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24.10.25

voi festeggiate hallowen e io il grande cocomero

 

S'avvicina ,  come  potete  notare   dalla vignetta   dei  penauts  , quello    che   con  queste  americanizzazioni  forzate    e  ora     globalizzate  ha  il  nome   settimana  di  Hallowen . 


Lo so    aborro tale  termine , ma  se  non lo  usi le  nuove generazioni   non  ti   capiscono   e ti guardano  strano , preferisco   usare  o  i  termini  locali  vedere    sotto  url   o  per  dirla ( vedere  vignetta  e  url  sopra  )   nostalgicamente  e letterarialmente    grande   cocomero


per approfondire

3.1.25

non sempre è necessario che un fumetto o un cartone continui dopo la morte degli autori fondatori per essere grande il caso dei Penauts di Schulz venticinque anni fa l’ultima striscia. L’uscita di scena del loro papà fu indimenticabile


 

Leggi  anche  


 https://it.wikipedia.org/wiki/Peanuts
https://www.doppiozero.com/charles-m-schulz-i-cento-anni-del-papa-dei-peanuts


A volte  per ragioni diverse (  fama   duratura   del  suo  creatore  , indotto  economico  ,  desideri  dei fans    di   continuare  a  vedere \ leggere  ciò  che riguarda  i  loro  beniamini , ecc    )   i personaggi dei fumetti o  dei cartoni animati    tendono   generalmente  a sopravvivere ai loro creatori . Dal seriale a quello d’autore, dai manga ai supereroi, capita sempre più raramente di vedere un pronipote di Yellow Kid abbandonare il palcoscenico delle nuvole parlanti e ritirarsi a miglior vita seguendo le orme del proprio creatore verso il Walhalla delle storie.Infatti  negli ultimi anni abbiamo infatti visto tornare a popolare gli scaffali delle librerie un Corto Maltese in grandissimo spolvero, anche se per opera di autori ben diversi da Hugo Pratt, mentre gli invincibili galli armoricani, nemesi delle legioni romane di Cesare non li hanno mai abbandonati, seppur senza le storie di Goscinny prima e ora privi anche delle matite di Uderzo. E se il 2024 ha reso orfani anche il Martin Mystere del compianto Alfredo Castelli e l’invincibile Goku di Akira Toriyama, vendite alla mano si può essere abbastanza sicuri che il pubblico preferisca evitare di veder calare il sipario sui loro personaggi preferiti per poterne seguire le orme ancora un altro po’.Ma come  dicevo nel  titolo , ci sono  anche  delle  eccezioni   ed  una  di    queste  è appunto  quella  dei Penauts  . Se infatti i suoi personaggi continuano a godere di ottima salute in nuove avventure declinate attraverso media diversi che vanno dai cartoni animati ai videogiochi, grupppi  social   , ecc   la loro dimensione naturale, ossia le strisce, li ha visti salutarci una volta e per sempre proprio per volontà del loro autore.Dopo aver disegnato l’ultima striscia di una cinquantennale carriera il 3 gennaio del 2000, poi pubblicata 40 giorni dopo, il geniale papà di Snoopy, Linus e Charlie Brown, in accordo con la famiglia, decise di ritirarsi dall’impegno causa mzle incurabile al colon che lo aveva assorbito quotidianamente per tutta la vita, e di portarsi via il pallone, convinto che i suoi personaggi avrebbero approvato.Per un bizzarro tiro del fato infatti, la striscia in cui Charlie Brown rispondeva al telefono indicando che Snoopy/Schulz stesse scrivendo venne pubblicata proprio il giorno successivo alla sua morte. Un’uscita di scena indimenticabile e tempestiva, perfettamente in linea con la puntualità dell’autore che, convinto di non poter più sostenere l’impegno nei confronti di lettori, editore e personaggi, si accomiatava da quel mondo di “noccioline” che, in ogni lingua e a ogni latitudine, aveva accompagnato generazioni e generazioni di lettori con una soave, intelligente leggerezza

