Io ho vissuto
per non dimenticare
quella parte di me
rimasta nei lager,
con i miei vent’anni
( Elisa Springer 1918-2004 sopravvissuta ai campi di sterminio)
Lo so che la frase scritta sopra potrebbe risultare un contro senso , una contraddizione con quanto dirò nel post d'oggi . Ma non mi vanno le celebrazioni manifestazioni retoriche e di s tato del potere che celebra come lavaggio della propria coscienza eventi del genere che lui stesso ha contribuito e contribuisce a far nascere e sviluppare , per poi pentirsene come un coccodrillo e "obbligando " gli altri\e a partecipavi . Ed è per questo che , chi mi conosce fiìe mi segue dal mio esordio sui blog lo sa , che parlo di tale data prima o dopo tale giornata .
Ma ora basta con le precisazioni e veniamo al post vero e proprio
Adesso inizia la settimana dele celebrazioni ipocrite e ritualistiche della giornata del 27 gennaio http://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_della_Memoria che palle noia .
Ora molti di voi rimarranno sbigottiti e si ( e mi chiederanno ) << ma come tu hai sempre ricordato \ celebrato il 27 gennaio e adesso dici tali cose , non vuoi più ricordarlo ? >> .
Preciso che si è vero Lo sterminio degli ebrei è un fatto unico nella storia (che pure ha conosciuto e conosce altri stermini) per la sua specificità: la scientificità, l’organizzazione quasi maniacale con cui fu ideato e programmato, la violenza con cui fu perpetrato. << Lo sterminio degli ebrei >> come dice il sito http://www.instoria.it/home/giorno_della_memoria.htm << tende ad eliminare un’intera “razza”, ma anche anche demolire e distruggere la dignità dell’uomo e della cultura ebraica nel mondo che Hitler aveva in mente di “germanizzare”.
E’ proprio l’unicità di questo evento il motivo per cui viene sempre più spesso dato ampio spazio a questa pagina della storia. Non a caso il 27 Gennaio non è stata definita “Giornata del Ricordo”, ma della Memoria intesa come modo consapevole e partecipe. >>. il mio sfogo non vuole dire che io non ricordi in quanto come ho già detto in precedenza su queste pagine ( 1 2 ) : << ricordare non basta. Memoria è un ricordo "attivo" che vuole comprendere i meccanismi, le cause e dunque le ragioni che determinarono una storia, e sa rileggerle nel presente per capirne le "mutazioni" e le mimetizzazioni nelle forme nuove in cui quella stessa violenza torna e tornerà ad esercitarsi. Forme diverse sempre più evolute e sofisticate. E' dunque solo la Memoria a dare senso al proprio impegno per costruire un futuro in cui si possa sperare che quella violenza non torni a mostrarsi, con volti diversi ma la con medesime atrocità, per il nostro passivo ed ignaro consenso.Perdere "la Memoria storica" ci rende estranei a noi stessi, incapaci di riconoscere le nostre radici, di capire il nostro presente, di costruire un qualsiasi futuro >> .Insomma evitare una Non la celebrazione fine a se stessa che a lungo andare si rivela sterile, ma la riflessione critica che accompagna il ricordo: una riflessione necessaria sull’unicità dell’Olocausto, sulla razionale sistematicità con cui si è voluta portare a termine la “Soluzione finale” contro un’intera popolazione, un’intera cultura.
Infatti sempre da instoria << In tempi come i nostri, così difficili e confusi, contraddittori, intrisi della paura del diverso, occorre conservare la memoria non solo della Shoah, ma anche del silenzio, dell’indifferenza con cui l’Europa “civile” assistette all’Olocausto che fu l’ultimo atto di una tragedia annunciata, generata anche dalla paura, sapientemente costruita che alimentò quel razzismo con cui l’Olocausto trovò giustificazioni: razzismo dapprima strisciante che divenne poi ideologia , cultura, politica, vita azione violenta o silenzio accondiscendente.>> IL Giorno della Memoria deve servire a riflettere sul fatto che la “Soluzione finale” non fu solo il frutto della follia hitleriana, peraltro largamente condivisa, ma il lento inesorabile declino della ragione umana resa debole, annientata dalla paura, resa acritica da un “sistema” che propagandava idee in modo tale da generare il consenso. Fu proprio questo consenso che legittimò il massacro degli ebrei.
