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4.5.18

fraintendimenti e intervista mancata con il filosofo salottiero diego fusaro


«Bello, senza riserve, è l'amore della verità. Esso porta lontano, ed è difficile giungere al termine del cammino. Più difficile però è la via del ritorno, quando si vuol dire la verità. Voler mostrare la verità nuda è meno bello, poiché turba come una passione. Quasi tutti i cercatori di verità hanno sofferto di questa malattia, da tempo immemorabile»
                            (Giorgio Colli)

Molti\e di  voi   , intervistati  ed   intervistati mancati  fra  cui il discusso  (  1 2  3 )  e  filosofo  salottiero  prof  Diego Fusaro  , creedono   che  questo blog  sia  un blog  giornalistico  . Tale blog    secodo gli aspetti   normativi  e legali    non è . E poi   come   ho già detto in un post precedente   precedente  non mi  piace essere  inquadrati in categorie  ( ordine  dei  giornalisti  o  pubblicisti )   prefferisco essere  libero  , ma  soprattutto   non sono  nèp uno  nè l'altro  non ha  i titoli   sono un semplice laureato in lettere .
Le mie non sono interviste   ma  sorte  di  domande  ( o chiaccherate  con alcuni  )  per  appropfondire   ,  sviscerare meglio   quello che  scrivono  , suonano  , raccontano  , pensano  , ecc  .
Ed  proprio in base   a  ciò che  , iuncuriosito  dalle  varie  interviste   , dal manifesto   della  sua  associazione  (  interesse nazionale    )  ho deciso  di fare  alcune  domande   a   Diego fusaro   findatore  dell'associazione  filosofiuca    \ politica  http://www.interessenazionale.net/

eccole  


mi sembra  che  il manifesto d'interesse nazionale   c'è  un allontamento    dalla tua  formazione marxista  omeglio    una  snaturazione   del pensiero marxista       ti  chiedo   secondo te  il  capitale di marx  è ancora  attuale  o  no  ?

leggendo  il manifesto   e sentendo la  sua presentazione
  mi sorge  un dubbio  sull'uso  del termine   apolitica  .  Esso   mi sembra  un contro senso   in quanto     qualunque  cosa  si dice  i    si  faccia   si fa   sempre poilitica   . Infatti  voi  d'interesse nazionale dite   : << L’associazione inoltre sostiene l’etica, la moralità, la formazione, la meritocrazia e la giustizia come elementi fondanti e primari del vivere civile, con l’obiettivo di fornire tutta l’assistenza possibile per far comprendere che la strada del bene produce sempre di più di quella del male, non solo in termini etici e morali e di miglioramento per la società, ma anche in termini concreti per le imprese e per i lavoratori con risultati di maggiore e migliore occupazione.>>  quindi cosa   intendi per  apolitica ? 

in cosa  si  differenzia  il vostro nazionalismo da quello   exenofobo , ultra populista  di  Salvini e  della nuova  destra  (  casa pound  e  forza nuova  )  ?

 può esistere una globalizzazione sostenibile? Davvero non esiste altra via tra l’accettazione dello status quo -e dei suoi assurdi meccanismi- e quell’antistorico ritorno al nazionalismo  che  viene  invocato  dai più parti   ?

IL Think global, atc local   ( pensare  globale  agire locale  )     motto attribuito a Patrick Geddes, che lo applicava campo di sua competenza, cioè la progettazione urbanistica.Ma  che  in effetti, in questi anni, le uniche cose che possono moltiplicarsi e circolare il più liberamente possibile senza fare danno alcuno (e anzi portando progresso) sono le idee. Ed esse sono state blindate con copyright, brevetti e mezzi analoghi, al fine di creare scarsità artificiale su cui lucrare.
Le idee possono assumere qualunque forma. Possono essere ricerche scientifiche, leggi, best practice, iniziative. Ma possono essere anche strumenti come i software, e -da quando esiste la fabbricazione digitale- anche file da dare in pasto a quelle macchine a controllo numerico (stampanti 3D, lasercut, frese, ecc) che li trasformano in oggetti solidi; e a fianco di questi possono essere istruzioni di montaggio, documentazione allegata etc.
Per fortuna c’è un mondo che ha capito tutto ciò, e che da anni si regola di conseguenza. Quell’invito a “pensare globalmente e agire in loco” è stato raccolto e rilanciato da tutti quei movimenti che utilizzano la Rete per scambiarsi idee, conoscenza tecnica, ma che poi agiscono sul territorio. Si pensi ai FabLab, alle imprese di co-working, o a tutte quelle iniziative che declinano i princìpi del Software Libero ad altri ambiti: si pensi all’Open Hardware, Knowledge, Design, fino ad arrivare a settori a cui non si sarebbe mai pensato fino a pochi anni fa (non è più un’utopia pensare di produrre in Open Source autovetture, macchinari agricoli e perfino attrezzature mediche di altissimo livello tecnologico).potrebbe   essere  una buona  idea   come   proponggono  i  vari movimenti     non global  specialmente i  vari  partiti pirati  e    anche il  gruppo   Mcr  in mia dolce  rivoluzionaria    )   per  risolvere la situazione  attuale  di cui  fate cenni anche voi nel manifesto   della  vostrta  associazione  ? 

