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4.6.12

addio Paolo Braschi

Dedicate  ad un amico 


 ( in realtà era un conoscente , ma un che ti capisce e comprende come aveva fatto lui ,per me è un amico ) da poco scomparso...Ciao..Paolo Braschi.
(A).  te  da  quel che ho letto in rete   cercando  news  su  di  te  , quando mi diedi l'amicizia \  contatto su facebook , perchè era un nome  che avevo già sentito  leggendo   libri sulla strage di piazza fontana ,  che la durezza del carcere l'hai provata sulla tua pelle..innocente come tanti altri compagni..per la tua e la nostra idea di libertà e giustizia sociale...!! di cui apprendo ora dala sua bacheca di fb della sua morte avvenuta il 27 maggio in un incidente stradale . Infatti , ritornando con le lacrime a gli occhi a quanto dicevo prima , era l'unico del circolo strage di stato che aveva capito che la mia provocazione sul libro di P.Cuchiarelli ( vedere  archivio   blog per  l'intervista  a Paolo    )  il quale  pur contendo molte cose utili come punto  di partenza  per  un nuovo studio  e ricerca della verità su piazza  fontana  ma sbagliando su Pinelli e  Valpreda  ( vedere url nel post intervista   a Paolo )  in piaza fontana ci furono due bombe ma non fu anarchica , ma fu dei servizi o di un altro gruppo fascista fatto passare per il tipo di esplosivo che usavano gli anarchici nel '800 e 900 ) non era di quelle fasciste e poliziesche , ma era solo per scatenare un dibattito . ed era l'unico dei circolo che aveva replicato sul mio blog .  Non riuscendo più  a scrivere  per le lacrime  lascio la  parola  al comunicato http://stragedistato.wordpress.com/
La morte improvvisa del compagno Paolo Braschi – uno dei fondatori dell’Associazione Pietro Valpreda. Gli anarchici per la verità sulle stragi – ci lascia sconvolti e attoniti nel nostro dolore.
Piangiamo la perdita di un amico, un compagno, un fratello che con coerenza mai si era pentito della sua scelta di lotta per la libertà e per una società di eguali, scelta che da ragazzo gli era costata lunghi anni di carcere.
Altri, sicuramente, scriveranno di questa sua scelta di vita e del come e perchè finì vittima della prima tappa della strategia stragista dello stato.
Noi vogliamo ricordare il Paolo di oggi, quello sempre pronto ad accorrere quando chiamato a testimoniare della sua storia di repressione subita e a partecipare ad ogni manifestazione di rinascita di lotte dal basso.
Con Paolo da molti mesi stavamo portando avanti il progetto dell’associazione e quello di chiarificazione all’interno del movimento anarchico su quelli che erano stati i nostri percorsi e le nostre storie che tra loro si intrecciavano, inscindilmente, attraverso la provocazione e la strategia terrorista e stragista che voleva Pinelli e Valpreda colpevoli dei delitti che lo stato stava compiendo.
Con lui stavamo lavorando perchè la nostra storia, le nostre testimonianze divenissero partimonio comune e perchè venissero cancellate una volta per tutte le “dicerie”, i luoghi comuni e fantasie che anche alcuni anarchici avevano contribuito a creare su di noi.
Paolo si indignava quando parlava di queste cose, perchè sentiva quelle menzogne ancora bruciargli sulla pelle. Non capiva perchè dei compagni avessero avallato la sporca teoria che lui fosse stato l’amante della squilibrata Zublema, donna al servizio del commissario Calabresi e dell’Ufficio Affari Riservati, che era stata la “supertestimone” al loro processo e che, come oggi sappiamo, era stata probabilmente usata per coprire le “informative” dell’infame Enrico Rovelli, l’anarchico che si era venduto prima alla squadra politica di Milano e poi anche agli Affari Riservati col nome in codice di Anna Bolena.
Si indignava e non capiva, come non capiamo noi, perchè il movimento anarchico nel suo insieme ancora non si sia impegnato come dovuto di fronte al tentativo di riscrittura della storia portato avanti in questi anni da squallidi personaggi come il velinaro Paolo Cucchiarelli o dai più “raffinati” fautori della verità bipartisan di stato, come quella del regista Giordana.
Nessuno potrà colmare il vuoto che la sua testimonianza e il suo racconto potevano aiutarci a riempire. Abbiamo perso un pezzo della nostra memoria, abbiamo perduto un pezzo di noi. La sua umanità, la sua coerenza, rimarranno per sempre con noi, nei nostri cuori, e ci saranno da sprone per continuare la nosta lotta e portare avanti il lavoro comune che avevamo iniziato.
Ciao, Paolo.
Associazione Pietro Valpreda. Gli anarchici per la verità sulle stragi
Abbiamo chiesto a Lello Valitutti, compagno di Milano, di scrivere du righe su Paolo:
Quando mi hanno detto che Paolo sarebbe morto a breve non ci ho creduto, quando mi hanno detto che era morto, dopo un attimo di sgomento, ho continuato a non crederci e mentre scrivo queste righe non ci credo.
Ho conosciuto il compagno, l’amico, il fratello Paolo alla fine degli anni ’60: un’epoca di lotte, di dure repressioni, ma anche di grandi sogni, di grandi speranze, di grandi entusiasmi.
In quegli anni, fra compagni anarchici si creavano rapporti di fratellanza e di solidarietà, che veramente anticipavano i rapporti del futuro, con Paolo abbiamo assaporato il profumo di quello che sarà quando l’anarchia avrà vinto.
Quei rapporti non si sono mai interrotti e quando ci siamo reincontrati dopo oltre 40 anni è stato come ci fossimo visti il giorno prima.
Paolo un compagno vero, un anarchico vero, deciso quando serviva, tenace nel sopportare con coraggio galere e calunnie, saggio e sagace nel consigliarti, ma sempre vivace, allegro e ottimista: una di quelle persone speciali alle quali la violenza dello stato non è riuscita a togliere la straordinaria dolcezza.
Paolo è morto? Non diciamo sciocchezze! Paolo vive con noi, Paolo sarà sempre con noi, Paolo continuerà ad aiutarci, a lottare con noi, Paolo continuerà a darci coraggio, forza, allegria e ottimismo.
Paolo vivrà sempre nei nostri sorrisi e nei nostri cuori
Pasquale “Lello” Valitutti
Roma, 27/05/2012

