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31.3.24

Immagini di nudo" ma era la diretta della Via Crucis: Radio Maria censurata sui social

Immagini di nudo" ma era la diretta della Via Crucis: Radio Maria censurata sui social  • 14 ora/e  da  Tgcom24 "


 





Durante la serata di Venerdì Santo, proprio mentre si stava svolgendo l'evento religioso al Colosseo, la pagina social dell'emittente, si è vista oscurare la diretta. "Chiediamo scusa a tutti gli amici che seguivano la prima parte della Via Crucis in adorazione del Signore in Croce. Facebook ha eliminato il post per “contenuto immagini nudo”. E ha ristretto i parametri di visualizzazione. Forse Facebook non sa che il Cristo fu spogliato delle vesti ma le parti intime coperte con panni. E pensare - scrive Radio Maria - che è morto in croce anche per loro. Naturalmente - assicura poi - riattiveremo la diretta ogni volta". È il messaggio postato sul social network dagli amministratori della pagina.Meta oscura la via Crucis. Il post con la diretta pubblicato sulla pagina Facebook di Radio Maria è stato rimosso dal social per "possibile condivisione di immagini di nudo o atti sessuali". A dirlo è la stessa emittente radio, in un altro post, denunciando l'accaduto e scusandosi con i fedeli che stavano seguendo l'evento.

11.8.23

l'italia sta diventando sempre più exenofoba ed razzista . il caso del ristorante Ginger People & Foodad Agrigento

N.B   il   post    doveva essere  diverso  ma la  risposta del il titolare del locale Carmelo Roccaro   sotto  riportata  ,  a  differenza  di molti   media , integralmente  ,    mi ha   spiazzato  e   fatto cambiare  percorso   


Succede ad Agrigento, ristorante Ginger People & Food.Due clienti sulla sessantina, una volta scoperto che la chef è nera - la pluripremiata Marame Cissè , foto a destra - si alzano e se ne vanno indignati. Gli ha risposto il titolare del locale Carmelo Roccaro. E lo ha fatto con una lettera meravigliosa, provocatoria e amarissima che mette a tecere , le giusticazioni : non è razzismo è xenofobia , è slo farsi pubblicità , ecc .che va letta fino in fondo e condivisa.Ma prima alcuni considerazioni E' vero    che   l'italia  è il tappo  dell'europa  riguardante  gli sbarchi  degli immigranti che  fuggono    dai loro paesi  . E certi di loro vengono per  delinquere o convinti    che   si possa  applicare  al 100 %  la  loro cultura  e  le loro usanze   .   Ma  ciò  non  giustifica   da parte  nostra ,  soprattutto  quando   vengono per  vivere  onestamente ,  tali atteggiamenti  come : << Non gli affittano la stanza perché di origini africane: È stato un mio coetaneo, mi ha fatto male (fanpage.it) o peggio come   quello  che  vado a  raccontare  oggi .Prima di lasciarvi con la lettera vi siggerisco questo video di https://www.facebook.com/k.kiko.co

