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3.3.19

di perfetto non eesiste nulla neppure la scienza . il caso di Giulia Toddet rapiantata e mamma, la doppia vittoria di Giulia Todde Il padre le ha donato un rene nonostante il gruppo sanguigno diverso. Aveva già adottato una bimba, dopo l’intervento è rimasta incinta

La vita non è perfetta, le vite nei film sono perfette. Belle o brutte, ma perfette. Nei film non ci sono tempi morti, mai! ( radio freccia  ) 



                     da la nuova sardegna del 2\3\2019    di Caterina Angotzi


SOLARUSSA. La vita spesso ha più fantasia dell'immaginazione e può procurare grandi e infinite gioie, soprattutto se inaspettate. Per Giulia Todde, 41 anni da compiere, la vita ha il sorriso delicato di Mattia, nato un mese fa, nonostante tutto e tutti.
Giulia aveva perso le speranze non solo di diventare mamma ma anche di condurre una vita regolare, quando i medici le avevano diagnosticato nove anni fa una significativa patologia renale, la nefrite lupica, una alterazione della funzione e della stessa struttura renale, una patologia autoimmune che in questo caso era arrivata all’ultimo stadio, impedendo qualunque terapie farmacologica vincente.
Per lei rimanevano due sole alternative: il trapianto o la dialisi. In ogni caso, la diagnosi dei medici non lasciava spazio a illusioni. Giulia non avrebbe potuto portare a termine alcuna gravidanza. Per lei anzi la gravidanza poteva rappresentare un serio pericolo.
Giulia e il marito Alessio, 42 anni, però non si danno per vinti e decidono di percorrere la strada dell’adozione. Una strada lunga, complessa, stressante e difficile. Alla fine però, sei anni fa, arriva Maria, una bellissima bimba polacca. Sono fortunati Giulia e Alessio, perché Maria ha solo nove mesi. In casa c’è tempo solo per lei, nonostante la malattia.
Giulia però non demorde. Il padre, il marito e il fratello si offrono per donarle un rene, ma ci sono complicazioni. L’unico donatore potenzialmente compatibile da un punto di vista morfologico, il padre, non lo era per le caratteristiche ematiche. C’era incompatibilità tra donatore vivente e ricevente. «Io ho il gruppo Zero – sorride Giulia – e mio padre gruppo A, peggio di così non poteva capitare». La scienza e la natura insieme possono però fare miracoli. I medici dell’ospedale Brotzu di Cagliari, con una speciale procedura sono riusciti a “pulire” il sangue del ricevente, a effettuare con successo il trapianto di rene e soprattutto a evitare il rigetto dell’organo. Il trapianto, effettuato il primo ottobre del 2016 è stato il primo in Sardegna tra donatore e ricevente incompatibili. Ed è andato bene.
Ma il bello doveva ancora arrivare. Giulia è rimasta incinta. «Mattia è arrivato ben dopo il trapianto – dice con orgoglio – ma non è stato da noi cercato. Il mio organismo si era ristabilito, le terapie post trapianto avevano ormai un tasso di tossicità basso e così è arrivato il secondo piccolo miracolo».
Sebbene venuto al mondo alla trentacinquesima settimana di gestazione, Mattia non ha avuto problemi alla nascita. «Non dovevamo avere figli, non potevamo avere figli, eravamo rinchiusi dentro a una patologia che non lasciava scampo, e invece sono arrivati di fila tre piccoli miracoli: l’adozione,Giulia sorride. Adesso ha una vita serena davanti, e la voglia di far crescere una coppia di bimbi solo in apparenza diversi. «Maria stravede per il fratellino e per noi non c’è gioia più grande».

21.10.18

quella dei pro vita non vera vita . il caso dei trapianti



leggendo questo articolo  del neonato   ed  ottimo  (  almeno  fin ora  )   sito  di  notizie    https://estremeconseguenze.it/

In  cui    si  dice    che    : 
TRAPIANTI. TRIPLICATO IL NUMERO DI ITALIANI CHE SI RIFIUTANO DI DONARE UN ORGANO
L’Italia è uno dei primi paesi in Europa per numero di donatori di organi e per numero complessivo di trapianti ma contemporaneamente aumentano vertiginosamente le persone che dichiarano di opporsi alla pratica e rifiutano di dare il proprio assenso.  continua  qui 

mi ero appena chiesto ma perchè si è cosi egoisti . e qui mi fermo perchè essendo trapiantato ( ho subito nel lntano 1992 un trapianto di cornea ) sarei di parte e sarei poco obiettivo

Ma   fra  i  commenti sulla mia  bacheca  di  fb  trovo   che  una  mia  amica  (  non   so   perchè la tengo    ancora   sono troppo buono     non elimin  nessuno  ed  aspetto , salvo  casi  gravissimi  ,    che sia  lei    a  cancellararsi    )  fondamentalista  cattolica   mi riporta  questo articolo  :  Trapianti : “cadaveri” viventi e cuori “non battenti”di  https://www.notizieprovita.it/che  non riporto  direttamente   ma  attraverso il link   perchè non riesco a  sintetizzarlo  essendo lungo  . Ciò mi  fa  rompere    gli indugi   sulla mia astensione   approvando   e  condvidendo  questo   commento presente    nell'articolo   dei pro  vita

mi  spice   cara  Cinzia  ****  
 ma do ragione a questo commento presente nell'articolo
mi ha disgustato il tenore dell’articolo. vorrei capire quali sono le terribili conferme. se parlate di quello che avviene nei Paesi stranieri mi fermo qui perchè non ne ho esperienza diretta e non parlo di cose che non conosco ma in Italia la gestione del paziente in morte cerebrale è ben codificata e non può sfuggire dai binari che il legislatore italiano (molto più garantista di legislatori di altri paesi nei confronti della persona morta) ha indicato per decretare la morte. tante persone muoiono in italia per mancanza di organi ma non c’è nessun predatore dietro l’angolo pronto a rubarti il cuore o il fegato o meglio non hanno la possibilità di farlo. articoli come il vostro fanno impaurire le persone che non sono addentro a questa materia o peggio fanno pensare alle persone che con un incredibile gesto d’amore hanno dato un senso alla morte di un caro di essere state ingannate.

In quanto da  trapiantato   posso di  dire    che   dala morte    rinasce un altra  vita   o meglio una speranza  di miglioramento    o  di    guarigione  nel mio caso

  a voi decidere  da  che parte  stare



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