non ho resistito alla tentazione e ho fatto una scelta incoerente con quanto predico : sono contrario al markentig e mitizzazione e degli artisti e alla politica del raschiare il fondo del baule e ho comprato pur avendo numerose spese e poche entrate il cofanetto dei live di de andrè . cosi almeno dori ghezzi avrà ulteriori € per ridurre l'ormai inoppugnabile contratto discografico capestro che il fratello di Massimo boldi fecero firmare alla buon anima di Faber .
Ascoltandolo , ma di questo ne parlerò prossimamente in un prossimo post , ho fatto bene perchè mi sono preso un bel documento storico , soprattutto per : 1) le registrazioni inedite , del concerto contesto del 79 con la pfm a Roma in cui fu violentemente criticato e a cui cambio per il pubblico il testo di amico fragile , 2) la versione con un fncl di via della povertà con i nomi del politici dell'epoca .,3) altri pezzi parlati \ dialoghi con il pubblico di de andrè alcuni inediti altri contenuto in un disco non ufficiale ( cioè non edito dalla sua casa discografica e dalla fondazione de andrè ) ed avevamo gli occhi troppo belli edito dalla rivista A .
nell'articolo qui sotto preso da da http://www.wuz.it/recensione-libro ulteriori news
Fabrizio De André - I concerti. 16 CD Audio. Con libroIl cofanetto "I concerti" raccoglie per la prima volta tutti i live inediti di Fabrizio De André in 16 cd, testimonianza dei suoi otto tour dal 1975 al 1998. In più un libro illustrato di 192 pagine con la riproduzione degli schizzi originali dei palchi, foto di scena e backstage, manoscritti e appunti.
Le origini. La storia. La poetica. Il Silenzio. La malattia. Infine la morte e la memoria. Il primo embrione de I Concerti, originariamente pubblicato come singolo cd, e oggi monumentale box set, fu un’ispirazione proprio del grande, grandissimo, unico Fabrizio De André proprio quando stava affrontando una malattia che, lui stesso conscio, lo stava portando alla fine della sua storia. De André, per testimonianza di alcuni fidati collaboratori, cercava ne I Concerti la summa theorica di tutto il suo lavoro artistico e, insieme, poetico. Fabrizio De André riteneva che nulla come la sua espressione dal vivo, potesse raccontare quello che per lui la musica rappresentava: un eterno dialogo tra poesia, letteratura, ritmo, cultura popolare e narrazione libera interpretata e modificata grazie alla costante interazione con il suo pubblico. Un pubblico spesso controverso, a volte ostile, che amò De André tanto quanto lo criticò, in stagioni diverse. E che proprio nella dimensione live, lo vide spesso oggetto di dure e incomprensibili contestazioni. Fabrizio De André è stato, con pochi altri, la storia del nostro paese, dal dopoguerra ad oggi. Di lui si deve parlare, con la valenza culturale con la quale si parla di Pavese, di Silone, di Pirandello. Esagerati? No, assolutamente: impossibile non riconoscere nel poeta di Genova la caratura di un letterato tra i più efficaci, intelligenti e profondi della nostra storia recente. Dal vivo, Francesco De André era pura libertà umanistica. Non a caso, i suoi eredi e i suoi amici hanno voluto portare a compimento il progetto de I Concerti, riuscendo in un’impresa pressochè impossibile: raccogliere in sedici cd le registrazioni integrali degli otto tour (soltanto otto) che De André affrontò nella sua storia di cantautore solitario ed enigmatico. E che segnano perfettamente l’evoluzione, non solo della sua arte, ma della musica popolare italiana. La più colta: quella indissolubilmente legata alla terra, alle tradizioni, al popolo. Un esempio su tutti: il tour con la Pfm. L’italia musicale stava uscendo dall’esperienza progressive, che fuori dai patri confini ebbe una eco talmente importante da determinare lo sviluppo di un genere che, negli anni settanta, rappresentò il punto di contatto fra musica e narrazione. Ebbene, il tour con la Pfm per la nostra cultura rappresentò la collisione prima, la fusione poi, tra la complessità dell’architettura musicale (quella della Pfm) e i salvifici rochi sussurri di un maestro della parola. È solo uno degli otto concerti qui rappresentati, ma la sua importanza è capitale. I Concerti, di Fabrizio de Andrè non è tuttavia solo questo. È una fotografia, un film, il lungometraggio di trent’anni di musica, legati sempre integralmente alla voglia di raccontare un paese nei suoi dettagli, nei suoi costumi, nelle sue tradizioni e contraddizioni. Don Raffaè, Bocca di Rosa, La Canzone di Piero, ovvero malaffare, prostituzione e guerra, letti con gli occhi dell’innocente ignoranza di un popolo la cui formazione culturale era legata alla povertà prima ancora che all’interesse. Scorrono i titoli e le canzoni dei sedici cd, cambiano le atmosfere e le strumentazioni, ma De André si proietta in un’immagine cristallizzata, un dipinto del ‘900 dal titolo “Uomo con Chitarra su Sgabello e sigaretta”. Un’immagine destinata a non cambiare mai. La bellezza stropicciata, la voce penetrante, la dinamica artistica inafferrabile, tutto scritto con una semplicità disarmante. Il poeta di tutti, il nostro Fabrizio, alla pari solo di Bob Dylan, candidato al nobel per la letteratura e poeta del ‘900. Il box il cui prezzo è sicuramente importante, ma è un regalo che si deve fare a noi stessi, prima che ad ogni altra persona, è un turbine di ricordi, di immagini, scritte e non scritte. Meraviglioso in questo senso il libro fotografico che lo accompagna, e che è frutto di una ricerca voluta proprio da chi, Fabrizio De André, lo ha amato prima che adorato. Ebbene, non c’è molto altro da aggiungere. Tanta musica, tutta la musica di De André. Sedici cd che rappresentano tutto quello che De Andrè è sempre stato: uno dei più grandi testimoni della nostra storia. Uno dei più fini, arguti, modesti e incorruttibili esempi di arte applicata al popolo e regalata allo stesso. Un box fondamentale per chiunque ami l’arte. Qualunque essa sia.Fabrizio De André - I concerti. 16 CD Audio. Con libro192 pag., 99 euro - I Libri di Sony Music 2012ISBN 9788896345276
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