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bella la domanda di Giorgio Pisano vedi titolo del post .la risposta dipende da caso a caso a caso e da persona a persona .
Per alcuni\e non c'è nessunoi confine .E' la stessa parola vista da una visuale differente ma che alla fine vede
l'individuo adattarsi a seconda delle circostanze che possono essere, in
quel momento, positive o negative x chi si interrelazioni. Per altri Il confine è il "bisogno" e la "dignità". Mi PIEGO quando ho bisogno, mi ADATTO quando non viene toccata la mia dignità.
Un confine labile o di difficile marcatura visto che alcuni commenti al post di Giorgio pisano
Valentina ViaggiuConfine a volte impercettibile: in una relazione pensi sia necessario adattarsi, ma poi, a distanza di tempo, ti rendi conto fosse mero piegamento.Nino StagiIl confine è la sopravvivenza....L'adattamento può aiutarti a superare le ostilità...Il piegamento invece le subisce con rassegnazione..Lo spiega benissimo il film la vita è bella...Anche nei momenti più difficile il sapersi adattare può rendere le ostilità più facili d'affrontare
Visto che un altro commento dice
Maurizio PorcedduAdattarsi è una cosa piegarsi totalmente un’altra dare il proprio pensiero sempre non è da tutti quindi il confine è dove vogliamo essere secondo il proprio stile di vita.
Ora Nel mio caso mi barcameno fra e due opzioni , ovviamente senza vedermi e cercando il più possibile di manenere la mia dignità e il mio spirito critico ed il mio libero arbitrio quando adeguarmi o quando no
Nel piegamento generalmente perdi di vista te stesso: ovvero sei frustrato soprattutto quando avviene passivamente .Infatti il mio motto è sempre in viaggio anche dentro se stesso . padrone di niente servo di nessuno se non di se stesso