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29.6.19

cosa serve per rimanere umani davanti a questo clima d'odio ?

per sentirci umani è necessario che ogni giorno s'abbatta su di noi una ( o più ) storia di disumana che rende tutti colpevoli o presenti ovvero il famoso  verso poetico  : 𝓟𝓮𝓻 𝓺𝓾𝓪𝓷𝓽𝓸 𝓿𝓸𝓲 𝓿𝓲 𝓬𝓻𝓮𝓭𝓲𝓪𝓽𝓮 𝓪𝓼𝓼𝓸𝓵𝓽𝓲 \𝓢𝓲𝓮𝓽𝓮 𝓹𝓮𝓻 𝓼𝓮𝓶𝓹𝓻𝓮 𝓬𝓸𝓲𝓷𝓿𝓸𝓵𝓽𝓲 .
Infatti    


IL post   sembra  chiuso qui  , poi come  per  magia    una delle  cose  imprevedibili   e curiose  della  vita   un mio amico di fb   è  arrivato  anche se per  un altra strada  alle  stesse  conclusioni  . Infatti  ha  postato questa  foto   di un murales  di Orgosolo


Infatti 

Cogito ergo non credo al populismo
7 h
Le avete augurato lo stupro.
Avete messo in giro bufale su suo padre trafficante d'armi.
Avete esultato all'arresto.
Le avete gridato di farsi scopare dai cazzi negri perché tanto le piace, come se fosse un problema che ad una donna possa piacere il sesso con uno o più individui di pelle diversa.
Avete minacciato di farci scappare il morto se qualche immigrato fosse sceso da quella nave.
Volevate affondare una nave in pieno Mediterraneo.
Esultate perché una volontaria umanitaria è stata arrestata, mentre l'Italia cade ecomicamente a picco e il sistema si sta avviando verso un collasso socio-culturale.
Esultate perché il vostro capitano si è fatto valere, quando nel frattempo altre carrette del mare sbarcano indisturbate a Lampedusa, ma non sono ONG da attaccare per qualche voto e un pizzico di distrazione in più.
Per voi chi salva vite umane è diventato il capro espiatorio, il delinquente da perseguitare, il nemico dello stato, mentre chi spara alle spalle ad un ladro per difendere un incasso diventa un eroe: chi uccide è un martire, chi si fa arrestare per salvare vite in nome della legge del mare è un criminale.
La situazione della Sea Watch e la mossa forte di Carola hanno diviso molto a livello politico e giuridico.
Ma la certezza è che abbiano contribuito a stanare ulteriormente i mostri che vivono intorno a noi.
Quelli senza un vero pensiero, i più pericolosi.
Quelli che vivono di puro istinto animale.
Quelli che in gruppo si sentono più forti.
Quelli che una volta si vergognavano.
Quelli che degli altri non gliene frega un cazzo, basta che non disturbi me.
Quelli che adesso si sentono legittimati a fare sentire la propria voce, perché la politica parla e vomita come loro.
Quelli che continueranno a dimostrare senza ombra di dubbio quanto facciano schifo.
                                  Andrea Bertuccelli

17.5.18

anche se ci crediamo assolti siamo per sempre coinvolti . il caso di Farah ragazza pakistana costretta ad abortire dalla famiglia e la storia di Cristina Nori che rinpiange di non aver aiutato da ragazza un amica sessualmente precoce ed per questo insultata e definità .... .

l'unico commento che mi sento di fare su questa vienda  che  leggerete  è questo : ma che ...... d'amici\che e fidanzato ( il futuro padre della creatura uccisa dai genitori ) sono visto che l'ha no lasciata sola ed non hanno ( cosi sembra ) fatto niente per sottrarla ad un ambiente di fanatici religiosi . Essa è come se fosse morta Come d'altronde succede sempre più spesso per le donne uccise o maltrattate si piange a vuoto o peggio si strumentalizza o ci si getta come avvoltoi televisivi e\o giornalistici .



  repubblica  online del 17\5\2018 


Farah, la studentessa di Verona riportata in Pakistan dai genitori e costretta ad abortire
Mi hanno legata al letto e hanno ucciso il mio bambino": i messaggi per chiedere aiuto su Whatsapp alle amiche e al fidanzato italiano. Il padre tornato a a Verona conferma: "Non la lasceremo libera"

di ALESSANDRA ZINITI

8.1.17

dopo le feste natalizie puntata 1 E ora dieta: l'ronia dei Jackal sulla colazione post abbuffata., occhio alle pseudo diete alternative

Senso di colpa e voglia di mettersi a dieta. Il gruppo comico 'The Jackal' ironizza sulla colazione degli italiani subito dopo le festività natalizie








In realtà la  soluzione   ideale  non esiste . Infatti    come suggerisce  (  con delle mie  aggiunte  )  questo  articolo  di  http://www.vanityfair.it/



Non facciamoci prendere dal panico. E soprattutto niente sensi di colpa. La soluzione? Non far finta di nulla. La prima cosa da fare è rimediare. Attenzione però a non commettere errori. Quello più comune? “Saltare i pasti o intraprendere diete drastiche e troppo restrittive” ci suggerisce Serena Capurso, biologa nutrizionista. 

