non quelli che la stampa , ancora influenzata da ( proprio come la canzone che sto ascoltando in questo momento ) dai : <<
>>ci vuole far credere a tutti i costi come eroi 1) i morti dell'attentato delle due torri a NW ( 11 settembre 2001 ) ., 2 ) o quelli morti nell'attentato -strage di Nassyria (12 novembre 2003 ) oppure come si continua a credere ( anche se ormai sono solo i nostalgici ) . In quanto i primi ( la maggior parte ) lavoravano o andavano semplicemente al lavoro è sono stati vittime di un attentato islamico secondo la versione ancora molto diffusa per chi crede alle versioni ufficiali o meglio alle "verità" della televisione ( per dirla come un poeta ) o dagli stessi Servizi segreti Usa o terroristi \ servi pagati da loro come dimostrano le molte ombre e falle della versione ufficiale e su cui non mi soffermo oltre perché non è questo e il post I secondi invece sono vittime di una guerra sia che siamo andati volontari credendo in buona fede che fosse una missione di pace o per motivi economici e soldi facili ( con questa crisi succede ) o ancora mandati al macello
ma questi che riporto sotto -- e ce ce ne sarebbe altri\e , alcuni\e li trovate nei miei e nostri post precedenti sia del vecchio ( ormai migrato qui ) blog di splinder sia in questo attuale -- lo sono o perchè lo hanno voluto
(cognome, nome e professione) | Guido Rossa, operaio e sindacalista. Medaglia d’Oro al valore civile alla memoria |
(luogo e date di nascita) | Cesiomaggiore (Belluno), 1° dicembre 1934 |
(luogo e date dell'attentato) | Genova, 24 gennaio 1979 |
(luogo e date di morte) | Genova, 24 gennaio 1979 |
(descrizione attentato) |
Un commando di brigatisti composto da Riccardo Dura, Vincenzo Gagliardo e Lorenzo Carpi si apposta in via Umberto Fracchia (quartiere di Oregina) nei pressi dell’abitazione di Guido Rossa. All’uscita di casa del sindacalista per recarsi al lavoro, alle 6.30 del mattino, lo uccidono al volante della sua auto. L'intento iniziale era quello di colpirlo alle gambe.
Circa tre mesi prima Rossa aveva denunciato e fatto arrestare Francesco Berardi, fiancheggiatore B.R. attivo all’interno dell’Italsider.
L’autore materiale dell’omicidio, come accertato in seguito, è il brigatista Riccardo Dura che il 28 marzo 1980 è ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia nel covo di Via Fracchia a Genova insieme ad altri terroristi.
Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini conferisce a Guido Rossa la medaglia d’oro al valore civile alla memoria.
Rossa lascia la figlia sedicenne e la moglie.
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(biografia) | Operaio sindacalista dell’Italsider di Cornigliano (Ge). La sua morte incide profondamente sul clima delle fabbriche del Nord, rendendo evidente l'irreversibile deriva delinquenziale dell'eversione di sinistra. |
(rivendicazione, autori) | Una telefonata al “Secolo XIX” rivendica l’assassinio del sindacalista da parte delle Brigate Rosse. |
scheda tratta da http://www.vittimeterrorismo.it/memorie/schede/
Paolo Giaccone è un medico legale, viene ucciso da Cosa Nostra nel 1982 a Palermo;Fulvio Croce, presidente dell'Ordine degli avvocati di Torino, cade in un attentato delle Brigate Rosse; Angelo Vassallo, il sindaco - pescatore e ambientalista di Pollica nel Parco del Cilento, muore in un agguato nel settembre 2010; Carmelo Iannì è un tranquillo albergatore che viene ammazzato dalla mafia nel 1980 vicino Palermo.
Che cosa hanno in comune queste persone? Ė gente normale che fa cose normali. Eppure, proprio per questo, sono eroi. Il nostro, infatti, è uno strano Paese, da noi il male è così radicato, così normale, così di tutti i giorni che per essere combattuto richiede eroi normali, che facciano soltanto il proprio dovere. Soltanto quello che va fatto e basta.
Gli eroi vincono le battaglie. Gli eroi normali, a patto di non lasciarli soli, di non dimenticarli, possono vincere le guerre.
oppure tutti quelli che nello svolgimento del proprio lavoro, all’interno delle istituzioni dello Stato e nella società civile, o al di fuori d'entrambi hanno messo la mano davanti a un treno in corsa, pagando con la vita il proprio atto di coraggio, il proprio rigore etico e professionale.
Persone che pur minacciate sono rimaste al loro posto, non hanno disertato, hanno continuato a lavorare in difesa della legalità fino ad arrivare ad un punto di non ritorno. Sono le storie di servitori dello Stato e di semplici cittadini, impegnati nella vita e nella professione con passione; esempi di coscienza civile che la memoria collettiva del nostro Paese ha la necessità e il dovere di ricordare e di difendere. la storia di Nicola Calipari (titolo della puntata: “Nicola Calipari, in quel luogo e in quel momento”), un poliziotto atipico, colto e gentile, con un grande senso dello Stato. Dagli inizi della sua carriera in Calabria, dove contrasta le attività criminali della ‘Ndrangheta, alla Seconda Guerra del Golfo, in Iraq, dove è presente come capo del reparto delle operazioni speciali all’estero del SISMI. A Baghdad nella notte del 4 marzo del 2005 il destino di Calipari si incrocia con quelli di altre due persone in modo fatale: il soldato statunitense Mario Lozano e la giornalista italianaGiuliana Sgrena appena liberata dopo un rapimento. Calipari viene ucciso, mentre con il proprio corpo fa scudo alla giornalista.Di cui si è occupata la prima puntata di Lucarelli racconta un programma di Carlo Lucarelli, Giuliana Catamo, Paola De Martiis, Alessandro Patrignanelli. andata in onda ieri su rai 3 e di cui : << (...) Alle singole storie fanno da sfondo i problemi irrisolti del nostro Paese: le organizzazioni mafiose, le zone grigie di connessione tra politica e criminalità, l’assenza dello Stato, il terrorismo, l’emarginazione culturale e sociale, la pericolosità dei meccanismi economici e finanziari. Temi alti e impegnativi, adatti al pubblico del terzo canale, in una serata d’esordio caratterizzata dalla politica e dal dominio della fiction di Rai1.>>( da http://www.davidemaggio.it qui per l'articolo integrale)
oppure e qui concludo quelli che lo sono per caso per parafrasare questo film
alla prossima
oppure e qui concludo quelli che lo sono per caso per parafrasare questo film