17.4.12

intervista a Paolo Cucchiarelli autore di il segreto di piazza fontana da cui è tratto il film Di Giordana Romanzo di una strage


In questi giorni ho visto   scaricato  dalla rete il  film   romanzo  di una strage( locandina  a   destra   e sotto  il trailer   ) 








di Tullio .M.Giordana Anticipo a  chi mi  farà  delle domande  ed  obiezioni che  nel post  d'oggi  non si parlerà :   sulla liceità  o meno  se scaricarlo  dalla rete  o sul perchè  non sempre  riesco ad  aspettare  di vederlo  al cinema  o  in dvd  o  in tv . Ma che  di ciò  parlerò  , se  mai ,   nei prossimi post .Quindi  da  come   si dovrebbe  capire  dal  titolo   nel post  d'oggi, ma  degli attacchi   che sta  subendo   da  tutti  in quanto  :<<    (...) Fuori gara \Fuori tempo\Fuori strada\Fuori centro \Dai giornali e dalla storia \Uno scherzo della memoria (...)  >>  ( da  fuori campo  dei Mcr qui  il  resto del testo )    senza  potersi difendere e replicare  , se non in rete  o sul  qualche  giornale   obiettivo  ( come il fattoquotidiano )     sui  media  Paolo Cucchiarelli, dal cui libro  , la  seconda  edizione ,    'Il segreto di Piazza Fontana" (  foto  a   sinistra  )  è tratto  l’ultimo film di Marco Tullio Giordana "Romanzo di una strage". La strage per  chi non lo avesse  capito  o l'avesse  dimenticato in questione è quella del 12 dicembre 1969 alla Banca Nazionale dell’Agricoltura a Milano   tristemente  nota  come  la strage di Piazza  fontana 
Ora  quello che un po' mi lascia l'amaro ( metaforicamente   parlando  )  in bocca è che sia il film  sia il libro  sono stati    e vengono  massacrati   (   nella maggior  parte   dei casi )  da una campagna d'opinione scorretta e partigiana.E' difficile raccontare  ( poi  ovviamente  dipende  dai punti di vista  )   verità scomode e senza compiacere nessuno. La verità  , l'unica  fin  ora accertata  e sicura   è che nella vicenda di piazza Fontana non ci sono stati innocenti, ma solo diversi gradi di complicità e colpevolezza. Fuori e dentro lo Stato, quel il famoso "patto dell'indicibilità" che ancora continua tutt'oggi come si può vedere dagli attacchi  a torto o  a  ragione    a Giordana e  soprattutto a  Cucchiarelli che vanno al di là  ( in alcuni casi )  delle  normali polemiche   che  ci sono quando  un film o  un libro  rimettono in discussione una verità  assodata .
Ma  soprattutto  il  Fatto  \ l'atteggiamento di dire: "Vabbè, adesso che ne ha fatto un film Giordana è ora di sporcarsi le mani per confutare Chucchiarelli, come se la sua tesi non fosse stata degna, di per sé, di essere confutata ( o  smentita   con documenti  seri  come questa qui   di Joe  falisi -- uno  dei  più grandi anarchici italiani  ancora  vivente  e   paragonabile  a  quello ch'era per la francia  Boris   Vian  --    non  da  critiche  gratuite  , parziali  , da sepolcri imbiancati   e da  zona   grigia   ). Ma  soprattutto  che venga  fatto solo  ora  e  non invece (  almeno cosi massicciamente  )   quando apparve  la  1  edizione  del libri  di   Paolo  per la prima volta nel  2009  . Alcuni acceni   sul film di Giordana  . 
A me il film  è piaciuto abbastanza     (  forse  perchè  sono abituato ai noir  e  ale spy stories alle  storie  di Martin Mystere   oltre  ad aver  coltivato  fin da  piccolo  una detterminata versioone  della storia  d'italia   dal risorgimento  ad  oggi  )    anche se  devo  riconoscere   che   l'ho trovato  :<<  normale  per  gente speciale , speciale per  gente normale >>    ( mia  parafrasi   \ interpretazione  di una canzone di De  Andre ) anche se  con alcuni  esagerazioni   e mancanze  storiche  ( ma  di  questo ne  parlerò  in un  post  a parte  )  .
