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20.9.21

l'autunno non è solo malinconia ed tristezza Tanti falsi miti, altrettante leggende e una soria ricca, quella del frutto più sensuale e versatile dell'estate e dell'autunno




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In genere  oltre  alle   varie  varietà    (   vedi primo url  sopra  )   che  solo in italia  sono 24\25   senza  contare  quelle  estointe   perchè    estranee   alle regole della grand e distribuzione  o  (  dimensioni ,   forma  , no  fuori stagione , ecc  )   si hanno due tipi di fichi: i fioroni, che maturano a inizio estate  cioè maggio\  giugno , e i fichi veri, che giungono a maturazione tra   giugno\  luglio  fino a settembre\  ottobre   . 


FICO

Fico, foto da Digital Library

Arbusto o albero di piccole dimensioni alto fino a 10 metri, con chioma espansa, larga ed irregolare. Fusto spesso tortuoso e contorto, ramificato principalmente dalla base. Corteccia liscia, grigiastra. Foglie grandi di 10-20 cm, semplice, caduca, lobata con 3-5 lobi, color verde scuro, pubescenti e scabre superiormente, verde-grigiastro e tomentose inferiormente. Nervature prominenti, latiginose. Fiori unissessuali piccolissimi racchiusi nella parte interna del ricettacolo (fico) carnosi, piriforme, glabro, di colore vario, ricco di zuccheri con una piccola apertura apicale. Semi minuti.

Corologia:
Specie originaria dell’Asia occidentale, da dove si è diffuso nei paesi mediterranei e caldi in genere. Tipo corologico: Medit.-Turan.
Fenologia:
I minuscoli fiori crescono all'interno di una struttura carnosa, chiamata ricettacolo, da cui in seguito si sviluppa il frutto. Si sviluppano contemporaneamente alle nuove foglie e maturano nel periodo estivo-autunnale quelli della parte basale e nella primavera quelli della parte terminale.
Habitat:
Specie termofila, che allo stato selvatico, si adatta a qualsiasi substrato. Non tollera bene climi molto rigidi e gelate intense e prolungate. Vegeta dal livello del mare fino agli 800 metri di altitudine.
Forma biologica:
Microfanerofita o mesofanerofita.
Curiosità:
E’ una pianta ad accrescimento rapido nei primi anni. Il legno, di colore bianco giallognolo, senza netta distinzione degli anelli annuali, è tenero, poco consistente idoneo solo per piccoli lavori; è di modestissimo valore anche come combustibile. Il cosiddetto frutto del fico è considerato un buon lassativo, delicato e non irritante; è anche un buon emolliente pettorale, lenitivo per le affezioni del cavo orale. Gli enzimi presenti nel fico sono simili, come valore digestivo, al succo pancreatico. In Sardegna veniva distribuito insieme ad altri frutti in occasione delle festività di novembre.
   Nell'articolo   qui sotto     preso da repubblica  del  20\9\2021  ulteriori  dettagli 

Fichi: amati, dolci e poco capiti

Tanti falsi miti, altrettante leggende e una soria ricca, quella del frutto più sensuale e versatile dell'estate






