Una passione senza tempo quella del Subbuteo ovvero il calcio da tavola , riscoperta in quanto A settembre l'Italia ospiterà i mondiali. E in Toscana c'è chi rievoca maglie e campioni vintage, il perchè esso sia ancora una passione o una cosa che non muore e che ancora resiste alla tecnologia come potete vedere nel video sotto
di Margherita Cecchin
il Subbuteo o meglio il calcio da tavolo Nato 75 anni fa, il calcio da tavolo non si arrende alla tecnologia. Infattti secondo quanto trovato su wikipedia : << ..... Nel corso degli anni novanta l'azienda produttrice del gioco (la Waddingtons Games), fu acquisitadall'azienda statunitense produttrice di giocattoli Hasbro la quale, però, nel 2000 interruppe la produzione del gioco considerandolo non più competitivo nei confronti dei nuovi videogiochi di argomento calcistico. La produzione del gioco è continuata, in Italia, fino al 2003 grazie ad una licenza concessa al distributore locale, la ditta Edilio
Parodi, che ha inoltre creato una nuova versione del gioco da tavolo chiamata "Zëugo" (gioco in genovese). Il marchio Subbuteo è ricomparso ufficialmente in Italia nel 2009, grazie a una collana edita dalla Fabbri Editori su licenza Hasbro e distribuita nelle edicole.
In Italia esiste un movimento organizzato, detto "Old Subbuteo", che tende a replicare il medesimo gioco degli anni settanta e ottanta utilizzando materiali dell'epoca oppure fedeli riproduzioni attuali.
La Federazione Italiana Sportiva Calcio da Tavolo (di seguito FISCT) a partire dal 2013 ha creato un circuito denominato "Subbuteo" nel quale è possibile gareggiare con materiali dell'epoca o repliche. Nel 2012 la Hasbro tentò di rivitalizzare il marchio Subbuteo proponendo il prodotto sulla falsariga delle prime figurine Subbuteo di cartone e distribuendo nelle edicole bustine per completare le formazioni da schierare. Il tentativo si rivelò un errore di merchandising per un prodotto che è sempre stato commercializzato come gioco pronto, e venne quindi abbandonato. Successivamente l'azienda commercializza di nuovo, con un catalogo di proposte minimo, le tradizionali composizioni dello scatolame Subbuteo apportando le ormai ben note modifiche alle figurine dei calciatori nel nuovo materiale antiurto in voga in buona parte dei prodotti di calcio da tavolo.
Tra i progetti principali vi è la diffusione del gioco del Subbuteo, nelle sue discipline Subbuteo/Calcio Tavolo, verso una platea sempre più vasta, con il coinvolgimento dei più piccoli, mediante attività mirate presso gli istituti scolastici e tramite l’organizzazione di tornei a livello regionale e nazionale, per giocatori di entrambi i sessi, per gli under 16 e per i soggetti diversamente abili.
Il 27 ottobre 2018 viene presentata a Roma la Lega Nazionale Subbuteo (di seguito LNS), associazione che rappresenta il settore nazionale Subbuteo di OPES, Ente di promozione sportiva affiliato al CONI.
LNS ha come proprio obiettivo primario la promozione e lo sviluppo del Subbuteo/Calcio Tavolo, nel pieno rispetto dei valori della sportività e dell’associazionismo.>> continua su https://it.wikipedia.org/wiki/Subbuteo
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Tra gli esemplari dell'Appennino abruzzese abituati alla presenza dell'uomo. Ora hanno ripreso a riprodursi. E il Wwf organizza un progetto per aiutare la convivenza .