manca  nel  manifesto ogni riferimento al gruppo di pression e  più  importante   della storia  italiana   e che  ancora  continua  , lo  stato vativano e le parocchie  .  qual è  la  vostra posizione  in merito  ?

al punto 7  del manifesto programmatico   mi sembra  d'intravedere  una politica  autarchia .  sto   sbagliando   ? 

 non è  che   c'è un  un tentativo  ,  quando   parlate   VALORI DI DESTRA, IDEE DI SINISTRA c'è  un riferimento  o  un ritorno  alle teorie del centrismo  della  dc che caratterizarano  la nostra storia    repubblicana  ?

cosa    intendete     con   << TUTELA DEI CORPI INTERMEDI E DELLA SFERA PUBBLICA  >>   è  un ritorno ai ceti medi   ?

 con  <<   LA FAMIGLIA, CELLULA PREPOLITICA DELLA COMUNITÀ  >> intendete  anche  le  famiglie  arcobaleno    cioè quelle  Lgbt ?

    ai punti  12  13    un ritorno allo stato  etico  ed  ad un  economia statalista    come  era l'ex blocco sovietico  opure mista  come  in italia    fino a  gli anni  '90 ? 

quanto dite  : << Il presente documento ha lo scopo di definire le regole principali e gli impegni per poter partecipare ad eventi. Regole ed Impegni che dovranno essere rispettati da parte di coloro che voglio avere come ospiti i rappresentanti di Interesse Nazionale.>> non è  una  forma  di rifiuto   del confronto     con cui non la pensa   come  voi  o  meglio diversamente  da    voi  ? 
  nella  voce   L'AGORÀ  dici  che    << L’ Agorà, come luogo di confronto, è quello spazio, sul nostro sito, in cui le idee di Interesse Nazionale verranno presentate, confrontate e di conseguenza sottoposte in modo diretto o indiretto ad un processo di miglioramento continuo. >>  non è  una  contraddizione    con quanto affermato   nella  fase  finale del manifesto  :  <<  Il presente documento ha lo scopo di definire le regole principali e gli impegni per poter partecipare ad eventi. Regole ed Impegni che dovranno essere rispettati da parte di coloro che voglio avere come ospiti i rappresentanti di Interesse Nazionale. >> 

pazienza   se non mi  ha  risposto  . ne posso fare  a meno di  uno che  si dice  libero  dal  dualismo destra   \  sinistra  , e  che    lotta  contro il pensiero unico   per  poi finire    dentro un pensiero  unico   Infatti   ha   gettato     alle ortiche    quello  in cui  credeva  e  la  sua fornmazione coulturale    per passare   alla destra  extraparlamentare  e sociale  . Uno   che  si nasconde  dietro il linguaggio  del filosofo  da salotto  insomma   un  rossobrunista

cioè è la sintesi diabolica dei due estremi che hanno versato lacrime e sangue nel Novecento: Comunismo e Fascismo. Per le grammatiche del pensiero unico, sovrastruttura egemonica che giustifica i rapporti di forza del blocco monopolare americanocentrico iperclassista post ’89, Rossobruno è chiunque proponga la possibilità di controllo dell’economia di mercato, oggi assolutizzata, o chiunque solo prospetti la possibilità alternative di “essere”, rispetto al capitalismo.”  . 