Ma Basta con i pipponi veniamo alla lettera

“Sei entrata di fretta, con il tuo compagno, capelli brizzolati, tagliati cortissimi “alla Sinéad”, donna nostrana sulla sessantina circa. Sei stata accolta con il sorriso dalla nostra Karima, addetta di sala, giovane ragazza di seconda generazione, grande lavoratrice, che ti ha fatto accomodare dove volevi tu.
Dopo qualche minuto ti ho visto alzare da tavola, disturbata, e dirigerti verso l’uscita. Ti sono venuto incontro per capire cosa stesse succedendo, ma non mi hai degnato di uno sguardo e, alquanto seccata, non hai neanche risposto al mio saluto e sei andata via, così.
Karima mi guardava con gli occhi sgranati e a bocca aperta dicendomi “Dopo avere visto il menù la signora mi ha chiesto se per caso la proprietaria del ristorante fosse una signora neg… di colore. E alla mia conferma si è alzata dicendo che non voleva più cenare qui…”.
Io sono uscito e ti ho seguito mentre risalivi in macchina e andavi via, evitando di guardarmi, mentre costringevi il tuo compagno ad una improbabile inversione ad “U”.
Io non conosco chi sei, la tua storia, i tuoi problemi e non oso nemmeno giudicarti. So solo che ho sentito una grande tristezza nel cuore. Ieri sera ho preso consapevolezza di quanto profondo e radicato sia questo sentire che emerge dal lato oscuro delle persone.
Ma, ti sembrerà strano, ieri io ti ho anche ammirato. Ti ho ammirato perchè hai avuto la coerenza di dire quello che tante persone, concittadini, amici pensano, ma non hanno il coraggio di ammettere. Non importa se si tratta di spazzatura, ma lo hai detto, hai fatto uscire quello che si nasconde dentro di te, sei stata, a tuo modo, sincera.
Perché, vedi, noi ci siamo proprio perché esistono persone come te, e non ci disturbano i commenti del tipo “u vidisti? dintra a cucina su tutti nivuri” o i “negri!” urlati dalle auto in corsa davanti al nostro ristorante. Non ci disturbano e ci fanno sorridere perché li avevamo messi in conto e sapevamo che sarebbe sato difficile costruire una comunità diversa da questa in cui viviamo.
Quello che ci sorprende e ci addolora davvero è l’assenza della rete che doveva sostenere questo progetto rivoluzionario, degli intellettuali e di gran parte degli attivisti delle associazioni culturali di impronta progressista o del mondo cattolico, della cooperazione, degli “amici”.
Perché frasi come “Non vi montate la testa, volate basso”, “Avete i prezzi troppo alti, i più cari della città”, “Fate porzioni troppo scarse”, ”Una cucina neanche minimamente paragonabile alla nostra” “Tutto troppo piccante” in fondo vogliono dire quello che tu hai detto, senza peli sulla lingua: la cuoca è nera, voi tutti siete neri, avete oltrepassato il limite. E tutto questo, tra disinformazione e misinformazione, alimenta un immaginario comune che trae linfa dall’incorporazione di aspetti oscuri e nascosti nel nostro inconscio profondo, innegabilmente colonialista e suprematista.
Il “povero nero” è bravo e fa bene alla coscienza attraverso le opere di carità “inclusive e antirazziste” dell’uomo bianco italico fin quando fa il lavapiatti o si occupa delle pulizie, cioè rimane al suo posto e non aspira a migliorare la sua condizione sociale. Ma se il nero, grazie al genio che la Natura, per fortuna, dispensa a caso e senza distinzione di sesso o di colore della pelle, diventa uno chef, un capo, diventa più bravo di me o di mio figlio, allora questo non va più bene. Diventa, appunto, troppo.
So che non ti farà piacere sapere che sebbene anche alcuni operatori turistici locali, magari per miseri interessi di bottega, alimentino lo stigma che portiamo sulla nostra pelle, viene a trovarci tanta gente da varie parti d’Italia e del mondo, molti ci dicono che hanno prolungato la permanenza in città solo per venire a conoscerci. Ci invitano continuamente in Italia e all’estero per presentare il nostro progetto o far conoscete la nostra cucina, alcune università e giornalisti italiani e stranieri ne hanno fatto un esempio di buone prassi. Tutti ci fanno la stessa domanda: ma che ci fate qui? Beh, certamente ci siamo perché questa è la nostra città e per le tante persone che qui ci adorano, ma devo ammettere che adesso cominciamo ad interrogarci anche noi.
Certamente non stiamo riuscendo a cambiare il lato nero dell’anima di quelli come te ma forse stiamo facendo emergere quello, più subdolo e profondo, dell’anima di quegli altri”.

Aggiungo che, pure con tutta l’ipocrisia del mondo, si fatica a raggiungere un livello di bieco e spaventoso razzismo come quello di due persone che, nel 2023, si alzano e se ne vanno perché non vogliono mangiare da una chef nera. Non riesco a trovare, con tutto l’impegno, termini di paragone adeguati a questa miseria.Senza altre parole  concludo  qui  il   post  


7.4.23

che gente ignorante e cattiva che c'è . chissà che fastidio da un cane che accompagna ed aspetta i bambini fuori da scuoladdva