Trovo   assolutamente interessanti  e degne d'essere  approfondite ed  eventualmente  ( cosa  che non si è fatta   almeno fin'ora  salvo poche voci   come  il gruppo  22  marzo   quello  che  per  primo smascherò la  caccia  alle  streghe  e la  falsa  pista  anarchica      concentrandosi    su quella  fascista     avvenuta  dopo  la  strage e che  scrisse  la prima  contro inchiesta -- foto  a  destra  del libro  -- punto di partenza  per le indagini successive  della magistratura    ) messe  indiscussione  o criticate  con documenti alla mano  le tesi  di Paolo   e  quelle    di Giordana  che in alcuni punti   differenziano .
Però sembra che quasi nessun giornalista o opinionista  salvo pochi che si è scagliato contro il film di Giordana negli ultimi giorni, se la sia presa con quest'ultimo più che con il "malefico ispiratore" Cucchiarelli. Giordana dovrebbe essere considerato totalmente responsabile delle scelte che ha fatto, tanto più che si è ritagliato da sé una larga autonomia narrativa rispetto al libro cui si è ispirato. E invece è Cucchiarelli a comparire improvvisamente sul banco degli imputati. Per un testo disponibile dal 2009   e quuesta  è la  2  edizione  e per  giunta con attacchi  gratuiti  .
 Infatti , almeno  dalle  letture   che ho fatto fin ora su tutto quello che   è uscito    riguardo a questo  film  e  al libro di paolo  ( che  trovate  qui  ) nessuno   sia  Sofri  (   qui  le  sue  obbiezioni  se cosi vogliamo chiamarle  al libro di Paolo    e  qui  la  risposta  dell'interessato  )   sia  ancora  da  gli “ex” aderenti  ai Circoli 22 Marzo e Bakunin   (  che lo contestano   ,  con  documenti ala mano )   che lottarono contro i depistaggi     del potere  sulla strage  coloro che    come   dicono  loro  <<  In questo Blog [  http://stragedistato.wordpress.com/  ] stiamo cercando di riportare alla luce la nostra storia, la nostra verità. Gran parte del nostro lavoro è rivolto a smantellare falsità o manipolazioni di giornalisti e autori di destra o presunti “democratici” che vorrebbero riscrivere la storia in maniera revisionistica per addossarci colpe che non abbiamo e che addirittura sentenze definitive della magistratura hanno ufficialmente escluso. Purtroppo – anche se in buona fede e senza volerlo – alcuni anarchici hanno contribuito con i loro scritti o le loro dichiarazioni a dare respiro politico a questa opera di disinformazione che cerca di accreditarsi come “storiografica”. Poichè siamo nell’epoca dell’internet e tali articoli o dichiarazioni circolano in rete e possono essere ripresi e rilanciati in ogni parte del mondo, è evidente che non possiamo lasciare queste dichiarazioni e affermazioni senza una nostra risposta. Anche se questa viene a distanza di anni. >>, cita  neppure  per  smentirla , la    perizia del generale di brigata Fernando Termentini  ( generale di brigata della riserva del Genio dell’Esercito italiano, ha maturato un’esperienza ventennale nel settore della bonifica degli ordigni esplosivi e delle mine in varie aree del mondo. È perito balistico presso il Tribunale penale di Roma; detentore di brevetti NATO nel settore della bonifica mine e ordigni esplosivi; analista di sistemi informatici; ufficiale addetto alla Difesa NBC in particolare per quanto attiene la valutazione dei rischi. È autore di studi, manuali e pubblicazioni in materia di esplosivi, bonifica mine e ordigni esplosivi”.) .La  cui perizia  è stata pubblicata nelle appendici del libro di Cucchiarelli che costituisce il solido terreno tecnico cui approda la felice intuizione del giornalista. Gli interessati potranno leggere le pagine conclusive della perizia acquistando il libro (che peraltro merita di essere letto per intero, al di là dei pur cruciali aspetti tecnici).  qui  le  prime  pagine   
Ma  ora ,  poichè  il nostro blog   ( come il precedente   splinderiano cdv.splinder.com )  vuole dare  voce   a  chi non ha voce   o vieene  emarginato dai salotti tv  e  dai media  se non è  una potenza  o impelagato con essi, intervisto  il giornalista  Paolo Cucchiarelli (foto a destra)

