasferito in prigione per scontare altri tre anni di carcere.     
Proprio a causa di questa eterogeneità nella composizione del gruppo, le vittime lesbiche sono, ancora oggi, difficilmente riconoscibili e rischiano di scomparire dalla memoria dell'Olocausto. Per ricordare e approfondire   trovate  sopra   alcuni materiali  e  link  .
Non so , fra le lacrimne   ( lo  so  che certi documnentari e   storie  mi fanno stare male  e piangere   ,  ma la passione  per la  storia e -- per parafrasare  la  storia di Francesco De  Gregori  ---  le storie  è più  forte di me )   vi lascio  a  riflettere   su questa  tagedia  . Aggiungo solo questo   a  chiu userà i  miei  post  e  i link  ivi  citatio per  qual,che ricerca  o compito a scuola  non  si limiti   solo a stamaprli   ed  a presentare la pappa pronta  , ma  li  studi  o se  non  vuole    studiarli perchè li vede  come  qualcosa  d'imposto  \  di  forzato  , li legga  e li scolpisca  dentro di se   in modo  che talòi  obbrobi  non si ripetano mai più  .
Alla prossima



19.1.13

io non celebro ma ricordo il 27 gennaio .


 Io ho vissuto
per non dimenticare
quella parte di me
rimasta nei lager,
con i miei vent’anni
( Elisa Springer 1918-2004  sopravvissuta ai campi di sterminio)


Lo so   che  la frase    scritta  sopra   potrebbe risultare  un contro senso ,  una  contraddizione   con quanto dirò nel post   d'oggi  . Ma  non mi  vanno  le  celebrazioni  manifestazioni   retoriche  e  di s tato    del potere  che  celebra   come   lavaggio della  propria  coscienza  eventi del genere  che  lui stesso   ha  contribuito e contribuisce  a far nascere  e sviluppare  , per  poi pentirsene   come un coccodrillo  e    "obbligando " gli altri\e    a partecipavi  . Ed  è per questo  che  , chi  mi conosce   fiìe  mi segue    dal mio esordio  sui blog   lo  sa  ,  che  parlo di tale data  prima   o dopo  tale  giornata  .
 Ma  ora  basta     con le  precisazioni  e veniamo  al post  vero e proprio 

Adesso inizia  la settimana  dele celebrazioni   ipocrite  e ritualistiche   della  giornata  del 27  gennaio http://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_della_Memoria che  palle noia .
Ora   molti di voi rimarranno sbigottiti  e  si (  e mi chiederanno )  <<  ma  come  tu   hai sempre   ricordato  \  celebrato   il 27  gennaio  e  adesso dici  tali  cose  , non vuoi  più  ricordarlo ? >> .
Preciso  che  si  è  vero   Lo sterminio degli ebrei è un fatto unico nella storia (che pure ha conosciuto  e conosce  altri stermini) per la sua specificità: la scientificità, l’organizzazione quasi maniacale con cui fu ideato e programmato, la violenza con cui fu perpetrato.  << Lo sterminio degli ebrei >> come dice  il  sito  http://www.instoria.it/home/giorno_della_memoria.htm  <<  tende ad eliminare un’intera “razza”, ma anche anche demolire e distruggere la dignità dell’uomo e della cultura ebraica nel mondo che Hitler aveva in mente di “germanizzare”.
E’ proprio l’unicità di questo evento il motivo per cui viene sempre più spesso dato ampio spazio a questa pagina della storia. Non a caso il 27 Gennaio non è stata definita “Giornata del Ricordo”, ma della Memoria intesa come modo consapevole e partecipe. >>.
il mio  sfogo   non vuole  dire   che  io  non ricordi  in quanto    come ho  già detto   in precedenza  su queste pagine  (  1 2  )   : <<  ricordare non basta. Memoria è un ricordo "attivo" che vuole comprendere i meccanismi, le cause e dunque le ragioni che determinarono una storia, e sa rileggerle nel presente per capirne le "mutazioni" e le mimetizzazioni nelle forme nuove in cui quella stessa violenza torna e tornerà ad esercitarsi. Forme diverse sempre più evolute e sofisticate. E' dunque solo la Memoria a dare senso al proprio impegno per costruire un futuro in cui si possa sperare che quella violenza non torni a mostrarsi, con volti diversi ma la con medesime atrocità, per il nostro passivo ed ignaro consenso.Perdere "la Memoria storica" ci rende estranei a noi stessi, incapaci di riconoscere le nostre radici, di capire il nostro presente, di costruire un qualsiasi futuro  >> .Insomma   evitare  una  Non la celebrazione fine a se stessa che a lungo andare si rivela sterile, ma la riflessione critica che accompagna il ricordo: una riflessione necessaria sull’unicità dell’Olocausto, sulla razionale sistematicità con cui si è voluta portare a termine la “Soluzione finale” contro un’intera popolazione, un’intera cultura.
Infatti   sempre  da instoria    <<  In tempi come i nostri, così difficili e confusi, contraddittori, intrisi della paura del diverso, occorre conservare la memoria non solo della Shoah, ma anche del silenzio, dell’indifferenza con cui l’Europa “civile” assistette all’Olocausto che fu l’ultimo atto di una tragedia annunciata, generata anche dalla paura, sapientemente costruita che alimentò quel razzismo con cui l’Olocausto trovò giustificazioni: razzismo dapprima strisciante che divenne poi ideologia , cultura, politica, vita azione violenta o silenzio accondiscendente.>> IL Giorno della Memoria deve servire a riflettere sul fatto che la “Soluzione finale” non fu solo il frutto della follia hitleriana, peraltro largamente condivisa, ma il lento inesorabile declino della ragione umana resa debole, annientata dalla paura, resa acritica da un “sistema” che propagandava idee in modo tale da generare il consenso. Fu proprio questo consenso che legittimò il massacro degli ebrei.
Ma  questo i media  italiani (  salvo rare eccezioni )    ,in quanto  non si  è ancora   fatto il conto  con il proprio passato ( leggi razziali  fasciste   , politica  anti ebraica , campi di concentramento   e di transito  in italia    )     lo si  fa passare in secondo piano o lo  s'ignora . Quindi  io continuerò  a ricordare \ celbrare  diffferenziandomi  da quelle rituali  e ufficiali  che  mettono in risalto  solo ed  esclusivamente  l'olocausto della  shoah   tale  giornata perchè  ( sempre  secondo instoria    ) << Vale la pena oggi, più che mai, ricordare che non solo gli ebrei furono perseguitati e deportati, ma anche zingari, omosessuali, oppositori del regime,testimoni di geova : ad ognuno dei quali veniva annullata la propria identità e affidato solo un numero ed un triangolo.
Forse nel tempo essi sono stati ricordati non abbastanza, ma sono stati anche loro delle vittime dei massacri. L’unica loro colpa era la diversità rispetto a quella “razza superiore” che tanto veniva acclamata, ma che di superiore non aveva nulla se per affermarsi ha dovuto ricorrere al terrore ed alla violenza. >>




