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3.11.22

Trentaseienne sopravvive a 12 tumori diversi | I medici: "Non riusciamo a capire come" La notizia è stata pubblicata sulla rivista "Science Advances" dai ricercatori del Centro nazionale di ricerca oncologica (Cnio) in Spagna

Parlare di Cristianità e di Mondo di questi tempi significa esporsi, non solo alla muta e feroce ostilità dei fanatici, specialmente quelli converti sulla via di damasco che hanno gettato alle ortiche ciò in cui credeva prima o sono passato da una spiritualità laica credente a una fede reazionaria .Ma anche rischiare il fuoco dei cecchini “laici” o sedicenti tali.Ma davanti a fatti come quello che legge sotto , per parafrasare Benedetto Croce che non fu certo un credente, né tantomeno un intellettuale “progressista” come oggi usa direbbe : Antonio Gramsci acutamente lo qualificava (insieme a Giustino Fortunato) come il “reazionario più operoso della penisola“, uomo “di grandissima cultura e intelligenza….legato alla cultura europea e quindi mondiale….ha distaccato gli intellettuali del mezzogiorno dalle masse contadine….e li ha fatti assorbire dalla borghesia nazionale“(cit. da “Alcuni temi della questione meridionale” – 1926) : Perché non possiamo non dirci "cristiani" titolo di un breve saggio scritto dallo stesso nel 1942 .

da https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/   del 02 NOVEMBRE 2022 21:51




"Ancora non riusciamo a capire come questa persona possa essersi sviluppata durante la fase embrionale, né come sia riuscita a superare tutte le sue malattie".
Commenta così il biologo Marcos Malumbres del Centro nazionale di ricerca oncologica (Cnio) in Spagna la vicenda clinica di una 36enne sopravvissuta fin dalla nascita a 12 tumori diversi, di cui 5 mortali, scaturiti da un mix di mutazioni genetiche ereditarie che finora era ritenuto incompatibile con la vita. Si tratta, dunque, di un caso eccezionale riferito sulla rivista Science Advances dagli stessi ricercatori del Cnio.
Lo studio sulla storia della 36enne sopravvissuta a 12 tumori potrebbe aprire la strada a nuove tecniche di diagnosi precoce e a nuove terapie per risvegliare il sistema immunitario contro il cancro. La paziente, che ha lasciato a bocca aperta i ricercatori, ha sviluppato il suo primo tumore già nell'infanzia: a questo ne sono poi seguiti diversi a distanza di qualche anno uno dall'altro.
In meno di 40 anni di vita, gliene sono stati diagnosticati 12 differenti in varie parti del corpo: cinque quelli maligni. Una situazione complessa in un quadro altrettanto complicato: la donna presenta infatti altre alterazioni come macchie cutanee e microcefalia.
Una volta giunta al Centro di ricerca Cnio, la donna è stata sottoposta al sequenziamento dei geni che sono solitamente coinvolti nelle forme ereditarie di tumore, ma non è stata trovata alcuna mutazione. Si è dunque passati a sequenziare l'intero genoma ed è così che sono emerse anomalie in un gene cruciale per la divisione delle cellule: si tratta del gene MAD1L1, la cui mutazione comporta l'alterazione del numero di cromosomi ereditati dalle cellule figlie (una condizione tipica di molti tumori).
La paziente aveva mutata sia la copia del gene ricevuta dalla madre sia quella trasmessa dal padre: una condizione mai riscontrata al mondo e che, riprodotta negli animali di laboratorio, ha determinato la morte già nella fase embrionale. "Da un punto di vista accademico non possiamo parlare di una nuova malattia perché siamo di fronte alla descrizione di un singolo caso, ma da un punto di vista biologico lo è", afferma un altro autore dello studio, Miguel Urioste.
Uno degli aspetti che ha maggiormente sorpreso i ricercatori è che i cinque tumori maligni sono scomparsi in modo relativamente facile. L'ipotesi è che "la continua produzione di cellule alterate abbia generato nella paziente una risposta di difesa cronica contro queste cellule, che alla fine ha aiutato i tumori a sparire", spiega Malumbres.
La scoperta che il sistema immunitario è in grado di scatenare una difesa contro le cellule con un numero alterato di cromosomi "è uno degli aspetti più importanti di questo studio, che potrebbe aprire nuove opzioni terapeutiche per il futuro", considerando che il 70% dei tumori presenta anomalie nel numero di cromosomi.
Per studiare la donna e i suoi famigliari (molti dei quali hanno mutazioni nel gene MAD1L1, ma solo in una delle due copie ereditate dai genitori), i ricercatori spagnoli hanno usato una tecnologia che permette di analizzare migliaia di cellule del sangue singolarmente, una per una, per valutare i geni accesi. Questa tecnica ha permesso di individuare la rapida proliferazione di cellule che potrebbe già segnalare lo sviluppo iniziale di un tumore, prima ancora della comparsa di sintomi o alterazioni negli esami clinici.