Ma questo i media italiani ( salvo rare eccezioni ) ,in quanto non si è ancora fatto il conto con il proprio passato ( leggi razziali fasciste , politica anti ebraica , campi di concentramento e di transito in italia ) lo si fa passare in secondo piano o lo s'ignora . Quindi io continuerò a ricordare \ celbrare diffferenziandomi da quelle rituali e ufficiali che mettono in risalto solo ed esclusivamente l'olocausto della shoah tale giornata perchè ( sempre secondo instoria ) << Vale la pena oggi, più che mai, ricordare che non solo gli ebrei furono perseguitati e deportati, ma anche zingari, omosessuali, oppositori del regime,testimoni di geova : ad ognuno dei quali veniva annullata la propria identità e affidato solo un numero ed un triangolo.
Ora molti di voi rimarranno sbigottiti e si ( e mi chiederanno ) << ma come tu hai sempre ricordato \ celebrato il 27 gennaio e adesso dici tali cose , non vuoi più ricordarlo ? >> .
Preciso che si è vero Lo sterminio degli ebrei è un fatto unico nella storia (che pure ha conosciuto e conosce altri stermini) per la sua specificità: la scientificità, l’organizzazione quasi maniacale con cui fu ideato e programmato, la violenza con cui fu perpetrato. << Lo sterminio degli ebrei >> come dice il sito http://www.instoria.it/home/giorno_della_memoria.htm << tende ad eliminare un’intera “razza”, ma anche anche demolire e distruggere la dignità dell’uomo e della cultura ebraica nel mondo che Hitler aveva in mente di “germanizzare”.
E’ proprio l’unicità di questo evento il motivo per cui viene sempre più spesso dato ampio spazio a questa pagina della storia. Non a caso il 27 Gennaio non è stata definita “Giornata del Ricordo”, ma della Memoria intesa come modo consapevole e partecipe. >>. il mio sfogo non vuole dire che io non ricordi in quanto come ho già detto in precedenza su queste pagine ( 1 2 ) : << ricordare non basta. Memoria è un ricordo "attivo" che vuole comprendere i meccanismi, le cause e dunque le ragioni che determinarono una storia, e sa rileggerle nel presente per capirne le "mutazioni" e le mimetizzazioni nelle forme nuove in cui quella stessa violenza torna e tornerà ad esercitarsi. Forme diverse sempre più evolute e sofisticate. E' dunque solo la Memoria a dare senso al proprio impegno per costruire un futuro in cui si possa sperare che quella violenza non torni a mostrarsi, con volti diversi ma la con medesime atrocità, per il nostro passivo ed ignaro consenso.Perdere "la Memoria storica" ci rende estranei a noi stessi, incapaci di riconoscere le nostre radici, di capire il nostro presente, di costruire un qualsiasi futuro >> .Insomma evitare una Non la celebrazione fine a se stessa che a lungo andare si rivela sterile, ma la riflessione critica che accompagna il ricordo: una riflessione necessaria sull’unicità dell’Olocausto, sulla razionale sistematicità con cui si è voluta portare a termine la “Soluzione finale” contro un’intera popolazione, un’intera cultura.
Infatti sempre da instoria << In tempi come i nostri, così difficili e confusi, contraddittori, intrisi della paura del diverso, occorre conservare la memoria non solo della Shoah, ma anche del silenzio, dell’indifferenza con cui l’Europa “civile” assistette all’Olocausto che fu l’ultimo atto di una tragedia annunciata, generata anche dalla paura, sapientemente costruita che alimentò quel razzismo con cui l’Olocausto trovò giustificazioni: razzismo dapprima strisciante che divenne poi ideologia , cultura, politica, vita azione violenta o silenzio accondiscendente.>> IL Giorno della Memoria deve servire a riflettere sul fatto che la “Soluzione finale” non fu solo il frutto della follia hitleriana, peraltro largamente condivisa, ma il lento inesorabile declino della ragione umana resa debole, annientata dalla paura, resa acritica da un “sistema” che propagandava idee in modo tale da generare il consenso. Fu proprio questo consenso che legittimò il massacro degli ebrei.
