Il clima cambia a velocità mai viste, le temperature salgono, gli eventi estremi aumentano. Ma c’è chi è sicuro: in estate fa caldo, in inverno fa freddo. Da sempre . Infatti come , se non adirittura peggio , come durante il covid assistiamo ad una crescista d'imbecillità negazionistica Infatti Dicono gli esperti veri, quelli che la sanno lunga e non si fanno raggirare dalle teorie che vanno per la maggiore e che ci vogliono imporre (il così detto “main stream”, in italiano la “principale corrente” di opinione), che è tutta una presa in giro. La realtà è che in estate fa caldo, in inverno fa freddo. Dicono i furbi, quelli che non si fermano alle informazioni raccattabili sui più autorevoli organi di sui informazione e sui quotidiani ( per loro “giornaloni”, per distinguerli forse dai giornalini) ma approfondisconoi maniera acritica gli argomenti sul primo sito web che trovano , che l’allarme per le temperature torride di quest’ultimo periodo è un’esagerazione, una stupidaggine, finanche un preciso piano dei grandi soloni del pianeta che così spingono il “popolo bue” a sottostare al giogo e seguire le indicazioni di chi davvero comanda.Ora quest'ondata d'imbecillità non è una novità visto che : << (....) Basti ricordare le recenti tesi sull’immigrazione e la conseguente sostituzione etnica (fenomeni con evidenza legati a un disegno criminale anti italiano); sui vaccini che puntavano a inoculare in ciascuno un microchip per condizionarne scelte e decisioni future; sulla guerra all’Ucraina innescata in realtà dall’Occidente irresponsabile, che ha costretto un sincero democratico come Putin (qualcuno l’ha detto davvero) a perdere le staffe e muovere i carri armati per liberare il vicino dai nazisti e mettere al governo «persone perbene (... ) da Caronte, gli «ecoimbecilli» e i negazionisti - L'Unione Sarda.it del 25\7\2023 da cui ho tratto la foto sotto >>
La temperatura segnalata da una farmacia a Monserrato il 24 luglio 2023 |
Chicci di grandine grossi come palle da tennis caduti sull'Astigiano pochi giorni fa (Ansa) |
Anche chiamare Caronte (il traghettatore delle anime dei defunti dannati oltre il fiume Acheronte) l’anticiclone che ha soffocato per giorni il Belpaese prima di essere sostituito da Caronte 2 è un chiaro segno della volontà, ingiustificata, di terrorizzare inconsapevoli e ingenui cittadini dimentichi della storia: del resto «anche 71 anni fa in Italia in estate faceva caldo», ha scritto di recente su Twitter il politico Marco Rizzo, ex parlamentare europeo, tra i fondatori di Rifondazione comunista, presidente onorario del Partito comunista (attenzione: non del vecchio Pci), «ma a nessuno veniva in mente di obbligarti a rottamare la tua auto né a seguire bizzarre mode volute dalla finanza e dalle multinazionali» come si vorrebbe fare per ridurre l’inquinamento atmosferico. Il cambiamento climatico è un’opinione, non una realtà. Solo «balle di ecoimbecilli», definizione uscita sul quotidiano La Verità.
Mentre i fenomeni ambientali s'aggravano e le calamità aumentano .S'arriva a Negare o sminuire il problema facendo da contraltare a chi studia e conosce l’argomento, trascurare la velocità con la quale aumentano le temperature medie, rendere tutto opinabile, buttarla sempre e comunque in politica e, alla fine, in caciara, polarizzando lo scontro tra un noi e un loro, dove il noi incarnerebbe chi è razionale e sa vedere oltre gli inganni e gli intrighi e il loro rappresenterebbe i «gretini» (Silvia Sardone, eurodeputata), i creduloni, gli allarmisti, quelli che hanno un fine personale da raggiungere a discapito della gente normale.
I ghiacciai fondono? «Rientra nella storia del mondo, non c’è motivo di creare allarmismo» è la tesi del parlamentare leghista Claudio Borghi. La temperatura media nel pianeta cresce? «Non c’è un’emergenza climatica», ribadisce Lucio Malan, capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia. Bisogna combattere «il fanatismo ultra-ecologista», ha detto Giorgia Meloni al comizio dell’estrema destra spagnola di Vox a metà luglio. In fondo «la destra è il realismo, la sinistra è l’illusione, l’utopia, l’idea che siamo tutti uguali e non è così»: sintesi esemplificativa data a Repubblica il 18 luglio dal senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia, autore quattro anni fa tra l’altro di un convegno proprio a Palazzo Madama dal titolo “Non c’è un’emergenza climatica”.
