Questo post olimpiadi 2024 è ricco di storie diverse dagli onori e dai bagni folla post vittoria. Strorie che mettono in evidenza di come lo spirito olimpico ed i suoi valori
sia presenti anche dopo . Infatti mentre in occidente gli atleti vincitori di medaglie sono presenti come il prezzemolo ovunque e si pavoneggia in oriente invecel Zhou Yaqin, la giovane ginnasta cinese che ha conquistato il pubblico non solo con il suo talento, ma anche con una dolce spontaneità durante la premiazione. con il suo timido tentativo di imitare Alice D'Amato e Manila Esposito mordendo la medaglia d'argento, diventatando un fenomeno virale, regalando sorrisi e tenerezza a tutti con umiltà Finiti i Giochi, è tornata a casa, a Hengyang in Cina, e si è subito rimessa a lavorare nel ristorante di famiglia. Qualche cliente l'ha ripresa mentre portava dei piatti ai tavoli e ha pubblicato le immagini sul social network cinese Weibo. Il ristorante di famiglia Quei pochi secondi sono diventati presto virali, a dimostrazione che il livello di popolarità di Zhou non è diminuito dopo le Olimpiadi.
«Umiltà e piedi per terra», «subito al lavoro, non si è montata la testa», gli apprezzamenti degli utenti che hanno lodato la capacità della ginnasta di calarsi subito nuovamente nella quotidianità senza risentire di nessun «contraccolpo» olimpico.
Chi ha già letto i miei post qui sul blog o sulle appendici social ( facebook account e pagina , twitter ora x , linkedin, threads ) può anche non leggere la seconda parte del post ovvero l'articolo della famosa blogger sul il fatto del 15\8\2024 da me riportato
Speriamo che con le paraolimpiadi che inizieranno abreve non si verifichi quello che ( anche se ci credo poco visto la mercificazione del sesso e dei corpi ) si è verificato a queste olimpiadi . Ora capisco farci un pensiero erotico ( nessuno di noi è immune sottoscritto compreso) ma si esagera e si scade nela volgarità più becera che disgusta persino un porno dipendente come me .E' successo anche alle scorse olimpiadi di tokyo ma quoi si esagerato . Infatti come dice anche l'articolo da me sotto riportato a cadere vittime del fenomeno, sono stati persino gli atleti maschi. L'esempio più clamoroso è stato qiello del saltatore con l’asta francese Anthony Ammirati ha fatto cadere il palo con, diciamo, “l’inguine”. Il gesto ha destato ilarità (non capita tutti i giorni vedere un palo che si incastra con un pene, seppure sotto i pantaloncini) e invece, tra commenti su misure e fantasie erotiche esplicitate, la vicenda ha preso un piega così pecoreccia che secondo Tmz Sport, ad Ammirati verranno offerti 250 mila dollari per mostrarsi nudo in camera per un’ora da un’azienda che produce contenuti per adulti. Insomma, un atleta olimpico trattato come Rocco Siffredi. Un altrocaso è stato quello di Thomas Ceccon. Il nuotatore italiano , a 23 anni, si aggiudica la medaglia d’oro nei 100 metri dorso diventando il primo italiano a ottenere il titolo olimpico in questa specialità. I meriti sportivi però sono offuscati da quelli estetici al punto che lo stesso atleta, a commento di un suo video diventato virale con titolo “Dio dell’olimpo” (e migliaia di commenti tipo “mi sento incinta”., ecc ), ha scritto don’t sexualise me, please, “non sessualizzatemi per favore”. Insomma, è proprio un uomo, ---- come fa anche notare la stessa blogger nell'articolo sotto --- sorprendentemente, a utilizzare il verbo “sessualizzare” in queste Olimpiadi. Ed è un particolare non trascurabile ed importante , perché è la prima volta che accade, nel mondo dello sport dove nessun atleta si era mai lamentato dei commenti sessisti, dell’oggettificazione del corpo maschile, durante una competizione sportiva. Ceccon, ribellandosi al disconoscimento del suo valore sportivo o comunque al fatto che il merito sia in secondo piano rispetto alle sue spalle e ai suoi occhi azzurri, compie il suo miglior gesto atletico: puntare il dito sul cameratismo becero di chi tratta i corpi come oggetti. E nel farlo – forse lui non lo sa – ha dato una grossa mano anche alle donne che d'anni conducono tale battagli o ormai lo accettano in silenzio in quanto si sono stufate di ripterlo ed essere sole a combatterlo .
