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28.3.18

la musica è anche terapia . il caso del cd di danyart ( alias Daniele ricciu ) : la musica mi ripara

Il cd  che recensisco oggi nasce  da  un sacrificio  ,  uno di queli  che  si  fanno  nel  viaggio dela  vita  \  creazione d'opere  d'arte  .


Metto in vendita a malincuore il mio secondo sax tenore per incassare qualche soldo in vista della spesa per la conclusione del mio primo disco a mio nome.
Come alcuni sanno, sono un appassionato dei vecchi Grassi, da alcuni anni suono esclusivamente questi vecchi esemplari. In questo caso, parliamo di un Tenore Grassi Wonderful del 1977, completamente slaccato in tutto il corpo escluso il chiver che è stato lasciato intatto.
Il sax si presenta in condizioni ottime e solo la mia fissazione con l'altro vecchio ammaccato senza nome mi ha portato a tenere questo solamente di scorta. Ma si sa che i rapporti con gli strumenti sono davvero particolari e individuali e, nel mio caso, non tengono minimamente conto del fattore del valore di mercato o della bellezza estetica.
E' un sax dal suono pieno e scuro, meccanica di concezione semimoderna, io l'alzerei un pò per le mie abitudini ma molti la preferiscono così. Per il resto, i tamponi sono in gran parte nuovi, solo due o tre, nella parte bassa, pur essendo ancora del tutto funzionanti, nel prossimo futuro saranno da sostituire.
Il sax vi arriverebbe con la sua custodia originale (quella a rettangolo, non quella della foto), rigida e voluminosa.
Lo metto in vendita a 1000 euri tondi compresa eventuale spedizione, chi viene a prenderselo in gallura (io abito a Luras ma va bene anche nei dintorni) avrà uno sconto di 50 euro.

Contattatemi per ogni domanda al riguardo anche qui su facebook.










Tutti i brani meritano un ascolto ripetuto e attento, e allora ci si rende conto che è difficile dire, non solo, quale sia il più bello ma addirittura quale sia il preferito, perché tutti hanno hanno una forte individualità e storia alle spalle, formata dalle suggestioni e esperienze che li hanno ispirati

Nessun testo alternativo automatico disponibile.
Ad un primo ascolto le tracce che più mi hanno colpito sono state: 2 inizio del viaggio dopo " introduzione " della 1 interiore dalla crisi , la 5, perché si sente come un ricordo doloroso ed intimo genera bellezza tanto più bella in quanto struggente ricco di nostalgia e di rimpianti che creano la morte o malattia di una persona cara ,la 8 è riuscito a mettere in musica questo epitaffio di Bob Dylan  tratto dal suo  11 Outlined Epitaphs (Undici epitaffi abbozzati) è il titolo di un poema scritto nei primi anni sessanta 
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Sì, sono un ladro di pensieri ma non un ladro d'anime, prego ho costruito e ricostruito su ciò che è in attesa perché la sabbia sulle spiagge scolpisce molti castelli su quel che è stato aperto prima della mia epoca una parola, un motivetto, una storia, un verso chiavi al vento per aprirmi la mente |e per garantire alle mie idee da armadio un'aria da cortile.
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 Però, poi, ai successivi ascolti, i conti si pareggiano, tutti i brani salgono al livello dei preferiti al primo ascolto.

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 Lo so che questa auto recensione dell'autore ha già detto tutto La Musica mi ripara E' uscito nel marzo 2018 il mio primo lavoro discografico da leader, con la dicitura Danyart, (nomignolo che ho assunto diversi anni fa in via informale quasi per gioco e che oggi mi rende riconoscibile), dal titolo evocativo “La Musica mi ripara”, disco che contiene nove brani tutti di mia composizione, e tredici illustrazioni, da me eseguite con le tecniche matita e penna bic, di commento ai brani, dalla copertina, al booklet di 8 facciate, al retrocopertina con l’ autoritratto. In generale, per ogni brano si può consultare l’immagine e le impressioni corrispondenti, che possono indicare una vaga direzione sulle motivazioni che mi hanno spinto a scrivere i brani del disco. I titoli evocano atmosfere derivate dagli interessi storico, scientifico, sociologici che porto avanti da sempre assorbendo tutto ciò che osservo succedere intorno a me e nel mondo intero, per poi isolarmi e “ripararmi” nella musica che, nell’immaginario e nell’utopia dell’autore (me stesso), possa riuscire a trasformare in bellezza la tragedia di un mondo imperfetto e spesso violento. Il disco potrebbe essere definito di tipo “vinilico” per la particolare disposizione, in due facciate virtuali, dei brani, dal momento che le prime 5 tracce evocano atmosfere introspettive, sonorità e melodie derivate soprattutto dai miei interessi extramusicali e da situazioni umane personali e mondiali, composizioni che si allontanano leggermente dal jazz più tradizionale e canonico, mentre le tracce successive si rifanno maggiormente alla tradizione e all’improvvisazione su progressioni armoniche, modali e “free”.

