Visualizzazione post con etichetta notizie che non bucano i media. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta notizie che non bucano i media. Mostra tutti i post

4.7.16

NATURALMENTE STRANO di © Daniela Tuscano

Dacca, uno studente musulmano ha preferito morire piuttosto che abbandonare le amiche



Non fanno rumore. Camminano tra noi, con la levità degli angeli. Ma non hanno nulla d'etereo. Sono volti e storie come tanti, come tutti. Percorrono lo stesso destino, e quando fanno il bene, spesso, non se ne accorgono. L'assaporano, come fosse un bicchier d'acqua, poi irrompe l'imprevisto, l'efferata eccezione, e li trova attoniti ma pronti. Così la loro normalità s'impone e giganteggia.
Portano nomi diversi a seconda delle nazionalità. In questi giorni erano italiani. Ma oggi ne scopriamo altri. Uno di loro si chiamava Faraaz, bangladese. 

 
 
Aveva un bel viso liscio, i tratti delicati, l'occhio acuto e docile, come molti delle sue parti. La magrezza del Sud-Est asiatico non stona in abiti occidentali, non ha mai avuto nulla di coloniale; ha conservata intatta la sua anima meditativa e anarchica. Faraaz non faceva eccezione. Studente, immaginiamo brillante, di qualche Università americana, era rientrato nel suo paese per una breve vacanza, portandosi dietro due amiche come lui bangla, come lui musulmane, come lui antiche e moderne. Facce da melting pot, tè e buoni libri, rock and roll e tende di sguardi. Poi sono arrivati quelli là che dicono figli di riccastri, che non hanno mai fatto altro che abbaiare, e non se ne capisce il motivo. Ma non ne esistono, di motivi. Esistono spazi d'arrivo terribili in cui i Faraaz provano sgomento e paura, com'è normale. Ma gli ululanti lo rassicurano, non ce l'hanno con lui ma soltanto con gli stranieri e però vogliono far fuori le sue amiche che proprio straniere non sono. A questo

Faraaz Hossein, lo studente bengalese ucciso
da http://www.quotidiano.net/

punto nella mente dei Faraaz avviene un cortocircuito: se già gli sembra assurdo pigliarsela con altri che per lui sono semplicemente esseri umani, figurarsi violare le sue amiche.
Ma per gli ululanti quelle non sono amiche e nemmeno bangla, bensì femmine vestite all'occidentale, quindi apostate e meritevoli di morte. Siccome Faraaz non ha mai letto nulla di simile nel Corano e ha vissuto il suo Islam come un compagno di viaggio, naturalmente si ribella, quelle ragazze sono persone e non femmine e soprattutto non abiti. Quindi non fugge, le difende e gli ululanti li ammazzano tutti. Fine.
O piuttosto inizio. Non fanno rumore, camminano tra noi. Faraaz non era un eroe, anzi sì, perché abbiamo assunto l'ottica degli assassini. Sono loro gli stranieri, gli strani, gli estranei, gli alieni. Faraaz no, rappresenta la normalità. È lui l'uomo, lui il musulmano, lui l'amico e lo studente e il camminatore della vita, il naturalmente strano e la maggioranza. Lo vediamo quand'e' spento. Sappiamo che visse. Lo piangiamo e avvertiamo mancarci una voragine. Fossimo meno distratti, però. E più fiduciosi nell'altrui umanità. Che non è così male, né così rara.

                      © Daniela Tuscano

16.6.13

quando la morte unisce Si toglie la vita schiantandosi in auto contro il muro del cimitero Tragica fine di un pensionato di Sestu. Nell’impatto l’auto ha preso fuoco e l’uomo è morto carbonizzato