Ecco  la mia intervista  



come ènata la tua "passione" per piaza fontana tanto da dedicarci 15 anni d'indagini ( comprendendo il periodo che è intercorsdo tra la 1 e la 2 edizione del libro )


Non è durata così tanto la ricerca. Ricordo che andai dal giudice Salvini, che allora indagava sul gruppo ordinovista veneto e anche sulla strage,sia pur non direttamente, quando ancora c’era l’inchiesta aperta, nel 1996-1997.
Gli esposi quella che all’epoca era solo una intuizione basata su alcuni elementi come il dubbio che aveva avuto il giudice Emilio Alessandrini nel 1974 che aveva ipotizzato la presenza di due borse con due bombe alla Bna. Salvini mi rispose, commentando i molti problemi che aveva in quel periodo: ‘per molto meno mi hanno massacrato’. Ho continuato a leggere e raccogliere elementi. Poi quando ho visto nel 2004 che il gruppo di On era stato assolto proprio perché non ci si era posti in questa “ottica” della operazione doppia ho deciso di cominciare a scrivere. C’erano stati prima di questo altri due miei libri dedicati alla strage che è uno dei due piloni su cui si regge l’intero arco storico chiamato “strategia della tensione”. L’altro è il rapimento e l’uccisione di Moro e della sua scorta, come spiego nella parte dedicata alla parte politica della vicenda. Moro è il vero protagonista di questo periodo storico. Lui è l’obiettivo politico ed anche “militare” visto che nell’agosto del 1974 doveva essere sull’Italicus che venen fatto saltare in aria con una bomba . Scese all’ultimo momento perché qualcuno lo “richiamò” salvandogli probabilmente la vita. Vincenzo Vinciguerra ha raccontato, e lo riporto nel libro, che On gli aveva chiesto di uccidere,oltre a Mariano Rumor,l’uomo che non aveva assecondato la richiesta di proclamazione dello satto di emergenza, anche Moro che si era battuto per bloccare l’intera operazione.


come rispondi ad accuse come questa che compaiono nei commenti sulla tua bacheca di facebook : << e "fonti orali" citate dal libro sono anonime..basterebbe questo per non considerarlo per un istante un libro di inchiesta o di Storia. E' uno scritto fantapolitico che forse (nella sua parziale e "libera" messa in Fiction della Rai) ci costringerà a ri-documentarci su un recente passato. >>