Settembre, tempo di fichi. È il mese in cui questo frutto, che poi botanicamente frutto non è, dà il suo meglio. Certo, a inizio estate ci sono i fioroni, belli grandi, e in autunno i cimaruoli, tipici delle zone molto calde. Ma adesso è il momento dei fòrniti, i fichi propriamente detti, che portano con sé la dolcezza del sole più caldo.
 Diffusa in tutti i paesi caldi, la pianta del fico punteggia soprattutto le nostre regioni meridionali, in particolare Puglia, Calabria e Campania. Si trova un po’ dappertutto: a ridosso delle spiagge, in campagna, in collina, in città. Non è raro vedere un albero crescere in mezzo alle rocce o direttamente dentro un vecchio muro: all’apparato radicale della pianta, infatti, basta poco per trovare acqua.
Per dare frutti, i fichi hanno bisogno di un processo di impollinazione che coinvolge piante maschio e piante femmina oltre all’aiuto di una piccola vespa che porta il polline dalle prime alle seconde; le piante coltivate sono però quasi tutte partenocarpiche e quindi non necessitano di impollinazione. Caratteristica comune è il tipico profumo che fa capire di essere vicino a un fico prima ancora di averlo visto. A quel punto basta alzare gli occhi e cercare i frutti maturi, perché non c’è niente di meglio che mangiarli appena colti, magari all’alba, dopo che la notte li ha naturalmente rinfrescati e la fuoriuscita del lattice, irritante per le mani, è ridotta. 
Il fico ha decine di varietà, alcune diffuse in maniera eterogenea, altre limitate a piccoli areali. Purtroppo è facilmente deperibile, una volta staccato dalla pianta tende a cambiare velocemente consistenza e a inacidirsi; in più la sua delicatezza mal sopporta il trasporto dalla pianta ai banchi del mercato. È anche questa la ragione che ne ha sempre fatto un frutto ideale per l’essicazione, il modo migliore per preservare la sua ricchezza di carboidrati. A tavola non è mai stato relegato al solo ruolo di fine pasto. Basti pensare all’espressione “Mica pizza e fichi!”, che richiama un pasto povero tipico, secondo alcuni, addirittura dell’epoca romana. E che proprio a Roma trova nel vulcanico Stefano Callegari uno straordinario interprete. Da Sbanco proprio in questi giorni si trova in carta la Cilentana, omaggio a un territorio ricchissimo da cui provengono ricotta di bufala, miele di agrumi, soppressata di Gioi e fichi: una pizza in cui il dolce e il salato si sposano in un susseguirsi di morsi golosi, lasciando ad entrambi il ruolo da protagonista, senza che uno prevalga sull’altro.
Altro abbinamento tradizionale, specialmente in Francia, è quello con il foie gras. Anche in questo caso le radici risalgono forse all’impero romano come lascia pensare Apicio, che racconta di animali nutriti con i fichi proprio per renderne più prelibato il fegato. Secondo alcuni linguisti, addirittura, il fegato, inizialmente chiamato in latino iecur, divenne poi iecur ficàtum (fegato riempito di fichi) e infine semplicemente ficàtum. Questioni etimologiche a parte, è certo che i due alimenti si sposano a meraviglia, con il frutto che può essere utilizzato al naturale oppure leggermente caramellato o ridotto in composta. In Italia rispondiamo con la classicità popolare di prosciutto e fichi accompagnato da focaccia o pane casareccio, con varianti di ogni genere (con aggiunta di pecorino più o meno stagionato, capocollo al posto del prosciutto, fico chiaro o scuro, con o senza buccia).


Il fico non si usa in cucina solamente quando è maturo. A Magliano Sabina la chef Laura Marciani, del Ristorante degli Angeli, cucina i ficoccetti, cioè i fichi appena spuntati sulla pianta, ancora totalmente acerbi. Un’antica ricetta delle campagne sabine che può essere realizzata solo per un brevissimo periodo, una ventina di giorni ad Aprile. I ficoccetti vengono spaccati a metà e saltati in padella con aglio e olio, a volte anche con l’aggiunta di asparagi selvatici. Il preparato può essere utilizzato per una squisita frittata oppure per condire gli strozzapreti, che poi sono arricchiti da una grattugiata di pecorino semi stagionato. Anche le foglie del fico sono utilizzate in cucina, ad esempio per gli involtini di riso, di carne o di verdura piuttosto comuni tra Grecia, Turchia e Medio Oriente, oppure impiegate nella stagionatura dei formaggi, specialmente pecorini di produzione umbra e toscana. Ma recentemente è stato Mauro Uliassi, chef tra i più grandi del Paese, a nobilitarle con un utilizzo davvero sorprendente. Dietro al piatto dal nome più semplice, pasta al pomodoro, si nascondono anni di lavoro per cercare di carpire il profumo dei raspi, quello che si sente, inconfondibile, entrando in un orto e che fatalmente svanisce nel momento in cui quei pomodori arrivano a tavola. La soluzione al rebus l’ha finalmente suggerita Hilde Soliani, artista dell’olfatto e del gusto, invitando lo chef a trovare quelle stesse molecole odorose in altre piante. E così Uliassi arriva alle foglie giovanissime di fico che mette in infusione nel burro, in un bagnomaria tenuto a sessanta gradi. Con quel burro condisce la pasta, e poi sopra, senza bisogno di mantecare, ci appoggia i pomodori vesuviani, appassiti in forno a bassa temperatura e poi setacciati per ottenere una polpa setosa e carica di gusto. Al momento dell’assaggio tutto torna, il pomodoro e la sua pianta si ricongiungono in un solo boccone, e ancor prima nell’effluvio che arriva dal piatto.



