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13.11.22

tutto chiede salvezza recensione definitiva

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Inizialmente ero dubbioso  incerto se dover scrivere un altro post aggiornato  sulla  recensione   della serie  di  netflix  tutto  chiede  salvezza   visto che  quella precedente    si fermava  alla recensione - analisi delle  prime due puntate  oppure    modificare il precedente   , ora  che  l'ho vista   tutta ,  mettendoci  qualche  aggiunta  . Ma  poi  ha prevalso  , fncl  se capiterà come credo e si verifica  ogni volta  che scrivo  nuovi post    in cui  aggiorno l'argomento i un precedente post,   ci siano meno visualizzazioni rispetto al  precedente  non  aggiornato  rispetto al nuovo aggiornato  ,  l'idea  di  scrivere  un nuovo post  con la recensione \  analisi  globale definitiva    visto che    ho  appena  finito di vedere  tutta  la serie    . 


Questo mio dubbio elucubratorio    viene  sciolto  dal fatto che  a volte  ,  vista  l'imprevedibilità  dello scorrere  della vita ,   capita che  : una  visione , una lettura  , o  un post  parziale   o  apriori sia confermato   dalla visione o lettura o anche dagli eventi    successivi  . 
Ecco quindi  il mio giudizio  globale   ed  definitivo  di tale  fiction 
Essa  è una  buona  fiction , e credo  che sarà difficile per  la  bellezza  e la  poesia  (  il romanzo  da quello   che mi  hanno  detto   e le recensioni che ho  letto  in rete   sia ancora   più bello  )  con cui è stata scritta  e  con cui tratta  un tematica  cosi  complessa  e delicata    di  un tema  considerato fino ai lavori  di cristicchi   tabù o  di nicchia  ovvero   la questione delle malattie mentali in modo leggero e profondo al tempo stesso, senza sconti e senza ipocrisie  che   ne venga  fatta  una  seconda stagione   senza   snaturane  la   vicenda .  Confermo  quanto      detto  da quest  articolo di    https://www.wired.it/ e  quello  che ho  scritto  precedentemente  . Essa   va  fatta  vedere    ,  possibilmente   parlarne.  a scula  in una  lezione  come ha fatto  (   vedere  parere    riportato nel mio   post precedente  ) l'amico  e  compagno  di strada   Cristian  Porcino   ,  insomma va  fatta magati  dandola    anche  se    da vedere con i  genitori   se si  è al disotto dei 14  anni  sulla  tv pubblica    e  non in oratio  da nottambuli  come succede    con determinate  trasmissioni   che  nonostante  il battage  pubblicitario  finiscono  per  essere destinate  a diventare  di  nicchia  o  pulicoscienza    di chi dirige  la  tv  pubblica  .  Un opera  fiera  ed  indigesta  . Toccante  . Mi  sta  aiutando   a liberarmi   degli ultimi residui   della tempestra  emotva  ed  psichica   che  sto attraversando   da    questa  primavera  vedere   la   " serie  di post  " anche    la
malinconia  può  essere preziosa  .  

 Infatti  Ho  capito , in quanto mi sono trovato  più o meno  nella situazione del protagonista  che  i " normali   "  sono più matti   dei  " matti " stessi   . Un ottimo cast   e  un  otima recitazione  tanto  da non  sapere  dire  chi  è il più bravo perchè  tutti    sono stati sublimi   ed eccezionali  .                  Ogni  con i suoi problemi  ed i propri incubi  rimorsi ed  rimpianti, sensi di colpa  ,  insomma il proprio vissuto con  i quali  lottano e convivono  . Infatti     concordo  con wired  

 [...] merita l'appellativo ‘gioiello’, a volte riservato a produzioni molto meno significative. Di un gioiello si tratta, perché riesce a toccare corde nascoste in ognuno di noi. Sì, in ognuno di noi. Perché ‘da vicino nessuno è normale’. La malattia mentale fa paura, respinge, è qualcosa che spesso fingiamo di non comprendere perché, sotto sotto, sappiamo che vive nella mente di tutti, nascosta, pronta a balzare fuori in modo del tutto inaspettato. [...] 