Ma questo i media italiani ( salvo rare eccezioni ) ,in quanto non si è ancora fatto il conto con il proprio passato ( leggi razziali fasciste , politica anti ebraica , campi di concentramento e di transito in italia ) lo si fa passare in secondo piano o lo s'ignora . Quindi io continuerò a ricordare \ celbrare diffferenziandomi da quelle rituali e ufficiali che mettono in risalto solo ed esclusivamente l'olocausto della shoah tale giornata perchè ( sempre secondo instoria ) << Vale la pena oggi, più che mai, ricordare che non solo gli ebrei furono perseguitati e deportati, ma anche zingari, omosessuali, oppositori del regime,testimoni di geova : ad ognuno dei quali veniva annullata la propria identità e affidato solo un numero ed un triangolo.
Forse nel tempo essi sono stati ricordati non abbastanza, ma sono stati anche loro delle vittime dei massacri. L’unica loro colpa era la diversità rispetto a quella “razza superiore” che tanto veniva acclamata, ma che di superiore non aveva nulla se per affermarsi ha dovuto ricorrere al terrore ed alla violenza. >>
Lo che Sarebbe forse “anti-storico” trovare analogie tra i nostri tempi e quelli in cui si generò il razzismo, ma sicuramente gli anni in cui viviamo non sono dei più rassicuranti visto anche la forte intolleranza che ancora oggi aumenta in modo smisurato nei confronti dell’estraneo, del diverso. Ecco perché è giusto conservare la memoria di ciò che è accaduto
. Oggi dei molti diritti sono ancora calpestati, ricordiamo con Primo Levi che la comunicazione chiara tra gli uomini, il dialogo, il confronto è la sola garanzia di una matura convivenza e di una partecipazione responsabili che possono evitare la mortificazione della dignità umana e la manipolazione dell’individuo.Qualsiasi forma di esclusione è contraria alla Ragione e alla Libertà dell’uomo… come è stato fatto anche negli altri genocidi .
Ma soprattutto il mio sfogo espresso in questo post è dettato oltre che dai motivi suddetti sopra anche dal fatto che nell'opinione pubblica si faccia ancora il confronto fra le due abberrazioni ideologiche del secolo scorso I Gulag ( comunisti ) e i Lager ( nazisti ) quando ci sono notevoli differenze che non sto qui ad elencare per non tediarvi troppo con la mia loggorea , ma che trovate negli url sotto insieme a quelli sull'olocausto , Ma dico solo questo riportato su answers din yahoo : << L' errore è fare un distinguo sul come veniva praticato lo sterminio di essere umani. Tutti i comportamenti che determinano la morte di un' essere umano sono da condannare senza se e senza ma . >> ma soprattutto evitarte di metterli sullo stesso piano voglio concludere con questa frase di Elie Wiesel un ebreo sopravvisssutoad Auschwitz
per approfondire
- come spiegare l'olocausto ai bambini ?
con la lettura di "Sotto il cielo d'Europa" di Frediano Sessi "Einaudi Ragazzi". Si consiglia la lettura a bambini dagli 11 anni in poi con la presenza di un adulto. e con alcuni racconti tratti d'esso e presenti su http://www.ilpaesedeibambinichesorridono.it/olocausto.htm
e altri simili che trovate in questi url
con i fumetti dai 14\15 fino ai 20
Maus è un graphic novel di Art Spiegelman, ambientato durante la seconda guerra mondiale ed incentrato sulla tragedia dell'Olocausto, sulla base dei racconti del padre dell'autore, un sopravvissuto ad Auschwitz da Wikipedia per chi vuole saperne di più qui un ottima recensione ed ulteriori dettagli
Maus è un graphic novel di Art Spiegelman, ambientato durante la seconda guerra mondiale ed incentrato sulla tragedia dell'Olocausto, sulla base dei racconti del padre dell'autore, un sopravvissuto ad Auschwitz da Wikipedia per chi vuole saperne di più qui un ottima recensione ed ulteriori dettagli
Dottor terror n°83 di Dylan Dog ( qui sulla sezione arretrati della casa editrice maggiore dettagli ) Un modo originale , non retorico , diretto , senza ipocrisie , di raccontare l'olocausto . Ed e attualizzandolo ( era il periodo del rigurgito sia in Germania post crollo muro sia in italia pre legge Mancino , delle violenze xenofobe e neo naziste ) all'oggi vedere la copertina Dylan picchiato dai neo nazisti .
- Lager = Gulag ? differenze e tratti in comune
con questo è tutto alla prossima
Nessun commento:
Posta un commento