{}“Sono utili forse solo in un primo momento, ma poi- ci spiega l’esperta - quando si ricomincia a mangiare “normalmente” si riprendono tutti i chili persi e anche di più. Per mantenere a lungo il risultato è necessario iniziare un regime alimentare sano, se serve leggermente ipocalorico, ma dal punto di vista nutrizionale equilibrato. E’ fondamentale poi abbinare anche del movimento proporzionato alle proprie possibilità”. 
I dannigli abbondanti pranzi e cenoni natalizi possono essere tanti. E non solo in termini di chili e centimetri in più sul giro vita. “Purtroppo - ci spiega l’esperta - le conseguenze di un'alimentazione ricca protratta nel tempo, a base di aperitivi, antipasti, primi piatti ben conditi, cotechini, panettoni e torroni sono oltre che un aumento di peso, anche pesantezza addominale, disturbi digestivi e intorpidimento generale, proprio per le caratteristiche dei cibi assunti, che sono spesso molto più pesanti e difficili da digerire rispetto alle portate abituali”. Altro problema, poi, che ci ritroviamo ad affrontare, è resistere alle tentazioni dei dolci e degli avanzi delle feste.”In questo periodo è molto facile – afferma la nutrizionista- superare i limiti e cedere ai peccati di gola, nonostante ogni anno ci si affidi ai buoni propositi. Non è necessario privarsi di ogni bontà, ma bisogna trovare un equilibrio: concedersi degli sfizi con la giusta moderazione. Quindi è assolutamente concesso assaggiare una piccola fetta di pandoro o panettone o un pezzo di torrone avanzato, ma cerchiamo di evitare di conservarli {}in casa. Una soluzione per non cadere in tentazione potrebbe essere regalare a ospiti o amici e parenti le dolci sfiziosità rimaste”. D'altronde, come recita un vecchio adagio, si sa, lontano dagli occhi, lontano dal cuore. E aggiungiamo, anche dalla gola.  le 10 mosse giuste consigliate dall'esperta per ritornare in forma dopo le feste natalizie 

1 Non rimandare 
Non perdere tempo. È importante dare un cambio di rotta alla dieta nei primi giorni successivi alle feste rientrando in un regime corretto senza eccessi. 

2 Inizia con l’attività fisica 
Avere uno stile di vita attivo è fondamentale non solo per perdere peso, ma anche per avere una vita sana.Infatti mens  sana  in corpore  sano  dicevano gli antichi  È importante che ognuno scelga un'attività adeguata alle proprie esigenze e caratteristiche: iscriviti in palestra o a corsi di ballo o scegli di fare delle belle passeggiate a passo svelto o di muoverti a piedi invece che con la macchina quando è possibile. 

3 Datti tempo
Niente fretta. Per evitare di incappare nell'effetto fisarmonica, concedetevi il vostro tempo per perdere i chili di troppo, in questo modo non solo i risultati saranno più duraturi, ma la qualità del peso perso sarà migliore e non perderete in tonicità 

4 Punta su una dieta varia
Variare ciò che portiamo a tavola è fondamentale per non annoiarsi e non abituare l'organismo a digerire sempre le stesse cose. Inoltre, ci aiuterà ad avere l'apporto di nutrienti più completo possibile. Una piccola strategia? Quando fate la spesa, evitate di acquistare quegli alimenti che sono stati sempre presenti nei giorni di festa come dolciumi o insaccati e limitatevi a comprare solo il necessario facendovi aiutare da una lista..  Regalate l cibo avanzato   soprattutto  se  sono  sostanza  grasse    dicui si  è abusato  onde  evitare di cadere in tentazione   a caritas o  a  gli anziani  (  suocere   per  esempio  )   che   , salvo  che non abbiano problemi di salute    gravi (  diabete  , ipertensione , colesterolo ,ecc  )  a cui  qualche  kg  non è un problema  



5 Non saltare la prima colazione 

Iniziamo la giornata con la giusta energia, oltre ad un bicchiere d'acqua appena svegli fate una ricca colazione con latte o tè insieme a cereali o fette biscottate oppure frutta. Evitiamo invece succhi confezionati e merendine di ogni genere troppo ricche di grassi e conservanti Meglio  fateveli voi estrattori  e  spremitori  Dolciumi ne abbiamo presumibilmente consumati a iosa durante le feste per cui meglio relegare l’angolo dolce alla prima colazione del mattino permettendoci un velo di marmellata sul pane o un paio di biscotti ( ovviamente  quelli senz a cioccolato  e  molto grassi ) o un po’ di muesli".Poi cerchiamo di rinunciare al cornetto e pasta di metà mattino (  o di colazione  ) preferendo un frutto o qualche noce o mandorla, ma senza esagerare, e consumiamo meno calorie aiutandoci con quello che abbiamo a disposizione per riempire la pancia con un costo calorico estremamente basso 



6 Spuntini spezza-fame sì, ma leggeri 
{}

Inserite dei break leggeri a metà mattina e a metà pomeriggio a base di crackers / ovviamente  quelli semplici     senza  aggiunte  di grassi   e altri condimenti  ) frutta fresca o secca (  quest'ultima senza  esagerare  perchè sicuramente  se  ne sarà abusato  durante  le  feste  e  perchè  super proteiche  )  o yogurt, così da tenere sempre attivo il metabolismo evitando di arrivare troppo affamati al pasto successivo. 