Anche s' è passato più d'un mese da  quando è  sul  netflix    ed   sta scalando  le  classifiche     delle serie   più  viste  preferisco    fare ,  non basta   quanto  ne  ho fatto   nel post  precedente  ,  troppi spoiler perché lo spettatore dovrà conoscere piano piano, le  vicende  \ il viaggio interiore  come Daniele  (  il protagonista  ) , i suoi compagni di stanza  ,  i medici  e paramedici  ,  e la sua  ragazza   ne  usciranno cambiati  .  Preparatevi  quindi  ad innamorarvi di Gianluca, di Mario, di Giorgio e di tutti gli altri personaggi. Ognuno di loro entrerà in punta di piedi (o un pochino meno delicatamente) nella vostra testa e ci rimarrà come  sta  succedendo  a  me  . Tenete pronti anche i fazzoletti, perché si piange. Eccome se si piange. Ma non perché il modo di raccontare della serie sia del genere artefatto e acchiappalacrime, è l'esatto contrario. È delicato, ironico, vero, fiero ed  indigesto  Ci sono momenti (le macchinine in fila sul tavolino di Alessandro, il  ragazzo  in stato catartico  , il pigiama del professore, il ricordo di Daniele della madre che lo va a prendere a scuola, il sacchetto di vestiti di Gianluca ) che colpiscono come coltelli nel cuore.  e  nell'animo Ma al di sopra di tutto c'è un racconto straordinario di empatia, di solidarietà e di unione in un mondo che fa male anche quando tutto sembra “normale”. Quel male di vivere che spesso non viene riconosciuto, viene sminuito. Il mondo dei “pazzi” da tenere lontano perché ci fanno paura e ci fanno paura perché sono come noi. Il punto di vista non è unico, la serie ci dà la possibilità di entrare nelle vite dei pazienti ma anche in quella degli infermieri, dei medici e dei parenti di chi soffre di un disturbo mentale. Non ci sono buoni e cattivi. Solo esseri umani.  “Lascia il tuo sguardo libero, non farti raccontare il mondo da nessuno” dice Mario a Daniele. Ed è proprio questo che ci regala Tutto chiede salvezza. Uno sguardo libero che ci permette di capire senza pregiudizi, che ci insegna ad accogliere e a fare quel passo in più per capire che dietro ognuno c'è sempre una storia che merita di essere ascoltata. La serie andrebbe davvero proiettata ovunque, perché i suoi insegnamenti sono preziosi. Scuole, uffici, luoghi pubblici. Dove ci sono persone che ogni giorno affrontano quel mondo che può fare male. Concludo  parafrasando   la  frase  finale  del  film  dove  il  titolo viene spiegato   c'è una  parola   che contiene  tutto  bellezza  ai margini .  con questo è  tutto alla  prossima   fiction 

P.s 
non  ho      come  dicevo  ne post precedente bisogno del  valium     solo due scene drammatiche  i cui ho  pianto  . ..... 