La stessa idea di mettere tutta una pianta in un solo piatto l’ha avuta Federico Cari, pastry chef del ristorante Luigi Lepore di Lamezia Terme, locale che coniuga al meglio territorio e fine dining dove viene proposta la “scirubetta” con gelato di foglie di fico e mosto cotto di fichi. Quest’ultimo è uno sciroppo molto denso, ottenuto dalla bollitura dei frutti maturi: il liquido che ne risulta viene filtrato e ridotto fino a ottenere una consistenza e una dolcezza che ricorda appunto quella del mosto cotto (di vino). La “scirubetta” è invece la granita dei poveri, che nelle montagne calabresi si prepara utilizzando la neve. Ovviamente Cari, che ad agosto la neve proprio non riesce a trovarla, prepara una classica granita a partire da un infuso di foglie di fico che poi arricchisce con il mosto cotto di fichi. Anche il gelato prevede un’infusione, questa volta in latte e panna (circa dodici ore a sessanta gradi). Il risultato finale racconta di aromi vegetali, note amare, freschezza, dolcezza appena accennata: un pre dessert perfetto per la sua capacità di pulire il palato e predisporlo alla parte finale del pranzo.
Il fico è protagonista anche di sorbetti e granite. In quest’ultimo caso tappa obbligata in Sicilia, al Bambar di Taormina oppure da Alfredo, nella splendida isola di Salina. Per i sorbetti, invece, non deludono né la scuola romana, ad esempio Fata Morgana, né quella milanese, come nel caso dei fichi neri pugliesi di Gnomo Gelato. Nella pasticceria classica, invece, i frutti freschi hanno spazio più come elemento decorativo che come veri e propri protagonisti dei dessert, dove invece troviamo spesso i fichi secchi. In inverno apriremo anche questo capitolo, per il momento godiamoci gli ultimi scampoli d’estate.

concludo riportando un a delle tante leggende riguardanti tali frutti




IL FRUTTO DELLA LONGEVITÀ È IL FICO NERO SARDO

da   http://www.itenovas.com/in-tavola/
Scritto da Effe_Pi




La varietà che si trova nella zona di Chia sarà al centro di un progetto di ricerca sul rapporto tra alimentazione e vecchiaia.











I fichi con le loro proprietà organolettiche aiutano e non poco a tenersi in buona salute, sono dolci, gustosi, ricchi di proteine vegetali, fibre, sali minerali e vitamine. Per questo le caratteristiche della specie endemica del Fico Nero di Chia, nel comune di Domus de Maria, così come i benefici delle acque sorgive, saranno al centro di un ampio progetto di ricerca sulla relazione tra alimentazione, stili di vita e vecchiaia. Lo porterà avanti la Comunità Mondiale della Longevità (CMdL), presieduta da Roberto Pili, grazie ad un accordo sottoscritto con il Comune che fa parte cintura dei Comuni della Longevità coordinata dalla Cmdl.   .....  segue  sul sito 

10.9.13

finalmente arriva l'Autunno



musica  di sottofondo  l'autunno  da Le quattro stagioni è il titolo con cui sono noti i primi quattro concerti per violino di Antonio Vivaldi: Il cimento dell'armonia e dell'inventione.
E'  da  un paio di giorni   che  la temperatura   sta  calando  e d  il  cielo  è sempre  più plumbeo  o quanto meno variabile , ciò vuol dire che l'autunno è già ( anche se astrologicamente ha inizio il giorno dell' equinozio d'autunno, il 22 o il 23 settembre  ) . Infatti   sto iniziando  ,  e  già litigo  con la mia vecchia , a tirare  fuori dagli armadi la  roba   autunnale  