Giochi proibiti (e squallidi) sulla pelle degli olimpionici
LA PERVERSIONE DEI SOCIAL Mai come a Parigi gli atleti sono finiti vittime di una grottesca sessualizzazione, tra spettatori onanisti e bufale mediatiche
Il Fatto Quotidiano
» Selvaggia Lucarelli
Èpassato un anno esatto dalla morte di Michela Murgia e durante le Olimpiadi appena terminate pensavo spesso a lei. Mi chiedevo cosa avrebbe detto dello sdoganamento (mai così volgare) della sessualizzazione degli atleti, dei meme, dei titoli di giornali, di alcune foto fatte girare ad arte per aizzare commenti beceri, dei commenti sui social. Perché non so se ve ne siete accorti, ma oltre al famoso titolo di Repubblica (“Italia oro nella spada squadre. Le 4 regine: l’amica di Diletta Leotta, la francese, la psicologa e la mamma”), in cui le atlete erano definite per “nota di colore” come i Sette nani, si è assistito a un tripudio di squallore che fa dubitare dell’efficacia delle tante battaglie pedagogiche sul tema sessismo combattute negli ultimi anni.
Una delle foto diventate virali è quella di una atleta del nuoto sincronizzato che fa una spaccata in aria, sorretta dalle compagne in acqua. L’immagine (in realtà ritrae la squadra greca ai mondiali di Barcellona 2013) è girata compulsivamente sui social per le ridotte dimensioni del costume (si intravedono le sue parti intime). Mi è impossibile elencare i commenti sotto alla foto del gesto atletico perché il più pulito è “Per quanto è muscolosa la fessa rischi che ti faccia male”. Solo un anno fa, la campionessa di nuoto sincronizzato Linda Cerruti denunciò dodici uomini per i commenti sessisti che avevano lasciato sotto una sua immagine in una posizione molto simile, ma evidentemente la lezione è servita a poco. E non è necessario che ci sia un corpo scoperto, per innescare il cameratismo più becero.
Claudia Mancinelli ( foto a destra ), ex atleta e allenatrice di Sofia Raffaeli, bronzo nel concorso
individuale della ginnastica ritmica alle Olimpiadi di Parigi, è finita in una tempesta di commenti sessisti per qualcosa che si fa persino fatica a spiegare, ovvero: il video di lei che si alza dalla panchina e con piglio sicuro va a protestare con i giudici per un punteggio considerato troppo basso assegnato alla sua ginnasta. E quello in cui abbraccia Sofia prima che si esibisca. Una sconcertante pioggia di “Lesbica” “Scopami” “Picchiami”. E comunque, Claudia Mancinelli perlomeno è maggiorenne da un po’. La norvegese Embla Matilde Njerve,( foto sotto )
campionessa di salto con l’asta, ha 17 anni e un viso angelico. Il suo primo piano mentre sta per saltare e stringe concentrata l’asta è diventato forse il video più virale durante le olimpiadi di Parigi.
Viene definita “Barbie” dai commentatori più gentili e ometto i commenti dei meno gentili, ma ripeto, stiamo parlando di una ragazzina di 17 anni. La faccenda tragicomica però è che Embla Matilde Njerve, il sogno erotico di orde di sfigati sul web, non ha mai partecipato alle Olimpiadi di Parigi. Quel video è dei campionati Europei under 18 che si sono tenuti in Slovacchia. Chi invece c’era, alle Olimpiadi è Alica Schmidt, una velocista tedesca di 25 anni molto brava e avvenente. I titoli su di lei di due delle testate sportive più note: “La più bella dei giochi olimpici tra atletica e banana bread in borsa” e “La più bella dei giochi fa flop”.
Inutile dire che la sua foto più virale sui social, con commenti sessisti da rabbrividire, è quella in cui Alica è inginocchiata alla partenza. E a pensarci bene tutte le donne oggetto di sessualizzazione in queste Olimpiadi sono ritratte in posizioni che evocano il sesso: Claudia Mancinelli mentre protesta, in posizione prona, con i giudici. La campionessa di nuoto sincronizzato mentre è a gambe aperte, l’atleta norvegese mentre passa le sue mani sull’asta, Alica Schmidt, appunto, mentre è inginocchiata a terra. Gesti che fanno parte della normalità, nella competizione, vengono trasformati in ammiccamenti erotici, come nelle commediole sexy anni 70. E comunque, a cadere vittime del fenomeno, sono stati persino gli atleti maschi. Il saltatore con l’asta francese Anthony Ammirati ha fatto cadere il palo con, diciamo, “l’inguine”. Il gesto poteva destare ilarità (non capita tutti i giorni vedere un palo che si incastra con un pene, seppure sotto i pantaloncini) e invece, tra commenti su misure e fantasie erotiche esplicitate, la vicenda ha preso un piega così pecoreccia che secondo Tmz Sport, ad Ammirati verranno offerti 250 mila dollari per mostrarsi nudo in camera per un’ora da un’azienda che produce contenuti per adulti. Insomma, un atleta olimpico trattato come Rocco Siffredi. Infine, c’è il caso Thomas Ceccon. Il nuotatore, a 23 anni, si aggiudica la medaglia d’oro nei 100 metri dorso diventando il primo italiano a ottenere il titolo olimpico in questa specialità. I meriti sportivi però sono offuscati da quelli estetici al punto che lo stesso atleta, a commento di un suo video diventato virale con titolo “Dio dell’olimpo” (e migliaia di commenti tipo “mi sento incinta”), ha scritto don’t sexualise me, please, “non sessualizzatemi per favore”. Insomma, è proprio un uomo, sorprendentemente, a utilizzare il verbo “sessualizzare” in queste Olimpiadi. Ed è un particolare non trascurabile, perché è la prima volta che accade, nel mondo dello sport. Nessun atleta si era mai lamentato dei commenti sessisti, dell’oggettificazione del corpo maschile, durante una competizione sportiva. Ceccon, ribellandosi al disconoscimento del suo valore sportivo o comunque al fatto che il merito sia in secondo piano rispetto alle sue spalle e ai suoi occhi azzurri, compie il suo miglior gesto atletico: puntare il dito sul cameratismo becero di chi tratta i corpi come oggetti. E nel farlo – forse lui non lo sa – ha dato una grossa mano anche alle donne.