Mi sono confrontato con tre persone scelte da me quando i fatti mi hanno indicato la loro importanza:il primo magistrato ad indagare sulla strage, a cui fu tolta l’inchiesta perché stava capendo troppo,Ugo Paolillo, Silvano Russomanno, l’uomo che ebbe in mano tutti i depistaggi attuati dallo Stato e dall’Ufficio Affari Riservati del Viminale sulla strage e questo “mister X”,un fascista. Tutte le interviste sono “esterne” alla mia inchiesta e riportate in appendice. Quando le cito ( e molte cose divergono da quanto poi racconto) lo indico con chiarezza. Sono andato da queste tre persone (un magistrato,un uomo dei servizi,un fascista) quando l’inchiesta era strutturata e “chiusa”. Volevo raccogliere la “versione” di questi tre personaggi. Non avevao bisogno di “attingere” notizie, semmai di confrontarmi. Questo appare strano ma una inchiesta ha una nella sua autonomia la sua forza. E i dati tecnici sono il presupposto di tutto. Quella parte l’ho messa assieme a cavallo del 2000. D’altra parte se qualcuno mi avesse “imbeccato” perché scrivere 700 pagine fitte di dati,elementi,storie,documenti, note e documenti. Bastavano 100 pagine di “romanzo”. Questa persona ha accettato di confrontarsi solo se gli avessi garantito la riservatezza: “ Non ho alcuna fiducia nella magistratura italiana”, mi ha detto. La mia professione mi obbliga a garantire la riservatezza se questa mi viene esplicitamente richiesta. E’ stata da me garantita anche quando sono stato interrogato dalla Procura di Brescia e da quella di Milano.






la cosa strana che ho notato , leggendo in rete ( sul tuo blog di liquida in particolare ) e su cartaceo tutto quello che viene pubnblicato sul tuo libro e sul film , è che solo alla seconda edizione riveduta e/o ampliata del tuo libro e all'usicta del film di Giordana tratto dal tuo libro si discute sul tuo libro come la spieghi



Per le curiose anomalie dell’informazione italiana ed anche per il palese tentativo di bloccare la ampia diffusione di una visione complessiva della vicenda non canonica anche se basata su fatti.
Si sono visti direttori e storici disquisire di un libro che-palesemente- non avevano mai aperto.
Sono comportamenti che squalificano un po’ tutti.
Vorrei che il libro fosse criticato e magari “distrutto” sui fatti perché questa è l’identità dell’ inchiesta. Invece cori di ipotesi, opinioni o convincimenti personali che nulla avevano a che fare con i fatti che sono raccontati nel libro.Ho visto scattare molti “riflessi” ancora condizionati dalla gigantesca battaglia ideologica che su Piazza Fontana è stata combattuta. Non me lo aspettavo da professionisti e ricercatori accorti e prudenti. Malafede? Non lo so. Sciatteria. Certamente.Anche perché il libro era in libreria dal maggio 2009. Se si fosse voluto attaccarlo perché non farlo senza l’alibi del film?
Non c’è nell’inchiesta un punto - se non le due bombe - che diverga da quel senso comune storico che non è bastato, però, nonostante 11 giudizi, a mettere ordine nelle tessere scomposte del mosaico della strage. E allora perché questo tentativo di stroncare – non di criticare- questa tesi?
Non ripropongo la pista anarchica, né la teoria degli opposti estremismi, né la commistione tra rossi e neri: parlo di una trappola studiata a tavolino, pianificata con l’infiltrazione, realizzata attraverso l’intervento di un fascista che “raddoppia” una specie di petardo attaccato ad un orologio, che l’avrebbe fatto scoppiare certamente a banca chiusa. Si tratta di un modulo poi usato altre volte da Ordine nuovo. Dove è lo scandalo? Ecco perché si e’ atteso l’uscita del film per far colare odio sulla mia inchiesta. Sostenendo, contro fatti e con cinismo sconfinato che io avessi “infangato” Valpreda e Pinelli. Ho dimostrato invece la responsabilità piena, totale,concreta di Ordine Nuovo, assolto per Piazza Fontana e Brescia e la vera,concreta innocenza degli anarchici.


Se Saverio Ferrari nel 1969 aveva 18 anni e secondo Mario gamba <> come fa ad essere informato sulla sofitta in questione ?