       per gentile concesssione dell'autore dell'intervista che trovate qui di Antonio Masoni di Gallura news 


Per concludere, l’ultima traccia, dal titolo “Frammenti di cuore” è un brano dal gusto dolce/amaro, nel quale lascio l’esecuzione e l’interpretazione al mio collega pianista Simone Sassu, mettendomi da parte e riflettendo su pensieri, paure, insoddisfazioni, incertezze, fragilità, domande in cerca di risposte forse introvabili, che lasciano anche l’ascoltatore in una situazione di stallo, tra la quiete dell’atmosfera del brano e il subbuglio e il caos della mente. Hanno partecipato alla riuscita dell’album i fantastici musicisti: Fabrizio Fogagnolo (contrabbasso) Simone Sassu e Matteo Cara (pianoforte) Antonio Argiolas e Paoletto Sechi (batteria) Il disco è stato interamente autoprodotto da me, a partire dalle nove composizioni, alla registrazione dei brani, mixaggi, mastering e illustrazioni varie. Il Cd fisico è ancora acquistabile per 10 euro più eventuale spedizione direttamente da me con:




oltre all'intervista che troverete sotto possio solo aggiungere e consigliare vivamente di ascoltare il disco senza preconcetti, perchè sia nel suo caso che in tantissimi altri (non è certo l'unico che per varie motivazioni ha deciso di autoprodursi...), perché solo con un atteggiamento libero da ogni preconcetto ( il jazz fa .è come una scoreggia piace a chi lofa , ecc ) si può apprezzare pienamente un progetto artistico e la musica


Ok questo tuo ultimo cd, anche se in collaborazione con ottimi musicisti, è tuo . Ma a quando un cd in cui suoni tu da solo ?

Mi è capitato di suonare in solo abbastanza spesso, anche se per brevi apparizioni, collegate a serate o eventi come presentazioni di libri, narrazioni, esposizioni poetiche, performance di artisti, pre-serate o preconcerti di amici o colleghi. L’idea di un disco in solo sicuramente mi affascina molto e credo sia un obbiettivo, un sogno, che prima o poi cercherò di realizzare, ma forse ancora è troppo presto per avere un’idea del quando e del come potrò riuscire a confezionare un prodotto così complesso e delicato, in sostanza aspetto che il tempo giusto, la mia maturità come solista e artista, arrivi da sola, mettendoci da parte mia tanto impegno ma senza forzare i tempi. 


Jazz freddo o jazz caldo, oppure visto il tuo carattere ribelle ed autodidatta semplicemente Jazz? 

Non ho mai badato troppo alle definizioni, tanto meno alla differenziazione, alquanto vaga e ambigua, tra Jazz Freddo (Cool) e Jazz Caldo (hot), che trovo perlomeno superata da decenni. Nel mio caso, nel caso del mio disco “La Musica mi ripara”, si possono individuare diverse atmosfere, tutte estremamente profonde e significative, con richiami da generi anche esterni o periferici al jazz (sperimentale, ambient, fusion), a sonorità, armonie e ritmiche più propriamente vicine al jazz americano, al periodo bebop, modale e free. Ma quando scrivo un brano, questo arriva da ragionamenti e sensazioni che hanno a che fare più con la psicologia, filosofia, sociologia, storia, scienza, che con la teoria e la tecnica musicale. Ecco perché spesso i miei brani possono differire molto l’uno dall’altro se li si cerca di inglobare in un genere specifico. 



Blues o Jazz Cuore o mente ?  quando suoni usi di più il cuore o la mente? oppure come credo, ascoltando i tuoi lavori, entrambi ?

Come dici tu, indubbiamente la mia musica e il mio approccio musicale contengono entrambe le direzioni, quelle dell’anima più viscerale (cuore e anima) e quella della razionalità o progettualità (mente).Si può credo affermare con buona approssimazione che quando suono dal vivo prevale ampiamente la parte più irrazionale (cuore e anima), in un misto di dolcezza e aggressività che mi caratterizzano, mentre nella composizione e registrazione in studio, le due direzioni mediamente si equivalgono, con a volte la prevalenza di una parte o dell’altra, in un misto e oscillazione dei due pesi. In generale, comuqnue, sono un musicista dall’animo e approccio viscerale, più che organizzativo e razionale



Concordi  con questa definizione : << Il jazz è uno di quei generi di cui ti innamori subito, a prescindere. Cominci ad amare quella canzone perché c'è qualcosa nel ritmo che parla di te, che racconta di te, che muove e smuove delle tue sensazioni, i tuoi ricordi, una manciata di pensieri, e nella gran parte dei casi non ha nemmeno bisogno di un accompagnamento vocale. È l'esempio di come la musica vada oltre, oltre ogni cosa. Di come la musica si faccia capire benissimo pur essendo solo aria e nell'aria. S'innalza con grinta ed arriva dritto verso la parte più intima di noi stessi, più propensa e vicina all'emozione riprodotta da quel ritmo.>> Presa da questo interessante articolo del https://www.huffingtonpost.it/
In generale mi piace questa definizione, che però estenderei non soltanto al jazz ma a tutta la buona musica fatta con intenzione positiva, artistica, comunicativa, in sostanza con interesse non solo economico o di raggiungimento della notorietà oppure ancora,non soltanto per rassicurare l’utente. A queste buone intenzioni, ovviamente, bisogna coaudiuvare la necessaria e indispensabile qualità.