si vede che ancora il clamore di queste olimpiadi non si è ancora spento . Infatti credevo d'aver chiuso la mia rassegna stampa qu.ando ricevo la segnalazione di questi due articoli .
dail fatto quotidiano del 13\8\2024
L’oro folle della principiante, il dilettante senza sponsor ultimo e felice e la toilette del Bistrot
Giulia Marchina venture
Lo spilungone tedesco Nils Politt, mentre pedalava come una furia per le strade di Montmartre, nel mezzo della gara olimpica si è dovuto rifugiare nella toilette del bistrot parigino Les Deux Moulins: l’accoppiata poca acqua in borraccia e troppi gel ingeriti prima della competizione hanno reso l’impresa più insidiosa del previsto. Le Olimpiadi sono lacrime, sudore, sport e medaglie, ma anche un gran contorno che dà forma all’evento sportivo globale. “Bob the Cap Catcher”, il dipendente della piscina olimpica rimasto senza nome che si è tuffato in costume colorato per raccogliere dal fondo la cuffia di un’atleta.
Il duecentometrista Diego Aldo Pettorossi ha gareggiato da unico non professionista della Nazionale italiana, senza sponsor. Alle qualificazioni è arrivato 48° su 48. Si allena nel tempo libero e fa lo sviluppatore per un’azienda Usa, ha chiesto un periodo di aspettativa per potersi preparare. I democratici giochi francesi hanno accolto anche la breakdance: In gara, la b-girl Rachel Gunn. Ricercatrice alla Macquarie University di Sydney, Raygun – il nome di battaglia – ha ottenuto 0 come punteggio. Performance sbertucciata per bizzarria e totale assenza di tecnica, ma che le è valsa la difesa da parte del capo dei giudici di breaking Martin Gilian per “anticonformismo e originalità”, e l’applauso alla cerimonia di chiusura. Impossibile non aver notato il faccione allungato di Snoop Dogg. Un po’ come Where’s Wally, il gioco dell’inglese Martin Handford, in cui il lettore deve trovare nell’illustrazione il ragazzino con la maglia a righe bianche e rosse, era diventata una sfida intercettare il rapper. Con un cachet di circa 500 mila dollari al giorno, Calvin Cordozar Broadus (nome di battesimo) era inviato dell’nbc, oltre che ospite d’eccezione: entra nella storia la tenuta da fantino alle gare di equitazione. Con lui, la conduttrice tv e regina del bon ton Usa Martha Stewart.
Sanità pubblica in Francia è la scoperta che lascia sbigottita Ariana Ramsey, americana e medaglia di bronzo nel rugby, che su Tik Tok racconta: “Non solo abbiamo cibo gratis, ma anche cure mediche!”. Dice di essersi prenotata per un check-up completo. Poco dopo, Ebony Morrison, specialista dei 110 ostacoli, ha colto l’occasione per fissare visite specialistiche. Definita “folle” la storia della ciclista Kristen Faulkner: nata in Alaska, dopo la laurea ad Harvard in Informatica nel 2015, diventa capitalist. Comincia col ciclismo su strada solo 7 anni fa con un corso per principianti a Central Park; gli allenamenti ogni mattina all’alba, poi il trasferimento in California per allenarsi a tempo pieno. Un mese prima dei Giochi viene aggiunta alla squadra: a Parigi vince l’oro nella corsa su strada.
Leonardo Coen Momenti
Made in Hollywood Gli Usa si prendono i Giochi già a Parigi
La Francia saluta l’olimpiade con una cerimonia di chiusura quasi “riparativa”. Lo show di Tom Cruise passa le consegne a Los Angeles 2028
Hollywood va a Parigi e porta via le Olimpiadi. Le prossime saranno sue, ed è la terza volta. Ci pensa il divo più emblematico: Tom Cruise nei panni di Ethan Hunt, l’agente della Mission Impossible Force. Succede domenica sera, 11 agosto, allo Stade de France. Dove si svolge una cerimonia di chiusura protocollare e dimessa. Quasi riparatoria, dopo le polemiche seguite alla provocatoria, geniale e inclusiva cerimonia d’apertura che si è svolta lungo la Senna.