📝Severino Sirigu #unionesarda

Il suono della campanella è come se avesse una tonalità più triste da quando davanti alle scuole dell'infanzia e primaria di #Suelli non c'è più Poldo, l'affettuoso cagnolone che ogni mattina accompagnava i bambini nel loro ingresso in classe. Li seguiva con lo sguardo dolce e rassicurante sino a un attimo prima dell'inizio delle lezioni e poi si faceva trovare davanti al cancello anche all'uscita, felice e scodinzolante.
Adesso Poldo è rinchiuso in un canile: ce l'hanno portato gli agenti della Polizia locale dopo le segnalazioni di alcuni cittadini. Non si capisce che fastidio potesse dare l'innocuo girovagare del randagio nel centro abitato del piccolo paese della Trexenta, di sicuro non creava problemi ai bambini che adesso sentono la mancanza del loro amico a quattro zampe. Del loro compagno di giochi, così divertente e premuroso nel fare la spola tra la scuola dell'infanzia e quella elementare per non perdersi neanche una carezza.                 Alcuni giorni fa la sua assenza davanti al cancello dell'edificio scolastico ha immediatamente insospettito i genitori dei piccoli alunni, i quali ci hanno messo poco a scoprire la verità: Poldo è stato catturato dai vigili e portato nel canile di #Ortacesus. Un atto dovuto, determinato da alcune segnalazioni di chi evidentemente non vedeva di buon grado la presenza del cagnolone vicino alle scuole e nelle strade del paese.
«Sì, Poldo è qui da noi – conferma Elena Pisu, responsabile del Rifugio Bau di Ortacesus – è un cucciolone fantastico, siamo convinti che sarebbe potuto restare libero, non faceva male a nessuno»

16.10.22

il CASO PAOLA ENOGU A METÀ STRADA TRA RAZZISMO ED IGNORANZA


Ora so che molti di voi lettori/lettrici , soprattutto chi bada la sua lettura dal titolo si chiederà ma che ... corbelleria scrivi o razzismo o non è razzismo .  Ma se avete la pazienza di leggere fino in fondo  forse vi accorgerete che non lo è .

Inizialmente pensavo , visto il repentino cambio di decisione , che fosse un vittimismo /piagnisteo alla Balotelli per attirare l'attenzione mediatica  ma poi invece è uno sfogo contro l'ignoranza ed l'eventuale razzismo . E qui adesso  veniamo al perché del titolo .  È ignoranza  e razzino insieme perché lo  sa anche mia nonna ( in realtà non ne ho più l'ultima quella materna è morta 12 anni fa a 96 anni )😂 che E.  Gioca nella nazionale in quanto  è Italiana perché nata in Italia appuntio da genitori Nigeriani ed  risiede nel nostro paese da  sempre e quindi è italiana  ( alla faccia di chi dice di No) a 100% . 
nostro paese da  sempre e quindi è italiana  ( alla faccia di chi dice di No) a 100% .  E quindi la domanda oltre che cretina /stupida è  razzista . Potrebbe essere solo  ignoranza se  1 ) se non , ma ne dubito , non la si conosce e la si vede giocare in nazionale da pochissimo ., Oppure capita anche ad alcuni che originari della Sardegna o del sud d'Italia  ( viceversa per uno del nord che è venuto dal nord ed  ha messo radici al sud ) si trova a nord da generazioni e gli chiedono appena sentono il cognome  di dov'è o dicono che non è del luogo 2) se a fare  quella domanda sarebbe secondo alcune voci uno dello staff della squadra Usa che non conosce o conosce superficialmente la sua situazione ormai sempre più multietnica del nostro paese . Comunque sia la motivazione che ha causato quel suo sfogo o  richiesta d'attenzione . Essa  ha tutta la mia solidarietà  perché è inconcepibile che alle soglie del XXI° si facciano battute solo perché una persona ha il colore della pelle "diverso " dal nostro anche se poi


“Caro fratello bianco,/ quando io sono nato, io ero nero./ Quando sono cresciuto, io ero nero./ Quando io sono al sole, io sono nero./ Quando sono malato, io sono nero./ Quando morirò, io sarò nero./ Mentre tu uomo bianco./ Quando sei nato, tu eri rosa./ Quando sei cresciuto, tu eri bianco./Quando vai al sole, tu sei rosso./ Quando hai freddo, tu sei blu./Quando hai paura, tu sei verde./ Quando sei malato, tu sei giallo./ Quando morirai, tu sarai grigio./ Allora, di noi due, chi è l’uomo di colore?”.
( Léopold Sédar Senghor 1906 -,Joal, 9 ottobre 1906 – Verson, 20 dicembre 2001 poeta e presidente del Senegal )

Con questo è tutto

25.9.22

Uccise come Masha Amini o Rieducate alla sharia. Così vengono punite le iraniane accusate di "mal velo" e i pseudo influenzer che intervengono su tutto sono zitti

 davanti  a quello che   sta  succedendo  in Iran   mi  chiedo   ma     i  famosi  o meglio  i pseudo influenzer    che intervengono    su tutto  e  tutti    stanno  zitti   ?   Infatti   


