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Visualizzazione dei post con l'etichetta lager nazisti

1943. Nella #polonia invasa dai #nazisti brilla la stella di #mariannabiernacka, sacrificatasi al posto della #nuora giovane e #incinta da https://www.dols.it/

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  D i Daniela Tuscano “Se proprio ci tieni, vecchia”. La donna cui l’ufficiale nazista scaglia in faccia quest’epiteto ha solo 55 anni, età che oggi nessuna, almeno nell’opulento Occidente, assocerebbe al tramonto della vita. Al massimo al periodo maturo, ancor rigoglioso di fascino e lusinghe. Vecchio, qui da noi, non è del resto più nessuno: la parola viene ritenuta scorretta e offensiva proprio come al tempo delle dittature, che disprezzavano i corpi in declino e magnificavano i fisici freschi e atletici, salvo poi mandarli a morire in guerra. Ma  Marianna Biernacka (1888-1943)  della vecchiaia non ha paura. La sua è una generazione concreta. Consunta anche, certamente.  Sa che  il tempo ha pochi spazi e ci vive dentr o, nelle stagioni e tra le fatiche. E poi, a vederla, dimostra almeno  dieci anni di più. Vecchia, d’accordo. E allora? Il suo periodo è quello, è madre, suocera, nonna, e fuori impazzano le bombe e la sua Polonia è invasa dalle truppe di Hitler. Marianna abita in due

2 giugno 1948: il processo ai dottori dei campi di concentramento

 

La storia di Milena Zambon, internata in Germania per aver provato a salvare ebrei e perseguitati. Ma è proprio nell'inferno che è cambiata (per sempre) la sua vit

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dalla resistenza    molti uscirono cambiati  \  trasformati  ed è il caso    che  voglio raccontare  oggi  ,  un po' distante  dalla melassa ( la maggior  parte  ) retorica    \  strumentale  ormai diventato  solo derby   fascisti  - comunisti    quando    come potete  leggere  nel  post e  nei link riportati in esso    qui sotto   tale   periodo (  1943-1945  )    di guerra  civile   \ lotta  di liberazione non   fu solo quello . Partigiana a 20 anni, sopravvissuta al temuto lager di Ravensbrück, sperimentando la vicinanza di Dio, poi monaca benedettina di clausura. «Mi sono salvata solo grazie al Rosario», diceva   Milena Zambon   (1922-2005), poi diventata per tutti   Suor Rosaria   ( Avvenire, 27 aprile ). Nata a Malo (Vicenza) nel 1922 e ultima di otto fratelli, nel 1944 viene arrestata a Padova per aver favorito l’espatrio di ex prigionieri alleati e perseguitati politici e destinata ai campi di Ravensbrùck e Wittenberg.   Leggi anche: Le storie di 6 eroi c

"Riapriremo i forni di Auschwitz": bambino ebreo aggredito in una scuola di Ferrara. dovremo perchè la gente capisca e si svegli , occorrerà riappendere qualcuno in Piazza Loreto. ?

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anche se i ragazzini su si sono no scusati la questione non p da prendere sotto gamba o da sottovalutare . speriamo solo che non sia nelle scuole medie o medie inferiori il primo di una lunga serie , già basta quando succede in quelle superiori. Mi sa    che    Se si continua così, occorrerà riappendere qualcuno in Piazza Loreto.   da    https://bologna.repubblica.it/cronaca/2019/04/16/ (ansa) FERRARA - I bambini giocano nel cortile illuminato dal sole. Ignari del fatto che il mondo degli adulti parla di loro e di questa piccola scuola a dieci minuti da Ferrara, nel silenzio della provincia. Nei giorni scorsi, due studenti di prima media hanno fatto i bulli nello spogliatoio della palestra con un loro coetaneo. Uno dei due ha detto una frase che si fatica a immaginare pronunciata da un alunno di 11 anni: "Quando saremo grandi faremo riaprire Auschwitz e vi ficcheremo tutti nei forni, ebrei di...". La vittima è tornata a casa, ha raccontato tutto alla mamma che, a

Abbiamo smarrito il senso di ciò che succede , abbagliati dal pensiero dominante . ecco perché serve ricordare anche le giornate rompi come il 27 gennaio e il 10 febbraio

Infatti dopo " la  giornata  rompi    del 27  gennaio  " Nonostante tutta l'ipocrisia ed il ricordo a senso unico e la rottura retorica ( ecco perché le definisco giornate rompi ) ricordo e scrivo post in merito . Infatti cerco il più possibile di farlo in maniera alternativa ed il più lontano possibile dai canoni ufficiali /istituzionali fatte (salvo eccezioni per lo più individuali ) di ricordi a senso unico e parziali ovvero come    dice https://www.fanpage.it in  :<< la Giornata della Memoria selettiva: ricordiamo i lager tedeschi ma non quelli italiani >>   visto   che  ricordiamo   ( salvo  eccezioni  )  Auschwitz, la Shoah \  olocausto  \  genocidio  e quindi   i lager tedeschi ma non conosciamo la storia dei nostri campi di concentramento italiani in Libia, Eritrea ed Etiopia. Ed  soprattutto   quelli  nei due  campi  Italiani   usati dai tedeschi  con la  nostra  complicità  e  collaborazione  Fossoli ( in emilia  romagna  )    e La  riviera 

l'olocausto \ shoah non fu solo in germania ma anche in italia . oltre fossoli \ san saba il campo di Bolzano

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 vedi anche https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2019/01/adesso-toca-noi-ricordare-visto-che.html Campo di transito di Bolzano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Jump to navigation Jump to search Il  campo di transito di Bolzano  (in  tedesco :  Polizei- und Durchgangslager Bozen , anche  Dulag Bozen ) fu un  campo di concentramento   nazista  che fu attivo a  Bolzano  dall'estate del  1944  alla fine del  secondo conflitto mondiale . Prima di questa data era già in essere dal 1942 un lager per prigionieri di guerra alleati. Indice 1 Storia 2 Il campo 2.1 I sottocampi 2.1.1 Il campo satellite di Certosa 2.1.2 Il campo satellite di Merano 2.1.3 Il campo satellite di Sarentino 3 Sistema di codifica dei contrassegni dei prigionieri 4 La resistenza 5 I processi 6 Il campo oggi 7 Note 8 Bibliografia 9 Voci correlate 10 Altri progetti 11 Collegamenti esterni Storia [ modifica  |  modifica wikitesto ] Vista del campo di tr