Siamo agli sgoccioli. Sul grande palco allestito nello stadio, Thomas Bach, presidente del Cio, consegna la bandiera olimpica alla settantenne Karen Bass, sindaca dem di Los Angeles. Quattro fari inquadrano Tom Cruise sul tetto dello stadio. Irrompe la colonna sonora di Mission Impossible. Tom si cala rapido, come nei film della saga cinematografica. Molla l’imbracatura. Attraversa la folla in delirio degli atleti sciamati sul terreno dello stadio, rito di fine Giochi. Balza sul palco. Ammirazione per l’atletica star 62enne. Avvicina la Bass, prende la bandiera, saluta e corre a perdifiato verso una moto nera di grossa cilindrata. In piedi sui pedali, sgasa. Schizza fuori dallo stadio. Altro che Los Angeles. I prossimi Giochi hanno l’imprimatur di Hollywood. Ne saranno il manifesto. Lo specchietto per le allodole degli sponsor.
Adieu, Paris! Ora tocca di nuovo a noi. Alla Mecca del cinema. Dei sogni. Delle avventure. Della fantasia. Ma anche delle illusioni. Dei melodrammi amarissimi, come quelli in agguato nello sport, dei campioni sul viale del tramonto (il Sunset Boulevard non è mai in estinzione). Siamo diventati piuttosto accorti, nelle produzioni. Spendiamo per guadagnare, come abbiamo fatto nel 1984, varando la più economica e redditizia Olimpiade di sempre, l’unica che ha fruttato subito quattrini (75 milioni di dollari di utili agli organizzatori). Non costruiremo un Villaggio Olimpico, ma ospiteremo gli atleti al campus dell’ucla, una delle università più famose, ha promesso Casey Wa s s e r m a n , presidente del Comitato organizzatore, “non abbiamola Tour Eiffel, ma abbiamo le lettere di Hollywood”. Il fascino indiscreto del cinema…
Come il minifilm di Tom Cruise, sugli schermi giganti dello Stade de France: eccolo scorrazzare per gli Champs Elysées, eccolo mentre s’infila con la moto nella pancia di un grosso Hercules militare da trasporto. Rotta sulla California. Ora è giorno. L’aereo sorvola le colline di Los Angeles. Cruise si prepara al lancio in caduta libera. Atterra perfettamente a due passi dall’immortale scritta Hollywood. Tra la “y” e la “w” campeggiano i cinque cerchi delle Olimpiadi. Tom sventola la bandiera. Inquadratura successiva. Tom arriva al Coliseum, lo storico stadio olimpico di Los Angeles del 1932. Consegna la bandiera: missione compiuta. Ovazione. Lo sciovinismo francese cede alla seduzione dello schermo.
Purtroppo, delude il siparietto successivo. Spiaggia di Palm Beach, piccola folla di ragazzi che si sbracciano: su un palco accanto alla baracca dei bagnini suonano i Red Hot Chili Peppers, Billie Eilish e i rapper Snoop Dog e Dr Dre. Cosa c’entrano coi Giochi? Col progetto di Olimpiadi “verdi” senza auto? Con il trovare alloggio a 75 mila senzatetto? Con “implicare tutta la popolazione”, secondo l’idea della Bass, ispirandosi a Parigi, ma non tradendo l’anima profonda della città degli angeli? Non a caso la stampa Usa si è incazzata, trovando deprimente guardare un video così, e il relativo scaltro messaggio (made in France) che nessuno saprà mai fare come Parigi. Ogni Olimpiade ha la sua identità, ha detto la Bass, quello di Los Angeles affonda nel mito del cinema, nelle sue riflessioni sui temi, sui problemi individuali e collettivi, sui conflitti tra passione e ideologia, sullo spettacolo come alimento sociale. Come lo è, in fondo, lo sport. Metafora di tutto. Anche della libertà, dei diritti che vietano la discriminazione e dei conflitti multiculturali, come si è visto a Parigi. Non solo di gloria. Comunque, il film raccolse 4 Oscar.
Prima delle eliminatorie dei 100 metri rana femminili di domenica pomeriggio, la nuotatrice americana Emma Weber ha perso la cuffia nella piscina della Defense Arena di Parigi. Si è trattato di un incidente che avrebbe potuto ritardare le gare, ma mentre le telecamere mostravano la cuffia che galleggiava inerme nell’acqua, un uomo di mezza età in costume da bagno dai colori sgargianti è arrivato sulla scena. Per la gioia delle migliaia di persone presenti, sicuro di sé “Bob” (come lo hanno soprannominato i media americani) si è diretto verso l’area della piscina senza dare segni di rallentamento.