8.11.22

tutto chiede salvezza analisi delle prime due puntate

Ieri  ho  visto  le  prime 2  puntate della nuova serie tutto  chiede  salvezza la nuova  serie televisiva italiana del 2022 pubblicata il 14 ottobre 2022 su Netflix e tratta dall'omonimo romanzo di Daniele Mencarelli.
Ora n
on sempre  bisogna,soprattutto se  si  hanno   buoni elementi  di base  e  spirito  d'osservazione,  aspettare la  fine   d'un  opera per  esprimere un giudizio o  una recensione  ,  anche  se  pur  incompleta. Soprattutto  quando si tratta  di opere  " veloci  "  e  poco scontate  ed prevvedibili   come  questa  . 
La serie racconta di Daniele, un ragazzo che si risveglia in reparto psichiatrico (SPDC) contro la sua volontà e della settimana che vi passerà dopo avere subito un TSO. Quella settimana all'interno dell'ospedale cambierà la sua vita per sempre. Mi sta  piacendo   ed tormentandomi . Credo   che  dovrò prendermi il  valium  😏😃😛  dopo  aver  visto  gli altri 5  episodi  . 
La serie è descritta da Netflix come un "dramedy delle esistenze che recupera la radice della nostra migliore commedia amara, riletta in chiave contemporanea, come in un grido d’aiuto, straziante ma pieno di speranza, da parte delle nuove generazioni e del loro enigmatico disagio di vivere".Mencarelli  in  : 
 Tutto chiede salvezza: Su Netflix la serie con Federico Cesari che mostra il lato tenero del disagio mentale articolo di www.comingsoon.it <<"Facciamo intrattenimento ma raccontiamo, perlustriamo anche un mondo di sofferenza, di grandi sentimenti nel bene e nel male. E credo sia questo quello che la letteratura dovrebbe fare di solito: entrare nei luoghi e, appunto, scavarci dentro".>>
Questa   nuova serie di Netflix arriva in un momento in cui il peggio nel mondo non è ancora passato e la pandemia si sta lasciando dietro disastri emotivi che chiedono salvezza mentre la situazione non smette di peggiorare per un'infinità di altre ragioni. Cesari sempre  su  comingson.it    parla di Daniele come di un personaggio la cui principale caratteristica è un'ipersensibilità nei confronti della sofferenza altrui - "Credo che personaggi e persone del genere nella vita di tutti i giorni siano davvero difficili da incontrare. Per me è stato una rivelazione, ma dal punto di vista umano". E quello che lui definisce un "superpotere", l'empatia di Daniele e il modo così sincero di far trasparire queste emozioni, per Mencarelli è la grande scommessa di Tutto chiede salvezza: "Far vedere alle persone che in realtà è molto più diffuso di quel che si pensi. C'è un grande sommerso, non detto, rispetto alla vita,all'esistenza, alla sensibilità che ognuno di noi porta in seno. E c'è poi chi, spesso in maniera patologica, spesso in maniera malata, tira fuori questo elemento. Però sono convinto che la serie dimostrerà a molte persone che questa linea di confine tra chi fa un TSO e una persona che ha i galloni della normalità sia assolutamente invisibile e inesistente. [ Infatti  basta un niente  per  cadere  nell'abbisso e  varcare   quella  soglia  in cui ogni  giorno  di  barcameniamo  tra  razionalità ed  irazionalita    che  caraterizza  il nostro vivere . Aggiunta mia  ] 
una  scena   della serie 

Perché nel momento in cui un uomo mette a disposizione la propria sensibilità, chi ha di fronte si rispecchia e riconosce la propria. Il grande elemento poetico - mi permetto di dire - del romanzo e della serie è che qui nessuno mente. Nessuno passa attraverso convenzioni, non c'è mondo borghese che giochi a nascondere sotto il tappeto. Qui ognuno è semplicemente portatore di una verità. Che spesso è dolorosa ma altre volte è ironica, divertente. È un superpotere che abbiamo tutti. Dobbiamo ricordarcelo un po' di più".

una scena della serie 

Infatti  ancora  la stessa  fonte   "Il Covid è stato una sveglia per molti che non guardavano al proprio mondo interiore", continua l'autore. "Non credo che esista un momento della Storia più adatto [di questo] per la serie. Il mondo, come possiamo ben vedere, vacilla da più parti e lo fa perché tanti uomini, secondo me soprattutto di grande potere, non hanno mai avviato un lavoro vero di dialogo con il loro mondo interiore. La serie semplicemente mostra questo: che esiste un mondo interiore e che ad affrontarlo insieme conviene. Perché affrontarlo da soli pesa troppo. E schiaccia".  


I personaggi    di  :  Giorgio e madaonnina      è  come  se  fossero presi   dai film  di Verdone   e   cinico  tv   \  mery  per  sempre   di  Risi . Promette bene   .  A  continuare   e  finire  di  vederla  è  anche  la bellissima risposta    datemi   alla  richiesta  di un parere   ,  da  parte  del nostro amico ed  utente  Cristian  Porcino

