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1.2.15

un nuovo senso delle cose

" Volevo solo dire questo: la miseria che c'è qui è veramente terribile - eppure, la sera tardi, quando il giorno si è inabissato dietro di noi, mi capita spesso di camminare di buon passo lungo il filo spinato, e allora dal mio cuore si innalza sempre una voce " non ci posso far niente, è così, e di una forza elementare", e questa voce dice: la vita è una cosa splendida e grande, più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo. A ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un frammento di amore e di bontà che bisognerà conquistare in noi stessi. Possiamo soffrire ma non dobbiamo soccombere "
                                   Etty Hillesumy
             (Middelburg, 15 gennaio 1914 – Auschwitz, 30 novembre 1943)
        

5.5.13

iL femminicidio dipende da un esibizione del corpo delle donne nella pubblicità e nelle trasmissioni tv ?

ecco  la storia  di un uomo , cosa  rara , che  si è fermato in tempo , evitando l'omicidio  .
Un  uomo che ha  ammesso    che  ha de problemi



Infatti la  Boldrini  pur  fra demagogia   e  atteggiamenti censori  ( vedere  la richiesta  di leggi eccezionali   sul  web  )   stavolta   ha  ragione   quando    chiede

  da  http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/11/25/news/femminicidio-47174085/


Boldrini: "Limiti alla pubblicità
su abuso del corpo delle donne"


La presidente della Camera torna a sollecitare misure contro la violenza. Intanto il ministro per le Pari opportunità annuncia: "Dal governo una task-force femminicidio"(video)


Immagino   che molti  diranno   che bisogno  c'è  di una legge  ci sono  enti predisposti a  ciò ( lo  Iap istituto autodisciplina pubblicitaria  )  e loro  leggi \ regolamenti   Ma  quando   si continua  ugualmente  ecco la necessità  di una ulteriore  regolamentazione  . Speriamo  che  non rimanga sulla  carta   e che la creazione di un team , porti  ad insegnare  nelle  scuole   a fare  delle lezioni  meglio  delle  ore  o  un ora  ala settimana  d'educazione all'immagine  e  ai  nuovi mezzi di comunicazione  .  Si   eviterebbero  o quanto meno  si avrà  fortissima riduzione   sia del  fenomeno  di  cui  parla la zanardo  (  vedere   intervista  nelle righe  successive  )   e  del fenomeno del  cyber  bullismo  .  A  chi m'accusa  di essere censore  e  moralista  , dico   che  qui non è censura o essere bacchettoni o come discorsi da moralisti o da noiose e vetuste cassandre,ma  di mancanza  di rispetto  dell'individuo   mercificazione  del proprio corpo   e della propria immagine  . Infatti 
 da  www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/01/  qui  il testo  integrale 
      
[....]  In questi 4 anni, da quando è uscito il nostro documentario “Il corpo delle donne“, il fenomeno più rilevante che ci ha riguardato è stata l’ondata enorme di richieste da parte delle scuole e dunque degli insegnanti, ma ancor più delle e degli studenti, che ci chiedevano strumenti di educazione all’immagine. Un fenomeno dirompente, che non ci aspettavamo, che ha sconvolto le nostre vite perché quella richiesta così impellente esigeva una risposta. Va raccontata qui la chiusura di molte associazioni che si definiscono femministe di fronte a questo BISOGNO delle persone.
Il motivo? La loro incapacità di comprendere e di mettersi in relazione.
La tv deve essere libera… non si possono rivestire le donne in  tv sarebbe censura… le ragazze in tv sono libere di fare ciò che vogliono… alcune di noi hanno lottato nel ’68 per la libertà dei corpi”.
Abbiamo ascoltato con preoccupazione per 4 anni. Non era in discussione la libertà dei corpi, che diamine!  Ma lo strapotere del sistema mediatico! Non era in discussione la libertà di mettersi in minigonna o come si vuole, ma l’imposizione di corpi umiliati e di telecamere fruganti il nostro corpo!
L’ignoranza di alcuni di questi movimenti è spaventosa. Le loro richieste si sono perfettamente sposate con i diktat della tv mercantile.
Ma l’ignoranza si può perdonare. L’ignoranza arrogante e sorda, no.
Se ci si accorge di avere trascurato una parte di conoscenza, se nulla si sa del sistema mediatico, si ha il dovere di mettersi in ascolto.
E’ stato terribile in questi anni vedere come migliaia di ragazzine e i ragazzini che chiedevano aiuto a noi donne adulte perché si sentivano schiacciate da modelli di riferimento incombenti e impositivi, e assistere con spavento a come alcune donne adulte voltassero il capo per sostenere una libertà che era invece COSTRIZIONE terribile per le giovani generazioni.