Chi è “Bob the cap catcher”
Con un tuffo perfetto si è immerso nella piscina e ha recuperato tra gli applausi del pubblico la cuffia incriminata. Una situazione divertente che ha coinvolto anche le atlete, che sorridevano alla scena. Lo chiamano “Bob the Cap Catcher”, il suo costume da bagno a fiori ha catturato l’attenzione di tutti, inclusa la trasmissione della NBC che ha dato all’uomo il suo soprannome. E la domanda che tutti si fanno è “chi è Bob the Cap Catcher? Il vero nome di Bob the Cap Catcher è sconosciuto, e lui vuole che resti tale. La cabina di regia della NBC ha coniato il soprannome. Perché Bob? Bè, è solo un nome comune e scorre facilmente in inglese.
Delirio online: “E’ il nostro eroe”
Un commentatore di Eurosport ha detto che è stato “un momento olimpico”. Complimenti sono arrivati anche dagli utenti online. “Proprio quando pensavo di aver visto tutto alle Olimpiadi ! Quel tizio in costume da bagno che ruba la scena (e una cuffia da nuoto persa) deve essere il momento clou più inaspettato dei giochi. Chi altro sta amando questa non convenzionale dimostrazione di lavoro di squadra?”, ha scritto uno.
Un secondo ha scritto: “Il tizio che si è tuffato in piscina per recuperare la cuffia indossando uno slip colorato durante la batteria femminile, sei un eroe”. Un terzo ha commentato: “Le Olimpiadi hanno raggiunto l’apice. Un papà francese di mezza età con un fisico da contrabbandiere di pappagalli dai motivi vivaci che recupera una cuffia da piscina fuori dalla piscina. Il più grande applauso dei giochi finora, ha giocato bene quell’uomo”.La competizione continua due giorni dopo la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 . Tutti gli sguardi erano puntati questa domenica mattina verso la piscina olimpica, per assistere all'ingresso nell'arena di Léon Marchand. Ma è stata una sequenza completamente diversa, non sportiva, a stupire il pubblico olimpico presente alla Défense Arena e gli spettatori di France Télévision o Eurosport.
Cosa è successo alle qualificazioni di nuoto
Il pubblico riunito per assistere alle qualificazioni dei nuotatori partecipanti alla competizione è rimasto sorpreso nel vedere gli eventi temporaneamente interrotti. La causa: una cuffia caduta sul fondo della piscina olimpionica. Come sottolineano i commentatori di Eurosport, ciò accade regolarmente e di solito la competizione non viene sospesa poiché ciò non disturba i nuotatori. Ma l'organizzazione dei Giochi Olimpici ha deciso diversamente. Un uomo presentato dai commentatori come “un membro della produzione audiovisiva dei Giochi Olimpici” si è spogliato, rivelando boxer molto colorati che stridevano con quelli degli atleti in gara.
Poi si è tuffato ed è andato a recuperare il berretto perduto, tra gli applausi del pubblico sugli spalti. Dolcemente deriso dai commentatori “Jean-Mi, campione olimpico di tuffi” , “Jean-Michel quasi olimpico”, brandiva il suo trofeo di gomma uscendo dalla piscina tra gli applausi. La competizione ha poi ripreso il suo corso.
Le Olimpiadi di Parigi saranno un grande evento sportivo e mediatico e cadranno in una fase critica per il mondo. I tempi passati delle tregue olimpiche dell’antichità sono un lontano ricordo. Ora, più che mai, lo sport è politica, primeggiare nel medagliere un obiettivo di soft power, le rivalità geopolitiche e militari inevitabilmente riflesse nelle arene. Per il momento riporto da d Olimpiadi Parigi 2024 (insideover.com) del 23 LUGLIO 2024quelle degli Usa poi se ne trovo asltre le riporterò nei post successivi
Ogni squadra olimpica, da qualunque Paese provenga, ha i suoi personaggi, le sue storie, le sue vicende curiose. Proviamo qui a raccontare in breve quattro storie fuori dal comune che appartengono alla squadra più numerosa (592 atleti per 44 discipline) e probabilmente più forte dei Giochi, quella degli Stati Uniti d’America.
QUINCY WILSON – Tutti lo considerano la stessa del presente e del futuro. Ha 16 anni è si è guadagnato un posto nella staffetta maschile 4×400 metri, diventando così il più giovane atleta maschio a rappresentare gli Stati Uniti nella storia delle Olimpiadi. Wilson frequenta la scuola superiore a Potomac (Maryland) e ai trial delle selezioni olimpiche ha lasciato tutti a bocca aperta: prima ha cancellato il record nei 400 metri per gli atleti sotto i 18 anni, che resisteva da più di 10 anni. Poi, nella prova successiva, ha addirittura migliorato il proprio freschissimo record. Le riviste specializzate ricordano che solo 23 atleti, quest’anno, hanno corso i 400 metri più veloci di lui. Ma erano tutti più “vecchi” di lui. Gli hanno chiesto se si sentisse pronto per le Olimpiadi. Lui ha risposto: “Non corro più le gare delle scuole superiori, qui ci sono i cagnacci feroci”.