 << "Allora Giuseppe, io la serie  l'ho vista immediatamente su Netflix. Tra l'altro proprio stamattina ho tenuto una lezione in tutte le mie classi  su "tutto chiede salvezza" . Il racconto televisivo è molto bello così come il romanzo da cui è tratta la storia. In classe ho letto alcuni brani del libro di Mencarelli e proiettato alcune immagine della serie. Ho deciso di parlarne in classe perché secondo me è una serie che accende un faro su una problematica di cui spesso si tende a non parlare quasi mai. Ignoriamo che chi soffre di disturbi psicotici e sta ai margini della società deve essere allontanato dalla nostra vista.  A me questa serie è piaciuta molto e  fa riflettere su come noi tendiamo ad emarginare chi riteniamo folli relegandoli da un'altra parte. Bravissimi tutti gli attori e in particolar modo Federico Cesari " >>.
Quidi  “Tutto chiede salvezza”, anche nella sua versione televisiva, lascia il cuore pieno, e contiene tutta la complessità non tanto del tema della salute mentale, che non può essere stigmatizzata o ridotta a una sola definizione, quanto di quello della vita, così follemente illogica, una nave dei pazzi sulla quale viaggiamo tutti . 




Diceva Wislawa Szymborska: “Folli e veggenti, l’unica via per sopravvivere”. La follia non è solo chimica da riparare con le medicine giuste, è uno sguardo puro alla realtà, che Mencarelli chiama la “nostalgia del paradiso”, un ricordo sgranato di una verità, la parte di sé più vitale e dolorosa, estremamente umana. Contemplare i limiti della propria esistenza è malattia, per la società, è qualcosa da riparare, per la scienza, uno sfasamento da mettere a posto.


canzoni consigliate / mia colonna sonora

senso - Vasco Rossi
Curami - Ccp
La cura  - Franco Batttiato 
il matto  - Mcr  
  e     queste  dodici    canzoni  suggerite  da  http://www.vita.it/it
  1. "Yer Blues" dei Beatles
  2. "Fire and Rain" di James Taylor
  3. "The Needle and the Damage Done" di Neil Young
  4. "Wish You Were Here" di Pink Floyd
  5. "Schizofrenia" di Sonic Youth
  6. "Grey Walls" di Richard Thompson
  7. "Lithium" dei Nirvana
  8. "Brian Wilson" di Barenaked Ladies
  9. "4st 7lb" di Manic Street Preachers
  10. "Climbing to the Moon" di Eels
  11. "Schizofrenia cronica" di Wesley Willis
  12. "Libro di James" di We Are Augustines

6.9.21

La sfida di Maria Cristina Soldi: fa campagna elettorale sulla panchina dove il fratello morì durante un Tso

di cosa  stoiamo parlando   
Morto durante un Tso violento, pena ridotta ai vigili e allo psichiatra: un anno e 6 mesi19 Ottobre 2020

https://torino.repubblica.it/cronaca/  
05 SETTEMBRE 2021 

La sfida di Maria Cristina Soldi: fa campagna elettorale sulla panchina dove il fratello morì durante un Tso

                                      di Diego Longhin

Maria Cristina Soldi Candidata per il Comune con i Moderati: 




“Io non sono qui solo per Andrea. Io sono qui perché quello che è successo ad Andrea non accada più a nessuno. E non penso solo ai malati psichiatrici, ma a chi è più fragile e non viene ascoltato. Voglio dar voce a tutti loro”. Maria Cristina Soldi è la sorella di Andrea Soldi che il 5 agosto del 2015 perse la vita causa un Tso. Da allora combatte per evitare che quello che ha subito Andrea, tra la stretta al collo, le manette e il trasporto fatale a testa in giù all’ospedale Maria Vittoria, non debba più subirlo nessuno. Ieri era nei giardini di piazza Umbria, dove si trova la panchina da cui è stato preso con la forza suo fratello, il gigante buono. E’ stata li ieri, per parlare con la gente, con chi conosceva Andrea e con chi invece voleva incontrare Maria Cristina. La sorella ha deciso di candidarsi con i Moderati e sostenere Stefano Lo Russo sindaco perché pensa che il sacrificio del fratello debba servire a qualche cosa. Oggi sarà ancora li, sulla panchina, in piazza Umbria.

