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Fra le tante canzoni sui treni , che vanno oltre le ovvie e scontate in un post simile
(ma non per questo belle ed intense) ,
La locomotiva di Guccini e
treni a vapore -cielo d'irlanda di Fiorella Mannoia ho trovate queste :
Come specificato nellle primissime righe del mio post precedente ( trovate come sempre l'url sopra all'inizio del post ) su come vedo l'8 marzo ecco cosa intendo per storie di donne .
Mentre incomincio a fare cut&paste dell'articolo di
http://www.eticamente.net/ ( da
qui più precisamente ) mi ritorna in mente queste due canzoni la prima è di un famoso caffè è lo spot del 1981
la seconda trovata per caso anni fa mentre cercavo , non ricordo per quale motivo , qualcosa sul rapporto tra tra la beat generation con : il vagabondaggio e treni . E riscoperta mentre cercavo qualche canzone adatta per questo post
Ma ora basta . parlare io , lasciamo la parola all'articolo
Sono le donne chiamate “Las Patronas“ che danno un filo di speranza, ogni giorno, alle 400mila persone che ogni anno attraversano il confine che divide il Messico dall’America, 8000 km tra boschi, rocce e deserto, fino al Rio Grande.Sono nicaraguensi, salvadoreñi, guatemaltechi, hondureñi che ogni giorno corrono affianco ad un treno, salgono in corsa, si sporgono, rischiano di rimanere amputati, fulminati o peggio: rischiano di morire.Ma quando passano per Veracruz hanno un pasto gratis, senza poterlo scegliere, senza poter decidere cosa mangiare ma ringraziando queste donne che ogni giorno sfidano “il treno della morte”, “il treno delle mosche”, “la bestia”, “il divoramigranti” che passa a 40 km orari e loro sono li, vicine, a volte troppo vicine…
E non si aspettano niente in cambio, non vengono pagate, non vengono ringraziate ma sanno di essere l’unica speranza per questi migranti.I passeggeri soffrono la fame e le madrine del treno sono le uniche che danno loro un briciolo di speranza.Braccia alzate cibo che passa di mano, senza un errore, mai nulla avanza… E il giorno dopo si ricomincia.
Un tratto di strada dove le mani si incrociano velocemente in segno di speranza, dove gli sguardi si sfiorano velocemente in un grazie silenzioso nel frastuono del treno che inesorabile avanza veloce senza rallentare.
Nel video documentario di Nieves Prieto Tassier e Fernando López Castillo intitolato‘El tren de las moscas’
(Il treno delle mosche) si vede questo passaggio di “testimone”, si vede il lavoro delle madrine, si vede la sofferenza dietro la speranza.Un cortometraggio che ha vinto il premio per il miglior corto politico al Film Festival Round
[Fonte dati
www.repubblica.it ]
P.s
il video è stato salvato tramite donwloadhelper ( estensione di mozzilla firex fox ) senza nessun fine di lucro Ma solo per conservare la memoria di tali storie che andranno perdute se nel caso il canale youtube di Helios Cordero ( https://www.youtube.com/user/caindenod ) dovesse essere chiuso o i video rimosso . I diritti sono quindi del quotidiano elpais.