Scoppia un incendio nel rifugio, ma lui resta con l’amico malato
Commovente gesto di amicizia tra senzatetto nell’ex piazzale degli autobus di via XXVAprile, diventato una baraccopoli e una bomba ecologica -
SASSARI.
Quando è divampato l’incendio, c’è stato un fuggi fuggi generale di barboni. Solo Rashid, che è molto malato e da tempo non riesce più a camminare, non si è mosso dal tugurio che è diventato la sua casa. «Non ti lascio solo», lo ha rassicurato un compagno di sventura che in effetti gli è rimasto accanto, nonostante gli inviti del clochard marocchino ad andarsene per evitare di mettersi nei guai. Il pericolo per i due uomini non era il fuoco, rimasto sempre abbastanza lontano, ma incappare nelle forze dell’ordine che qualche mese fa avevano sgomberato il piazzale di via XXV Aprile dai barboni che l’avevano occupato. Quando i vigili del fuoco sono arrivati, l’altra sera Rashid era al sicuro con il suo amico. Storie di solidarietà nella Epifania degli ultimi.
Il gesto generoso dell’amico di Rashid è la faccia bella della medaglia. Poi ce n’è una bruttissima fatta di degrado sociale, di abbandono e anche di emergenza ambientale.L’altra sera, in quello che da vent’anni dovrebbe diventare il grande centro intermodale, ma che nell’attesa infinita è diventato un porto di mare per i senza tetto e i disperati della città, è divampato l’ennesimo incendio. A volte gli ospiti accendono un fuoco per scaldarsi e poi non controllano le fiamme, ma questa volta l’impressione è che qualcuno abbia agito sistematicamente per bruciare tutto. Forse per “ripulire” la zona dagli scarti della società. Saranno i vigili del fuoco ad accertare come sono andate realmente le cose, certo è che questa volta domare le fiamme è stato più complicato del solito. Il fuoco è stato spento una prima volta, ma è ripartito una seconda e una terza volta nel corso della mattinata di sabato e all’ora di pranzo. Forse le fiamme sono state riaccese o forse hanno continuato a covare sotto un cumulo di materassi, rottami, pneumatici e cataste di legname. Il materiale era rimasto dopo l’intervento drastico della polizia municipale che, dopo lo sgombero, aveva abbattuto la baraccopoli. Il terzo intervento dei vigili del fuoco è durato dalle 15 alle 20.30 ed è consistito nel definitivo spegnimento dell’incendio a cui è seguita la bonifica dell’area. Il lavoro delle squadre è stato seguito dagli abitanti dei palazzi che si affacciano nello spiazzo che sta diventando una bomba ecologica. «Qui quando va bene c’è una puzza da far paura e quando va male, se scoppia un incendio, si respira diossina» è il commento di un residente.Il fatto, spiegano i Guardian Angels che conoscono bene la mappa dei disperati e che l’altra sera si sono presi cura di Rashid, è che subito dopo lo sgombero in via XXV Aprile sono tornati i vecchi ospiti. I romeni si sono accampati nell’ex deposito dei bus, dove l’altra sera è scoppiato l’incendio, mentre altri gruppi hanno preso possesso delle stanze che ospitavano gli uffici. L’altra sera, quando è divampato l’incendio, sono scappati tutti per paura di essere identificati. Solo Rashid è rimasto al suo posto, con la sua unica ricchezza: un amico vero.
2 commenti:
Caro Giuseppe,il tuo racconto mi ha commosso per il raro esempio di solidarietà umana e poi è montata in me la rabbia perche questa solidarieta dovrebbe essere la normalità e non una eccezzione.
Felice giornata,fulvio
infati . ma non è un racconto è realmente accaduto .
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