SUNI LEE – Nata nel Minnesota, nel 2021 ha vinto la medaglia d’oro olimpica di ginnastica femminile a Tokyo. Poi ha dovuto combattere una rara malattia renale che, diagnosticata all’inizio del 2023, le ha imposto di sospendere gare e allenamenti per sei mesi per affrontare le cure. Nonostante questo, Sun è riuscita a conquistarsi un posto nella squadra per le Olimpiadi di Parigi. Sul suo account Instagram, a qualificazione raggiunta, ha commentato: “Sono stata io a dimostrarmi che posso superare le cose difficili e, si spera, a ispirare gli altri a non lasciare mai che gli ostacoli della vita ti impediscano di perseguire i tuoi sogni”.
VICTOR MONTALVO – Campione mondiale in carica nella breakdance, ha ufficialmente il compito di portare negli Usa l’oro in una specialità che per la prima volta a Parigi assurge al rango di specialità olimpiaca. Montalvo, 30 anni, di Kissimmee (Florida), ha le idee chiare: “Il breaking è stato ispirato e influenzato dal Kung Fu, dalla ginnastica e da molte danze africane e indiane. È tutto mescolato in uno. Non vedo l’ora di mostrarlo, alle Olimpiadi, tutti coloro che pensavano fosse rimasto bloccato agli anni Ottanta”.
WEINI KELATI – 27 anni, gareggia a Parigi per la squadra olimpica statunitense dieci anni dopo aver chiesto asilo negli Stati Uniti. Nata in Eritrea, è arrivata negli Stati Uniti nel 2014 per competere in una competizione internazionale di atletica leggera e non è mai salita sull’aereo per tornare a casa. Invece, è andata a vivere con i parenti a Leesburg, in Virginia. Al liceo ha fatto man bassa di campionati statali e nazionali al liceo, poi ha corso per l’Università del New Mexico prima di diventare professionista nel 2020. Kelati, che è diventata cittadina statunitense nel 2021, detiene il record americano nella mezza maratona e ha vinto i 10.000 metri ai trial olimpici Usa del 2024. A Par
Le Olimpiadi moderne hanno 128 anni, eppure non sono mai state così giovani: a Parigi 2024 farà il suo esordio la break dance e, dopo il successo di Tokyo 2020, sono stati confermati il surf, l'arrampicata sportiva, lo skateboard, il ciclismo Bmx freestyle e il basket 3x3.
Non è un caso che siano sport urbani e con un pubblico fidelizzato che
vive queste discipline come uno stile di vita: Parigi fin dalla sua
candidatura ha caldeggiato la presenza di sport che potessero svolgersi
lontano dagli stadi, nel cuore della città e nel loro ambiente naturale.Questo
anche per rispondere alla richiesta del Comitato Olimpico
Internazionale che dal 2014 ha l'obiettivo di riformare profondamente i
giochi a cinque cerchi: le Olimpiadi devono cambiare sotto la lente
della sostenibilità, l'equilibrio tra tradizione e innovazione deve
essere rispettato e i Giochi olimpici devono evolversi insieme alla loro
audience.
Break dance 9-10 agosto La Concorde Stadium
Una sfida in un ring a suon di musica funk e hip hop, una battaglia (battle)
di improvvisazione sulle tracce scelte sul momento dal dj, nomi d'arte
con cui presentarsi: è questo il nuovo sport che dal Bronx degli anni
Settanta approda alle Olimpiadi di Parigi. Tra le discipline
addizionali, la break dance è la vera debuttante dei giochi a cinque
cerchi. Nel corso degli ultimi quarant’anni la breaking (come andrebbe
in realtà chiamata) si è evoluta passando dalle strade del quartiere
newyorkese fino a essere riconosciuta a livello internazionale come una
vera e propria forma d'arte.La
break dance nasce dalla fusione di diversi tipi di danza con altre
discipline. Contiene sia elementi urbani, come per esempio le gestualità
che vengono dalla realtà delle gang che si scontravano con coltelli e
pistole, e che oggi sono mimate durante le performance, sia elementi
atletici. È una disciplina che richiede grande prestazione acrobatica:
si pensi che per esempio l'italiana che gareggerà a Parigi, Antilai
Sandrini, nome d'arte B-girl Anti, ha un passato nella ginnastica
artistica, oltre che nel cheerleading e nel kung fu.
Chi
gareggia per la break dance deve essere preparato su più fronti. Da un
lato è necessario un sostegno muscolare nelle gambe e nelle braccia,
dall'altro bisogna lavorare sulla velocità e sulla tecnica della danza:
dal ballo in piedi alle discese (i go down), i foot work, che sono i passi a terra, e poi i freeze,
che sono tutte le pose in cui gli atleti si congelano subito dopo i
movimenti veloci. Infine ci sono le rotazioni, che sono le power move e che sono quelle che fisicamente richiedono più potenza e forza.Per
i Giochi Olimpici è stata messa a punto una griglia di valutazione che,
rispetto alle competizioni underground della cultura breaking, dà un
tono più istituzionale alla gara. I giudici avranno cinque criteri su
cui basarsi: ovvero vocabolario, cioè come i passi base vengono
combinati, esecuzione, tecnica, musicalità e originalità.