Andrea Soldi, morto durante un Tso



Perché ha scelto questo posto per il via alla sua campagna elettorale?
“Perché voglio trasformare la panchina di Andrea in un luogo dove incontrare le persone, dove raccogliere le richieste delle persone fragili, di chi non ha voce. Voglio raccogliere le loro paure e raccontarle in Sala Rossa. Tutti devono sentire quali sono i loro problemi. E pensare quali possano essere le soluzioni”

Tornerà qui anche se sarà eletta?
“Si. Sarò qui sempre. Sarà una sorta di punto di ascolto per me, dove i torinesi mi potranno incontrare”.

Lo psichiatra e i tre vigili che hanno eseguito il Tso sono stati condannati. Le basta?
“Non può bastare, di notte mi sveglio ancora per il dolore. Sono ancora devastata. Ho le immagini di Andrea davanti, quelle sorridenti e quelle dell’ospedale, dove ha i segni sulla pelle. Non volevo trasformare questo dolore in rancore e l’ho trasformato in amore. In memoria di Andrea voglio aiutare gli altri”.

Vuole aiutare i malati psichiatrici?
“Non solo. Voglio aiutare i più deboli. Vede. Il Tso è anche un gran modo per non affrontare i problemi e per evitare di potenziare e migliorare i servizi. Il Tso dovrebbe essere l’intervento in extremis, quando c’è un pericolo per gli altri o per la persona. Mio fratello non era in queste condizioni. E molti altri non lo sono. Il numero di Tso non dovrebbe essere alto, come a Torino, bisognerebbe evitarli prima. In Friuli Venezia Giulia e in Emilia Romagna, dove i servizi funzionano. E poi dovrebbe essere lo psichiatra a gestire tutto il processo e a bloccarlo”.





Lo psichiatra di suo fratello vi ha mai chiesto scusa?
“No, scusa mai. Ci ha detto che le dispiaceva per quello che era successo. E ci ha sempre salutati al processo. Gli agenti della polizia municipale invece sono sempre stati presuntuosi e arroganti. Non ci hanno nemmeno mai rivolto la parola”.

Chi le ha proposto di candidarsi?
“E’ stato Silvio Magliano. Il 26 luglio mi ha chiamato per farmi gli auguri. Ho compiuto 56 anni. L’avevo conosciuto all’inaugurazione della targa sulla panchina. L’obiettivo non era farmi gli auguri. Gli ho detto: ci penso”.

E poi cosa è successo?
“Due persone mi hanno fatto dire di sì. Prima una persona fragile che dopo la cerimonia alla panchina mi ha detto che davo voce alle persone come lei. L’altra è una giovane di Amnesty che mi ha cercato dopo essere venuta a Torino per la cerimonia: le racconto della proposta e mi dice di accettare, di aprire un varco”.

Lei vive a Peschiera Borromeo, pensa di tornare a Torino?
“Qui vive mio padre, ho una casa di appoggio. Non penso di trasferirmi, ma se sarò eletta farò in modo di essere presente”.

Cosa le ha detto suo padre della candidatura?
“Mi ha detto di accettare, che era un segno, un segno mandato da Andrea…”

Non pensa che il Comune possa fare poco visto che la competenza sanitaria è materia della Regione?
“Non è vero. Il Comune può fare molto. Aumentare i servizi e l’assistenza. Può dare borse lavoro e studio. Mio fratello era in una condizione di disagio perché era rimasto senza lavoro. Avesse trovato altro, sostenuto dal pubblico, forse non sarebbe andato in giro tutto il giorno, forse non si sarebbe chiuso ancora…”

Chi lo conosceva è venuto a parlare con lei?
“Si, è mi ha fatto piacere. E’ passato anche l’allenatore dell’Ives, la società di calcio dove Andrea andava per dare una mano. Mi raccontava che le mamme le lasciavano i bambini da guardare. Forse mio fratello non era così pericoloso”.