[...]  Le ragazze iraniane che vengono in Italia del velo non ne vogliono sapere, e sono convinta che la maggior parte di quelle che lo indossa lo fa per le pressioni della famiglia". Ad assicurarcelo è Nazli, 28 anni. Nessun hijab, sulla sua testa c’è il cappellino di una nota squadra di baseball americana. È una millenials e ha uno smartphone in mano. "Per Masha c’è stata una buona mobilitazione anche in Italia, sui social tanti utenti hanno condiviso e denunciato l’accaduto, ma che fine hanno gli influencer?", si domanda. "È mancato il supporto delle persone influenti. Le donne che hanno un seguito sui social e che si sono esposte sono state poche. Non c’è stata quella adesione che abbiamo visto con il caso Floyd e il Black lives matter". Come mai? "È come se l’argomento non avesse appeal, sembra che il velo sia qualcosa di sacro e intoccabile e che se non sei musulmano non puoi permetterti di giudicarlo", risponde.[...  ]

dal portale  \  aggregatore    https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/ fonte  l'articolo  :   "Rieducate alla sharia". Così vengono punite le iraniane accusate di "mal velo"   di Elena Barlozzari   de  IL  Giornale  Ieri 21:36


Ed   ecco  la  mia   provocazione .  Se  si è  vero   che   il velo islamico  (  uso  tale termine  per  differenzialo   nonostante    la  comune  origine  da quello   cristiano  \  cattolico )  come    lo  definisce    sempre    l'articolo   sopracitato   e  linkato    nelle  righe precedenti  :  << Non si può banalizzare né decontestualizzare. Non è uno slogan né un accessorio alla moda. Ci vuole cautela e l’Occidente non può usarlo come simbolo di libertà. Ce lo insegnano Masha Amini e le tante iraniane che in questi giorni stanno protestando nel suo nome e per la loro autodeterminazione. Chi il velo lo conosce e lo subisce, lo brucia. È quello che sta accadendo nelle piazze della Repubblica islamica dell'Iran: a Teheran, Mashhad, Tabriz, Rasht, Isfahan e Kish. Centinaia di hijab dati alle fiamme. La 22enne curda è stata percossa dalla polizia morale lo scorso venerdì. [...] >> perchè    non chiedono  pubblicamente   che  : le  mogli  dei capi di stato  che   che  vanno in  vaticano  ,   le  suore  ed  in certi  paesi tradizionali    del sud  e  delle  isole  anche  al di fuori   delle  chiese     o  ai matrimoni  la  donna     non sia  velata  o  a testa  coperta  ? Concludo  rispondendo  cosi  a  miei  utenti ed  amici  di destra  che mi  hanno    classificato \  etichettato  come   filo  islamico perchè    vedo il velo o coprirsi i  capelli   come segno di libertà    dico   che si  il  coprirsi i  capelli   non  è  simbolo  di libertà ma  per  alcune  culture   esso  è  un  segn  identitario   \ tradizionale   e  come   tale    ,  se è  spontaneo   ed  non obbligato   imposto  come in molti regimi    teocratici  come  l'iran  ,  va  rispettato   e  compreso .  qui  sta  la  verà laicità  di cui   molti  si  fanno  ipocritamente  portatori   e  rappresentanti   del  vaslore  della laicità



24.9.22

il burqua oppressione del corpo femminile e delle donne


  a chi   ancora   continua  a definirmi  pro islamico  perchè   tempo  fa  riportai   un  articolo sul velo  e  sul perchè molti  lo  considerano libertà      riporto qui   un  bellissimo post   ed  un interessante   dialogo   
del mio  contatto  fb   Casimira Furlani in  cui  spiega   agli  islamofobici   ed  ignoranti   la  differenza   cosa  che loro ignorano o fanno finta  d'ignorare    fra  il velo   ed il burqa  .  