Lucy, Linus, Woodstock, Patty, Schroeder e tutti gli altri personaggi continuano, un quarto di secolo dopo quell’addio, a vivere nelle strisce dei Peanuts che hanno continuato ad essere ristampate, ma mai aggiornate da altri autori, perché solo il loro creatore sarebbe stato in grado di portarle avanti nel modo giusto. E non per l’assenza di una formula, perché in tempi di intelligenza artificiale tutto può essere replicato (a eccezione del genio), ma perché non sarebbe stato possibile ottenere un effetto sincero.Oggi il repertorio di quei personaggi, scolpito eternamente nell’immaginario collettivo mondiale, suscita ancora le stesse emozioni, pur essendosi ormai allontanato dal tempo in cui veniva concepito. Perché il tempo dei Peanuts è una dimensione di non-tempo, un presente eterno in cui l’infanzia dura per sempre riflettendo le penurie del mondo adulto per addolcirle, in cui un bracchetto vestito da Barone Rosso può sempre spiccare il volo pilotando la sua cuccia, o in cui una partita di baseball che non può essere vinta viene comunque giocata all’infinito come memento della visione dell’autore. Un autore che però, almeno una volta, ha concesso a Charlie Brown di colpire quella maledetta palla e di fare un home run, anche se non ha fatto in tempo a fargli calciare, nemmeno una volta, il pallone da football. Che dispetto!In quella che potrebbe quasi essere considerata un’accogliente, serena rassegnazione c’è tutto un mondo filosofico, ironico e titanico, capace di farci vivere ancora oggi le storture di ogni quotidianità con un sorriso malinconico che può riassumersi tutto, ma proprio tutto, in una battuta capace di stare dentro un’unica vignetta: misericordia ! .  Infatti    come fa  notare  https://downtobaker.com/2019/08/24/come-i-peanuts-hanno-creato-uno-spazio-per-pensare/   essi  sono ancora   , nonostante  siano   passati    quasi 80 anni più precisamente  dal 2 ottobre 1950 al 13 febbraio 2000 (giorno dopo la morte dell'autore) , immortali   e ricchi  di  spunto 

27.12.16

la musica classica \ sinfonica è musica per vecchi ? no ecco perchè ascolto ( anche ) musica classica \ sinfonica dall'infanzia


POTREBBERO  INTRESSARTI 
hintergrund-717Qualche  giorno fa  ero  alla cena dei quarantenni    mi  squilla  il cellulare  , niente  di strano  se  fosse  il mio  ,  con una suoneria  di musica  classica  \  sinfonica  (  non ricordo se  Bach o Bethoveen  ) .  dopo la  risposta  ,  molti si  sono messi  ad ironizzare   con battute  del  tipo : <<  va  beh che stai invecchiando  , ma   questa  è musica   che  sa  d'ospizio   da nonno , ecc  >> .  Non ho replicato , se  non  con  un po'  d'autoironia  : << già mi sto preparando  ad esserlo , ecc >> , per   evitare polemiche   e  rovinare   la serata  .
Quindi lo faccio  qui  , visto  ricevo via  email  dei  commenti sarcastici  \  acidi , da gente  o  che non capisce  nulla di musica  o se  ha dei  pezzi di  tale genere musicale    come  suonerie  sul cellulare  è per pigrizia  "elettronica"  (  cioè non  vogliono     o  non hanno tempo   di cambiarla  )  o per  perchè  fa  figo   \  tendenza
Prima di rispondere  vorrei precisare  che

(...)
I confini della categoria sono sfumati e opinabili, in quanto il marchio di classicità viene in genere assegnato dai posteri; dunque, ciò che oggi si definisce "classico" non lo era necessariamente ai tempi in cui venne composto. In particolare, a seconda dei contesti il concetto di "musica classica" può includere o no la musica colta contemporanea. (...  da  https://it.wikipedia.org/wiki/Musica_classica  ) 
e poi io preferisco parlare di classico \ sinfonico in quanto la musica classica vedere winkipedia ha diverse  ramificazioni   fra  cui  la musica  sinfonica che  è quella    della  suoneria  in questione ( e non solo vedere  url ad  inizio post  ) .
Dopo  questo  " spiegone    veniamo  a rispondere iniziando      dalla  fine