14.6.21

non riesco a commentare i fatti di Ardea ma preferisco stare in silenzio



a chi mi chiede un 'editoriale ' sul fatto di Ardea dico solo   che di solito intervengo e dico la mia su perché non riesco a stare  zitto anche se  passo per   prezzemolino  , mi attiro  i rimproveri e le critiche di chi mi vuole bene ma anche non ed a non indignarmi \prendere posizione davanti a situazioni che verranno ( dalla lettura delle diverse rassegne stampa mattutina è già evidente ) sfruttate ideologicamente dai fautori della sicurezza e della disciplina . Ma stavolta preferisco andare  contro
corrente  e  stare zitto e non prendere posizione perché non si sa ancora come sono andate le cose  su tale  vicenda  se si tratta di : 1 ) follia visto che l'omicida-suicida aveva problemi psichici e dava segnali di squilibrio aveva già subito Tso ( trattamento sanitario obbligatorio ) ., 2) di un litigio con il padre dei ragazzi ., 3) entrambe le cose .
Lascio che a parlare siano i post degli amici\che , dei nostri utenti social e del blog . Quindi   ascoltando tale  pezzo  musicale  mi rifugio  in silenzio   



27.12.20

invece di metterci quelli pericolosi o con hanno depredato il paese ci mettono queli che fanno del bene o aiutano gli altri ., il caso di Carlo Gilardi

   di cosa  stiamo parlando 

https://www.iene.mediaset.it/2020/news/carlo-gilardi-garante-visita_966374.shtml


Un filantropo, un uomo colto, mite e gentile, che nonostante i grandi mezzi a disposizione ha sempre condotto una vita umile, in campagna, coi suoi amati animali. Un uomo privato della sua libertà perché troppo generoso col prossimo. Carlo Gilardi ha 90 anni ed è molto ricco. E, nel pieno delle sue facoltà mentali, ha scelto di vivere aiutando gli altri. È un benefattore della comunità di Airuno, vicino Lecco, dove viveva prima di essere dichiarato incapace e costretto a stare rinchiuso contro la sua volontà in una rsa.
Ha messo a disposizione le sue case a chi non poteva pagarsi un affitto, ha donato soldi e beni immobili, ha regalato al Comune un parcheggio e un parco per i bambini. Ha reso più bella la vita dei suoi compaesani. Ha liberamente deciso, lui che non ha eredi legittimi, di destinare ai bisognosi la sua fortuna. Ma da tre anni, con un atto di forza, vive in amministrazione controllata e non può disporre dei suoi beni. Dal 27 ottobre, poi, Carlo è costretto all’isolamento
dentro una rsa, dove è stato ricoverato con la forza dalla sua amministratrice di sostegno. Nessuno sapeva dove fosse, neanche il suo avvocato e i familiari, e nessuno a oggi ha potuto incontrarlo e fargli visita. Neanche al 41bis si riserva ai detenuti un trattamento simile.
Il caso di Carlo è finito sui giornali ed è stato trattato anche da Le Iene l’altra sera. Il filantropo non voleva essere rinchiuso: in una registrazione mandata in onda lo si sente urlare disperato “io voglio la mia libertà che mi avete sottratto”. Eppure la sua tutrice legale, che ne amministra il patrimonio, afferma che Gilardi lo abbia seguito volontariamente. Ma qualcosa non torna, come svelato dalla trasmissione, a cominciare dalla chiara volontà dell’uomo di non andare in rsa, per finire con una quanto mai sospetta sensibile diminuzione negli ultimi mesi dei suoi averi, a cui Carlo però non può accedere da tempo. Che fine hanno fatto i suoi soldi? Inutili le giustificazioni della tutrice e di altri personaggi che ruotano attorno alla vita del pover’uomo, “colpevole” solo di essere ricco e generoso: secondo loro Carlo andava protetto da se stesso, perché aiutava troppo il prossimo ed era vittima di approfittatori. Ma già prima di venire portato in rsa, il filantropo aveva scritto lettere in cui chiedeva aiuto alla stampa: temeva che lo volessero chiudere in un ospizio per gestire liberamente i suoi soldi. E si era spontaneamente sottoposto a luglio scorso a una perizia psichiatrica che ne aveva certificato l’integrità mentale e psichica. Eppure Carlo Gilardi da 50 giorni è come un prigioniero, strappato alla sua vita, privato della libertà e della facoltà di disporre del suo patrimonio. E come se lo avessero sepolto vivo. Non gli permettono di vedere i familiari e il suo avvocato. Peggio di un carcerato. Ma l’unico “reato” commesso da Carlo è quello di essere stato troppo generoso con chi era meno fortunato di lui. E adesso sta soffrendo per questo.





Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...