Saverio Ferrari sul suo sito (basta andarlo a cercare) ha parlato per primo delle bombe in piu’ previste a Milano per il 12 dicembre ( una delle novità del mio libro perché sono quelle bombe in più che si cerca di imputare da parte della questura a Pino Pinelli) anni fa dopo un colloquio con il sottoscritto.
Ora quella novità, che lui segnalò per primo, non va più bene.
Ferrari è lo stesso che dopo l’uscita del libro è andato dal giudice Salvini a dire che lui, che faceva controinformazione all’epoca, conosceva molto bene l’abbaino dei greci della attuale “Passeggiata Malagodi”, lo stesso che “mister X” indica come coinvolto nellaoperazione. Salvo poi essere uno dei tanti che hanno sparso sale attorno all’inchiesta.
Che dire: Ferrari si decida.



ti rivolgo ,perchè c'è ancora gente che da per assoluta la verità ufficiale ( quando chi s'appassiona a 360 dei misteri d'italia sà che non lo è completamente e che rimangano tante ombre che i processi non sono riusciti a svelare ) che a mettere la bomba a piazza fontana e quelle a roma del 12 dicembre furono solo fascisti , le domande retoriche del pessimo artticolo di ezio mauro su repubblica del 3\4\2012 << (...) Come si può, quarant'anni dopo, sostenere che le bombe erano due, fuori da ogni riscontro giudiziario e documentale? E come si può riportare gli anarchici e addirittura Pino Pinelli - come fa il libro di Cucchiarelli - nella parte di sospetti, di complici involontari, ignoranti a metà ma per metà consapevoli di una tragedia di cui Pinelli è soltanto vittima, e innocente com'è ormai accertato? (....) >>




Mauro non ha aperto il libro ma ha letto solo “versione di Sofri” (rinvio alla mia risposta su www.cadoinpiedi.it . N.b vedere  url  della risposta   a sofri citato nele righe  precedenti  ).
Non si è chiesto se un’inchiesta , partendo da elementi che sono tutti, ripeto tutti, nei processi, possa offrire una soluzione capace di proporre una nuova soluzione al “mistero” di Piazza Fontana.
Tutti i documenti, tantissimi, che cito sono pubblici, a cominciare dalle sentenze su cui ho lavorato. Sofri poi è parte in causa, diciamo così, ma a Mauro non viene alcun dubbio. Beato lui che ha tutte queste solide certezze. L’inchiesta nasce dalla indiganzione di veder assolti nel 2004 i fascisti di On proprio sulla questione delle doppie bombe.
Il gruppo fascista è stato assolto perché riuscì a dimostrare che l’esplosivo che aveva, pronto all’uso, poche ore prima della strage e certamente in viaggio verso Milano, non poteva fisicamente entrare nella cassetta che conteneva la gelignite scoppiata alla Bna.
Il perito del fascista Delfo Zorzi è riuscito smontare la tesi dell’accusa e cioè che l’esplosivo “sfuso” in loro mano poche ore prima della strage era stato all’ultimo momento inserito nell’unica cassetta Juwel saltata in aria per la giustizia italiana alla BNA.
Tutto ciò ipotizzando sempre e solo la presenza di una sola bomba. Il perito ha preso quella “cubatura” di gelignite e altri esplosivi e ha, davanti alla Corte, cercato di inserire il tutto e chiudere la cassetta. Naturalmente un gesto impossibile e che ha fatto cadere come un fuscello al vento l’accusa e ha portato alla assoluzione del gruppo fascista. Nessuno ha ipotizzato che ci potessero essere due bombe.
Mauro ha gridato in un lungo editoriale che non ci sono sufficienti verità giudiziarie sulla strage per poi criticarmi perché il mio libro non avrebbe riscontri giudiziari!
Non si è accorto che tutto il libro è basato su documenti giudiziari e su elementi non entrati nel fascicolo processuale solo per i depistaggi attuati dallo Stato,come dimostro.A cominciare dal fin manifesto anarchico di rivendicazione.
Non sarebbe stato più utile ricordare che alla magistratura fu impedito di capire? Lo ammette la sentenza di Catanzaro del 1981 quando dice che i giudici non sono riusciti a indagare il ruolo del fascista Mario Merlino nel gruppo ‘22 marzo’, quello definito oggi da Gerardo D’Ambrosio, nel suo volume “Il Belpaese”, “Un circolo pseudo-anarchico perché, a contarli tutti, di esso facevano parte fascisti, infiltrati, informatori e , addirittura, un agente di pubblica sicurezza in incognito” . Merlino era l’anello di congiunzione tra gli imputati del gruppo veneto e quelli del gruppo pseudo-anarchico.
I magistrati però non riuscirono a contestare la sua posizione “non avendo Valpreda, Merlino, Borghese e Gargamelli” mai presenziato al dibattimento. Fu un espediente giuridico: di Merlino fu così scritto che non poteva essere accomunato agli esponenti del ‘22 marzo’ perché su di lui “grava[va] il pesante sospetto di aver concorso, assieme ad altri rimasti al di fuori del processo, nell’organizzazione di tutti gli attentati del 12 dicembre e di aver eventualmente strumentalizzato Valpreda nella esecuzione materiale di uno di essi”. Il danno investigativo e di conoscenza fu irreparabile. Ma di questo non si parla.