7 Bevi tanto 
Bere molta acqua in modo costante nell'arco dell'intera giornata anticipando la sensazione di sete è un ottimo modo per aiutare il nostro corpo a eliminare le scorie in eccesso. Aiutatati a disintossicarti dalle scorie con tè, infusi o tisane depuranti ..Attenti pero   perchè se  è utile bere non bisogna esagerare   perché anche troppa acqua può avere conseguenze pericolosissime. << (....) Mi riferisco anche al consumo eccessivo di tisane - spiega Ghiselli   su questo articolo di Repubblica  -  Se da una parte ci aiutano a farci bere un po' d’acqua e magari ci danno un momentaneo sollievo al freddo perché le beviamo calde, ben vengano, ma non certamente se consumate in eccesso, perché comunque si tratta di erbe che contengono principi attivi il cui consumo eccessivo può essere pericoloso .(  ... )  >> Quindi Tisane o infusi vanno bevuti solo in piccola quantità

8 Occhio al condimento 
Niente grassi. Dai preferenza per condire i tuoi piatti sempre, ovviamente  senza  esagerare basta semplicemente uno \  due  cucchiai  ,all'olio extravergine di oliva a crudo. Contiene antiossidanti in grado di combattere l'invecchiamento dell'organismo e favorire l'eliminazione delle scorie metaboliche. Oppure   senza niente  

9 Attenzione alla cottura 
Utilizza metodi di cottura più leggeri rispetto a quelli utilizzati durante le feste: ideale la cottura al vapore, la più conservativa. Ottime anche la cottura alla piastra o al forno su carta o teglia antiaderente. Quindi evita per  le prime due settimane  , almeno che  non faccia  molta  attività fisica , le  fritture  
{}
10 Sì alle verdure  


Ad ogni pasto, consumate molta verdura dando preferenza alle verdure soprattutto   quella  a foglia verde in quanto sono ricchi di fibre, vitamine, sali minerali e altre sostanze antiossidanti di origine naturale che possono aiutare a proteggere da malattie cardiache, diabete, infiammazioni e diversi tipi di cancro. Di seguito vedremo quali sono le verdure a foglia verde più ricche di nutrienti benefici.Si consiglia il succo di arancia rossa capace, tra l’altro, di ridurre i grassi. 


11 movimento ed attività fisica


camminare a passo svelto 30 minuti al giorno o un ora di palestra 2\3 volte alla settimana . Oppure abitate che so dal 3 piano in su fare le scale in salita e discesa per una settimana u a due volte al giorno senza pesi , con pesi ( ovviamente senza esagerare ) una volta al giorno. Andare tutti i giorni ( almeno per un mese ) andare e tornare a piedi per trovare un parente o amico che abita lontano non più di 1-2 km . Andare al market \ centro 

commerciale e tornare con le buste della spesa una due volte a settimana .  Fare l’amore 


più che una maliziosa speranza, una realtà a prova di scienza. Infatti  <<  (...)   a dimostrare che gli incontri bollenti sotto le lenzuola garantiscono, oltre alla ben nota buona dose di piacere, anche un’efficace attività brucia calorie sono stati alcuni scienziati canadesi e, in particolare, un team di ricercatori dell’Università del Québec. Bruciare si bruciano, ma quante calorie si bruciano facendo l’amore? 



Per svelare l’arcano, snocciolando le cifre e i dati d’ordinanza, ecco qualche informazione utile. (.... continua  su questo articolo di http://dieta.pourfemme.it  )   


 Se volete  p dovete fare  dieta non improvvisate come   unite  a  questi consigli  la  classica  dieta meditteranea
Evitate : le diete alternative  come le  diete detox ,Il digiuno. Saltare pasti per stare meglio. Anche qui bisogna evitare situazioni estreme. "Digiunare è sempre un pericolo a meno che non lo si faccia con un certo criterio sotto osservanza  ed  consiglio medico  , cercando di farsi mancare per un certo periodo solo le calorie, non tutti gli altri nutrienti, compresi vitamine e minerali


non so che altro scrivere ala prossima

11.1.15

“Prof, mi dicono gay!”: così ho fatto coming out con i miei alunni

storia dedicata  a chi   vede  il coming  out  solo come un gesto  esibizionistico   per mettersi in mostra   , ignorando  o non sapendo che  molto spesso dietro  tale  gesto si nasconde  una liberazione da sensi di colpa e sofferenze  come la storia  che propongo oggi 




