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4.6.16

Le cose miglioriu sono quelle poco note e non quelle del turismo morfi e fuggi . la mia visita a Genova

mettendo apposto le cose di genere sulla mia moleskina

 

ho trovato questi due bozze di post che avrei dovuto scrivere al mio ritorno da G enova . Eccole in ritartdo ma eccole qui .

La prima è il  racconto   de mio viaggio a  Genova   avvenuto  fra il  27  al  31  maggio   per  vedere la  mostra   fotografica  Genesi   di Salgado   . Mentre mi accingo  a riordinare  i mie pensieri sparsi   dele  giornate e  " dei diversi   tipi  "    di Genova  (  la  popolare   \  faberiana e  don Gallo      quella  dei vicoli   e  dei carrugi ,  quela  nobile  \  superba    dei rolli  ,    quellla  del terrore  del  G8 del 2001  Piazza  Alimonda  e  Scuola  Diaz  )   mi ritornano in mente    le  due  canzoni     su di Lei  in particolare  quella  che  poi  è   quela  in canna nello stereo mentre   riordino gli appunti per  il post  d'oggi  .



Genova, schiacciata sul mare, sembra cercare
respiro al largo, verso l'orizzonte.
Genova, repubblicana di cuore, vento di sale,
d'anima forte.
Genova che si perde in centro nei labirintici vecchi carrugi [....]

                   (  francesco Gucccini piazza  Alimonda ) 


Adedsso incominciamo  .
  Ho preferito    vederla  in primo giorno  appena  arrivato  subito dopo pranzo   per paura  di non
riuscire  a vederla    , volendo vedere  molte  cose  ,  ma sopratutto perchè  la  domenica  faceva  \ era  prevvisto  brutto tempo    e  ci sarebbe  stata  molta  gente  .


una  foto  rubata  con il cellulare  della mostra



Una  mostra  bellissima  ,  due ore  intense  per  visitarla   . Infatti 
Con 245 eccezionali immagini che compongono un itinerario fotografico in un bianco e nero di grande incanto, la mostra racconta la rara bellezza del patrimonio unico e prezioso, di cui disponiamo: il nostro pianeta. Genesi è suddivisa in cinque sezioni che ripercorrono le zone in cui Salgado ha realizzato le fotografie: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Il percorso espositivo presenta una serie di fotografie (tra cui molte di paesaggio) realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente. Una parte del suo lavoro è rivolto agli animali che sono impressi nel suo obiettivo attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat. Salgado ha infatti vissuto nelle Galapagos tra tartarughe giganti, iguane e leoni marini, ha viaggiato tra le zebre e gli animali selvatici che attraversano il Kenya e la Tanzania rispondendo al richiamo annuale della natura alla migrazione. Un’attenzione particolare è riservata anche alle popolazioni indigene ancora vergini: gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana; i Pigmei delle foreste equatoriali del Congo settentrionale; i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica; le tribù Himba del deserto namibico e quelle più remote delle foreste della Nuova Guinea. Salgado ha trascorso diversi mesi con ognuno di questi gruppi per poter raccogliere una serie di fotografie che li mostrassero in totale armonia con gli elementi del proprio habitat. Le immagini di Genesi, in un bianco e nero di grande potenza, sono una testimonianza e un atto di amore verso la Terra. Viaggio unico alla scoperta del nostro ambiente, l’ultimo progetto di Salgado rappresenta il tentativo, perfettamente riuscito, di realizzare un atlante antropologico del pianeta, ma è anche un grido di allarme e un monito affinché si cerchi di preservare queste zone ancora incontaminate, per far sì che, nel tempo che viviamo, sviluppo non sia sinonimo di distruzione. Genesi è la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura. È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo.

Read More at www.skartmagazine.com/2014/06/genesi-sebastiao-salgado-milano-palazzo-ragione-fotografia/ © Skart Magazine











Con 245 eccezionali immagini che compongono un itinerario fotografico in un bianco e nero di grande incanto, la mostra racconta la rara bellezza del patrimonio unico e prezioso, di cui disponiamo: il nostro pianeta. Genesi è suddivisa in cinque sezioni che ripercorrono le zone in cui Salgado ha realizzato le fotografie: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Il percorso espositivo presenta una serie di fotografie (tra cui molte di paesaggio) realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente. Una parte del suo lavoro è rivolto agli animali che sono impressi nel suo obiettivo attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat. Salgado ha infatti vissuto nelle Galapagos tra tartarughe giganti, iguane e leoni marini, ha viaggiato tra le zebre e gli animali selvatici che attraversano il Kenya e la Tanzania rispondendo al richiamo annuale della natura alla migrazione. Un’attenzione particolare è riservata anche alle popolazioni indigene ancora vergini: gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana; i Pigmei delle foreste equatoriali del Congo settentrionale; i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica; le tribù Himba del deserto namibico e quelle più remote delle foreste della Nuova Guinea. Salgado ha trascorso diversi mesi con ognuno di questi gruppi per poter raccogliere una serie di fotografie che li mostrassero in totale armonia con gli elementi del proprio habitat. Le immagini di Genesi, in un bianco e nero di grande potenza, sono una testimonianza e un atto di amore verso la Terra. Viaggio unico alla scoperta del nostro ambiente, l’ultimo progetto di Salgado rappresenta il tentativo, perfettamente riuscito, di realizzare un atlante antropologico del pianeta, ma è anche un grido di allarme e un monito affinché si cerchi di preservare queste zone ancora incontaminate, per far sì che, nel tempo che viviamo, sviluppo non sia sinonimo di distruzione. Genesi è la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura. È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo.