Sempre sulla doppia bomba. Non è affatto vero che è un´ipotesi infondata come si sostiene . Lo dice, da ultimo, Giannuli, uno dei massimi esperti di questa storia.E poi E nell´accurata e lunga ricerca compiuta da te nel tuo libro e da Giordana prima di fare il film lo dimostrano . Infatti è strano che vengono ritrovati frammenti di un timer e di una miccia. Quest'ultima repertata, sparisce dagli atti e dai processi. Così la seconda fibbia. Ci sono tracce di due tipi di esplosivo: la diversità degli esplosivi è alla base del fallimento dell´ultimo atto processuale. Rileggendo la prima ( la seconda l'acquisterò a breve ) edizione del tuo libnro e la rispsta di Giordana siu repubblica del 4\4\2012 mi vengono in mente le sue stesse domande :<< Non fa pensare? Non ci si deve pensare? Anche se non fossero due, non si avverte in quella zona un´ombra che nasconde qualcosa? Dobbiamo fare come i nostri alleati americani, che non ammettono il doppio fuoco su Kennedy (con l´eccezione di registi e romanzieri, peraltro anche lì regolarmente attaccati)? Come possiamo attenerci strettamente a una verità giudiziaria che non c´è? E infine: poiché la tesi sulla doppia bomba non sposta d´una virgola la sostanza dell´interpretazione politica delle vicende, perché è così urticante? >> che ti rigiro



Perché mette in dubbio dei “dogmi ideologici” privilegiando dei fatti scomodi ma ipotizzabili sulla base della vasta documentazione messa a disposizione del lettore.
 “Non c’è nulla piu’ forte dei fatti” diceva Emilio Alessandrini,lo stesso magistrate che ipotizzò le due bombe alla Bna.
Giannuli ha capito:infatti ha scritto tempo fa che questo schema potrebbe essere stato utilizzato anche a Piazza della Loggia. Gli stessi fascisti assolti per Piazza Fontana, Digilio e Zorzi, sono stati assolti anche per la strage del 1974. Nessuno ha ipotizzato che il segreto di un servizio segreto non sono gli uomini,che possono essere scaricati, cambiati o altro ma gli “schemi operativi”.
E Ordine Nuovo altro non è che un servizio segreto operative strettamente collegato con strutture dello Stato e realtà internazionali atlantiche.
E schema che funziona non si cambia. Solo che poi Giannuli fa una sola eccezione a questa applicazione sul campo:Piazza Fontana . In una delle relazioni della Commissione stragi arrivate in Parlamento si è arrivati a sostenere che Pietro Valpreda non aveva un alibi per il pomeriggio del 12 dicembre perché impegnato in un incontro galante con una signora sposata. Ecco questo è un esempio di applicazione concreta del “dogma”.
Il giornalismo di inchiesta puo’, se la magistratura getta la spugna su temi cruciali per la nostra identità culturale e politica, e Piazza Fontana è uno di questi, avere quella libertà di metodo e di ricerca per tentare la sua carta nell’interesse di tutti noi.
Certo un’inchiesta non è una sentenza ma uno sforzo di comprendere qualcosa di ignoto o ignorato. In questo caso l’obiettivo era di far vedere come lo Stato sia intervenuto su oggetti, fatti, persone per cancellare il loro significato all’interno dell’Operazione Piazza Fontana che altro non è che un’operazione camuffata secondo una precisa strategia che i fascisti definirono programmaticamente “strategia della seconda linea”: davanti uomini di sinistra, dietro i fascisti infiltrati o sedicenti di sinistra che hanno così tutte le informazioni per intervenire al momento giusto. Non è una scoperta di oggi se ne parla dettagliatamente nelle sentenze sulla strage vecchie ormai di decenni.
Questo tipo di operazioni sono l’abc degli schemi operativi delle “operazioni sporche” che mirano a ottenere un risultato politico: si scarica qualcosa di enormemente negativo sull’avversario per poter utilizzare lo sdegno successivo in funzione politica. Solo che in Italia è difficile parlare anche dell’Abc.