 Lo   che  Sarebbe forse “anti-storico”
 trovare analogie tra i nostri tempi e quelli in cui si generò il razzismo, ma sicuramente gli anni in cui viviamo non sono dei più rassicuranti visto anche la forte intolleranza che ancora oggi aumenta in modo smisurato nei confronti dell’estraneo, del diverso. Ecco perché è giusto conservare la memoria di ciò che è accaduto
. Oggi dei molti diritti sono ancora calpestati, ricordiamo con Primo Levi che la comunicazione chiara tra gli uomini, il dialogo, il confronto è la sola garanzia di una matura convivenza e di una partecipazione responsabili che possono evitare la mortificazione della dignità umana e la manipolazione dell’individuo.Qualsiasi forma di esclusione è contraria alla Ragione e alla Libertà dell’uomo… come è stato  fatto anche  negli altri genocidi .
Ma  soprattutto il mio sfogo espresso in questo  post    è dettato oltre  che  dai motivi suddetti sopra   anche dal fatto che  nell'opinione pubblica   si   faccia  ancora  il  confronto  fra le due  abberrazioni ideologiche  del  secolo scorso I Gulag  (  comunisti  )  e  i  Lager  (  nazisti  )  quando   ci sono notevoli differenze   che  non sto qui  ad elencare   per  non tediarvi troppo con la mia loggorea   , ma  che trovate  negli url sotto  insieme  a quelli  sull'olocausto  , Ma  dico solo questo    riportato  su  answers din yahoo  :  << L' errore è fare un distinguo sul come veniva praticato lo sterminio di essere umani. Tutti i comportamenti che determinano la morte di un' essere umano sono da condannare senza se e senza ma . >> ma  soprattutto   evitarte  di metterli  sullo stesso piano    voglio concludere   con questa  frase  di Elie Wiesel un ebreo sopravvisssutoad Auschwitz



per  approfondire  

  • come spiegare  l'olocausto  ai bambini  ?  

  con la lettura  di  "Sotto il cielo d'Europa" di Frediano Sessi "Einaudi Ragazzi". Si consiglia la lettura a bambini dagli 11 anni in poi  con la presenza di un adulto. e  con alcuni racconti  tratti  d'esso e presenti  su http://www.ilpaesedeibambinichesorridono.it/olocausto.htm  
e altri  simili che    trovate  in questi url 


con i  fumetti  dai 14\15 fino ai 20

Maus è un graphic novel di Art Spiegelman, ambientato durante la seconda guerra mondiale ed incentrato sulla tragedia dell'Olocausto, sulla base dei racconti del padre dell'autore, un sopravvissuto ad Auschwitz da Wikipedia per  chi vuole  saperne  di più   qui   un  ottima recensione  ed  ulteriori dettagli  






Dottor terror n°83 di Dylan Dog  ( qui sulla  sezione arretrati della     casa  editrice  maggiore  dettagli  )  Un modo  originale  , non retorico , diretto  , senza ipocrisie  ,  di raccontare  l'olocausto   . Ed  e attualizzandolo ( era il  periodo   del rigurgito   sia  in Germania  post  crollo muro    sia  in italia  pre  legge  Mancino , delle  violenze  xenofobe  e neo naziste  )   all'oggi   vedere la  copertina  Dylan picchiato  dai neo nazisti  . 







  • Lager  = Gulag ?  differenze   e tratti in comune 

  con questo  è  tutto alla prossima 




emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...