23.8.21

Don Giulio Mignani e la "Giornata per il rispetto di ogni spiritualità": La mia è soltanto una chiamata a uomini di buona volontà per portare avanti un’etica planetaria”





Il parroco "eretico" di Bonassola: "Il mio uno scisma? Non scherziamo, ma ora la Chiesa aiuti tutti"
di Erica MannaDon Giulio Mignami, parroco di Bonassola
Don Giulio Mignani e la "Giornata per il rispetto di ogni spiritualità": La mia è soltanto una chiamata a uomini di buona volontà per portare avanti un’etica planetaria”
11 AGOSTO 2021 


Questa volta il vescovo non l’ha chiamato. Per ora. «Probabilmente la reazione sarà negativa. Ma credo valga la pena esporsi. E pagarne eventualmente le conseguenze». Giura che non è in atto alcuno scisma di Bonassola, don Giulio Mignani: piuttosto, una chiamata a «uomini di buona volontà per portare avanti un’etica planetaria».Il parroco del paese ligure che aveva fatto discutere per essersi rifiutato di benedire le palme in vista della Pasqua scorsa, in aperto scontro verso il documento della Congregazione della fede che vietava ai sacerdoti di benedire le unioni omosessuali — suscitando anche il plauso di Fedez — ha invitato fedeli e non a una Giornata per il rispetto di ogni spiritualità, fissata per domenica 5 settembre. Con una dichiarazione di intenti scritta nero su bianco che è una potenziale bomba atomica per l’istituzione ecclesiale: «Nessuno possiede verità assolute», le religioni non hanno l’esclusiva di messaggi rivelati ma sono «acquisizioni provvisorie» che vanno storicizzate e calate nelle singole culture, e via così. Ah, e la Bibbia — come gli altri testi sacri — «contiene parti che vanno rigettate». Lui, con il suo tono bonario, non edulcora nulla: «Ci sono pagine della Bibbia così violente da far rizzare i capelli. Se non lo si riconosce non si fa un gran servizio a Dio».Dica la verità, ci ha preso gusto a scandalizzare i vertici della Chiesa.«Ma no, anzi. E’ che io ci credo molto: la Chiesa deve compiere questo passo, far crescere l’umano nell’uomo. E questa Giornata può essere una piccola goccia: il mio auspicio è che ne nascano altre in Italia, nel mondo. Focolai di apertura, di dialogo. Per diventare consapevoli che la religione non è la meta, il fine: piuttosto è il mezzo per costruire una umanità migliore. Una sfida enorme che abbiamo come società. E le religioni da sole non ce la fanno».

Cosa l’ha spinta a organizzare questa Giornata?
«Va detto che questa è la terza edizione. Il vescovo di Spezia si era mostrato da subito contrario, dicendo che avrebbe creato disorientamento tra i fedeli. Mi dispiace, ma non sono d’accordo: in tanti, qui a Bonassola, partecipano con piacere. L’incontro vuole essere un contributo a stare bene nel mondo e nella diversità. Hanno partecipato post-cristiani, persone che non praticano, atei, anche buddhisti. E i parrocchiani, quelle che io chiamo le mie vecchiette. Il fatto è che una volta nelle famiglie c’era il monopolio del cattolicesimo: ora ci sono visioni diverse. Anche in una comunità piccola come Bonassola la società è variegata. Così credo sia necessario compiere un passo ulteriore: includere nel dialogo chi è interessato alla propria interiorità, che cura la spiritualità magari con l’arte, con la natura. E dunque anche atei, agnostici».

Ma tutto questo secondo lei è possibile restando all’interno del perimetro della chiesa cattolica?
«Sembrerebbe di no. Ma io ci spero, con questa piccola goccia. Sarebbe bello che questa iniziativa diventasse una giornata mondiale. E chissà che non convinca anche il Papa».

Ha suscitato una forte eco la sua presa di posizione a favore delle coppie omosessuali. Che cosa è accaduto dopo?
«Una cosa bellissima: ho ricevuto tantissime lettere, testimonianze di giovani che mi raccontavano le loro storie. Mi hanno commosso. Alla giornata della spiritualità, per dire, verranno anche coppie omosessuali: perché qui si sentono a casa. Ho ricevuto tante visite di ragazzine giovanissime, anche delle medie, che volevano conoscermi. Una da Milano, a nome di un gruppo di amici. Un’altra, più timida, ha mandato la nonna: per farmi sapere che a scuola aveva parlato di me in un tema. L’argomento era l’ignavia. E lei ha voluto raccontare di un prete che ignavo non è».
 

15.7.12

LA RUOTA



 da http://www.volontari.org/lettere/





C'era una volta una ruota alla quale mancava un pezzo. La ruota voleva essere completa, perfetta, cosicché partì per cercare il pezzo che le mancava. 
Siccome era incompleta, però, non poteva rotolare bene ed ebbe così molto tempo per guardare i fiori, gli alberi e tutte le meraviglie del creato, godendo anche dei raggi del sole. 
Durante la sua ricerca trovò molti pezzi di ruota, ma nessuno che corrispondesse al suo pezzo mancante. 
Continuò così a cercare nello stupore delle cose che via via vedeva.
Un giorno trovò un pezzo che le andava perfettamente, e finalmente poté essere completa: non le mancava proprio niente ed cominciò così a rotolare con molta rapidità, tanto rapidamente che non vedeva più né fiori né alberi, né aveva il tempo per godere dei raggi del sole. 
Quando si rese conto di questo, non ci pensò due volte, e lasciò sul bordo della strada il pezzo che aveva trovato, ricominciando così a rotolare lentamente.
Quando accettiamo che l'imperfezione sia parte di noi stessi e viviamo senza rinunciare a godere della vita, abbiamo conquistato l'integrità alla quale gli altri possono solo aspirare.
Il Signore non ci chiede di essere perfetti, né che non commettiamo mai errori, ma di essere integri. Se abbiamo sufficiente cuore per amare, per perdonare, per rallegrarci delle piccole cose, e saggezza per riconoscere il valore immenso che rappresentiamo per Dio, allora saremo completi, benché possiamo sembrare di essere imperfetti.

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http://www.vivereconlentezza.it/node/124
http://naturalmentefelice.blogspot.it/2012/06/vivere-lentamente-e-consapevolmente.htm
il mio precedente  post  anzi  che viaggi grandi   faccio  viaggi piccoli 

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...