Andiamo in giro per l’Italia da 4 anni. Incontriamo adulte/i la sera nei dibattiti. Gente normale, varia, cittadini/e italiani/e. Vogliono capire, sapere discutere.
Al mattino incontro studenti/esse nelle scuole. Sono tantissimi/e. Ci chiamano a centinaia durante l’autogestione. Scelgono loro di invitarci perché hanno fame di capire, di conoscere il sistema mediatico che le e li ingabbia. Altro che libertà!


Perchè , e lo dice  un uomo etero ( tendo  a precisarlo visto   che  per  queste  prese di posizione  alcuni mi definiscono, ma  io me  ne  frego  ,   femminiello o  gay o risatine )  ,  e che  sta lottando  contro  la  pornodipendenza    non  se ne può più di  vedere  il corpo di una donna usato  fuori  misura  non solo nella pubblicità  ma  anche  in certe trasmissioni tv  . Per  spiegarmi meglio guardate   quest'altro video   

(   da  cui poi  sono derivati  un   sito , una  pagina di facebook      ed un  libro  curati  dalla stessa  autrice   del documentario  che trovate  sotto   e  di cui  si è parlato  sopra     )  




Con questo  è tutto  
Mi farebbe  piacere  , sentire o via email o qui nel commenti  il  vostro parere  soprattutto  da parte  di voi donne  

15.7.12

LA RUOTA



 da http://www.volontari.org/lettere/





C'era una volta una ruota alla quale mancava un pezzo. La ruota voleva essere completa, perfetta, cosicché partì per cercare il pezzo che le mancava. 
Siccome era incompleta, però, non poteva rotolare bene ed ebbe così molto tempo per guardare i fiori, gli alberi e tutte le meraviglie del creato, godendo anche dei raggi del sole. 
Durante la sua ricerca trovò molti pezzi di ruota, ma nessuno che corrispondesse al suo pezzo mancante. 
Continuò così a cercare nello stupore delle cose che via via vedeva.
Un giorno trovò un pezzo che le andava perfettamente, e finalmente poté essere completa: non le mancava proprio niente ed cominciò così a rotolare con molta rapidità, tanto rapidamente che non vedeva più né fiori né alberi, né aveva il tempo per godere dei raggi del sole. 
Quando si rese conto di questo, non ci pensò due volte, e lasciò sul bordo della strada il pezzo che aveva trovato, ricominciando così a rotolare lentamente.
Quando accettiamo che l'imperfezione sia parte di noi stessi e viviamo senza rinunciare a godere della vita, abbiamo conquistato l'integrità alla quale gli altri possono solo aspirare.
Il Signore non ci chiede di essere perfetti, né che non commettiamo mai errori, ma di essere integri. Se abbiamo sufficiente cuore per amare, per perdonare, per rallegrarci delle piccole cose, e saggezza per riconoscere il valore immenso che rappresentiamo per Dio, allora saremo completi, benché possiamo sembrare di essere imperfetti.

TI POTREBBERO INTERESSARE  :


http://www.vivereconlentezza.it/node/124
http://naturalmentefelice.blogspot.it/2012/06/vivere-lentamente-e-consapevolmente.htm
il mio precedente  post  anzi  che viaggi grandi   faccio  viaggi piccoli 

2.11.11

Ingrata patria...


Nessun ricordo ufficiale per il volontario sardo-ligure che ha donato la vita per salvarne altre


Per Lui, SANDRO USAI, nessuna diretta televisiva... solo: Sul coperchio un mazzo di piccole orchidee e le lacrime della moglie Elena, che non ha abbandonato un istante la bara... è quello che capita spesso ai "veri eroi"...

(Domenico Savino)

5.8.11

Umano, solo umano

È, decisamente, l’estate delle sorprese. Il giovane segretario (…) del Pidielle, l’ex ministro enfant prodige Angelino Alfano (il quale, con raro senso di modestia, ebbe a dire: “Mi considerate troppo giovane? Ricordatevi di Bob Kennedy”) s’è infatti rivelato “nientepopodimenoché” un pugnace comunista. Anzi, un umanista a tutto tondo. Sentite cos’ha dichiarato l’altro ieri in Parlamento: “Da quando in qua sono i mercati che scelgono i governi? Da quando in qua la tecnocrazia s’impone sulla politica? Noi crediamo all’antico e sempre valido criterio per cui spetta ai popoli designare i loro rappresentanti!” (a seguire, scroscio di applausi e di vistosi cenni d’approvazione col capo da parte dei notabili del partito).



Poteva il suo vecchio mentore essere da meno? Nossignori. Non poteva. E infatti ecco uno dei giornali di famiglia spiattellare la clamorosa notizia: “Silvio sfida i mercati”. Incredibile! Già lo immaginiamo, il Cavaliere lancia in resta contro i poteri forti, contro i regimi plutocratici e reazionari che umiliano il “popolo” (o queste definizioni appartenevano a qualcun altro, anch’egli apprestatosi a dichiarare qualche guerra?...). I mercati come il male assoluto, la “tecnocrazia” il nuovo nemico da abbattere. Sono diventati umanisti: evviva!


