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23.1.17

L'altro 27 gennaio giornata della memoria terza puntata cattolici , protestanti , testimoni di geova nei lager nazisti



Ora nei simboli    dei campi nazisti  presi dalla voce wikipediana   :  simboli dei dei campi di concentramento nazisti riportati sotto  

Schemi riassuntivi dei simboli

Seguono alcuni schemi riassuntivi dei simboli.
TRIANGOLIPoliticiCriminaliEmigratiTestimoni
di Geova
OmosessualiAsocialiZingari
NormaleRed triangle.svgGreen triangle.svgBlue triangle.svgPurple triangle.svgPink triangle.svgBlack triangle.svgBrown triangle svg.jpg
RecidivoRed triangle repeater.svgGreen triangle repeater.svgBlue triangle repeater.svgPurple triangle repeater.svgPink triangle repeater.svgBlack triangle repeater.svgBrown triangle repeater svg.jpg
Prigioniero di compagnia di disciplinaRed triangle penal.svgGreen triangle penal.svgBlue triangle penal.svgPurple triangle penal.svgPink triangle penal.svgBlack triangle penal.svgMaroon triangle penal.png
EbreoRed triangle jew.svgGreen triangle jew.svgBlue triangle jew.svgPurple triangle jew.svg
Nota[46]
Pink triangle jew.svgBlack triangle jew.svgBrown triangle jew.jpg
ALTRI SIMBOLIMale race defiler.svg
Ebreo che ha una relazione "interrazziale"
Female race defiler.svg
"Ariana" che ha una relazione "interrazziale"
Ebrei Auschwitz 1944.png
Ebreo ad Auschwitz dalla fine del 1944
Escape suspect.svg
Sospetto di fuga
Inmate number.svg
Numero di matricola


Special inmate.svg
Bracciale marrone: prigioniero speciale
Sleeve badges.svg
In ordine discendente: numero di matricola, rettangolo da recidivo, triangolo o stella, membro di battaglione penale, sospetto di fuga
[46 ] La classificazione "ebreo-testimone di Geova" appare contraddittoria, ma la definizione nazista di "ebreo", in base alla politica "razziale" nazista, includeva persone che avevano antenati ebrei; era dunque possibile che tali persone appartenessero ad altre religioni. L'esistenza di un ebreo-testimone di Geova, dunque, benché forse poco comune, non era in ogni caso impossibile.
Infatti  

[----]
4.Sono una studentessa di un liceo scientifico. Nel mio libro di storia viene indicato che il triangolo viola contraddistingueva i preti nei lager e non i testimoni di Geova. Chi ha ragione?


Come documentato dai tabelloni ancora esposti in molti musei degli ex-campi di concentramento in essi (visibili in tutti i musei degli ex lager) sono riportati i colori dei triangoli di stoffa che servivano per classificare i prigionieri. Se avrete modo di visitare in un museo del genere noterete che i triangoli sono rosso per i prigionieri politici, verde per i criminali, rosa per gli omosessuali, giallo per gli ebrei (stella di Davide), etc. Affianco al triangolo di colore viola è scritto Testimoni di Geova o Bibelforscher ù. Non noterete alcun triangolo atto a indicare gli appartenenti ad altre confessioni.
Ogni tanto qualcuno fa confusione su questo argomento pensando che Bibelforscher sia un riferimento a generici studenti biblici [traduzione dal tedesco] che potrebbero includere anche il clero Cattolico o protestante. In realtà Bibelforscher indica il nome con cui l'associazione religiosa dei testimoni di Geova era registrata in Germania. "Internationale Vereinigung der Ernsten Bibelforscher". Nel 1 Aprile 1935 fu varata in Germania una legge nazionale che metteva al bando gli Ernste Bibelforscher. Il nome 'Testimoni di Geova" è un nome adottato da tale gruppo religioso solo negli anni 30, e questo spiega perché il governo tedesco non scrisse Testimoni di Geova ma Studenti Biblici sui pannelli ancora esistenti nei lager.
Per questi motivi storici possiamo dire che il triangolo viola era il segno caratteristico riservato solamente ai testimoni di Geova.
Vedi solo ad esempio i seguenti articoli in inglese da siti di musei, di matrice ebraica o di altre minoranze perseguitati :