La
breaking ha debuttato ai giochi olimpici giovanili di Buenos Aires del
2018. In quell'occasione ha riscontrato un grande successo e anche per
questo motivo è stata presa la decisione di inserirla tra le discipline
in gara a Parigi 2024. Saranno in tutto 32 gli atleti che tenteranno di
entrare nel medagliere del 2024, 16 B-Boys e 16 B-Girls, come vengono
chiamati gli atleti in gergo dall'abbreviazione di break-boy e
break-girl.
L'Italia è in gara con...
La Break Dance in pochi scatti
Skateboard 27/28 luglio - 6/7 agosto
La Concorde Stadium
Per
la seconda volta nella storia lo skateboard fa parte delle discipline
olimpiche: dopo il suo debutto a Tokyo 2020, dove gli atleti giapponesi
hanno vinto 3 ori su 4, questo sport da strada è stato confermato anche
per le Olimpiadi di Parigi. È un'attività che si è sviluppata negli
Stati Uniti negli anni Cinquanta, quando i surfisti californiani
volevano qualcosa da fare quando le onde erano piatte, da cui il termine
"sidewalk surfing" che vuol dire surf sul marciapiede.La
tavola con le ruote era inizialmente utilizzata come mezzo di
trasporto, poi è diventata un oggetto di tendenza e uno sport per
eseguire mosse acrobatiche (trick) su panchine, scalinate e
corrimani. Lo skate è poi entrato a far parte della cultura underground
e alternativa degli anni '80, per poi tornare in auge a partire dagli
anni Novanta.
Le discipline
Strada
Le
gare si svolgono su un percorso rettilineo simile a una strada con
scale, corrimano e altri ostacoli allestiti per assomigliare agli
ambienti urbani in cui è nato lo skateboard. Gli atleti eseguono una
serie di acrobazie e vengono anche giudicati in base a come controllano
la tavola durante le due corse da 45 secondi e le cinque acrobazie che
eseguono. In ogni round il miglior punteggio per la corsa e i due
migliori punteggi nelle prese vengono sommati e formano il punteggio del
round finale.
Park
Si
svolge su un percorso vario che combina numerose curve e ostacoli che
gli atleti utilizzano per prendere velocità ed eseguire acrobazie a
mezz’aria. Gli skateboarders vengono giudicati in base all’altezza e
alla velocità delle acrobazie che eseguono durante i salti, oltre che
sulla loro capacità di utilizzare l’intera superficie e tutti gli
ostacoli. Ogni atleta esegue tre routine da 45 secondi l’una, e il
miglior punteggio dei tre conta come punteggio del round finale. In
quest'ultima disciplina hanno conquistato il pass olimpico anche due
italiani: alle Olympic Qualifier Series Alex Sorgente e Alessandro
Mazzara si sono aggiudicati l'accesso grazie al ranking nei primi
22 posti. Mazzara, 20 anni appena compiuti, è già alla seconda
partecipazione olimpica dopo il dodicesimo posto ottenuto a Tokyo.
L'Italia è in gara con...
Lo Skateboard in pochi scatti
Ciclismo Bmx Freestyle 30-31 luglio La Concorde Stadium
Il
ciclismo BMX freestyle è uno sport estremo acrobatico in cui i piloti
sono giudicati sulla base delle evoluzioni che eseguono. Le biciclette
di questa disciplina non sono bici normali: sono più piccole, più
leggere e più robuste, con pneumatici più larghi, sono progettate per
padroneggiare pose, mosse e acrobazie. È uno sport nato in California
negli anni '70 come evoluzione del Bmx racing, cioè delle corse di
Bicycle Moto Cross (da cui l'acronimo BMX), ma al contrario del suo
gemello, che è presente alle Olimpiadi da Pechino 2008, non conta la
velocità con cui si percorre la pista.L'unica
disciplina Olimpica di BMX freestyle è il "park": la gara si svolgerà
in un parco urbano, con rampe di altezze diverse, dove i piloti
proveranno a mostrare il più alto numero di figure possibile in 60
secondi. I punti sono assegnati a ogni round in base alla difficoltà
delle acrobazie, all'esecuzione e all'altezza dei salti, alla creatività
e allo stile della routine. Proprio perché è "freestyle" non ci sono
griglie di valutazioni: saranno i giudici a decidere chi potrà avanzare
in finale.Tra
i 24 rider (12 per la competizione maschile e 12 per quella femminile)
ci saranno i campioni Olimpici in carica Logan Martin (Australia)
e Charlotte Worthington (Gran Bretagna) che, dopo il debutto di questo
sport a Tokyo, cercheranno di difendere i loro titoli.