Anche  se secondo  Giancarlo Murgia   si deve  parlare  di  nazi-maoismo e comunitarismoRossobruno è un termine relativamente recente, che va a identificare quelle aree politiche che una volta si sarebbero definite, più sinteticamente e più efficacemente, nazi-maoiste.  <<  Nel corso degli anni, soprattutto nei primi anni novanta, il nazimaoismo mandato in pensione dalla fine delle ideologie cambiava definizione ma non sostanza, identificandosi col “comunitarismo”.I rossobruni si mimetizzano molto bene, nascondendo la loro identità politica ben argomentata dietro simbologie e parole d’ordine apparentemente di sinistra. Ma una cosa principalmente caratterizza tutta l’area rossobruna: ogni fenomeno della vita collettiva viene interpretato come episodio di politica internazionale. Nel fare questo, si servono di una determinata materia scientifica, la geopolitica, strumento analitico col quale interpretano ogni fenomeno politico rilevante. Lo sviluppo sociale è determinato, secondo questa, dalla continua dialettica fra blocchi nazionali o macroregionali culturalmente omogenei e in contrapposizione, in perenne scontro fra loro per l’egemonia – o la sopravvivenza – culturale. Anche i singoli episodi della vita sociale nazionale (il termine nazionale è una costante, mentre mai o quasi mai viene citata la parola stato – se non come sinonimo di comunità nazionale) derivano le proprie cause – e la spiegazione generale – dai rapporti di forza internazionali. In questo scontro globale, il concetto di Stato diviene sinonimo di Nazione, e questo viene assimilato a quello di Popolo. Altra caratteristica peculiare del rossobrunismo è la costante rivendicazione identitaria ed etnicista. Ogni scontro statale si trasforma così in scontro fra nazioni, e cioè in scontro fra popoli. Nel fare questo, il rossobrunismo (e tanta parte della geopolitica), inventano di sana pianta territori e culture assolutamente artificiali, come ad esempio il concetto di “Eurasia”, o “Eurabia”, mitiche regioni accumunate culturalmente dall’opposizione all’egemonia statunitense  [----] >> continua su https://6viola.wordpress.com/2013/12/29/cosa-significa-rosso-bruno/


  concludo    con questa  frase  : <<  il tempo è dei filosofi >> ( cit dalla canzione dimmi bel giovane canto anonimo anarchico del XIX secolo ) . Infatti si può dire di lui quello che egli dice al giornalista Christian Raimo : << Egli scrive pure mediocri cose sull’argomento. La sua figura sarebbe poca cosa, in fondo: polvere sugli stivali della storia, direbbe lo Hegel.  >> (  vedere   qui ) . fusaro trova un luogo consono alla sua sub-cultura reazionaria e conformista.. in mezzo agli ignoranti regressivi fascisti. Infatti la mia amica Silvana Porcu   dice  : << A parte il fatto che è spesso illeggibile, nel senso che non si capisce dove vuole andare a parare, ha scelto il posto giusto. Per lo meno si é rivelato. >>

17.5.17

giovani artisti , tipo particolar e di bibliotecha , terrorista islamico pentita

FERRARA Il trionfo di Lucilla: a 16 anni vince il “Kocian Violin” La giovane violinista conquista la Repubblica Ceca. «Ho iniziato a suonare a 5 anni e non mi sono più fermata» di SAMUELE GOVONI
Ferrara, il talento di Lucilla
Lucilla Rose Mariotti, giovane violinista ferrarese, a soli 16 anni ha vinto il prestigioso Kocian Violin, concorso internazionale che si tiene in Repubblica Ceca. Prima italiana a ottenere il prestigioso riconoscimento, si esibisce e si racconta in questo video di Filippo Rubin LEGGI L'ARTICOLO

FERRARA. Lucilla ha sedici anni e da undici suona il violino. Ha iniziato a soli cinque anni, quasi per gioco. Ben presto però ha capito che quello strumento racchiudeva in sé qualcosa di più e lezione dopo lezione quel gioco si è trasformato in passione, una passione che alcuni anni fa l’ha portata a trasferirsi dalla sua Lucca a Ferrara per seguire il suo insegnante di violino e il sogno di diventare violinista solista di fama internazionale.
È sulla buona strada la giovanissima Lucilla che pochi giorni fa in Repubblica Ceca ha trionfato al “Kocian Violin Competition”. «Ciò che vorrei fare nella vita - confessa - è suonare; suonare nei teatri del mondo con il mio violino».