 «Non parlare con me. Se parli con me la gente penserà che sono frocio». Questa è stata una delle frasi che, quando ero adolescente, mi sono sentito dire più volte in classe, nei corridoi, nei bagni della mia scuola. A volte ciò succedeva di fronte gli insegnanti stessi, che si limitavano a invitare al silenzio. A volte imbarazzati, incapaci di reagire e di dire l’unica cosa possibile. Ciò mi umiliava due volte, come essere umano e come studente. E la mia vita è andava avanti così per diversi anni, fino a quando le cose si sono normalizzate. Ho fatto coming out e quel corredo di insulti e di parole acuminate si è dissolto nel nulla. La gente ha paura delle cose che addita come sbagliate e quando queste si palesano con un volto, un nome e il coraggio di dire «sì, è così. E allora?» certe persone scappano via. Come sempre succede ai codardi. Ma questa è, appunto, una storia vecchia. Almeno per quello che mi riguarda.
Qualche anno fa insegnavo in una scuola di un quartiere popolare di Roma, fuori raccordo. Una scuola ritenuta difficile. Moltissimi migranti, bambini/e i cui genitori si alzano alle quattro e tornano a casa col buio. Persone umili e oneste, ma a causa delle condizioni di lavoro a cui sono sottoposti, spesso assenti. Quei bambini e quelle bambine, in non pochi casi, sono lasciati a loro stessi e lo vedi dai loro volti, dal loro sguardo, quanta rabbia può fare vivere in un mondo che ti descrive come corpo estraneo, ostile, e ti tratta come un reietto. In quella scuola qualcuno ebbe la brillante idea di fare un profilo falso su Facebook con il mio nome, intervallato da un bell’insulto a sfondo omofobico. “Dario er frocio Accolla” mi chiese l’amicizia. Sprofondai in un malessere che pensavo di aver archiviato più di venti anni prima, ma evidentemente certe ferite erano ancora lì, per quanto piccole o lontane. Il sostegno di colleghi e colleghe e delle mie classi stesse mi diede il coraggio necessario. voleva picchiarmi, a sentir lui. Perché ero frocio. Mi vide da lontano e mi raggiunse. Una mia allieva, nigeriana e bellissima, si frappose tra noi. «Embè? Qualche problema?» e il tipo scappò via. Come sempre succede ai codardi, appunto.
Una volta un bulletto di un metro e novanta, quasi sedicenne, venne perché
L’altro pomeriggio, durante l’ultima ora di lezione, un mio alunno mi ha detto che i suoi compagni di classe lo insultano dandogli del “gay”. Capirete da soli le ragioni per cui ho fatto coming out…
«Non c’è niente di male, ad essere gay» gli ho detto.
«Ok, ma a me dà fastidio!»
«E allora impareremo due cose» ho detto alla mia classe «la prima è che non si dice “gay” per insultare nessuno e la seconda è che se dite questo potreste offendere anche altre persone. Magari avete un prof omosessuale e non lo sapete. Oppure lo sapete, e fate finta di nulla…».
E quando i loro occhi si sono cercati, forse vedendosi scoperti, ho sorriso e sono andato avanti con le mie parole.


«Ho già detto che usare la parola “ebreo” come offesa non fa male solo a chi la subisce, ma a tutte le persone che sono ebree. Ebbene usare “gay” come parolaccia, non dà fastidio solo al vostro compagno, ma rischia di offendere anche me».
Ne è seguita una discussione sul rispetto reciproco, sulla pacifica convivenza e per premiarli ho mandato tutti e tutte a giocare in giardino qualche minuto prima.
Quanto accaduto quel pomeriggio, nella mia aula, è una tappa di un percorso lungo, che si sovrappone a una vita intera. Credo sia un atto di onestà intellettuale dare un nome alla propria identità, soprattutto di fronte a casi di discriminazione, in un contesto così delicato come quello scolastico. Fare coming out ci rende forti, aiuta ad incontrarsi, a capire che il mostro descritto da chi ne ha paura e scappa via quando lo vede, è solo un essere umano. Forse è per questo che i soliti noti non vogliono che se ne parli a scuola: per non essere scoperti di fronte alla loro vigliaccheria.
Ai miei tempi mi avrebbe fatto piacere che un prof avesse detto ai miei compagni quel «non c’è nulla di male nell’essere gay, non ha senso usare quella parola come insulto». Quel pomeriggio, un po’ grigio e un po’ gelido, ho sanato quella ferita fatta al bambino che ero trent’anni fa. E, lo credo davvero, non solo a lui.


e consigliando   tale  libro 

Nel 2010, dopo alcuni suicidi di ragazzi omosessuali vittime delle prese in giro dei loro coetanei, lo scrittore e attivista Dan Savage e suo marito Terry Miller hanno caricato su YouTube un messaggio diretto agli adolescenti che subivano bullismo e discriminazioni a scuola o in famiglia: "Quando avevamo la vostra età" raccontano "è stata dura anche per noi essere gay in mezzo a persone che non ci capivano, ma se oggi potessimo parlare ai quindicenni che eravamo gli diremmo di resistere, perché presto andrà tutto meglio, troveranno degli amici fantastici, troveranno l'amore e un giorno avranno una vita molto più felice di quanto immaginano". È stata la prima di migliaia di testimonianze che hanno dato vita a un sito e a una fenomenale campagna sul web, chiamata It Gets Better. Nel 2013 il progetto è sbarcato anche in Italia, con il nome "Le Cose Cambiano". Dall'esperienza e dal successo dell'iniziativa ha preso forma questo libro, che raccoglie i racconti e le testimonianze più belli provenienti dal progetto italiano e da quello americano. Un archivio di buoni consigli, episodi tristi e divertenti e storie a lieto fine, che unisce le parole di personaggi famosi e persone comuni, scrittori, musicisti, attori, comici, studenti, insegnanti, avvocati, attivisti, omosessuali ed eterosessuali, transessuali e queer. Per ricordare a tutti i ragazzi LGBT che stanno affrontando un momento difficile o fanno fatica a immaginare come sarà il loro futuro, che non sono soli, e che le cose presto cambieranno... 

che   è diventato anche  un sito  http://www.lecosecambiano.org Ma soprattutto  ( vedere  foto  sotto  )  


condividendo il post  , ho  già raccontato al storia   qui  sul blog  , di Viviana Bruno ( https://www.facebook.com/viviana.meladailabrianza


19.1.14

sensi di colpa , rimorso , rimpianto , , utili o inutili ? eliminarli o conviverci ? 1 puntata

Iniziamo   questa esplorazione   di me  e non solo parlando  \  affrontando  i sensi  di colpa  

per  chi volesse approfondire  


http://www.clinicadellatimidezza.it/il-senso-di-colpa/
http://www.solaris.it/indexprima.asp?Articolo=40
http://www.solaris.it/indexprima.asp?Articolo=2250
http://www.barbarabenedettelli.com/1/ricominciare_il_senso_di_colpa_3092021.html
http://www.laveritachelibera.com/Libri/La_psicologia_della_colpa.htm

Innanzitutto  per poter  analizzare   una cosa   ci si deve  chiedere    cosa  è  o cosa sono  i sensi di colpa   e come influiscono   su di noi e  sul nostro percorso  .