Tale genere  non è per  vecchi  . Infatti   ci sono molti  giovani    che  praticano  e  con risultati eccellenti  (  ad esempio  , la  violinista   Greta Medini scomparsa  suicida  recentemente  ne  ho parlato )  Oppure la pianista Irene  Veneziano  ed  altri  che  trovate  fra  i  miei contatti di Facebook e  plusgoogle  . Eccone  altri due  esempi  leggete qua  sotto 


A ventiquattro anni è salito sul podio della Scala di Milano. E ha già diretto opere nei maggiori teatri del mondo. “Il repertorio dei grandi compositori è fatto per i giovani”. Parola di un Maestro che ama il rock

di Simona Maggiorelli
Andrea Battistoni
E’ il più giovane direttore d’orchestra mai salito sul podio della Scala. Ha appena pubblicato il libro Non è musica per vecchi edito  da Rizzoli. E ha alle spalle già molte prime importanti al San Carlo, a La Fenice, all’Arena di Verona, la città dove è nato nel 1987. Ma il Maestro Andrea Battistoni non disdegna di suonare rock e ascoltare jazz. Anzi. «Sono un amante della musica a 360 gradi», racconta di sé confessando che nel suo personale Parnaso siedono Mozart e Beethoven  ma anche Frank Zappa, gli AC/DC e i Deep Purple. Intanto, mentre fino al 17 aprile proseguono le repliche delle “sue” Nozze di Figaro alla Scala («un’opera di grande freschezza» dice Battistoni «in cui la vitalità della musica di Mozart riesce a trasformare le maschere di Da Ponte in esseri umani mossi da passioni»), al Teatro Regio di Parma sono iniziate le prove di Stiffelio di Verdi che debutta il 15 aprile. «Un’opera poco rappresentata e che vale la pena di riscoprire perché  apre le porte agli sviluppi futuri di Verdi. Basta dire», sottolinea Battistoni, «che l’opera immediatamente successiva sarà Rigoletto. Poi verranno Trovatore e TraviataStiffelio ha già in nuce tutti gli elementi dei grandi capolavori. Ed è interessante vederlo come un cartone preparatorio dei successivi sviluppi dell’arte verdiana». Questa opera lirica in tre atti conobbe una riscoperta alla fine degli anni Sessanta proprio al Teatro Regio di Parma ed è qui che abbiamo raggiunto il Maestro telefonicamente. In attesa di incontrarlo poi al Maggio musicale Fiorentino dove,  il prossimo giugno, dirigerà Traviata.(...) 

Il secondo  è   Nicola Elias Rigato, ha 24 anni – possiamo a tutti gli effetti definirlo giovane – e si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio “Francesco Venezze” di Rovigo con il massimo dei voti, la lode e menzione d’onore, non pago di tutto questo due anni dopo si è laureato in musica da camera sempre con il massimo dei voti, lode, menzione d’onore e tutta la commissione Attualmente sta studiando composizione a Milano ed è proprio delle sue composizioni che voglio parlare, perché sono a tutti gli effetti composizioni “classiche”  la  << (....)   La sua è una musica che colpisce cuore e cervello e vi spiego meglio cosa intendo dire: la musica deve necessariamente essere un’esperienza emozionale, deve fare vibrare le corde della nostra anima per arricchire la nostra capacità di provare emozioni, per disciplinarle, per lenirle o a volte per scatenarle, ma non solo, o meglio questo a me non basta, l’ascolto musicale deve coinvolgere anche la parte razionale, la testa deve riconoscere in quella musica un nuovo tassello di una storia ancora viva.  (....) >>Infatti  La musica di Nicola produce emozioni profonde e quel senso di riconoscimento gioioso come l’incontro casuale di un amico carissimo che avevamo perso di vista da tempo. e  come suggerisce  http://www.vivalafuga.it/      in la musica classica di nicola elias riigato     Se non mi credete, ascoltatelo…