JEVISH VIRTUAL LIBRARYhttp://www.us-israel.org/jsource/Holocaust/markings.html
UNITED STATES HOLOCAUST MEMORIAL MUSEUM http://www.ushmm.org
HOLOCAUST FORGOTTEN http://www.holocaustforgotten.com/Jehovah.htm
HOLOCAUST HISTORY http://www.holocaust-history.org/questions/triangles.shtml
INTERNATIONAL MEMORIE DACAU 
http://www.scrapbookpages.com/Dachau/dachautour18b.html
UNITED STATES HOLOCAUST MEMORIAL MUSEUM http://www.ushmm.org

Un esempio di una tabella con tutti i colori caratteristici dei prigionieri è visibile in originale in queste pagine di siti esterni oppure ad alta definizione nel nostro sito a questa pagina 

http://www.pink-triangle.org/ptps/symbol.html
-
http://www.igc.org/ddickerson/dachau-badges.html
http://www.fedglobe.org/issues/pride/PINKTRIA.PDF
http://www.vittime-dimenticate.ch/testimonianze/simboli.htm

Quindi  come  potete  vedere   è   pressoché difficile , per i profani e non specialisti trovare materiale , visto che su google materiale sui cattolici nei lager nazisti si viene rimandato al sito http://www.triangoloviola.it/ quindi mi scuso



Prima d'iniziare ecco comunque i siti a cui ho fatto riferimento 

 CATTOLICI E PROTESTANTI 

TESTIMONI DI GEOVA 


E'n troppo lungo   e  impossibile  da  risssumere   in poche  righe  e     rischierebbe   d'allungare   erende  troppo  pesante  il post  ,  spiegare
PERCHE’ PER TANTO TEMPO NON SI È PARLATO DI QUESTA STORIA? IN SOSTANZA, COME MAI SOLO OGGI, A DISTANZA DI TANTI ANNI, SI PARLA DI PERSECUZIONE NAZISTA DELLE MINORANZE
 trovate la  risposta   a  tale  domanda  in questa   analisi storica Claudio Vercelli, ricercatore presso l'Istituto di studi storici Salvemini di Torino, risponde a questa domanda.
Quello  che  si  può dire    è che nella sua lucida e diabolica follia Adolf Hitler non voleva solo lo sterminio degli ebrei, degli omosessuali, degli zingari, dei malati di mente. Voleva la distruzione di quanti si opponevano e combattevano il nazifascismo. Voleva --- non condivido quest'ultima ipotesi http://www.lavocedeltempo.it/Chiesa2/Il-martirio-dei-cristiani-nei-lager-nazisti ( da cui ho preso queste notizie ) altrimenti non si spiegherebbero gli accordi \ concordati della chiesa cattolica con i vari regimi fascisti e nazisti europei oltre che con Hitler e Mussolini qui maggiori dettagli --- di distruggere la Chiesa cattolica, invadere il Vaticano, sequestrare e deportare Pio XII, uccidere cardinali, vescovi e preti. Nei campi di sterminio, ai ministri di culto, specie cattolici, si riservano le più raffinate umiliazioni con sadismo tutto nazista. A Dachau a un prete cattolico tedesco un aguzzino delle SS mette la corona del rosario sulla testa, con la croce pendente sulla fronte e, a pugni e calci, gli fa girare il campo urlando: «È arrivato final­mente il primo maiale di prete. Poi arriverà anche il gran prete di Roma e allora la truffa cattolica finirà una volta per tutte».Il «giorno della memoria» viene celebrato il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto degli ebrei: è il giorno della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta 70 anni fa, il 27 gennaio 1945, a opera delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa.Centinaia i sacerdoti cattolici uccisi dai nazisti, dai fascisti o dai loro alleati in Europa: in Germania 164 preti diocesani e 60 religiosi tedeschi; nella Francia del regime-fantoccio di Vichy del maresciallo Philippe Pétain. In Polonia una vera «mattanza» di preti: 3 mila, di cui 1.992 nei campi di concentramento e 787 a Dachau. In Germania il giovane gesuita Alfred Delp è ucciso perché accusato di complicità nel fallito attentato contro Hitler. Padre Tito Brandsma, carmelitano olandese, beato dal 1985, è deportato e ucciso a Dachau per la sua opposizione al nazismo e per la sua strenua difesa della libertà religiosa. Il francescano polacco Massimilano Kolbe, santo dal 1982, è martire della fede e della carità
C’è (....) secondo https://appuntialessandrini.wordpress.com/2014/01/22/i-sacerdoti-cattolici-nei-lager-nazisti/ << una questione, al di là delle cifre, che potrebbe rendere importante il capitolo dei sacerdoti nei Lager. Nella maggiore parte dei casi la loro deportazione non era collegata a motivazioni di consapevolezza politica; soprattutto i preti italiani deportati non lo furono per una loro scelta antifascista o antitedesca. Più spesso, per non dire quasi sempre, essi si trovarono nei campi o perché, cappellani militari, dopo la sfaldamento dell’esercito (8 settembre 1943), vollero seguire i militari arrestati dalla polizia politica nazista, o perché non vollero abbandonare le popolazioni delle loro parrocchie, sottoposte alla deportazione. >> (... continua nell'articolo sopracitato )