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245 eccezionali immagini che compongono un itinerario fotografico in un bianco e nero di grande incanto, la mostra racconta la rara bellezza del patrimonio unico e prezioso, di cui disponiamo: il nostro pianeta. Genesi è suddivisa in cinque sezioni che ripercorrono le zone in cui Salgado ha realizzato le fotografie: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Il percorso espositivo presenta una serie di fotografie (tra cui molte di paesaggio) realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente. Una parte del suo lavoro è rivolto agli animali che sono impressi nel suo obiettivo attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat. Salgado ha infatti vissuto nelle Galapagos tra tartarughe giganti, iguane e leoni marini, ha viaggiato tra le zebre e gli animali selvatici che at

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245 eccezionali immagini che compongono un itinerario fotografico in un bianco e nero di grande incanto, la mostra racconta la rara bellezza del patrimonio unico e prezioso, di cui disponiamo: il nostro pianeta. Genesi è suddivisa in cinque sezioni che ripercorrono le zone in cui Salgado ha realizzato le fotografie: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Il percorso espositivo presenta una serie di fotografie (tra cui molte di paesaggio) realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente. Una parte del suo lavoro è rivolto agli animali che sono impressi nel suo obiettivo attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat. Salgado ha infatti vissuto nelle Galapagos tra tartarughe giganti, iguane e leoni marini, ha viaggiato tra le zebre e gli animali selvatici che at

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Potente nella sua essenziale purezza, il messaggio di Genesi è infatti incredibilmente attuale, qui ed ora, nei mesi di preparazione dell’EXPO, mentre la città di Milano e il Paese riflettono sulla sostenibilità dei progetti energetici e sull’imprescindibile necessità di vivere in un rapporto più armonico con il nostro ambiente, a partire dal tema dell’alimentazione. Proprio Milano sarà nei prossimi mesi il centro nevralgico dell’attenzione mondiale per queste problematiche. Un progetto iniziato nel 2003 e durato 10 anni, un canto d’amore per la terra e un monito per gli uomini, Genesi di Sebastião Salgado rappresenta un contributo importante a questo dibattito. Con 245 eccezionali immagini che compongono un itinerario fotografico in un bianco e nero di grande incanto, la mostra racconta la rara bellezza del patrimonio unico e prezioso, di cui disponiamo: il nostro pianeta. Genesi è suddivisa in cinque sezioni che ripercorrono le zone in cui Salgado ha realizzato le fotografie: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Il percorso espositivo presenta una serie di fotografie (tra cui molte di paesaggio) realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente. Una parte del suo lavoro è rivolto agli animali che sono impressi nel suo obiettivo attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat. Salgado ha infatti vissuto nelle Galapagos tra tartarughe giganti, iguane e leoni marini, ha viaggiato tra le zebre e gli animali selvatici che attraversano il Kenya e la Tanzania rispondendo al richiamo annuale della natura alla migrazione. Un’attenzione particolare è riservata anche alle popolazioni indigene ancora vergini: gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana; i Pigmei delle foreste equatoriali del Congo settentrionale; i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica; le tribù Himba del deserto namibico e quelle più remote delle foreste della Nuova Guinea. Salgado ha trascorso diversi mesi con ognuno di questi gruppi per poter raccogliere una serie di fotografie che li mostrassero in totale armonia con gli elementi del proprio habitat. Le immagini di Genesi, in un bianco e nero di grande potenza, sono una testimonianza e un atto di amore verso la Terra. Viaggio unico alla scoperta del nostro ambiente, l’ultimo progetto di Salgado rappresenta il tentativo, perfettamente riuscito, di realizzare un atlante antropologico del pianeta, ma è anche un grido di allarme e un monito affinché si cerchi di preservare queste zone ancora incontaminate, per far sì che, nel tempo che viviamo, sviluppo non sia sinonimo di distruzione. Genesi è la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura. È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo.