Questa foto mi ha fatto venire un magone che non so dire e una rabbia infinita verso la prepotenza maschile


  • Maria Piredda
    Già, ma se anche le donne mussulmane più intellettuali dicono che è Allah, attraverso il Corano parola di Dio, che ha detto di portare il velo...
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    • Leonia Biasutti
      Maria Piredda sono musulmana non presumo di essere intellettuale ma neanche una capra e potrei dirle che prima di tutto nel Corano non è prescritto di coprire il viso, quella del velo è una prescrizione non un obbligo nel senso che non è scritto "se non indossi il velo ti attende l inferno" ma solo consiglia alle credenti di indossarlo per dimostrare maggiormente la loro fede poi ci sarebbe la questione che all epoca del profeta Mohammed le donne rischiavano costantemente violenze e rapimenti quindi c era nel velo una funzione protettiva. Purtroppo dietro l imposizione di hijab, chador, burqa, niqab in modo maniacale e rigoroso ci stanno le tradizioni culturali che nulla hanno a che fare con la religione ed il patriarcato che vuole il corpo della donna nascosto così come la sua volontà e libertà e purtroppo questo non accade solo nell Islam
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    • Maria Piredda
      Leonia, grazie per la sua risposta che ci mette in contatto. Non posso riportare il nome della teologa che ha fatto questa affermazione perché non fatta in ambito pubblico ma le assicuro che l'ha fatta. Ora, le dico con sincerità che sino a qualche decennio fa anch'io pensavo che la Bibbia fosse più o meno parola di Dio. da tanto tempo penso che un tale pensiero sia assurdo. Certo c'è una umanità che alle volte è illuminata ma non esiste nessun assoluto. L'affermazione 'parola di Dio' è talmente obbligante che taglia fuori qualsiasi nostro pensiero. Invece siamo liberi di cercare tenendo presenti le realtà Altre che vanno oltre noi...
      Certo non solo l'islam tiene la donna in una posizione di inferiorità. Nel cattolicesimo la donna non può accedere al sacerdozio e questo denota ancora discrimine ma, mi scusi, il chador, per me donna, è un pugno nello stomaco. Con amicizia
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    • Leonia Biasutti
      Maria Piredda da persona religiosa prima cattolica poi musulmana ho sempre pensato che se Dio ci ha fornito di intelletto e possibilità di scelta sia per usarli non per farsi schiacciare da regole e leggi che poco c' entrano con la fede, non voglio certo criticare una mia, sorella nell' Islam ma se questa teologa ha negato la possibilità decisionale di indossare o meno il velo probabilmente è di idee troppo rigide ed eccessive
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    • Maria Rosa Filippone
      Leonia BiasuttiDio è una proiezione umana!Non ha mai detto nulla,perché essendo appunto una proiezione umana,in verità siamo noi che parliamo,scriviamo e ,purtroppo,sentenziamo facendo passare per verità insindacabili le nostre opinioni,interpretazioni che hanno lo scopo di rassicurarci in un mondo,in un pianeta nel quale siamo state,stati catapultate,catapultati al momento della nascita
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    • Leonia Biasutti
      Maria Rosa Filippone ognuno ha le proprie idee in fatto di religione personalmente ho un enorme rispetto verso chi non crede ma nello stesso tempo lo chiedo verso la mia fede, non amo fare prediche per convincere il prossimo che la mia credenza sia la migliore come non mi piace ascoltarne si può dialogare serenamente accettando la diversità senza pretendere di convincere
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  • Casimira Furlani
    Il Corano io l'ho letto e non impone affatto alle donne di portare il burqa coprendosi dalla testa ai piedi, sempre, ogni giorno. Questa è una imposizione maschile con punizioni severe per le disobbedienti. Portare il velo coprendosi il capo ha diverse tradizioni in oriente come in occidente, ma non col significato di sottomissione religiosa e sociale imposta per il possesso e il controllo femminile in tutti gli ambiti. E c'è una enorme differenza con il Nuovo Testamento cristiano, dove si dice che la donna deve coprirsi il capo (1 Corinzi 1-16). Per molto tempo le donne cattoliche che vanno in chiesa si sono coperte il capo con un velo. Anch'io da bambina l'ho fatto. Tutto questo però riguarda il campo religioso non quello civile. Il guaio è che l'Islam non distingue nè separa il religioso dal civile, anzi, i capi religiosi sono spesso anche capi civili, sempre tutti maschi che impongono leggi civili e morali a loro piacere e discernimento per mantenere un potere esclusivo e assoluto.





quindi cari islamofobici prima di sparare ... informatevi e provate a dialogare perchè l'apporto obbiettivo \ a 360 gradi può essere arricchimento per l’intera comunità, a patto che sapremo ascoltarli o  leggere  i  loro scritti  cosa   si fà  molto       spesso   superficialmente ed  a senso unico  

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