Ma basterebbe sfogliare distrattamente un vecchio manuale di storia di quarta liceo per scoprire, con buona pace di Alfano che lo ha dimenticato o, quel che è peggio, forse lo ignora davvero, per scoprire che “i mercati” scelgono i governi da almeno tre secoli: da quando, cioè, si è affermata la società liberista e consumista, basata non sull’uomo, non sulla politica, ma sull’accaparramento finanziario. “La strategia neo-liberista per distruggere gli Stati nazionali – osserva Tomás Hirsch [in basso, con Evo Morales] nel suo appassionante La fine della preistoria (Nuovi Mondi, 2008) - si è concentrata su due fronti: screditarli in modo sistematico davanti all’opinione pubblica e indebolire sempre di più il loro potere decisionale. L’immagine pubblica negativa dello Stato è la conseguenza di una campagna mediatica intensa e durata anni, grazie all’uso della tribuna di massa quasi monopolistica fornita dai mezzi di diffusione controllati dal potere economico. Contribuisce a questa ‘crociata’ anche l’endemica venalità della classe politica, che risulta regolarmente implicata in scandali di corruzione con fondi pubblici. La riduzione della capacità decisionale dello Stato è stata un’operazione un po’ più complessa: si è andati dall’estorsione esercitata dal capitale finanziario internazionale ai danni dei paesi, subordinando qualsiasi investimento o credito al mantenimento di certi equilibri macro-economici e a drastiche riduzioni della spesa pubblica, fino all’installazione nella burocrazia statale di una casta di tecnocrati, con l’esplicito mandato di eseguire alla lettera le politiche neo-liberiste, anche passando sopra ai governanti eletti dal popolo. Ecco com’è finito il vecchio e possente Stato, glorioso vertice della ragione umana, massima realizzazione dell’Idea secondo le parole di Hegel, ridotto a un signor nessuno (secondo l’espressione coniata dalla poetessa cilena Gabriela Mistral) dalla spietata combriccola di rozzi mercanti da strapazzo che hanno dominato il mondo e ora degradato alla condizione di un potere prigioniero. È uno spettacolo penoso e deplorevole, difficile da mandar giù per qualsiasi spirito davvero repubblicano. […] Se i governanti [d’una democrazia], una volta eletti, rinnegano questo sacro mandato e si sottomettono, per debolezza o convenienza, a un potere illegittimo (come il potere economico), commettono un gravissimo tradimento politico, riducono la democrazia a una pura formalità e la convertono in un rituale vuoto, spogliato del suo attributo fondamentale”.


Ma questa è esattamente la strategia portata avanti fino a tre minuti fa dalla combriccola berlusconiana al potere, e pour cause, incarnando Berlusconi l’emblema più rumoroso e smaccato del capitalismo in salsa nostrana. Colui che ha massacrato lo Stato piegandolo ai propri interessi di bottega, colui il cui unico dio è il denaro, che ha elevato a valore uno stile di vita reificato ed edonista (e intollerante: in ossequio al più vieto darwinismo sociale, prevalgono i forti e i prepotenti sui deboli e i “diversi”: al capitalismo si affianca sempre il perbenismo borghese da cui il primo è nato, seguito a ruota dal Vaticano, in Italia suo potentissimo e irrinunciabile complice) ora si erge ad alfiere della “volontà popolare”! Si tratta dell’ultima farsa di prestigiatori da strapazzo, ora decisamente frastornati ma, proprio per questo, più incanagliti e pericolosi.


L’agonia è mondiale. Parafrasando Nietzsche, Dio è morto, ma il mondo ancora lo ignora. È morto il dio-capitale, è morto il sistema-liberismo, sono morti i mercati; è finalmente morto, stramazzato, questo falso idolo putrefatto, ma il mondo dei suoi adepti ancora non lo sa. Anzi, ostenta una costernazione ben poco sincera e s’inventa palliativi d’ogni tipo per rianimare quel corpaccione ormai verminoso; mascheramenti patetici, come il capitalista che recita di combattere sé stesso, imbraccia un ridicolo umanesimo di facciata e brandisce l’arma giocattolo d’una pretesa “difesa dei popoli”. No. Qui non occorre alcun Superuomo e stiamo attenti, in Italia, a non lasciarci sedurre dall'ennesimo salvatore della Patria, reiterato esperimento-Frankenstein di questo cadavere in decomposizione: “Putet, quatridauna est!” (puzza, è un cadavere di quattro giorni!). Qui occorre riscoprire, anzi, scoprire l’uomo (declinato anche, e soprattutto, nei due sessi), in tutta la sua interezza e potenzialità. Siamo noi, ancora, il vero continente da esplorare. Umanizzare la Terra: e far piazza pulita delle vetuste maschere che ammorbano ancora il cammino degli individui verso la piena, autentica libertà.




emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...