 N.B
chi lo sa  già   può anche saltare  la  parte iniziale  di questo  pezzo

Definizione psicologica del senso di colpa – Il senso di colpa è qualcosa di molto profondo, a volte un sentimento molto doloroso e alla base di gravi problemi e disturbi. Il senso di colpa arriva a determinare le nostre azioni, le nostre scelte, la nostra vita. Nasce dal “non essere all'altezza” e trova terreno fertile in una personalità fortemente autocritica.
da http://www.albanesi.it/

Infatti i sensi di colpa si basano sulla paura interiorizzata, spesso inconscia, di un giudizio negativo (nessuno infatti ha paura di un giudizio positivo), e che tale giudizio negativo comporterà una punizione che la persona vive sempre come un rifiuto o una minaccia di ritiro dell’amore da parte della persona che la giudica negativamente. In definitiva il senso di colpa ci dice “sei colpevole e verrai condannato e punito con l’abbandono”. Quindi sotto ogni senso di colpa c’è sempre il terrore del rifiuto, dell’abbandono e della morte.
Il senso di colpa si basa anche su tre componenti cognitive:


  1. La valutazione negativa del proprio comportamento o anche della sola intenzione;
  2. L’assunzione di responsabilità quando si riconosce di essere stati causa diretta o indiretta di un evento;
L’abbassamento dell’autostima morale, attraverso la valutazione negativa del proprio comportamento, riconosciuto come volontario.
È possibile ipotizzare anche che il senso di colpa nasca anche da una sopravvalutazione delle proprie capacità o dalla sensazione narcisistica di essere, in qualche modo, al centro del mondo. Il pensiero psicoanalitico suggerisce di esaminare questi processi mentali con attenzione: quando in psicologia si arriva alle radici di un senso di colpa apparentemente immotivato, di solito si trova un sentimento ostile nei confronti di qualche componente della famiglia o di un suo sostituto.
Non provare sensi di colpa vorrebbe dire essere totalmente dominati dalla crudeltà', dalla superbia e dall'orgoglio o viceversa essere degli 'illuminati'.


 Ora veniamo   al post  vero e proprio


Secondo  il mio percorso  , fin qui fatto  da  solo e in compagnia    ( ancora  sono in word progres ) ,   posso  dire  che a differenza di  quanto dice  http://www.albanesi.it/Mente/sensocolpa.htm .a  volte faccio una distinzione fra  sensi di colpa  UTILI   e sensi di colpa INUTILI
Gli considero   Utili    quando la  colpa   ti  indica  e  ti rende  consapevole   dell'errore  diretto  o indiretto che fai  con : i  tuoi gesti  , le  tue parole  , i tuoi scritti  , ecc  . insomma  ci permettono di rimediare \  capire  ad errori o di evitarli in futuro.
idem precedente  

INUTILI quando quando non ti servono  o non t'indicano niente    cioè    sono un problema che causa parecchi altri problemi psicologici, oppure e' causato da essi. Io ho un senso di colpa ogni 4 minuti e 30 secondi. Classico esempio da manuale del senso di colpa dannoso e che e' spesso associato ad altri disturbi psicologici: il sentirsi in colpa quando si esce da un negozio senza comprare niente. 

Adesso la mia esperienza   personale  in merito 

Io avevo  ( ed  ogni tanto  ci ricado ancora  )    questo problema che mi opprime per un certo periodo di tempo quando mi capitano situazioni dove, secondo me, il mio intervento avrebbe potuto essere decisivo. Un esempio  ? Qualche  tempo fa il nostro gatto  (  foto a destra  )  e' morto di vecchiaia: quel giorno non
eravamo in casa , sapevamo che'era  malato e che  forse  sarebbe morto  da  li a qualche  giorno  ,  purtroppo pero' al ritorno lo abbiamo trovato morto, come se ci avesse aspettati per andarsene.A questo punto ho cominciato a colpevolizzare così da rendermi la vita impossibile per settimane imputandomi cose come: Se fossi stato a casa avrei potuto stare con lui tutto il giorno ed accompagnarlo <<   non gli hai dato, >> come mi dice  anche mia madre ,  <<  la  soddisfazione   di vederti laureato   lui che  veniva   a sdraiarsi  sulla   tua  scrivania   mentre  studiavi >>   Forse non gli ho dato tutto quello che avrei potuto dargli quando era in vita... Sapevo che era vecchio, potevo passare più' tempo con lui, fargli ancora piu' coccole, godermelo ancora di più' e cosi' via...
Purtroppo ad ogni situazione analoga si ripresenta lo stesso copione di tormenti e sensi di colpa non giustificabili o comunque  troppo  eccessivi e pur riconoscendo questo non posso pero' fare a meno di subire questa tortura psicologica auto-imposta  e lotto  contro  d'essi  
Ora  mi chiederete    come  lottarci  . 
 Dipende   quando  sono tuoi o  non tuoi ( su  questo non posso darvi   nessun consiglio  sei tu  che devi decidere    quando   sono tuoi e  quando  non lo sono  )  . Posso solo dirti che quando  non  sono tuoi, non fanno parte di te quindi non li ascoltare. Per non dargli modo di assalirti e divorarti la poca serenità che hai, non gli devi dare modo di formarsi.  Se  invece si  sono già formati  chiedi  mi serve continuare cosi  o no  ?  Se abbiam fatto qualcosa di sbagliato senza dolo, provare sensi di colpa non aggiunge nulla. Se l'abbiam fatto con dolo, invece, il senso di colpa ha men che mai senso...  le  famose  lacrime di coccodrillo ?  . Se invece  sono i tuoi  ecco un consiglio generale     a cui spesso ricorro  quando m'assalgono   preso da  http://www.ass-arcano.it/

