dalla nuova sardegna del 18\12\2011
Cagliari, scoperta truffa con gratta e vinci milionari
Con la tecnica dei gratta e vinci "milionari" contraffatti, un commerciante abusivo raggirava da anni soprattutto persone benestanti nell'hinterland di Cagliari. L'uomo è stato scoperto dalla Guardia di finanza
CAGLIARI. Con la tecnica dei gratta e vinci 'milionari' contraffatti, un commerciante abusivo raggirava da anni soprattutto persone benestanti nell'hinterland di Cagliari. Come il protagonista del film 'Prova a prendermi', Mauro Mallus di Quartu Sant'Elena, noto "Bacioni", manometteva parzialmente i biglietti senza intaccarne l'integrità, poi li cedeva ai prescelti. La Guardia di finanza di Cagliari l'ha scoperto dopo due ignare vittime della truffa avevano portato in banca, nel novembre scorso, un gratta e vinci da 5,1 milioni di euro.
Le Lotterie nazionali srl, ricevuto il titolo per corriere assicurato e scoperto che era falso, avevano segnalato il caso alle Fiamme gialle, che già dall'aprile 2011 aveva ricevuto numerose denunce a Cagliari, Quartu Sant'Elena, Decimomannu e Assemini. Indagando sulle due persone che avevano portato il gratta e vinci milionario in banca per aprire un conto corrente, il titolare di un negozio fotografico di Quartu e un dirigente della cooperativa Ormeggiatori di Cagliari in pensione, i finanzieri hanno scoperto che l'avevano ricevuto in modo non regolare da un terzo, come emerso da una scrittura privata trovata, durante una perquisizione, nella cassaforte di uno dei due indagati.
Il biglietto da 5,1 milioni che ha consentito di scoprire la truffa era perfetto, indistinguibile da quelli regolari. "Non abbiamo dormito per settimane alla notizia che era risultato falso", hanno riferito i due indagati durante gli interrogatori della Guardia di finanza. "Pensavamo addirittura fosse uno stratagemma delle lotterie nazionali per non pagare la vincita. Abbiamo incaricato persino nostro figlio avvocato di capire da dove il biglietto fosse risultato falso".
E' stato poi "Bacioni", il "Frank Abagnale" di Quartu, a spiegare come adescava e truffava le sue vittime, compreso un carabiniere in pensione, accuratamente selezionate: innanzi tutto mostrava loro il tagliando "vincente" contraffatto e faceva credere loro di poter approfittare di una facile situazione di indigenza. "Dicevo loro che non vedevo bene e non capivo cosa avevo vinto", ha raccontato Mauro Mallus ai finanzieri. "Di solito, quando vedevano una vincita di 500mila euro dicevano che era soltanto di cinquemila e offrivano un immediato compenso fra i mille e i 1.500 euro. Pensavano di fregarmi, invece era il contrario. Maresciallo, io ci mangio con quei soldi".
Alla fase di "illusione" della vittima, seguiva quella dell'attesa. Il tagliando non veniva ceduto subito, ma solo dopo qualche giorno, perché il desiderio d'impossessarsene crescesse. E poi, improvvisamente, Mallus tornava alla carica e contattava la vittima per cedergli il gratta e vinci. "Racconto che sono in procinto di entrare in carcere", ha spiegato "Bacioni" ai finanzieri, "e quindi non posso ritirare la vincita e che mi servono pochi soldi... giusto per le sigarette". >>
L'uomo nonostante avesse dei precedenti specifici per casi simili è stato ,pur commettendo un reato , eticamente corretto . Infatti sempre scindo la nuova sardegna
«L’importante è trovare un benestante che ci casca»
18 dicembre 2011 — pagina 03 sezione: Fatto del Giorno
CAGLIARI. Non ha negato, anzi ha spiegato tutto nei dettagli. La tecnica della truffa, il metodo per falsificare i gratta e vinci, il perchè di un’attività consapevolmente illegale, per quanto le vittime - così emerge dalle parole di Mauro «Bacioni» Mallus - un po’ se lo meritassero: «Sì, il biglietto Maximiliardario falso da cinque milioni l’ho fatto io».
Come l’ha realizzato? Semplice: «Ho preso due tagliandi usati dalla spazzatura di un tabacchino, ho incollato il rettangolino coi numeri coincidenti e l’ho stirato col ferro». La fase più importante però è quella della preparazione: «Prima cerco la persona che può cascarci, di solito sono benestanti e approfittatori di persone apparentemente deboli come me... gli faccio vedere una fotocopia del biglietto contraffatto dicendo che a causa della mia ignoranza e della mia scarsa vista ho bisogno di verificare se è vincente». Quelli abboccano: «Se la persona vede che la vincita è di 500mila euro mi dice che c’è scritto cinquemila, illudendosi di truffarmi». Ed è qui che scatta la trappola: «In genere mi offrono dai mille ai 1500 euro in contanti alla consegna dell’originale. Ma io li faccio aspettare almeno quattro giorni». L’attesa riscalda l’ansia dell’interlocutore: «Nel caso del fotografo sono andato al suo negozio solo per fare una fotocopia e lui si è offerto subito di pagarmi 500 euro, mi ha detto che avrebbe pensato alla riscossione della somma insieme al cognato avvocato. Alla fine avrei ricevuto il dieci per cento della vincita». Con una raccomandazione: «Mi ha detto di non riferire nulla nemmeno in famiglia, altrimenti mi avrebbero preso tutto». Solita tattica d’attesa: «L’ho fatto aspettare, mi chiamava... solo dopo quattro giorni gli ho dato il tagliando con la combinazione incollata. Gli ho detto che mi bastavano 500 euro perchè stavo per entrare in carcere, i soldi per le sigarette. Lui pensava di truffare me invece è su contrariu».
C’è un perchè di questa attività a rischio: «Sono disoccupato - ha detto - e ’nci pappu con su dinai (con quei soldi mangio). I 500 euro del fotografo? Ho comprato un maialetto e ho fatto la spesa per tutto il mese». Tranne quella volta in cui il cuore ha prevalso sul bisogno: «Ho dato uno dei miei biglietti vincenti a un maresciallo dei carabinieri in pensione, che dalle felicità mi voleva dare subito cinquemila euro - ha raccontato Mallus - ma siccome la posta era chiusa mi ha dato cinquecento euro. Dopo qualche minuto sono tornato indietro e gli ho detto che era uno scherzo. I soldi glieli ho restituiti ».