cazzeggiando  sul sito de  la nuova  sardegna   ho trovato  questa news  


CAGLIARI. Era depresso per aver perso la moglie qualche hanno fa, un malessere che questa mattina lo ha spinto a togliersi la vita. Ha lanciato la sua auto a tutta velocità contro il muro esterno del
cimitero, a Sestu: nell’impatto la vettura ha preso fuoco e lui è morto carbonizzato. La vittima è un pensionato di 72 anni. Secondo quanto accertato dai carabinieri, poco prima delle 8 l’anziano è uscito di casa e a bordo della sua Fiat 600 e ha raggiunto il cimitero. Poi ha lanciato la macchina contro il muro esterno del camposanto, uccidendosi. Il corpo è stato scoperto alle 7.40 dai vigili del fuoco intervenuti per domare l’incendio dell’auto. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Sestu e i colleghi della Compagnia di Quartu. I militari dell’Arma hanno subito avviato le indagini per fare piena luce sull’episodio. A casa dell’anziano è stato trovato un biglietto con scritto quanto stava per fare. A spingerlo verso il gesto estremo, la depressione per la perdita della moglie qualche hanno fa. Nel biglietto il pensionato ha scritto chiaramente di voler raggiungere la moglie, seppellita proprio al cimitero di Sestu.

26.12.12

PAGHETTE PER SALVARE "DRAGO DI MONASTERACE ( Reggio Calabria


Leggo  sulla pagina  del della  cultura  di televideo rai  del  "26/12/2012  e  poi  cercando la  news  in rete  Questa news  riportata  sotto   destinata  a rimanere  (  non ci  sono politicanti, non è morto nessuno  , ecc )  nel limbo delle news   locali  o   a perdersi  del vento 

Si sono autotassati, sacrificando la propria "paghetta" per recuperare il pavimento moseicale ellenistico, raffigurante un drago marino, scoperto nel sito archeologico di Monasterace (Reggio Calabria).Una zona tricca archeologicamente . 
Infatti   si legge  su http://www.studioconsulenzaromano.net/ << L’antica Kaulon (nei pressi dell’attuale Monasterace, Reggio Calabria) ha restituito un altro straordinario gioiello dell’arte greca che fa da pendant al famosissimo drago di Caulonia:un mosaico di 25 mq,IV secolo a.C.,raffigurante un drago inserito in un contesto naturalistico di straordinaria bellezza. >>  Come testimonia anche il libro "Guida alla Calabria greca” dell’archeologo Francesco Cuteri,autore della scoperta.Lo studioso ci accompagna in una Grecia sacra, legata alle divinità ctonie (sotterranee) e ai culti misterici. E’ da qui che vengono i draghi di Kaulon, ed è proprio questa Calabria che Cuteri invita a scoprire.Gli Artefici della campagna "Adotta il Drago" 44 studenti di Vibo Marina .Hanno già raccolto 5 mila euro ( € ) . I giovani allievi,hanno anche sottoscritto un accordo con la soprintendenza ai beni archeologici della Calabria, il Museo e il Comune di Monasterace, il cui sindaco,Maria Carmela Lanzetta, ha assegnato ai giovanissimi "archeologi" la cittadinanza onoraria. Una bella notizia insomma in quanto   i soldi  raccolti  sono  gli  
<< unici fondi attualmente a disposizione, sacrificando le loro ‘paghette’ e chiedendo sostegno a genitori e parenti. I giovani allievi >> -- secondo il  sito  di news  siculo-calabrese http://www.strettoweb.com /--  << per dare seguito all'iniziativa  che ha preso spunto dal progetto Calabria Jones, voluto dall’assessore alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri, hanno anche sottoscritto un accordo con la soprintendenza ai beni archeologici della Calabria, il Museo e il Comune di Monasterace, il cui sindaco, Maria Carmela Lanzetta, ha assegnato, lunedi’ scorso, ai giovanissimi ”archeologi”, la cittadinanza onoraria, attribuita anche al sottosegretario alla Pubblica istruzione, Marco Rossi Doria. Il drago marino  ( foto   a destra  presa  da  sito  strettoweb.com  ) affiorato nel sito di Monasterace, che si trova al centro di un mosaico di 25 metri quadrati risalente al terzo secolo avanti Cristo, e’ stato scoperto nel corso della campagna di scavi condotta dall’archeologo Francesco Cuteri. ”Da molte parti – ha detto Cuteri – si fanno chiacchiere. Questi ragazzi, invece, hanno dimostrato un segno di concretezza. Hanno dato uno schiaffo alla politica che non ha mostrato la stessa sensibilita’ verso la necessita’ di finanziare queste ricerche. >> Ed ecco che  44 piccoli schiaffi sono diventati un unico, sonoro ceffone”.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...