                                                  I sensi di colpa


Credo che non esista essere umano che non sia ammalato di SENSI DI COLPA. Tuttavia molte persone, pur nominandoli spesso, non capiscono né cosa siano, né di cosa veramente si stia parlando, poiché i loro sensi di colpa sono profondamente nascosti nell'inconscio. Quindi, pur essendo notevolmente condizionati dai sensi di colpa, non comprendono cosa possano fare per liberarsene.
Allora, il primo lavoro da fare è comprendere cosa sono i sensi di colpa, come cercarli e come riconoscerli attraverso una indagine introspettiva. Riconoscere i propri sensi di colpa è difficile poiché significa ammettere la propria incapacità e la propria debolezza andando a toccare due fattori molto delicati e cioè :
l'IDEA DI PERFEZIONE grazie alla quale ognuno di noi è profondamente convinto di essere sempre perfetto e senza colpa alcuna
il proprio IDEALE DELL'IO, cioè quello che noi vorremmo essere o a cui aspiriamo, e col quale continuamente ci troviamo a confrontarci. Questo ideale dell'io è sempre sproporzionato rispetto alle nostre reali capacità
I sensi di colpa si nascondono spesso dietro una profonda e vasta mancanza di desideri e dietro frasi del tipo "no questo non mi interessa" oppure "no non mi piace" o "no questo non mi va". La verità è che quella cosa non ci va poiché il solo ipotizzarla terrorizza il soggetto che non può ammettere a se stesso questa sua debolezza.
Quindi, proprio per la nostra tendenza a nasconderli, la conoscenza dei sensi di colpa non va mai data per scontata. Anzi ogni tanto è necessario tornare a lavorare su di essi a differenti livelli di profondità partendo ad esempio dalla attuale incapacità a dire dei "NO" alle richieste altrui.
Molte persone hanno fortissime resistenze a riconoscere che molte cose non le fanno PER PAURA e preferiscono mentire inconsciamente, affermando che non fanno certe cose perché "NON GLI VA" di farle. Ma se osserviamo la nostra vita con onestà, scopriamo che le cose che "non ci va di fare" sono veramente molte. Bisogna quindi ipotizzare che non siamo capaci di farle perché altrimenti ci sentiremmo in grave disagio e avremmo paura giacché esse ci furono proibite da nostra madre quando eravamo bambini e poi crescendo abbiamo interiorizzato tali divieti e questi sono così divenuti nostri divieti interni.
Riassumendo è necessario comprendere che :
I sensi di colpa sono un gran peso e non consentono una vita serena e soddisfacente poiché ci allontanano dai nostri desideri e dal nostro progetto di vita.
I sensi di colpa si sono formati nel rapporto con la madre quando eravamo molto piccoli e rappresentano tutto ciò che essa ci proibiva, oppure che noi stessi abbiamo creduto non essere gradito a nostra madre.
La proibizione materna e/o paterna non è stata solo quella esplicita, anzi essa ci è stata passata soprattutto dal loro comportamento esterno che veniva poi interpretato dalle nostre menti ancora poco sviluppate e quindi incapaci di capire coerentemente.
Si scopre così che molte persone vivono proibizioni veramente astruse ed assurde. A volte, per esempio, è sufficiente un commento genitoriale sulla sessualità o altro mentre in famiglia si guardava la televisione, per influenzare profondamente un bimbo e creare in lui minacce e condizionamenti inconsci.
Antonio Mazzetti dice spesso che ognuno di noi ha almeno centomila comandamenti interni che non conosce e non riconosce come tali, ma ai quali ubbidisce ciecamente in modo assoluto. Questi comandamenti sono stati scritti dentro di noi dalla madre e/o dal padre quando eravamo piccoli; sono il super-io freudiano.
Infatti i sensi di colpa si basano sulla paura interiorizzata, spesso inconscia, di un giudizio negativo (nessuno infatti ha paura di un giudizio positivo), e che tale giudizio negativo comporterà una punizione che un bambino piccolo vivrà sempre come un rifiuto o una minaccia di ritiro dell'amore materno stesso. In definitiva il senso di colpa ci dice "sei colpevole e verrai condannato e punito con l'abbandono", che per un bambino piccolo significa con la morte. Quindi sotto ogni senso di colpa c'è sempre il terrore del rifiuto, dell'abbandono e della morte.