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In pratica una  sintesi   di quello  che  è il mondo   ed  la  vita    ,  che  rischia di scomparire  per  sempre ( non basta      i danni  fatti  dal  colonialismo  e   e  del capitalismo   \  glòobalizazione neo liberista   ora  .


 
Potente nella sua essenziale purezza, il messaggio di Genesi è infatti incredibilmente attuale, qui ed ora, nei mesi di preparazione dell’EXPO, mentre la città di Milano e il Paese riflettono sulla sostenibilità dei progetti energetici e sull’imprescindibile necessità di vivere in un rapporto più armonico con il nostro ambiente, a partire dal tema dell’alimentazione. Proprio Milano sarà nei prossimi mesi il centro nevralgico dell’attenzione mondiale per queste problematiche. Un progetto iniziato nel 2003 e durato 10 anni, un canto d’amore per la terra e un monito per gli uomini, Genesi di Sebastião Salgado rappresenta un contributo importante a questo dibattito. Con 245 eccezionali immagini che compongono un itinerario fotografico in un bianco e nero di grande incanto, la mostra racconta la rara bellezza del patrimonio unico e prezioso, di cui disponiamo: il nostro pianeta. Genesi è suddivisa in cinque sezioni che ripercorrono le zone in cui Salgado ha realizzato le fotografie: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Il percorso espositivo presenta una serie di fotografie (tra cui molte di paesaggio) realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente. Una parte del suo lavoro è rivolto agli animali che sono impressi nel suo obiettivo attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat. Salgado ha infatti vissuto nelle Galapagos tra tartarughe giganti, iguane e leoni marini, ha viaggiato tra le zebre e gli animali selvatici che attraversano il Kenya e la Tanzania rispondendo al richiamo annuale della natura alla migrazione. Un’attenzione particolare è riservata anche alle popolazioni indigene ancora vergini: gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana; i Pigmei delle foreste equatoriali del Congo settentrionale; i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica; le tribù Himba del deserto namibico e quelle più remote delle foreste della Nuova Guinea. Salgado ha trascorso diversi mesi con ognuno di questi gruppi per poter raccogliere una serie di fotografie che li mostrassero in totale armonia con gli elementi del proprio habitat. Le immagini di Genesi, in un bianco e nero di grande potenza, sono una testimonianza e un atto di amore verso la Terra. Viaggio unico alla scoperta del nostro ambiente, l’ultimo progetto di Salgado rappresenta il tentativo, perfettamente riuscito, di realizzare un atlante antropologico del pianeta, ma è anche un grido di allarme e un monito affinché si cerchi di preservare queste zone ancora incontaminate, per far sì che, nel tempo che viviamo, sviluppo non sia sinonimo di distruzione. Genesi è la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura. È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo.

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Genova è bellissima è non è solo acquario e porto . Per visitarla in fretta Massimo un intera giornata correndo o due giorni pieni . 5 giorni per girarla con calmae ed assaporaerla godendosela . Dato che per vedere solo i Rolli \ palazzi della nobiltà Genovese ( visitabili integralmente solo due giorni a maggioil cosidettoi giorno dei Rolli ) ci voglionmo due giorni


Per esserre sintetici la mia vista a Genova potrebbe essere riassunta da queste mie tre foto foto : scattate salendo a Castelletto la prima




 dalla collina di Castelletto le  altre due      versioni  ( bianco e nero  la prima  , a  colori al seconda)  





 e  da  queste due   canzoni "  Guccini la prima   e  Fabrizio  De  Andrè  la  seconda    collegabili    "  alle foto precedenti  .    Piazza  Alimonda  di  Francesco Guccini   ( che  rapressenta  soprattuto nele  prime  strofe la colonna sonora  del mio  viagio a Gencoa  ) e   Crueza  de Ma  di Fabrizio De Andrè 
Infattti  Esssa non è  solo porto ed  acquario ma   anche :  tetti  ,  i carrugi , vicoli , piazze  , chiese    colline  , salite , Creuza de ma ,piazzette rolli  ( palzzi della nobiltà  )  ecc  .  Insomma   <<  Girala bene c'è tanto da guardare e fotografare >> (  un consiglio di  un mio amnico   Genovese  , ma ormai trapiantato qui  a tempio per  lavoro  )  .  Inoltre ecco  cosa dicono  ai commenti al mio reportage  fotografico  (  trovate sotto  i  link )  i Miei  contatti  Genovesi   :

-- che pubblicità per questa citta "sommersa"....
---- più che sommersa direi nascosta, tutta da scoprire chi la conosce bene e la ama nulla è celato, andate a visitarla

Complimenti!! sei riuscito ad esprimere l'essenza della città, mi hai fatta sognare :-) comunque sembra che ti sia piaciuta, dalle foto 

Per  non annoiarci   con tantissime foto  le  altre le  trovate  qui 

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Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...