  La stessa   aberrazione  fu Lo sterminio nazista dei Testimoni di Geova  . Infatti     secondo    questo articolo  di G. Di Biasi  preso  da   Triangoloviola

"Lo strazio più grande, in questi cinquant’anni è stato quello di dover subire l’indifferenza e la vigliaccheria di coloro che, ancora adesso, negano l’evidenza dello sterminio. Come tanti altri sopravvissuti mi ero imposta di non parlare, di soffocare le mie lacrime nello spazio più profondo e nascosto della mia anima, per essere io sola, testimone del mio silenzio; così è stato fino ad oggi!". Con queste parole Elisa Springer, autrice del libro, Il silenzio dei vivi,1interrompe il suo silenzio e ritrova le parole che le sembravano perdute. Ha taciuto per il timore di non essere capita, di non essere creduta e cinquant’anni dopo la sua deportazione ad Auschwitz, proprio suo figlio, vuole capire e sapere di quell’immane tragedia.
"E’ un dovere verso milioni di ebrei, di zingari, di Testimoni di Geova, di omosessuali e di mille fiori violenti, calpestati e immolati al vento dell’assurdo; è un dovere verso tutte quelle stelle dell’universo che il male del mondo ha voluto spegnere… I giovani liberi devono sapere, capire che tutto ciò che è stato, è storia, e oggi la storia si sta paurosamente ripetendo". Con questa determinazione, Elisa Springer, ha voluto dare voce ad un silenzio, prima che fosse troppo tardi.
I contrassegni dati dai nazisti nei lager. Il triangolo viola identificava i Bibelforscher


A questa voce si è aggiunta negli ultimi anni, anche quella di un altro gruppo dimenticato dalla storia, quello dei Bibelforscher o Studenti Biblici, come erano chiamati in Germania i Testimoni di Geova. Per molti anni si è parlato dell’"Olocausto"come riferimento esclusivo alla terribile sorte del popolo ebreo sotto il regime nazista. Recentemente l’interesse dei ricercatori e degli storici, ha cominciato a includere altre minoranze. Lo storico ecclesiastico protestante tedesco, Detlef Garbe,2 pubblicò per primo, un’opera fondamentale su questo spaccato di storia. In seguito, altri studiosi,3 hanno approfondito le vicende dei Bibelforscher, facendo luce sul buio che avvolgeva questa storia. Perché il silenzio, perché la dimenticanza per molto tempo, di questo gruppo? A questa domanda, ci risponde Mauro Mellini4: "Rimuovendo la loro persecuzione, il loro sterminio, molti, troppi hanno voluto e vogliono rimuovere la loro responsabilità, il loro colpevole silenzio… Dimenticando il sacrificio dei Bibelforscher, molti si aiutano oggi a mimetizzare il loro "fastidio" per il proselitismo dei Testimoni di Geova".