                                            Come si combattono i sensi di colpa
Ci si libera dei sensi di colpe soltanto attraversando le seguenti fasi, tutte necessarie:
Riconoscere i propri sensi di colpa. Ossia vederli ed evidenziarli alla propria coscienza, poiché essi sono quasi sempre totalmente inconsci. Quindi valutare obiettivamente se quando "non ci va" di fare una cosa, non vi si nascondano invece dei sensi di colpa. È molto differente infatti essere educati o riservati per una scelta matura e responsabile od invece esserlo per sensi di colpa inconsci e quindi per paura di perdere l'amore materno. Naturalmente tale esempio è estendibile a infinite altre possibilità.
Calpestare i propri sensi di colpa, ossia provare a fare le azioni sentite come proibite, cercando di farle in una forma "terapeutica" non distruttiva. Se per esempio, avessi paura a prendere a calci l'autorità (che rappresenta la madre o il padre), non devo farlo nella realtà andando a prendere a calci il primo carabiniere che mi capita a tiro, poiché finirei ovviamente (e giustamente) in galera. Potrei invece trovare una forma simbolica che mi consenta di vivere comunque questa esperienza. Ad esempio disegnare su un foglio una figura che rappresenta l'autorità o mia madre e colpirla. Questo spostamento in chiave simbolica non deve essere assolutamente visto con superficialità perché viene vissuto con molte resistenze da parte di tutti. Ma vi assicuro che il riuscire a farlo autenticamente è molto più efficace che nella realtà, giacché viverlo simbolicamente in modo "primario" aiuta molto di più a prendere coscienza della formazione dei sensi di colpa e delle paure infantili. L'azione va fatta, naturalmente, con la coscienza che si sta cambiando una situazione problematica infantile, e che non si sta commettendo nessuna colpa reale. Ecco quindi la necessità di un situazione simbolica.
Conoscere e riconoscere le modalità difensive personali con le quali nascondiamo o riduciamo le sensazioni di sofferenza collegata ai sensi di colpa. Vi elenco alcune difese molto diffuse:
Ridere mentre si esegue l'azione
Chiudere gli occhi per non vedere
Irrigidire tutto il corpo o parti di esso.
Esagerare i movimenti, la voce, la gestualità in modo isterico.
Formulare e ripetersi mentalmente pensieri consolatori o decolpevolizzanti.
Formulare mentalmente pensieri giustificatori delle proprie azioni.
L'esistenza di tutte queste difese dimostra che quando ci si sforza di commettere l'azione proibita bisogna sentire effettivamente tutta la colpa che nostra madre ci ha addossato. Altrimenti si rischia di calpestare i sensi di colpa senza tuttavia riuscire mai a liberarsene. Ciò accade poiché in quel momento si mettono in atto una o più barriere difensive per non sentire le minacce e l'angoscia collegata ai sensi di colpa, strategie difensive che sfuggono al controllo della persona stessa. In definitiva per lavorare sui sensi di colpa è necessario :
vederli
affrontarli con determinazione e costanza
ridurre sempre più le strategie e gli strumenti difensivi personali messi in atto contro il sentire, aiutandosi ad accentuare l'azione proibita in forma terapeutica, imparando a ridurre le resistenze e non a rinforzare lo stimolo.
Un punto fondamentale è perdonarsi ed imparare a farlo, ad ogni fallimento durante questo tipo di lavoro, altrimenti i sensi di colpa si nascondono di nuovo nell'inconscio e si trasformano nella assenza di desideri
Louise Hay afferma che i sensi di colpa sono delle emozioni assolutamente inutili, perché non fanno star bene nessuno e non riescono a cambiare nessuna situazione. Tuttavia il senso di colpa ha una sua utilità specifica e cioè ci consente di comprendere che nascondiamo una colpa reale. Antonio Mercurio afferma che ogni senso di colpa nasconde una colpa reale.
La colpa reale è quella colpa che l'individuo commette nel non realizzare il proprio progetto di vita, la finalità per la quale l'Universo gli ha fatto dono della vita.
Colpa reale è rimanere ancorati ai meccanismi infantili e rifiutarsi di nascere al proprio progetto del se.
Ogni senso di colpa ha come radice una colpa reale, di cui diviene campanello d'allarme, di come siamo ancorati al potere materno e paterno.
Un bambino divorato dalla colpa dell'odio, diviene un bambino ammalato di sensi di colpa. Da adulto sarà un adulto ammalato di sensi di colpa, la sua colpa reale sarà il non fare nulla per liberarsi e realizzare il progetto del proprio se.
Pertanto, riassumendo, quando ci sentiamo in colpa a causa dei sensi di colpa dobbiamo, secondo me, procedere nel modo seguente:
Mi sento in colpa
E' un senso di colpa?
Da quale proibizione materna diretta o indiretta mi deriva?
Quali resistenze o meccanismi difensivi adotto per ridurre la sofferenza?
Se non li affronto e non costruisco "qui ed ora" un progetto per uscire da questo tipo di senso di colpa che sento oggi, mi assumerò una colpa reale contro la mia persona e la mia coscienza.
Nel fare il progetto di liberazione, devo tenere presente sia il grado di libertà che possiedo, sia il concetto di perdono che quello di complicità.
Soprattutto non devo mai scoraggiarmi, poiché il lavoro sui sensi di colpa è lungo e difficile ma ripaga sempre con benessere e libertà.
Ogni piccola vittoria sui sensi di colpa dà una particolarissima soddisfazione, senso di appagamento e di vitalità altrimenti irraggiungibile con altre esperienze.
Per finire un consiglio di Antonio Mazzetti : "Il senso di colpa in realtà, ti viene messo addosso da chi ti VUOLE DOMINARE, quindi liberati dai sensi di colpa."
non so che altro dirvi se  non buona lotta  