Oltre alla banda musicale locale, hai mai avuto altre occasioni di collaborare con tuo fratelloMassimiliano, ottimo trombettista?

Certamente! Abbiamo suonato per anni nella Tinto Brass Marching Band, oltre ad esibirci in formazioni di media grandezza per concerti dedicati alla musica dei Blues Brothers e simili. Massimiliano avrebbe probabilmente potuto fare come me il professionista, ma la vita lo ha portato ad altro,e questo ha permesso a me di dedicarmi completamente alla musica, perchè lui, da subito, ha contribuito al sostentamento della nostra famiglia che aveva un padre non più abile al lavoro ad appena 51anni, e quindi bisognosa di un aiuto. Io, dal mio canto, ho potuto aspettare e godere un po’ di questo piccolo favoritismo per concentrarmi maggiormente nello studio del sax e nell’elaborazione della mia arte, che richiede lunghi tempi, concentrazione e periodi di assoluta dedizione ad essa senza troppe interferenze e preoccupazioni esterne.

Nella vitareale, poi hai riparato quelle cose che sono alla base del cd?
Ti dirò, probabilmente il cd stesso, o meglio l’averlo concluso, mi ha permesso di riparare certi “guasti” nella mia testa, che da troppo tempo stava andando verso una direzione distruttiva, estremamente tormentata, negativa, per la quale ho rischiato grosso. L’ultimo brano del disco, come detto in un’autorecensione “L’ultimatraccia, dal titolo “Frammenti di cuore” è un brano dalgusto dolce/amaro, nel quale lascio l’esecuzione e l’interpretazione al mio collegapianista Simone Sassu, mettendomi da parte e riflettendo su pensieri, paure,insoddisfazioni, incertezze, fragilità, domande in cerca di risposte forse introvabili,che lasciano anche l’ascoltatore in una situazione di stallo, tra la quiete dell’atmosferadel brano e il subbuglio e il caos della mente.” Ecco, una volta concluso questo pezzo, sono obbiettivamente riuscito a rialzarmi, e con estremo vigore ho ritrovato la luce perduta, che mi permette di vivere meglio questa breve vita terrena, pur mantenendo sempre la mia caratteristica personalità sensibile e tendente all’assorbire la negatività e la tragedia per trasformarle in arte e musica che esprimano soprattutto bellezza

Progetti per il futuro?
Nel futuro più immediato c’è la volontà di suonarela musica del disco organizzando concerti sia nei dintorni che oltre l’isola, cosa non facile ma per la quale mi batterò tenacemente. Ho poi già pronto, in pratica, il repertorio del prossimo disco, con annesso titolo e sonorità. Vedrà la luce o il prossimo anno, oppure fra due, dipenderà molto dal fattore economico (produrre un disco comporta spese molto importanti per un musicistaindipendente) e anche dalla risposta che riceverà questo primo lavoro appena uscito.In generale, vorrei che la mia musica venisse ascoltata e suonata ovunque possibile, e che, soprattutto, causi nell’uditore sensazioni profonde, siano esse positive o negative, ma mai neutre, perché considero una reazione indifferente molto più negativa di un sentirmi dire che i miei brani siano brutti o troppo tristi.Altra cosa, per un futuro senza limiti, coltivare altri sognianche esterni alla musica, come quello di vedere la città di New York, patria del jazz del periodo più fecondo, e altri luoghi storici come Giza e le sue incredibili Piramidi, le antiche città sumere e turche, o Machu Picciu in Perù...E poi, la cosa più bella della vita, innamorarmi di nuovo e vivere una grande storia d’amore senza pensare troppo a quanto dovesse durare ma solo viverla pienamente, con serenità, rispetto e bellezza.


concludo  con il trailer da 5 minuti del mio disco "La Musica mi ripara", così da assaporare velocemente le atmosfere che potete trovare nell'album.



I cui brani sono 9 e tutti accompagnati da illustrazioni eseguite dall'autore che troverete nella copertina e nel booklet del disco fisico. A breve ci sarà l'inserimento del lavoro anche negli store digitali, ma io continuerò a consigliare l'acquisto del disco fisico proprio per l'unicità del tutto.Un disco da ascoltare ma anche da guardare toccare, leggere, come si facevano un tempo.

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