Riguardo al film che ne pensi del fatto che Giordana , non ricordo dove , sostiene che : Calabresi fosse convinto fino a un certo punto che gli anarchici potessero esservi invischiati (menti di destra, manovali di sinistra) ma che alla fine cominciasse a nutrire qualche dubbio.
che Calabresi fosse convinto della completa estraneità di Pinelli e il film con lui. Gli sarà fatale l’essersi accodato alla versione ufficiale della Questura, sbugiardata poi in tutti i modi, al punto da diventare poi un bersaglio. La campagna diffamatoria di Lotta Continua & friends – che forse qualcuno vuole ancora oggi scusare – fu tremenda distorsione (anche indotta dalle maldicenti veline dell’Uaarr ). Calabresi non era nella stanza. Sono giunto a questa conclusione dopo anni di studio che non mi è agevole riassumere qui nello spazio di una mail. Fidatevi. Se coontinuate a pensare che Calabresi fosse nella stanza dovete avere il coraggio di dirlo e dire che ha sempre mentito all’opinione pubblica e alla sua famiglia.
Io penso che non fosse nella stanza e che da lì sia cominciato il tormento che lo ha accompagnato fino all’ultimo giorno. Raccontarlo non è opera di “santificazione” ma rispetto della verità, per fastidiosa che sia.


Questa è la tesi del libro sviluppata su una ampia base documentale. Calabresi cominciò a nutrire dei dubbi è iniziò una delicata inchiesta che incrociò la via delle armi e dell’esplosivo che serviva ad alimentare l’eversione di destra. Il film racconta, in termini sintetici naturalmente, ma emotivamente forti e veri, questo percorso.


Secondo te esiste una lobby di Lotta continua ? e se la risposta precedente è si , che ruolo ha avuto nel caso calabresi e e piazza fontana ?


No. Esiste una lobby che non vuole che si tocchi nulla del nostro recente passato perché ognuno teme di veder messo in forse proprio quel tassello che gli sta a cuore. E così che l’Italia è divenuto il Paese dei Misteri che tali però non sono. Una convergenza in negativo che si è ben dispiegata sotto gli occhi di tutti in questo caso.
Credo che solo la più ampia verità dei fatti, anche di quelli duri, difficili, negati per decenni può avere un affetto benefico su tutti restituendo a noi, anche dopo 43 anni, le ragioni dei protagonisti, i loro sbagli, le loro ferocie, le ambiguità ma anche la grande immensa umanità di uomini come Pino Pinelli. Contro la mia lettura dei fatti si è scatenata un’isterica campagna, un po’ ridicola e fuori del tempo, con vette di autentica comicità.Credo che la ragione di tante bugie, tante nefandezze, tante manipolazioni scritte e sostenute con inusitato cinismo nascano proprio dalla necessità di “bruciare” le “ due bombe” di Piazza Fontana, con tutte le implicazioni che questo comporta.. Ecco perché si è attesa l’uscita del film per replicare a un libro di 3 anni prima. L’obiettivo non è stroncare un libro che contiene, secondo molti una gran massa di castronerie, ma delegittimare semplicemente l’ipotesi della “doppia bomba”. Si è violentemente rifiutato questa ipotesi ma nessuno ha dato una logica spiegazione delle motivazioni di questo rifiuto: si è solo cercato il dileggio. E’ questo il vero mistero


 questa  intervista chiaccherata  si  conclude   con in sottofondo  le prime note  della canzone  http://angolotesti.leonardo.it/T/testi_canzoni_talco_63730/testo_canzone_60_anni_1088560.html

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