Quindi   , pur  essendo critico sui testimoni geova ( li considero fondamentalisti ) il loro olocausto è particolare perchè tesi non vera ( o dubbia non ho trovato fonti neutrali nè da una nè da l'altra parte ) a questa accusa dell'antisemitismo dei testimoni di Geova (  articolo  con  numerosi  link  e  documenti  i  merito ) 

4.3.15

Enrico Angelini combattè sui monti intorno a Foligno insieme alla V Brigata Garibaldi dio 90 anni cancella Svastica sul muro del rifugio della Resistenza

Svastica sul Rifugio della Resistenza
E il partigiano 90enne va a cancellarla

 «Un’offesa insensata, chi l’ha fatto ignora la nostra storia»

di Federica Seneghini


Enrico Angelini, 90 anni, mentre cancella la svastica dal muro di cascina Raticosa (foto da Twitter/@spicgil)
.)
Angelini, 90 anni, mentre cancella la svastica dal muro di cascina Raticosa (foto da Twitter/@spicgil)
Su quelle montagne, nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 1944, 24 giovani partigiani furono catturati dai nazisti. Alcuni di loro furono spediti a Mauthausen, altri a Flossenbürg. Dove morirono. Una storia che in pochi ricordano, che molti non conoscono. Enrico Angelini invece sì. Perché era lì. Aveva 19 anni e su quei monti tra Foligno e Trevi, in Umbria, tra il 1944 e il 1945 combattè i nazifascisti insieme ai compagni della V Brigata Garibaldi. Per questo quando martedì il vecchio partigiano, oggi 90enne, ha saputo che qualcuno si era portato via la targa ricordo messa fuori da cascina Raticosa, uno dei luoghi simbolo della Resistenza della zona, imbrattandone poi i muri con una svastica, è voluto andare di persona a cancellarla. Quando è arrivato lì davanti ha pianto. Poi, sverniciatore in una mano e raschietto nell’altra, ha ripulito tutto.
«Riaffermare il valore della memoria storica»

La targa portata via dai vandali (Ansa)
                                           La targa portata via dai vandali (Ansa)
«Spero solo che a oltraggiare questo luogo sia stato qualche giovane esaltato, che magari ignora la nostra storia, e che faccia in tempo a ravvedersi», ha detto Angelini al quotidiano Foligno Oggi. «Chiunque sia stato ha tentato di cancellare la storia recente della nostra città. Io, invece, ho voluto semplicemente cancellare un’offesa insensata, per riaffermare il valore della memoria storica, nella speranza che la targa commemorativa sia presto rimessa al suo posto». Nel frattempo, per ricordare il sacrificio dei tanti partigiani morti su quelle montagne per restituire al nostro Paese la libertà, rimarrà una rosa rossa. Il fiore lasciato del partigiano Enrico.

20.1.15

Birkenau. Porrajmos, lo sterminio Rom e Sinti. Una parola da imparare. Come Shoah e Metz Yeghern







di Roberto Olla 30 luglio 2014

Il 2 agosto i rappresentanti di tutte le comunità Rom e Sinti si ritrovano ad Auschwitz per parlare agli altri europei. Un giorno dedicato al presente e al futuro









Porrajmos, la devastazione, il grande divoramento. Lo sterminio nazista dei Rom e dei Sinti. Una parola da imparare. Come Shoah, la tempesta che tutto distrugge, lo sterminio degli ebrei. Come Metz Yeghern, il grande male, lo sterminio degli armeni. Macchie nere sugli abiti lindi dei contemporanei. Genocidi prima che venisse coniato il termine stesso di genocidio (dal giurista ebreo polacco Raphael Lemkin nel 1944). Grandi numeri: 500.000 persone dei popoli nomadi europei assassinate dal cosiddetto Terzo Reich. Forse 800.000 secondo altri storici, ma non è questione di numeri. Non solo. Genocidio è la volontà, il progetto di far scomparire un intero popolo, la sua gente, la sua cultura, la sua lingua. Tutto cancellato, devastato, divorato.
Rom e Sinti sono le minoranze etniche d'Europa più a rischio
C'è una data simbolica: il 2 agosto del 1944. Settanta anni fa Piero Terracina era là, a Birkenau, dietro il filo spinato che divideva gli ebrei dallo Zigeunerlager, la sezione del campo dove erano stati deportati gli zingari. Le sue parole bruciano ancora quando racconta come in una notte sola avvenne ande divoramento.