Quindi Dunque perché allarmarsi per due sole settimane infernali in Sardegna, con temperature che hanno toccato livelli record? Perché occuparsi del riscaldamento dei mari, col conseguente aumento della loro acidità e l’arrivo di specie aliene ed stravolgimento dell'habit e della diversità delle notre zone ? Perché guardare con preoccupazione alla Croazia, dove il caldo sempre maggiore ha consentito la proliferazione della zanzara tigre, che provoca gravi e contagiose malattie come la dengue, la febbre del Nilo occidentale, la Zika e la Chinkungunya? Davanti a tali scienziati \ luminari come alcuni parlamentari italiani ed i loro accoliti chiedono perché dar retta a organizzazioni come l’Unicef che, pochi giorni fa, ha denunciato la presenza nel mondo di 559 milioni di bambini esposti a un’alta frequenza di ondate di calore e segnalato che entro il 2050 quel numero salirà a 2,02 miliardi «indipendentemente dal fatto che si raggiungano» i risultati sperati dagli scienziati (la riduzione dei gas serra con una crescita media delle temperature limitata a 1,7 gradi) o si proceda su questa strada deleteria (nessuna riduzione dei gas serra e temperature più alte di 2,4 gradi)? Perché preoccuparsi dei sempre più frequenti avvenimenti estremi come la tempesta che ha provocato devastazioni e una vittima in Lombardia e Milano il 24 luglio, mentre il sud Italia boccheggia ? Ecco quindi che Sono del cassandre gli allarmi lanciati da
- L’ECONOMISTA
Joseph Stiglitz ha 80 anni, è un economista di fama mondiale, nel 2001 ha vinto il premio Nobel e da tempo lavora per smontare la convinzione, presente anche in Italia, secondo cui la conversione energetica e l’abbandono degli idrocarburi rappresentino un costo insostenibile per la comunità. «È il contrario», ha affermato in una recente intervista a Repubblica, «gli investimenti fatti oggi avranno una valenza enorme per i nostri figli e nipoti nella misura in cui saranno risparmiati incendi, alluvioni, siccità, uragani, ondate di calore, tempeste» e grandinate come quelle che tra il 17 e il 20 luglio hanno devastato parte del Trentino e il Veneto mentre il resto dello Stivale boccheggiava. «Servono anni per recuperare spese e perdite umane provocate da una catastrofe», ha chiuso Stiglitz, «cos’altro deve succedere per renderci conto che abbiamo un urgente obbligo morale a mettere in campo tutte le misure per ridurre ogni forma di inquinamento?»
- IL METEOROLOGO
Dice il colonnello Mario Giuliacci, un’istituzione nel campo delle meteorologia, che «sul caldo c’è chi le spara grosse» (Libero, 20 luglio), perché «se davvero» i 45 gradi segnalati in diverse parti d’Italia «fossero stati valori reali, sarebbe stata una strage di anziani. Un’ecatombe. Siamo allo stupidario meteorologico». È vero che «in Sicilia e Sardegna il numero di località che sino al 26 agosto supereranno i 40 gradi potrebbe essere il più elevato di sempre, ma niente 50 gradi, nessuna fine del mondo», anche perché la temperatura «va verificata a due metri d’altezza, all’ombra, distante almeno cinque metri dalle case e se possibile sopra un prato». Poco significativi dunque i 47,7 gradi rilevati il 19 luglio a Donori e nelle campagne di Dolianova, non in pieno centro abitato. Asfalto, cemento, auto e spazi chiusi condizionano i rilevamenti, certo; però come spiegare che da qualche anno nelle città si registrano temperature sempre più elevate rispetto a un passato più o meno recente? Storia di pochi giorni fa: 46 gradi a Decimomannu e Siliqua, 45 a Cagliari, Monastir, Oliena, San Sperate.
- L’ANTICICLONE
Dal 2003, con l’arrivo dell’anticiclone africano che porta caldo dal Sahara, le temperature sono salite a livelli «mai visti prima», ha spiegato sul quotidiano La Stampa il 18 luglio il climatologo Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana. Da allora «abbiamo avuto stagioni difficili nel 2015, nel 2017, nel 2019, nel 2022. Dati del Cnr. Questo giugno è stato tra i più caldi in 220 anni. A luglio abbiamo già raggiunto un’ondata di calore di grande intensità mai così prolungata, sintomo per eccellenza del cambiamento climatico. In Cina hanno superato i 50 gradi. In Canada non c’erano mai stati incendi di simili dimensioni, gli oceani non sono mai stati così caldi. Il pianeta sta dando i numeri con conseguenze gravissime per agricoltura, energia, salute, migrazioni».
- FENOMENI PREOCCUPANTI
Aumentano piogge, smottamenti e alluvioni anche in primavera, durante la quale tuttavia si riduce la presenza di neve sulle vette delle montagne e i ghiacciai si ritirano; con l’arrivo del caldo il nord Italia soffre la siccità (pochi mesi fa il Po ha toccato il suo livello minimo storico) eppure capita che grandini, cada una quantità d’acqua eccessiva che allaga interi territori (l’ultima volta in Emilia Romagna), si formino trombe d’aria. In Siberia sono stati toccati i 30 gradi; presto diventerà navigabile il Polo nord; gli spazi desertici si allargano.