http://www.silviaziche.com/cambio-di-stagione-nellarmadio/
Ora   Cari amici \amiche 
Mancano  - 10 giorni e inizia il solstizio d'autunno . Ma questa con ondata di maltempo , da me oggi ha diluviato con il temporale d'oggi siamo già al momento dei "ricordi di un'estate"? Mmmmmh, diciamo che è già tempo di fare qualche bilancio. È stata di sicuro un'estate intensa e caldissima. Almeno, da queste parti è andata così per un bel pezzo, un mix di fatica e afa. Sapere cosa vorrei più di tutto, proprio adesso? Una macchina per fermare l'estate come quella su ha elucubrato Paperino Paperotto con tutta la banda nella storia di cui riporto sotto   a  sinistra   la prima pagina . 
 Clic: si schiaccia un pulsante e il tempo si ferma .... Non per sempre, solo per quel tanto che basta per fare il pieno di energie per poter  affrontare al meglio le cose belle e brutte che ci aspettano (  ed  aspetteranno )  nell'immediato rientro al tram tram quotidiano
Un altro metodo rigenerante e anti-malinconia di fine estate, può essere quello di ripensare agli episodi capitati e che ci hanno emozionato   in maniera  particolare , i "fermo-immagine" della nostra estate , in particolare i momenti belli le vacanze sono finite - già, stavolta è proprio vero - e la mente sta già rincorrendo il prossimo momento di felicità, la meta da raggiungere e su cui sognare nei momenti più duri che il nuovo anno (scolastico e lavorativo) ci riserverà. Avete presente quando di fronte a troppi compiti per farvi coraggio pensate intensamente a qualcosa di bello? Cosa si racconta la vostra mente? Che tanto, per fortuna, arriveranno le vacanze di Natale.
Conosco gente ( a volte fino a qualche anno fa lo facevo pure io ) che comincia il conto alla rovescia con le X sul calendario già ai primi di novembre... Il rischio, però, è di non godersi appieno le cose belle che stanno capitando grazie alla fine delle vacanze. Tipo? Be', per me il rito più emozionante fino a qualche anno fa era la scelta del diario di scuola, diventato "agenda" dalle medie in avanti. Se ci pensate bene anche voi trovate qualcosa che avete dovuto accantonare prima delle vacanze ma il cui pensiero vi ha accompagnato per tutta l'estate. Per moltissimi, lo so, è il momento di ritrovare i compagni i compagni di scuola. Ritrovarsi un po' cambiati o tutti uguali, ma sempre amici, con un sacco di cose da raccontare e un anno da affrontare. Per qualcuno, di sicuro, il momento sognato è già qui, adesso, tutto da vivere. Parlo dei ragazzi della Nazionale di basket, impegnati dal 4 settembre nei campionati europei... Forza, ragazzi! Il vostro Natale è già arrivato e ci auguriamo che, metaforicamente, facciate vedere come state facendo le stelle agli avversari!

P.s
Parte  di questo sfogo è deliberamente tratto da due editoriali di valentina de Poli direttrice  del settimanale   topolino più precisamente da    questi due  numeri 

http://topolino.it/archivio-post/topo-3015/ 


Quindi mettiamo  da  parte , non si può  sempre  evadere     dalla dura realtà e  sfuggire  alle  responsabilità , le nostre reminiscenze  e nostalgie !  . Insomma   facciamo c0me Paperino Paperotto ed  i suoi amici    ( vedere immagine  sopra  ) cioè accettare  che  : << le stagioni passano  è vero am che male  c'è  >>, ma  soprattutto << le  cose  cambiano è vero ....   del resto molte  altre cose  rimangono sempre uguali  ! E altre cose  ancora   nn cambiano   nè rimangono le stesse .. certe cose  rincominciano  semplicemente da capo >> . E poi in autunno ci  sono  le marmellate  della frutta  estiva  ed  autunnale     ( uva,mele,arance,mandarini,melegranate,cacchi, fichi d'india ,fichi  , ecc  )  , c'è  la  vendemmia  Inoltre   ci sono anche delle feste patronali (  legate  le  cortes   apertas dove  sarà possibile immergersi in un percorso autentico fatto di tradizioni millenarie, di arti e mestieri che, con grande orgoglio, le nostre comunità custodiscono gelosamente. I nostri tesori sono proprio questo.
soprattutto  da  noi   e  nel sud   agli antichi riti dell'agricoltura  )   , delle castagnate   organizzate  o dai comuni  o ( non so  come  si usa  nel continente    da noi in sardegna è cosi )   dalle classi  \  comitati  per le feste patronali dell'anno successivo . Ma  anche   nella notte tra  il   Il 31 ottobre  \  il 1  novembre   è tipico festeggiare Halloween, nato nel Regno Unito e negli Stati Uniti.o le feste pagane     dei morti  contrastate  scendendo  a patytti   tanto erano  e sono radicate   con le  feste  cattoliche    di Ognissanti  (  1 novembre  )    e della Commemorazione dei Defunti(  il  2  novembre  ) e L'8 dicembre ricorre la solennità dell'Immacolata Concezione . E poi  ci sono , parlo della mia sardegna , specie  nelle zone interne ( in barbagia  )
da  http://www.paradisola.it/sagre-sardegna/autunno-in-barbagia
Sono i saperi locali che hanno reso decisamente chiara l’appartenenza al proprio territorio, un’appartenenza marcata allora dall’indossare il proprio costume tipico, altre volte dalla forma dei dolci, altre volte ancora dal modo di intagliare il legno, altre volte dal modo di preparare il formaggio, più spesso dal comunicare “in limba”; insomma un laboratorio di originalità che oggi ci regala un tesoro che è la nostra vera ricchezza.  qui il calendario  .  Quindi occasioni  per  divertirsii e stare in compagnia   ce en sono più dell'estate .  Avrete ed  avremo   occasioni per  rifarci  .

alla prossima



Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...