Le sue parole bruciano ancora quando racconta come in una notte sola avvenne il grande divoramento. A proposito di date, una deve essere subito evidenziata: Italia, 11 settembre 1940 disposizioni per l'internamento degli zingari. Il nostro paese è purtroppo in prima fila nella persecuzione dei Rom e dei Sinti, rinchiusi nei campi di Agnone, di Perdasdefogu, delle Tremiti. Poi ci sono altre date: 17 ottobre 1939, i nazisti rinchiudono nei lager i nomadi tedeschi, 27 aprile 1940 la deportazione dei nomadi polacchi, 26 febbraio 1943 gli zingari vengono scaricati a Birkenau. Prima del numero gli tatuano sul braccio una "Z". Sempre molto precise le Ss. Il medico nazista Robert Ritter ( medico ?! ) aveva dichiarato: sono geneticamente criminali. Un decreto del 14 dicembre 1937 aveva trasformato le sue idee in legge. Mengele aveva  pensato ad una soluzione pratica avviando la sterilizzazione di Rom e Sinti a Birkenau. Il lager di Ravensbruck aveva subito seguito l'esempio.
Storia e Memoria
Quanti sono settanta anni? Pochi, evidentemente. Perché ancora oggi Rom e Sinti sono le minoranze etniche d'Europa più a rischio. Basta fare un piccolo esperimento linguistico con le parole più usate dai nazisti in riferimento agli zingari: indegni, degenerati, asociali, ladri, non recuperabili, non integrabili, genericamente criminali. Ebbene, quante di queste parole corrispondono a pensieri ancora oggi ampiamente diffusi tra i moderni, democratici, liberi e illuminati cittadini europei ? Quanti li vedono come (virgolette obbligatorie) non "recuperabili", non "integrabili"? Quanti pensano che siano criminali dalla nascita (geneticamente)? Quanti, per dirla tutta, vorrebbero chiudere gli occhi e scoprire che sono magicamente spariti nel momento in cui gli riaprono ? I rappresentanti dei Rom e dei Sinti erano al Quirinale per il Memory Day del 27 gennaio ed hanno parlato di fronte al Presidente della Repubblica. Ragazzi che si sono preparati il discorso con cura, come gli altri studenti loro compagni di scuola. I Rom e i Sinti hanno i loro laureati, gli storici, gli specialisti, gli artisti ... come gli altri popoli d'Europa, anche se con molte più difficoltà degli altri popoli d'Europa. Ma questo nessuno, o quasi, lo vede. Passato il Memory Day, se ne riparla l'anno dopo.
Il 2 agosto ad Auschwitz. Un giorno dedicato a presente e futuro
Per questo il 2 agosto i rappresentanti di tutte le comunità Rom e Sinti si ritrovano ad Auschwitz. Per parlare agli altri europei. Un giorno dedicato al presente e al futuro, usando gli strumenti della storia e della memoria. No, i Rom e i Sinti non spariranno mentre noi teniamo gli occhi chiusi. Sono popoli liberi e hanno nella loro cultura, nel loro Dna dei geni che li portano a rifiutare le frontiere, ad attraversarle tutte senza vincoli. Un'Europa senza frontiere, il grande sogno a cui gli altri europei sono arrivati dopo essersi massacrati per secoli, è stata la visione del continente che Rom e Sinti hanno sempre avuto. Allora la domanda è: siamo davvero un'Europa senza più frontiere? E se lo siamo perché rifiutiamo chi quelle frontiere non le ha mai apprezzate e mai neppure rispettate? Prendiamolo come un sogno, ma in un'Europa del futuro potrebbe essere bello, viaggiando senza frontiere, incontrare popoli viaggiatori, comprare il loro artigianato, mangiare alla loro cucina, ballare alla loro musica. Un sogno, perché per ora dobbiamo "accontentarci" di far sapere (anche e soprattutto al popolo dei vacanzieri) cos'è avvenuto il 2 agosto 1944 e cosa vuol dire Porrajmos

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...