Inoltre certi pezzi musicali ad esempio Il brano ( come alcuni di quel periodo in particolare il genere rock progressive ), quelli della mia generazione l'hanno scoperto con la cultura del Revival o quelli più recenti come colonna sonora del fil i cento passi di Tullio Maria Giordana, Whiter Shade of Pale ( nota in italiano senza luce ) un singolo dei Procol Harum, pubblicato il 12 maggio 1967. dei fu un fortuito risultato della allora casa discografica U.K. Decca Records, con l'esperimento di fondere insieme musica classica e soft rock. Infatti Il riff-intro, non è altro che la libera variazione del brano classico Aria sulla quarta corda con alcune componenti della cantata BWV 140 Wachet auf, ruft uns die Stimme, entrambi opere di Johann Sebastian Bach.
perchè l'ascolto  .
  • sono  cresciuto   forse influenzato da Schroeder ( ragazzino pianista )   personaggio della striscia a fumetti Peanuts di Charles M. Schulz. ascoltando in famiglia  e  nella cultura  del revival  ne  ho parlato in questo blog  ( vedere primo url ad  inizio post  )   oltre   che  i classici (  vedere righe  precedente  per  l'ambiguità della definizione    )   del : blues ,  jazz, rock  ,anche  opere  liriche  ( i nonni  )  e   classica   ( da  camera e    sinfonica  )  
  • Molti pezzi  mi rilassano  , m emoziona  , mi  aiutano  a  scaricare  lannoia  e le tensioni accumulate
  • è poco    ripetitiva  e  ciascun artista  ne  dà una sua interpretazione  
  • Alcune 
    Teorie neurologiche  e non solo  
       dimostrano e avvalorano la tesi dell’Effetto Mozart,   
    permette  il rilassamento totale di corpo e mente, favorisce anche la percezione spazio-temporale e soprattutto facilita la concentrazione nelle attività celebrali complesse. È a tal proposito scientificamente provato che le persone educate fin da bambine all’ascolto della musica classica ottengono in minor tempo risultati in calcoli matematici complessi, senza un grande dispendio di energie.............ssica significa entrare in un mondo fatto di ricerca, di tecnica, di virtuosismo; un musicista classico (un pianista ad esempio) non arriva al successo per caso come può accadere a un musicista di musica leggera, ma ci arriva grazie ad anni di studi, a giornate intere passate sullo strumento, a ore di studio sulle partiture musicali e così via.
Ora, offrire l’anima all’incantesimo musicale non significa soltanto nutrire l’anima di virtù, ma anche prendersi cura del  suo assetto e creare al suo interno una symphonia,  ovvero la sua salute.  L’epodé si rivela uno strumento catartico, ma emerge anche l’idea che ciò è  possibile solo grazie al fatto che la struttura originaria della psyché ha qualcosa di musicale. Nutrire il proprio animo con l’apprendimento della musica, significa, dunque, non permettere che qualcosa snaturi l’anima. Sarà il Timeo a mostrare, nella maniera più efficace, questa relazione tra le virtù curative della mousiké e la struttura dell’anima, chiarendo anche cosa spinge Platone ad affidare alle cure della musica la parte migliore dell’uomo. (...)   da http://www.ilsussidiario.net/News/Musica-e-concerti/2016/2/4/CONSERVATORIO-Classica-non-e-musica-per-vecchi/2/676113/
Ecco  quindi  che ascoltare musica classica, non  vuole dire  ascoltare  musica   vecchia ormai. Ma  come tutte  le  canzoni (  anche   quelle elettroniche  e  le cover  intelligenti non quelle  che snaturano la canzone originaria  )  significa entrare in un mondo fatto di ricerca, di tecnica, di virtuosismo; un musicista classico (un pianista ad esempio) non arriva al successo per caso  ed  è meno poppato  dai media  e  dal sistema  come può accadere a un musicista di musica leggere molto spesso   dozzinale   ma ci arriva grazie ad anni di studi, a giornate intere passate sullo strumento, a ore di studio sulle partiture musicali e così via.
 Adesso   qualcuno di voi   mi dirà  è come m orientarsi   se  uno vuole  avvicinarsi all'ascolto    di tale  genere  musicale  io consiglio  d'iniziare   ad   ascoltare da youtube  ( ecco   due " compilation "  I  II  ) o spotify  cercando  o autori a caso  o compilation   per capire quali compositori ma anche quale periodi storici sono più vicini ai tuoi gusti musicali .
Potete leggere anche  questi libri  1) Guida alla Musica Sinfonica, a cura di Ettore Napoli, presentazione di Quirino Principe, coll. Le Guide Zecchini 1, pp. XIV + 578, Varese 2010, Zecchini Editore, ISBN 978-88-65400-01-2 ., 2 Giacomo Manzoni: Guida all'ascolto della musica sinfonica - Feltrinelli (Milano), 1961. 3)  Non è musica per vecchi di Andrea Battistoni  ( quel direttore  d'orchestra  di cui ho parlato prima  ) . Se  non dovesse bastare    ecco  dice  questo   suggerisce  Alfonso Pone -  sui http://www.music-on-tnt.com