Parte il primo ‘Tour della Convivenza – Bentornato orso gentile’ che dal 7 all’11 settembre si snoderà nei territori del Parco Nazionale della Maiella dove la presenza dell’orso bruno marsicano è sempre più tangibile, con l’obiettivo di aumentare la conoscenza e la consapevolezza dei cittadini affinché una popolazione stabile di orso marsicano possa insediarsi, riprodursi e svolgere il suo ruolo ecologico nell’ecosistema: lo sforzo è annullare o minimizzare le minacce antropiche per questa specie chiave della fauna protetta dell’Appennino. ... segue su https://www.ilportaledibirillo.it/bentornato-orso-gentile-sulla-majella/
per saperne di più e del perchè ciò sia importante vedere questo video
di di Chiara Nardinocchi
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chi lo dice che I giovani non hanno voglia di rimboccarsi le maniche? Qualcuno lo vada a dire a Giulia Pession che a 19 anni ha confutato Eraclito, diventando campionessa mondiale di filosofia. La studentessa valdostana, di Saint-Christophe, alunna del quinto anno del liceo classico ‘XXVI Febbraio’ di Aosta, ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi Internazionali di Filosofia, che si sono tenute a Lisbona dal 26 al 29 maggio. La ragazza ha conquistato il titolo superando altri 87 finalisti provenienti da 42 nazioni in tutto il mondo. E una menzione speciale è stata poi assegnata a Giovanni d’Antonio del liceo classico e scientifico ‘Torricelli’ di Somma Vesuviana. Due giovani ragazzi, l’orgoglio dell’Italia.
Giulia Pession, 19 anni, valdostana, ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi Internazionali di Filosofia (Foto / Facebook / Giulia Pession)
ha vinto Ha vinto il titolo mondiale in Portogallo, ora affronta l'esame di Stato nella sua Valle d'Aosta nel video di Alessandra Del Zotto
Intervista alla giovane che ha fatto dello studio una passione
Il racconto della mia amica e compaesana ma d'adozione Genovese Giulia ***** alias sui social Giulia Acerba siu facebook o giuliaacerba83 su Istagram conferma che spesso come ho raccontato qui o sui social la mia esperienza si ottiene a volte con meno sforzo e più facilità la stessa cosa che sui social trovi con ritardo . Infatti i vecchi sistemi a volte da soli altre volte inegrati , con nuove tecnologie sono efficenti . Infatti come dicevo nel titolo essere all'antica ( o jurassici come dice mia nipote ) non sempre è da snob o da nostalgici dei bei tempi andati quando per cercare una cosa o lavorare dovevi faticare ma anche i suoi pregi e i suoi vantaggi vedi post sotto
Ieri, mentre andavo a scuola a non fare scuola cioè la dad, sono stata fermata da una ragazza, una di quelle che volgarmente chiameremmo tossiche. Ho pensato, mentre mi veniva incontro, ecco adesso mi chiede dei soldi. - Ciao, scusa ti posso chiedere un favore? Mi fai fare una chiamata, posso usare il vivavoce. Allora, nella sua domanda lei ha messo le mani avanti come per dire “lo so che pensi che ti rubi il cellulare, ma mettiamo il vivavoce così lo tieni tu in mano”. Questa ragazza indossava uno di quei giubbotti che hanno un grande tascone davanti. Dal tascone spuntava una siringa, dentro la sua confezione. Aveva gli occhi chiari, la mascherina un po’ abbassata, le mani sporche e il corpo spento. Mi son fatta dettare il numero, chiamiamo con il vivavoce e niente, non rispondeva nessuno. Poi mi ha chiesto se poteva riprovare e le ho dato il cellulare in mano. Nello specifico, il mio cellulare è un Nokia da 29 euro. E allora mi è venuto spontaneo dirle: - ma tienilo pure tu in mano, il tuo coraggio ci vuole a prendermelo! (e credo che questa frase non suoni benissimo in italiano, temo di averla tradotta pari pari dal gallurese “lu coraddhiu toiu vi ho a piddhammillu!) E lei mi fa: -eh, sì in effetti… Neanche alla seconda chiamata hanno risposto, mi ha restituito il cellulare e mi ha salutato. Le ho chiesto: - ma se mi richiamano cosa dico? - di’ che era la Betti. Ci ho pensato tanto durante il giorno, avrei voluto chiederle tante cose, della sua vita con le siringhe in tasca. Forse anche lei avrebbe voluto chiedermi perché non avevo uno smartphone. Ho un rapporto di amore e odio con la tecnologia e quindi alterno Nokia a smartphone in maniera disordinata. Perchè fondamentalmente avere internet nel cellulare mi fa perdere tempo e i gruppi whatsapp mi fanno venire l’orticaria quindi ne ho pochi, ma buoni. E la sveglia del Nokia funziona anche se lo spegni senza stare a schiacciare mille impostazioni. Secondo me un Nokia dovremmo averlo tutti, da usare un maniera più o meno costante. Fa molto preistoria, ma pulisce un po’ il cervello e le mani. Giulia Acerba