11.12.12

Caso Kate Middleton, infermiera suicida I dj dello scherzo in tv: "Siamo distrutti"



secondo me ,sono sinceri anche se un po'ingenui ( ma chi non lo è o non lo è mai stato ) perchè cme dice un commento vedere sotto per gli altri << (...) Ovunque nel mondo ci sono persone psicologicamente fragili ed altre viceversa forti. Non possiamo mai sapere con sicurezza se un nostro vicino, collega o conoscente rientri in una piuttosto che in un'altra delle due categorie. Proprio per questo, prima di fare delle "bravate", chiunque dovrebbe ben rifletterci. A prescindere dalle considerazioni che si possono fare sulla psiche di questa povera donna (..) >> a questo articolo


I dj dello scherzo in tv: "Siamo distrutti"





Le lacrime di uno dei conduttori della trasmissione Mel Greig: "Penso sempre a quella donna".

MEL GREIG E MICHAEL CHRISTIAN, I DUE CONDUTTORI RADIOFONICI AUTORI DELLO SCHERZO



I due speaker telefonici, autori della telefonata all'ospedale londinese (  foto sopra  al centro)  dove era ricoverata Kate Middleton, sono comparsi in pubblico, in un'intervista alla tv australiana, dopo giorni di silenzio in seguito alla morte di Jacintha Saldanha che si sospetta si sia suicidata dopo aver risposto alla falsa telefonata dei due dj. Nell'intervista hanno detto di essere "distrutti" dalla vicenda, che non avrebbero mai immaginato avrebbe avuto un tale drammatico epilogo e che i loro pensieri sono con la famiglia di Jacintha. Mel Greig, uno dei conduttori poi prima di lasciare la trasmissione si è lasciato andare e in lacrime ha ammesso: "Penso sempre a quella donna...".




Commenti dei Lettori 
hal9000
11/12/2012 17:06
chissà..
..i colleghi e gli amici di lavoro come se la sono presa in giro, prima di puntare il dito sugli autori dello scherzo
( neanche poi di cattivo gusto ) bisogna riflettere su questo.
DomusdeJanas
11/12/2012 16:31
Pensare prima di agire
Ovunque nel mondo ci sono persone psicologicamente fragili ed altre viceversa forti. Non possiamo mai sapere con sicurezza se un nostro vicino, collega o conoscente rientri in una piuttosto che in un'altra delle due categorie. Proprio per questo, prima di fare delle "bravate", chiunque dovrebbe ben rifletterci. A prescindere dalle considerazioni che si possono fare sulla psiche di questa povera donna, non credo che le abbiamo fatto una semplice reprimenda...soprattutto conoscendo gli inglesi...
SADDIM
11/12/2012 13:07
Solo ipotesi...ma
Sarei curioso di sapere se la centralinista/infermiera abbia avuto qualche notizia su un probabile provvedimento disciplinare, una possibile sospensione o addirittura licenziamento da parte della clinica.
becky
11/12/2012 12:46
sorigumaccu
Con tutti i mali che ci affliggono ci vuoi togliere anche un pò di sana ironia ? Vedi la gioventù di oggi come è solita divertirsi.Meglio uno scherzo al telefono.
LucMan
11/12/2012 07:57
Era solo uno scherzo .
il gesto della signora , o meglio infermiera , è stato spropositato . La vita è fatta anche di queste cose , lo spirito goliardico non deve mancare .
dartagnan71
10/12/2012 23:35
Anubi17
Forse hai ragione, pero' ricorda che in Inghilterra esiste da sempre un etica comportamentale e valori indissolubili. Chi ricopre cariche di responsabilità non puo' commettere errori. In quel Paese ci son stati Ministri che si son licenziati perchè avevano tradito la moglie. Per noi (grazie alla classe politica che abbiamo) è cosa da fantascenza. Ma non li.
Anubi17
10/12/2012 17:37
Non esageriamo...
...ora diciamo che sono idioti e che potevano risparmiarsi lo scherzo solo ed esclusivamente per il tragico epilogo!La signora poverina ha reagito in modo sproporzionato, non credo che si sia suicidata per la telefonata e per la figuraccia da parte della clinica! E' sicuramente una tragedia ma per il mio modesto parere ci devono essere senz'altro altri motivi che l'hanno spinta a suicidarsi....magari aveva altri problemi! Non darei la piena responsabilità ai Dj....
pixeloso2
10/12/2012 15:41
Poteva capitare a chiunque
Allora vorrei ricordare una cosa, ricordate quando Fiorello fece scherzi a Mike Buongiorno al telefono? Lui è uno dei tanti in Italia, ci sono quelli dello Zoo di 105 e tanti, tanti altri Speaker sia di trasmissioni radiofoniche nazionali e regionali..Sono dei metodi divertenti (a volte) che vengono fatti per attirare pubblico..Ora è successo a loro, che hanno una vita completamente distrutta psicologicamente ma poteva capitare a chiunque.. E' stata una tragica fatalita(?)...
Sorigumaccu
10/12/2012 12:34
Lacrime di coccodrillo
spero vi siate resi conto della miseria della vostra esistenza, grandi e grossi ancora a fare scherzi telefonici con le vocine cammuffate come degli idioti




Si laurea con 110 e lode, ma a discutere la tesi è l'avatar creato con l'intelligenza artificiale: «Lo abbiamo educato nella discussione della tesi»

 da msn.it  Veronica Nicoletti, classe '98, è tra le prime studentesse d'Italia a discutere la tesi col supporto del suo avatar, re...