Sassari «Sono qui per dimostrare alle pazienti del reparto di Oncologia che c’è sempre un domani dopo la malattia». Si asciuga le lacrime che per l’emozione le scendono sul viso Annalisa, poi con dolcezza bacia e riempie di carezze sulla criniera la sua Macrusa, la cavalla purosangue inglese che ha avuto un ruolo da protagonista nel suo viaggio di ritorno verso una vita normale, dopo l’incubo del tumore, la chemioterapia e l’intervento al seno. Ha voluto regalare a tutti un messaggio di speranza e di incoraggiamento ieri mattina Annalisa Sanna, sassarese di 41 anni, operata nel 2017 per un tumore alla
mammella dai medici del reparto di Oncologia del “Santissima Annunziata” di Sassari e ora tornata a sorridere e a cavalcare dopo la grande paura. A metà mattina insieme a tre amici della scuola di equitazione “Associazione Ippica il Monello” di Sant’Orsola la 41enne ha indossato un costume da elfo e si è diretta al trotto verso l’ingresso dell’ospedale di via De Nicola per portare un piccolo dono a chi sta affrontando le cure alle quali lei si era sottoposta cinque anni fa. Scortati dagli agenti della polizia locale i tre elfi e babbo natale a cavallo sono partiti dalla chiesa di San Pietro in Silki e hanno raggiunto al trotto - tra lo stupore de passanti - l’ingresso dell’ospedale. Ad accoglierli il direttore del reparto di Oncologia Medica Antonio Pazzona, il presidente dell’associazione “Mariangela Pinna Onlus” Antonio Contu e tutti i medici, gli infermieri e il personale del reparto. «Ho attraversato un periodo di grande difficoltà e di paura - racconta Annalisa - eppure qui in ospedale ho trovato non solo ottimi medici che mi hanno curata e che ancora seguono il mio percorso terapeutico, ma una grandissima umanità e tantissime persone speciali. Per questo - aggiunge - ho voluto riabbracciare chi mi ha restituito la speranza e dire a chi sta lottando con il tumore che c’è sempre un domani e che non bisogna mai arrendersi». Appassionata di cavalli sin da bambina, Annalisa ha vissuto un periodo della sua vita in Inghilterra e anche lì ha continuato a cavalcare. Quando nel 2017 ha scoperto di avere un tumore è stato naturale per lei cercare un supporto, anche psicologico, nel mondo dell’equitazione. «È stato proprio nell’associazione Ippica il Monello - racconta - che ho incontrato la mia Macrusa, una splendida cavalla di 17 anni che è stata sempre al mio fianco anche durante la malattia. Due mesi fa ho subito un secondo intervento per la sostituzione della protesi - spiega la donna - e anche se i medici non erano proprio favorevoli ad accelerare i tempi, dopo un mese ho ripreso ad andare a cavallo, che è un cosa che mi fa sentire bene. E anche grazie a Macrusa - aggiunge accarezzandola con amore - se oggi ho ripreso a sorridere». InoltreNostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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