nel mondo arabo , in fermento anche violento contro le dittature religiose e il potere temporale , ci sono due notizie che in occidente sono messe in secondo piano eccole . Saranno piccole cose , una piccola goccia nel mare dele violazioni e soprusi che le donne in particolare e le bambine ( velo " normale " e\o integrale imposto a forza , infibulazione , matrimonio delle bambine , ecc ) devono subire quotidianamente . Ma : << Un lungo cammino, inizia sempre con un piccolo passo.( Mao Tse Tung )
A Beirut il primo matrimonio civile arabo
Inserito da redazione il 19/01/2013 alle 13:02 nella sezione Arabi in rivolta
E' un evento epocale: due giovani musulmani, sunniti, vogliono e
ottengono il primo matrimonio civile mai celebrato in un paese arabo.
Ecco come.
"Dichiariamo liberamente e non costretti , uguali davanti alla legge
secondo la Costituzione e nel rispetto della dichiarazione universale
dei diritti dell'uomo, in particolare l'articolo 16 , che io Nidal
accetto Khallud come moglie e io Khallud accetto Nidal come marito.
"
E' questa la formula del primo matrimonio civile mai stipulato in
Libano. Ovviamente si tratta del primo matrimonio civile in un paese
arabo, e lo hanno contratto due cittadini musulmani. Lei, come si vede
dalla fotografia, è velata: "ma si tratta di una mia libera scelta, non
certo di un obbligo dal quale far conseguire che sono tenuta a un
matrimonio religioso", ha detto alla stampa la prima donna araba
musulmana che ha combattuto per unirsi civilmente a suo marito.
E' un evento di indubbia importanza sociale per quelle società, a
maggioranza islamica e, soprattutto nell'area mediorientale, multi
confessionali. E a Beirut questa unione si è verificata in mancanza di
normative che la consentano: un decreto legge giace nei cassetti del
governo dall'epoca del Presidente Elias al Hrawi (1989 - 1998 ).
Khallud Sekrye e Nidal Darwish si sono uniti in matrimonio civile il
10 dicembre 2012 sulla base di una decisione presa dall'Alto
Commissariato Francese in Libano nel 1936, che riconosce e disciplina
le comunità religiose , dandogli i diritti e nello stesso tempo
attribuendo un riconoscimento individuale alle persone . Dunque la
coppia Khallud - Darwish diventa la prima coppia libanese unita in
matrimonio civile in Libano. Tutto è cominciato quando Khallud è
riuscita ad ottenere dalla sua famiglia il sì a sposarsi "formalmente"
secondo la tradizione islamica , ma senza registrarlo presso il
tribunale Islamico.
Il primo passo è stato la cancellazione dell' appartenenza religiosa dai
documenti d'identità , in maniera che non risulti di fronte alla legge,
superando così l'obbligo di sposarsi di fronte ad un tribunale
religioso e riconoscendo così il loro diritto di "nubendi" al
matrimonio civile. Poi i due hanno affrontato gli adempimenti previsti
anche dai matrimoni religiosi:
- Nulla osta per il matrimonio
- Affissione delle pubblicazioni 15 giorni prima del matrimonio per
verificare che nessun impedimento o opposizione ostino al matrimonio:
avrebbero dovuto pubblicarlo anche nella Gazzetta Ufficiale o al meno
in due quotidiani , ma per evitare eventuali ostacoli gli sposi hanno
affisso le pubblicazioni sulle porte delle abitazioni dei genitori e
sulla porta di casa loro .
- Possesso di un documento notarile con le condizioni del contratto di matrimonio.
Dopo molte difficoltà ad ottenere i documenti necessari, i due si sono
uniti in matrimonio civile il 10/12/2012 e attualmente il contratto si
trova al Ministero degli Interni in attesa di ufficializzazione
la seconda viene invece dall'arabia
Le donne saudite cominciano a vincere
Re Abdullah costretto a nominare 30 donne nel consiglio dello shoura, il parlamento consultivo saudita. Segno che... qualcosa sta cambiando [ corsivo mio ]
Manifestazioni, proteste, sit-in: la storia sociale dell'Arabia saudita ruota ormai attorno all'attivismo femminile.
Tutto, per noi, è cominciato con la campagna femminile per il diritto alla guida, poi per il diritto a documenti con la propria fotografia. E così via...Eventi che abbiamo seguito quasi con sussiego, senza renderci conto dell'enorme coraggio e della portata rivoluzionaria di queste mobilitazioni.
Ora l'anziano e malato re Abdullah, uno dei pochi che probabilmente con dolore ha preso atto della necessità di qualche riforma per salvare quel regno malato, ha nominato 30 donne nel consiglio dello shoura, il simil-Parlamento saudita, consultivo e nominato
.
Ma trenta donne sono trenta, l'atto è importante.
Di certo nel "riformismo tenue" di re Abdullah l'intenzione è quella di distrarre le donne dai loro veri obiettivi, di farle ritenere soddisfatte o quanto meno di ritenersi momentaneamente appagate.
Resta il fatto però che poche assemblee parlamentari arabe hanno trenta elette ( o nominate) e questo auspicabilmente verrà notato dalle altre. Poi le donne saudite sapranno da sé non cadere nella trappola soporifera e usare "il riformismo tenue" di re Abdullah per costringerlo ad andare più avanti.
Tutto, per noi, è cominciato con la campagna femminile per il diritto alla guida, poi per il diritto a documenti con la propria fotografia. E così via...Eventi che abbiamo seguito quasi con sussiego, senza renderci conto dell'enorme coraggio e della portata rivoluzionaria di queste mobilitazioni.
Ora l'anziano e malato re Abdullah, uno dei pochi che probabilmente con dolore ha preso atto della necessità di qualche riforma per salvare quel regno malato, ha nominato 30 donne nel consiglio dello shoura, il simil-Parlamento saudita, consultivo e nominato
Ma trenta donne sono trenta, l'atto è importante.
Di certo nel "riformismo tenue" di re Abdullah l'intenzione è quella di distrarre le donne dai loro veri obiettivi, di farle ritenere soddisfatte o quanto meno di ritenersi momentaneamente appagate.
Resta il fatto però che poche assemblee parlamentari arabe hanno trenta elette ( o nominate) e questo auspicabilmente verrà notato dalle altre. Poi le donne saudite sapranno da sé non cadere nella trappola soporifera e usare "il riformismo tenue" di re Abdullah per costringerlo ad andare più avanti.
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