Il Ciclismo Bmx Freestyle in pochi scatti
Basket 3x3
Dal 30 luglio al 5 agosto La Concorde Stadium
Considerato
lo sport urbano per eccellenza, il basket tre contro tre (3x3) si è
sviluppato dalla pallacanestro da strada: si gioca a suon di musica, con
un dj che sceglie i pezzi live, su un'unica metà campo dove si sfidano
due squadre composte da tre giocatori ciascuna. I giocatori attaccano e
difendono lo stesso canestro, a seconda di chi ha il possesso della
palla. Vince la squadra con il punteggio più alto alla fine del periodo
di 10 minuti o la prima squadra a raggiungere 21 punti.Sfumato
il sogno di vedere le italiane alle Olimpiadi di Parigi, quando hanno
perso le qualificazioni contro il Canada, tutti gli occhi saranno
puntati sui vincitori della precedente edizione dei giochi olimpici
(nonché la prima per questo sport): la Lettonia che in modo un po'
inaspettato portò a casa l'oro nella competizione maschile e gli Usa
che, nella competizione femminile, vinsero in finale contro le allora
padroni di casa. Questa volta le francesi partono prime nel ranking e
anche loro sognano la medaglia più ambita.
Il Basket 3x3 in pochi scatti
OLIMPIADI DI PARIGI 2024
Arrampicata Sportiva
5-10 agosto Le Bourget Sport Climbing Venue
Ci
sono oltre 25 milioni di scalatori in giro per il mondo e, secondo i
dati riportati dal sito ufficiale delle Olimpiadi, il 39 percento di
questi ha meno di 18 anni. L'arrampicata è uno sport praticato sia
all’aperto su roccia che in un formato più urbano al chiuso, ma ai
giochi Olimpici l’arrampicata sportiva prevede tre discipline: il
bouldering, lo speed e il lead.
Le discipline
Bouldering
Gli atleti scalano pareti alte 4,5 metri senza corde in un lasso di tempo limitato e con il minor numero di tentativi possibili.
Speed
È
una corsa contro il tempo in turni di eliminazione uno contro uno che
combinano precisione ed esplosività, in cui bisogna tenere conto di
tecnica, tempi di reazione e oscillazioni. I migliori atleti scalano una
parete alta 15 metri e inclinata cinque gradi in meno di sei secondi
per gli uomini e in meno di sette per le donne.
Lead
Gli
atleti si arrampicano più in alto che possono su una parete alta più di
15 metri in sei minuti senza aver visto la via in anticipo.
A
Parigi 2024 gli atleti cercheranno due medaglie: una su una combinata
di lead e bouldering, e l’altra sarà la gara speed. Sulla
velocità l'italiano Matteo Zurloni, record italiano con 4,95 secondi, si
presenta con l'oro ottenuto ai Campionati Mondiali nel 2023, ma un pass
nello speed lo ha ottenuto anche Beatrice Colli alle Olympic Qualifier
Series. Un traguardo ottenuto anche da Camilla Moroni e Laura Rogora che
hanno conquistato il biglietto per Parigi nella combinata di bouldering
e lead.L’arrampicata
sportiva ha iniziato a far parte del mondo a cinque cerchi ai Giochi
Olimpici giovanili di Buenos Aires 2018 e, visto anche il successo sul
pubblico, ha fatto il suo debutto a Tokyo 2020, entrando a far parte del
programma Olimpico come nuovo sport.
L'Italia è in gara con...
L’ Arrampicata Sportiva in pochi scatti
27-31 luglio Teahupo'o, Tahiti
È
più di un secolo che i surfisti sognano di inserire questa disciplina
ai giochi olimpici e il loro desiderio è stato esaudito a partire da
Tokyo 2020. In questa edizione la gara si svolgerà a 15.000 km da
Parigi, a Teahupo'o, Tahiti, nell’isola dell’Oceano Pacifico meridionale
della Polinesia francese. La sede è stata scelta non solo per
coinvolgere anche i territori francesi d'oltreoceano, ma anche perché è
una meta famosa per tutti i surfisti del mondo: Teahupo’o è già la sede
di una tappa di World League di surf da almeno due decenni.I
48 surfisti in gara, 24 nella competizione femminile e 24 in quella
maschile, eseguono manovre e acrobazie su un’onda e vengono valutati da
cinque giudici in base alla varietà, al tipo, e alla difficoltà delle
acrobazie. Gli atleti vengono giudicati anche in base alla loro
velocità, potenza e scorrevolezza, cioè viene valutato anche il modo in
cui un surfista collega le mosse. Porta la bandiera azzurra Leonardo
Fioravanti, alla seconda Olimpiade. A Tokyo fu eliminato al terzo turno,
ma il ventisettenne romano quando ha riconquistato il pass per le
Olimpiadi ha commentato: «A Parigi vado per vincere, non per
partecipare». Grande tifoso di Valentino Rossi, sulle spalle porta il
numero 46.Il
surf, come tutti gli sport che si praticano all'aperto, deve coesistere
con il meteo, ma rispetto ad altre discipline ha ovviamente "un'arena
di gioco" particolarmente variabile: ogni giornata può essere differente
e gli atleti devono essere in grado di adattarsi, ma per massimizzare
la possibilità di avere le condizioni imprescindibili per poter
competere sono previsti dei giorni di riserva nel calendario ufficiale.