Ascoltare questo genere musicale aiuta la formazione della cultura musicale e non perchè la musica leggera ne è incapace, ma perchè obbliga chi la ascolta a riflettere, cosa che, ad esempio, certe canzonette di oggi non fanno. Il risultato di questa presa di coscienza è la ricerca continua di musica valida artisticamente. Per un appassionato di musica leggera significa magari, cercare i dischi dei Beatles, dei Pink Floyd, di D. Bowie o di Tenco, di Battisti, di P. Conte, di De Gregori e così via.

Come iniziare ad ascoltarla?

Questa è la parte più difficile del discorso, l'offerta di cd dicevo, è davvero sterminata. Il mio consiglio è questo: ascoltare per la prima volta un brano famoso tipo le Quattro stagioni di Vivaldi; ascoltare qualcosa di conosciuto vi metterà sicuramente a vostro agio, vi farà scoprire, di quella musica, cose che non avevate mai sentito e sicuramente vi stimolerà a riascoltarla in futuro.
Per quanto riguarda la versione da acquistare orientatevi sulle offerte a metà prezzo (magari facendovi consigliare dal negoziante), non vale la pena di spendere cifre folli per un primo esperimento.

Gli ascolti successivi!!

Bene, dopo aver ascoltato il vostro cd (lo so, con estrema pazienza e un pò di noia nei pezzi lenti) riascoltandolo, non subito magari, cercate di fare attenzione ai particolari, ad es. l'attacco del solista, la presenza degli strumenti (violini, violoncelli, clavicembali...) e i loro assoli, questo vi farà capire la difficoltà dell'esecuzione dello spartito, il resto dovrebbe venire da solo (interesse).
Cercate di fare attenzione alla ricostruzione della scena acustica: nel caso di un'orchestra cercate di riconoscere la disposizione nello spazio degli strumenti, la posizione del solista, (se spostato verso destra o verso sinistra) ecc, vedrete che di cose degne di interesse ne troverete fin troppe!

Verso quale compositore orientarsi?

Dato che arriviamo per la prima volta all'ascolto di questa musica, e visto che siamo abituati a ascoltare musica dal ritmo molto veloce, io consiglio magari di ascoltare i compositori dell'età Barocca tra cui Vivaldi, J. S. Bach, Pergolesi e Boccherini.
Alcuni dischi da consigliare possono essere:
Vivaldi, tutti i concerti in special modo la racccolta L'estro armonico.
Bach tutti i concerti in special modo i Concerti brandeburghesi, (li usano anche come terapia contro la depressione) e Le toccate e fuga per organo.Per rendere il servizio più completo, a coloro che incuriositi volessero provare, ho recensito il mio primo disco di musica classica, Le Quattro stagioni di Vivaldi (bella coincidenza vero?), in cui ho cercato di evidenziare i particolari di cui ho parlato.

A questo punto basta, non vorrei confondervi le idee ulteriormente! Spero di essere stato utile a qualcuno che, come me qualche anno fa, vuole ascoltare classica ma ha le idee confuse.

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