Lucilla, quando e come nasce questa passione?
«Ho iniziato a suonare a cinque anni. Una mia amica si divertiva a prendere lezioni di violino, mi sono incuriosita e così l’ho seguita. È stato amore da subito. Del violino mi piace proprio tutto, anche la meccanica. Ricordo che una volta, avevo circa sei anni, il mio strumento ebbe un problema. Andai dal liutaio per farlo riparare e rimasi affascinata da tutte le sue componenti. Quando potevo andavo nella bottega e osservavo la creazione degli strumenti, mi piaceva il profumo del legno e portavo a casa i trucioli. Così ho capito che non mi sarei più separata dal violino».
Perché? Cosa le trasmette?
«Con il violino riesco a parlare alle persone, a condividere con loro ciò che vedo e sento. Affido agli spartiti, alla musica, i miei pensieri e i miei stati d’animo. Con la musica riesco a emozionarmi e, spero, anche ad emozionare. Penso che il compito dell’arte sia quello di trasmettere qualcosa che non è traducibile a parole. Per me la musica, sa assolvere questo compito magnificamente».
E lo studio?
«Lo studio occupa buona parte della giornata. In media mi esercito sei ore al giorno, non tutte di seguito (sorride, ndr). È importante intervallare le sessioni di studio, anche per un discorso di salute. A 12 anni ho sofferto di tendinite e per due mesi non ho potuto suonare, è stato un calvario. Non sapevo che fare, mi annoiavo e mi mancava moltissimo il violino. Da allora sto ancora più attenta e cerco di alternare studio e riposo in maniera corretta».
Non le pesano tutte queste ore sullo strumento?
«Studiare è faticoso, non posso negarlo ma mi piace tanto (sorride, ndr). Quando ero più piccola il sostegno dei miei genitori e di mia mamma in particolare è stato molto importante poi, col passare del tempo, ho preso il ritmo e ora studiare non mi pesa. Mi piace suonare in pubblico e condividere la musica con esso. Per stare sul palco bisogna essere preparati e quindi si deve studiare».
Lei è la prima italiana in 59 anni a vincere il “Kocian Violin Competition”. Come si sente?
«È stata un’esperienza davvero bellissima perché ho potuto fare amicizia con altri musicisti della mia età provenienti da diversi Paesi. E vincere è stata una bella soddisfazione. L’anno prossimo suonerò alla cerimonia inaugurale della sessantesima edizione, sono molto felice».
Oltre alla classica ascolta anche altri generi?
«Sembrerà strano ma mi piace ascoltare la musica coreana, il K-Pop per la precisione. So che è molto distante da ciò che ascolto e suono normalmente però mi svaga, mi rilassa. Mi piacciono in particolar modo le colonne sonore e i brani un po’ più “romantici”».
È dura coltivare le amicizie con una carriera così intensa?
«C’è la mia migliore amica indiscussa che non è musicista ma capisce i miei ritmi e la mia vita. Le altre amiche fanno un po’ più fatica a comprendere, mi chiedono: “Perché non esci?”. Chi non suona fa fatica a comprendere o a condividere certe scelte, tra musicisti invece ci si capisce meglio perché più o meno tutti viviamo le stesse situazioni».

la mia play list

Modena City Ramblers-Il fabbricante dei Sogni
Modena city ramblers - Il violino di Luigi


A Formigine nasce la biblioteca degli oggetti



FORMIGINE. Nasce la biblioteca degli oggetti. Domani, giovedì 18 maggio, la sala archivi di via Unita d'Italia ospiterà la prima assemblea per la realizzazione di una nuova forma di biblioteca: la “Oggettoteca” dove non saranno presenti libri e documenti multimediali, ma oggetti veri e propri, non sempre indispensabili.
Un esempio? Un trapano, uno strumento che ogni famiglia possiede ma non usa frequentemente, sarà uno degli oggetti di cui si parlerà domani, aggiungendo anche attrezzature da bricolage o accessori per la prima infanzia. Relatori dell'assemblea l'assessore all'innovazione Giorgia Bartoli, ideatrice del progetto, affiancata da Antonio Beraldi, fondatore di “Leila”, la prima biblioteca italiana degli oggetti, avviata a Bologna nel 2015.
«Parleremo di come realizzare la futura “oggettoteca” di Formigine - commenta Bartoli - innovazione, condivisione e collaborazione, saranno i 3 addendi su cui baseremo questo progetto, basato sulla sharing economy, dove la condivisione del materiale e lo scambio d'idee tra cittadini saranno il motore portante, per avviare, anche a Formigine, questo genere di biblioteca». Un luogo aperto a tutti, che permetterà ai partecipanti di risparmiare costose spese, rispettando certi criteri. «L'assemblea di domani sarà aperta a tutti. Poche sono le regole da rispettare come la sottoscrizione gratuita della tessera e la messa a disposizione di un proprio oggetto, sugli scaffali del centro di Educazione Ambientale di Villa Gandini, luogo dove verrà realizzata tale opera. Dalle 17,30, sia io che Antonio, saremo a disposizione di tutti per condividere, tramite lavori di gruppo, quelle che saranno le basi per dare inizio a questo programma».
Un programma, a cui hanno preso parte, mediante sondaggio online, un gran numero di persone: oltre 180 sono state le risposte ricevute in meno di un mese, da parte di un pubblico con un'età compresa tra i 18 e i 45 anni. I principali oggetti richiesti? Tigelliere, trapani e seggioloni... Ma è solo l’inizio.



«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...